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    Da San Marino – Il presidente Forcellini: “Chiudiamo un 2023 intenso ed importante. Già al lavoro per un altro grande San Marino Open”

    Con la tradizionale cena degli auguri che si è tenuta ieri sera la Federazione Sammarinese Tennis manda in archivio un 2023 molto intenso dal punto di vista dell’attività agonistica e organizzativa ed è già proiettata al prossimo anno.A tracciare il bilancio di questi 12 mesi è il presidente Christian Forcellini. “Il 2023 è stato un […] LEGGI TUTTO

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    Libro “Lemon Bowl, storie di vita e di tennis”

    Libro Lemon Bowl – Foto Antonio Fraioli

    Un libro per celebrare i 40 anni di uno dei tornei giovanili più importanti d’Italia e non solo. Nasce così “Lemon Bowl, storie di vita e di tennis”, scritto da Alessandro Nizegorodcew, Matteo Mosciatti e Lorenzo Ercoli, con prefazione di Matteo Berrettini. L’opera rende omaggio alla manifestazione inaugurata a Roma nel 1985 e celebra gli innumerevoli racconti che ne hanno segnato la storia. Le pagine del libro vanno oltre il semplice aneddoto tennistico e diventano l’espressione di ciò che il tennis rappresenta: un viaggio formativo non solo per i campioni che hanno calcato i campi della rassegna capitolina, ma anche per aspiranti atleti, allenatori, genitori e appassionati. Questo viaggio nella macchina del tempo, che ripercorre i tanti inverni passati al Lemon Bowl, è reso possibile dal contributo di numerosi giocatori il cui percorso nel mondo del tennis ha avuto inizio proprio in tale torneo. Tra loro Top 10 ATP del calibro del suddetto Matteo Berrettini, di Ivan Ljubicic, Mario Ancic e Janko Tipsarevic, una campionessa Slam come Anastasia Myskina e figure ben note del tennis azzurro: da Vincenzo Santopadre ai talenti contemporanei Lorenzo Musetti (fresco vincitore della Coppa Davis), Martina Trevisan, Elisabetta Cocciaretto e Flavio Cobolli. Le loro storie e quelle di tanti altri protagonisti del tennis mondiale regalano un affresco completo e profondo di cosa ancora oggi significhi il Lemon Bowl per chi lo ha vissuto e per chi lo vive.
    Berrettini e Musetti: “Tutto è partito dal Lemon Bowl” – “Mi ricordo i campi, freddi, come solo i giorni di capodanno romani sanno essere. Mi ricordo la paura che saliva durante la camminata verso il campo designato e come tutto cominciasse a prendere forma dopo aver colpito la prima palla. Tutte le paure, i dubbi e le preoccupazioni sparivano e si trasformavano in adrenalina, voglia di vincere, di correre ed esultare”. Matteo Berrettini, ex numero 6 del mondo e finalista di Wimbledon 2021, condivide riflessioni personali partendo dai ricordi del Lemon Bowl. Il romanticismo della gioventù e l’importanza dell’aspetto formativo del tennis giovanile sono al centro della prefazione del campione romano: “Sono quello che sono, più o meno forte che sia, i giudizi li lascio volentieri a chi ha voglia di farli, perché mi sono sempre divertito, ho trovato nella sfida e nella lotta contro gli altri, e contro soprattutto me stesso, felicità e grandissimo orgoglio. Il tennis giovanile ha il difficile compito di insegnare a chi lo pratica, a chi lo allena e a chi lo segue, che perdere è più importante che vincere”. I ricordi di ‘Quando diventare tennista era solo un sogno’ guidano anche il numero 27 ATP Lorenzo Musetti, che il Lemon Bowl lo ha vinto nel 2012 nella categoria under 10: “Il tennis mi ha insegnato tante cose, una su tutte l’importanza di credere nei propri sogni, di investire e di fare sacrifici per perseguire i propri obiettivi. Il talento non basta: ti può aiutare fino a un certo punto ma non è sufficiente per arrivare al massimo delle proprie possibilità. Quando sei piccolo, invece, l’importante è vivere il tennis con divertimento, passione e gioia. Si passa per giornate negative, ma poi capisci che il tennis è lo specchio della vita: bisogna affrontare gli alti e bassi per uscirne più forte. La voglia di giocare e il piacere nel farlo è la benzina che manda avanti la carriera di ogni sportivo”.
    Storie di vita e di tennis – Nato a Banja Luka, all’epoca ancora in Jugoslavia, ma cresciuto tennisticamente in Italia. Prima dei grandi palcoscenici, del best ranking di numero 3 ATP e di una magnifica avventura come coach di Roger Federer, Ivan Ljubicic arrivava al Lemon Bowl pieno di domande sul proprio futuro: “Non c’è un momento in cui ho davvero realizzato quello che stesse accadendo. È successo tutto molto velocemente, faccio fatica a ricordare. Al Lemon Bowl arrivai con tante domande e alla fine, dopo aver vinto il titolo, ebbi qualche risposta importante”. Il trionfo nel torneo under 16 del 1995 non fu soltanto una vittoria, ma anche un punto di svolta decisivo che ha condotto Ivan verso il mondo del tennis professionistico. Neanche vittorie prestigiose, tra cui il Masters 1000 di Indian Wells e una Coppa Davis, sono in grado di offuscare i ricordi e le gioie delle prime esperienze: “I ragazzi con cui ho stretto un legame durante la carriera giovanile saranno miei amici per sempre. È normale che sia così. Ho visto tante volte Roger abbracciare ex giocatori, incontrati da junior, che magari non vedeva da 20 anni. Il vissuto insieme, di quelle stagioni, non si dimentica. Si tratta di emozioni forti, che spesso rimangono impresse nella memoria”. Per molti giovani tennisti il Lemon Bowl è il primo torneo ‘vero’ e già in giovane età lascia il segno. C’è chi come Elisabetta Cocciaretto strutturava la preparazione invernale per iniziare l’evento al picco della propria forma, o Janko Tipsarevic, il cui successo al torneo dei limoni fu uno dei fattori decisivi per convincere i suoi genitori a puntare sul tennis. Non mancano però le storie di tanti bambini e ragazzi, oggi ampiamente adulti, che non sono riusciti a replicare nel tennis professionistico i successi dell’adolescenza. Questi ultimi, però, anche grazie allo sport, hanno avuto la capacità di trovare successi in altri ambiti della vita. Perché il fallimento non esiste se da giovane affronti esperienze che ti permettono di diventare un uomo o una donna migliore. LEGGI TUTTO

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    Richard Gasquet sorpreso dalla condizione di Rafael Nadal: “LIbero da ogni dolore fisico”

    Richard Gasquet nella foto

    Mentre il mondo del tennis continua a seguire da vicino le sorti di Rafael Nadal, il campione spagnolo si è immerso in una fase intensiva di allenamento, sia in Kuwait con la giovane promessa Arthur Fils, che a Manacor con una leggenda del tennis francese, Richard Gasquet.Nati entrambi nel giugno del 1986, Nadal e Gasquet hanno condiviso molti momenti sui campi da tennis, con il bilancio decisamente a favore dello spagnolo, che ha vinto tutti i 18 incontri diretti contro il francese nel circuito maggiore. Recentemente, Gasquet ha avuto l’opportunità di allenarsi con Nadal a Manacor, notando una netta assenza di dolori nel campione spagnolo e prevedendo un suo ritorno competitivo: “Rafa mi ha detto di aver impiegato un po’ per tornare in forma, ma ora sembra libero da dolori. Sarà sicuramente competitivo e vincerà partite, non ho dubbi!”, ha dichiarato Gasquet in un’intervista a L’Equipe.
    Gasquet, che ha ottenuto la sua unica vittoria su Nadal nel lontano 2003 nel Challenger di St. Jean de Luz, si trova ora in un momento diverso della carriera, avendo vinto quest’anno un unico titolo ad Auckland. Questo contesto ha spinto Nadal a cercare sfide con diversi giocatori, incluso Gasquet.
    L’incontro è stato facilitato da Gustavo Marcaccio, uno degli allenatori di Nadal, che ha contattato Gasquet per un periodo di allenamento a Manacor. “Mi hanno cercato per alcuni allenamenti in dicembre e ho accettato volentieri. Non avevo visitato l’accademia di Nadal da quasi 10 anni; ora è completamente trasformata, con infrastrutture di alto livello, diverse tipologie di campi, inclusi quelli in terra battuta, e un hotel”, ha spiegato Gasquet, che ha anche menzionato sessioni di allenamento con altri giocatori come Struff e Munar.
    Gasquet si unisce all’opinione di Fils riguardo al livello elevato di gioco di Nadal, aggiungendo che lo spagnolo sembra aver superato i problemi fisici. Nadal sta sfruttando questi giorni per una preparazione minuziosa, allenandosi con vari giocatori di alto calibro come Fils, Gasquet, Struff e Ruusuvuori, prima di partire per l’Australia e il suo atteso ritorno in competizione.La determinazione e la metodicità di Nadal nella sua preparazione evidenziano la sua volontà di tornare in campo più forte che mai. La presenza di giocatori di alto livello come Gasquet nella sua fase di allenamento sottolinea ulteriormente il suo impegno verso un ritorno di successo.Francesco Paolo VIllarico LEGGI TUTTO

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    Nuovo momento di tensione per Andrey Rublev

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    Nell’ambito dell’Ultimate Tennis Showdown, il giocatore russo Andrey Rublev ha recentemente destato attenzione per un nuovo episodio di forte nervosismo in campo, un tratto distintivo presente in molte delle sue competizioni ufficiali. Durante una partita esibizione contro il danese Holger Rune, Rublev ha avuto un acceso confronto con il giudice di sedia, approcciandosi a lui fino a pochi centimetri dal viso.
    Il motivo del disappunto di Rublev risiedeva in un apparente malinteso con il giudice di sedia riguardante l’uso di un “punto jolly” del valore di tre punti, una regola particolare di questo torneo esibizione. L’incidente non si è fermato qui: Rublev ha continuato il suo sfogo anche con il supervisor della partita. Tuttavia, a distanza di giorni, Rublev ha riconosciuto il suo comportamento verso Rune come “inaccettabile”.
    Questo “fattaccio”, avvenuto nella semifinale tra Rublev e Rune, si è verificato quando Rublev, sotto per 8-10 nel secondo quarto, ha cercato di utilizzare una “carta bonus” per guadagnare tre punti nel punto successivo, che lo avrebbe portato in vantaggio per 11-10. Sfortunatamente, l’arbitro non aveva compreso la sua richiesta in tempo. Riflettendo sull’incidente, Rublev ha espresso rammarico per il suo comportamento, attribuendolo all’intensità del momento.
    “Il momento era molto particolare,” ha commentato Rublev, “e forse avrei dovuto reagire in modo diverso. Sono rimasto solo deluso. Quando corri per ogni punto e ti impegni in scambi lunghi e intensi, il battito cardiaco sale e, in una situazione del genere, ti senti molto deluso, come se tutto il tuo lavoro fosse stato inutile.”
    Questo episodio, che ha mescolato l’adrenalina della competizione con la tensione emotiva, è un promemoria di quanto il controllo delle emozioni sia cruciale nel tennis professionistico, dove ogni punto conta e ogni reazione può avere ripercussioni significative sia dentro che fuori dal campo.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Karolina Pliskova critica la WTA per la gestione e la promozione del circuito femminile

    Karolina Pliskova nella foto – Foto Getty Images

    Nel panorama del tennis femminile, un tema ha suscitato un consenso unanime: la necessità di cambiamenti radicali. Karolina Pliskova, ex numero 1 del mondo, si è espressa in modo critico e carico di amarezza verso la Women’s Tennis Association (WTA) per la sua incapacità di valorizzare e promuovere adeguatamente il tennis femminile nei giorni nostri.
    Un punto di forte critica riguarda gli spettatori scarsi o assenti nelle tribune dei principali tornei WTA, specialmente in quelli non concomitanti con eventi maschili. Le WTA Finals del 2023 hanno rappresentato un punto di rottura, descritte da Pliskova come un’offesa alle migliori giocatrici del mondo. In una recente intervista al media ceco isport.blesk.cz, Pliskova ha approfondito il tema, sottolineando come la WTA stia sprecando un’era di grande talento nel tennis femminile a causa della sua mancanza di iniziativa e di visione.
    Pliskova, con la sua lunga esperienza nel circuito e avendo affrontato avversarie di varie generazioni, parla con autorevolezza. Lamenta che, nonostante ci siano alcune delle migliori giocatrici al mondo, manchino stelle carismatiche, personalità che trascendano il gioco e diventino icone di marketing. Secondo lei, la WTA non sta facendo abbastanza per promuovere lo sport e creare rivalità e confronti di personalità interessanti.
    La tennista ceca ritiene che, durante l’era di giocatrici come Serena Williams e Maria Sharapova, le condizioni generali fossero molto migliori, con più sponsor, maggiore attenzione mediatica e un pubblico più numeroso. Questa tendenza deve cambiare. Pliskova fa riferimento a un gruppo di Whatsapp dove alcune giocatrici discutono e propongono cambiamenti, ma esprime scetticismo e frustrazione per il tempo e l’energia necessari per apportare miglioramenti concreti, specialmente considerando la fase avanzata della sua carriera.
    Il suo punto di vista è condiviso da molte colleghe e ha suscitato l’idea di una possibile fusione organizzativa e gestionale tra WTA e ATP. Resta da vedere come si evolveranno questi cambiamenti, ma è chiaro che il tennis femminile non può permettersi di continuare su questa strada senza un intervento significativo e strategie innovative.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ecco tutti i partecipanti al Kooyong Classic. Sarà il primo torneo (esibizione) del 2024 di Jannik Sinner

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Con gli Australian Open all’orizzonte, nella settimana precedente c’è il Kooyong Classic, un evento di riscaldamento ricco di talento che si terrà dal 10 al 12 gennaio 2024 al Lawn Tennis Club di Melbourne, Australia. Questo torneo di esibizione è l’antipasto del primo Slam dell’anno, previsto dal 14 al 28 gennaio nella terra dei canguri.
    Tra i protagonisti spicca il nome di Jannik Sinner, la stella italiana che sta affinando le proprie abilità sotto il sole di Alicante, Spagna. L’obiettivo di Sinner è quello di elevarsi fisicamente e tecnicamente, preparandosi a sfide più impegnative. La partecipazione al Kooyong Classic segna un cambiamento nella routine di Sinner, che quest’anno ha scelto di dedicare più tempo al lavoro fisico e tattico, mirando a superare alcune delle sue criticità passate.
    Il torneo australiano si annuncia spettacolare, con un parterre di partecipanti d’eccezione. Tra questi, il danese Holger Rune è il più temibile. Rune, sotto la guida dell’esperto Boris Becker, ha dimostrato il suo talento nell’ultima parte della stagione, regalando spettacolo contro avversari del calibro di Novak Djokovic e proprio Sinner nelle ATP Finals. A Torino, Sinner è riuscito a prevalere su Rune per la prima volta, dopo aver perso nei due precedenti incontri, aggiungendo così un ulteriore elemento in vista di un possibile incontro al Kooyong Classic.
    Oltre a Sinner e Rune, il campo di partecipazione vede la presenza di altre stelle come Casper Ruud, Stan Wawrinka, Dominic Thiem, Andy Murray, Frances Tiafoe, Milos Raonic, Marin Cilic, Marc Polmans, Zhang Zhizhen e Karen Khachanov. Il Kooyong Classic 2024 promette di essere un evento importante per gli appassionati di tennis, un perfetto preludio agli Australian Open.
    Il torneo, oltre a offrire un eccitante spettacolo sportivo, rappresenta una preziosa opportunità per i giocatori di testare la propria forma e affinare le strategie in vista del primo grande Slam dell’anno. Per Sinner e i suoi fan, sarà un momento cruciale per valutare il lavoro svolto durante l’off-season e le possibilità di successo negli imminenti Australian Open.
    Il campo di Partecipazione non in ordine di ranking1. Andy Murray 🇬🇧 (Regno Unito)2. Jannik Sinner 🇮🇹 (Italia)3. Casper Ruud 🇳🇴 (Norvegia)4. Stan Wawrinka 🇨🇭 (Svizzera)5. Dominic Thiem 🇦🇹 (Austria)6. Holger Rune 🇩🇰 (Danimarca)7. Frances Tiafoe 🇺🇸 (Stati Uniti)8. Milos Raonic 🇨🇦 (Canada)9. Marin Cilic 🇭🇷 (Croazia)10. Marc Polmans 🇦🇺 (Australia)11. Zhang Zhizhen 🇨🇳 (Cina)12. Karen Khachanov 🇷🇺 (Russia)
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Alcaraz sarà agli Australian Open 2024 senza JC Ferrero

    Ferrero con Alcaraz

    Carlos Alcaraz affronterà il primo Slam del 2024 senza il suo mentore e coach Juan Carlos Ferrero. Secondo quanto riporta il quotidiano iberico Marca, l’ex campione a Roland Garros e oggi coach del più giovane n.1 della storia si è appena sottoposto ad un intervento chirurgico (in artroscopia) al ginocchio sinistro, e sarà costretto a rinunciare alla trasferta australiana. Sembra quasi certo che Ferrero sia costretto anche a saltare i due eventi sul rosso in America Latina (Buenos Aires e Rio) inseriti nel programma 2024 di Alcaraz, quindi lo rivedremo con il suo pupillo per il primo 1000 dell’anno, Indian Wells.
    Alcaraz viaggerà con il suo agente Alberto Molina all’esibizione del 27 dicembre che si terrà a Riad (Arabia Saudita) e quindi sarà Samuel Lopez a seguirne in prima persona gli allenamenti e l’Australian Open. Lopez è attualmente il coach di Pablo Carreno, ma il giocatore è ancora alle prese con i seri problemi al gomito – a suo dire provocati dalle palle e i loro continui cambiamenti – e visto che fa parte dell’Accademia di Ferrero gli è stato chiesto di seguire il n.2 al mondo a Melbourne, in attesa del rientro di Ferrero.
    Non è la prima volta che Lopez ha guidato Alcaraz in torneo: è già accaduto quest’anno al Queen’s, con Carlos poi vittorioso nello storico appuntamento pre Wimbledon. Dovrebbe poi essere Antonio Martinez Cascales ad accompagnare Alcaraz in America Latina.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Zizou Bergs: Un campione dentro e fuori dal campo

    Zizou Bergs BEL, 1999.06.03

    Il tennis è un mondo di storie incredibili, spesso lontane dai riflettori dei media, e quella di Zizou Bergs merita di essere raccontata. Attualmente classificato al 129° posto nel ranking mondiale, Bergs ha affrontato una stagione difficile a causa di infortuni, che lo hanno costretto a giocare con un rovescio a una mano. Nonostante ciò, ha continuato a partecipare a un progetto umanitario molto significativo.Bergs è uno di quei giocatori che, settimana dopo settimana, si battono in tornei minori in giro per il mondo, cercando di raggiungere la vetta dell’élite tennistica. Con un potenziale indiscutibile, ha già dimostrato il suo valore in alcune occasioni, vincendo sei partite a livello ATP e partecipando a tornei del Grande Slam. Nonostante non sia ancora una star per il grande pubblico, Bergs merita attenzione per il suo impegno quotidiano, il lavoro, l’umiltà e la solidarietà che dimostra ogni giorno.
    Una settimana dopo aver ottenuto due vittorie nel torneo di Gstaad, Bergs ha subito un grave infortunio al legamento della mano sinistra durante un match di doppio al Challenger di Zug. Nonostante il dolore e la paura, ha continuato a giocare, adattando il suo stile per affrontare la situazione. “Ho cercato di mantenere un atteggiamento positivo, vedendo la situazione come un’opportunità per migliorare il mio rovescio e testare me stesso. Questa esperienza mi ha permesso di essere più aggressivo con il servizio e il dritto, e migliorare le mie volee,” ha dichiarato Bergs.
    La sua resilienza è ammirevole, ma ciò che lo rende veramente speciale è il suo impegno nel campo umanitario. Fin da quando aveva 15 anni, dopo un viaggio in Burundi con una ONG, Bergs si è impegnato a fare la differenza. Ogni anno invia materiale sportivo – come abbigliamento da tennis, scarpe, palline e racchette – ai giovani in Burundi. “Voglio che altri possano godere della magia di questo sport,” ha affermato Bergs, coinvolgendo anche il suo sponsor Yonex nel progetto.
    Una delle sue soddisfazioni più grandi è stata vedere giovani tennisti locali partecipare a un torneo ITF in Burundi, indossando l’attrezzatura da lui fornita. Bergs non è solo un atleta talentuoso, ma un esempio di come lo sport possa essere un veicolo per il cambiamento positivo e la solidarietà. Se riuscirà a raggiungere il suo obiettivo di entrare tra i top 100 è ancora da vedere, ma intanto, sta lasciando un’impronta indelebile nel mondo del tennis e oltre.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO