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    F1, Ferrari: dalla vittoria a Monaco all’inizio del declino, il passo è breve

    SAINZ Carlos (spa), Scuderia Ferrari SF-24, LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Qatar Airways British Grand Prix 2024, 12th round of the 2024 Formula One World Championship from July 5 to 7, 2024 on the Silverstone Circuit, in Silverstone, United Kingdom – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    La situazione della Rossa dopo il Gran Premio di Gran Bretagna può essere definita tranquillamente disastrosa, senza false ipocrisie. Soprattutto se si considerano due fattori fondamentali e strettamente collegati tra loro: la vittoria di Charles Leclerc a Montecarlo ha rappresentato allo stesso tempo sia il punto più alto della stagione della Rossa, che, paradossalmente, l’inizio del declino della SF-24; proprio da quel momento, tutti i team rivali sono migliorati, mentre la Rossa è rimasta al palo.
    Ma c’è anche chi predica calma e chiede di non farsi prendere troppo dal panico, come il team principal Frederic Vasseur; le sue dichiarazioni post quinto e quattordicesimo posto dei suoi fanno ben sperare: “Silverstone può essere il punto di svolta della stagione per noi così come lo è stato Zandvoort l’anno scorso”. L’ennesimo cambio da “dobbiamo capire” ad “abbiamo capito”. Ma sarà davvero così stavolta?
    Innanzitutto, bisogna recuperare un pilota come Charles Leclerc che, oltre alla sua proverbiale sfortuna, riesce comunque a mettersi nei guai quando possibile, forse trasportato troppo da quell’emotività che rappresenta il suo unico punto debole. Nel frattempo, Carlos Sainz, in partenza e privo di qualsivoglia pressione, non ha esitato a criticare gli aggiornamenti di Barcellona, a causa dei quali “si sono persi tre mesi di sviluppo”. Caustico ed efficace.

    Provare su una pista come quella inglese un pacchetto di aggiornamenti che crea tanto saltellamento a causa di un pacchetto di sospensioni impossibilitato a sopportare l’aumento di carico, ha messo in luce tutti i problemi della Ferrari. Tecnici e di gestione. L’allontanamento del direttore tecnico Enrico Cardile (direzione Aston Martin) ha reso di fatto vacante il posto di ingegnere che si dovrà occupare della macchina 2025. La prima di Lewis Hamilton, tanto per intenderci. Anzi, no, perché seppur ad interim, il DT della Rossa sarà…Frederic Vasseur. Almeno per un paio di mesi.
    Già, perché Loic Serra, in arrivo dalla Mercedes, si occuperà esclusivamente della telaistica. In attesa di quel “Mister X” che prenderà il posto di direttore tecnico presumibilmente alla fine dell’estate. Ma c’è un campionato ancora da giocare e una testa da rialzare. Perché adesso i colpi incassati cominciano ad essere tanti. Troppi. LEGGI TUTTO

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    La Ferrari è entrata nel labirinto

    Osserviamo una Ferrari che si sta complicando la vita, gara dopo gara e giorno dopo giorno. Dopo l’ubriacatura da acqua del porto di Montecarlo, bellissima festa seguita ormai più di un mese fa al successo liberatorio di Charles Leclerc, per una ragione o per l’altra c’è sempre stata qualcosa a frenare, anzi spezzare, l’attesa progressione della Rossa.Montreal, Montmelò e Red Bull Ring, circuiti molto diversi tra loro per caratteristiche tecniche, hanno evidenziato nelle file della Ferrari un qualcosa che somiglia a un disorientamento tecnico. Solo ieri dopo la Sprint, in cui aveva chiuso settimo dopo rimontina dal decimo posto, Leclerc aveva detto: «Cambiamo qualcosa, proviamo un assetto diverso per il pomeriggio, tanto non potrà andare peggio della settima-ottava posizione. Magari l’azzecchiamo e allora facciamo quarti o quinti, anche se non dovrebbe essere quello l’obiettivo». E la Ferrari l’ha azzeccata: quarta dunque, ma con Carlos Sainz. E quarta tra i quattro top team visto che davanti le partono una Red Bull (ovviamente Verstappen), una McLaren (Norris) e una Mercedes (Russell). LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen altra super pole in Austria: le posizioni di Sainz e Leclerc

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    GP Spagna F1 2024: Ferrari sull’orlo di una crisi di nervi

    credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeQuante volte dopo una gara non andata proprio secondo i pieni si è sempre cercato di considerare il bicchiere mezzo pieno? Quantomeno per dare una ragionevole speranza a chi la sta perdendo. Nella realtà dei fatti, però, il Gran Premio di Spagna è stato davvero difficile per la Ferrari, senza note positive. A partire dalle qualifiche, per poi passare alle posizioni finali, il distacco dalla vetta, gli aggiornamenti che non funzionano e le scintille tra i piloti.
    Una lista della spesa che è tutt’altro che rassicurante per i tifosi della Rossa. Innanzitutto, l’annoso problema al sabato sembra essere ancora lontano da una sua risoluzione: le ottime prove libere della Ferrari si sono rivelate l’ennesima amara illusione. LA SF-24 continua ad essere la quarta forza in qualifica, anche dietro la ritrovata Mercedes.
    Le cattive notizie provengono anche dagli aggiornamenti, considerando che il team di Frederic Vasseur ha anticipato il pacchetto di Silverstone per dare una scossa al suo campionato. Ecco, questa scossa non c’è stata, anzi: la prestazione offerta a Barcellona, su un circuito che avrebbe dovuto mettere in evidenza i pregi dei nuovi aggiornamenti, non ha fatto altro che continuare ad illudere; i due piloti hanno concluso la gara a 20 secondi da Max Verstappen. Gli aggiornamenti di McLaren, Mercedes, e in parte Red Bull sono stati di un altro pianeta.
    Dalla gara del Montmelò è emerso un altro aspetto inquietante per l’immediato futuro: il nervosismo di Charles Leclerc e di Carlos Sainz. Lo spagnolo ha tentato un sorpasso molto estremo nei confronti del compagno di squadra in curva 1, col solo esito di aver fatto perdere tempo prezioso ad entrambi. La frittata è costata a Leclerc il quarto posto, col monegasco che si è lamentato sia in radio che ai microfoni dei giornalisti della mancata correttezza di Carlos. I due si sono spiegati anche a voce anche se con tono polemico e nervoso.

    Insomma, un clima che non fa bene al team e al proseguo della stagione. Adesso la Rossa ha bisogno di smettere di correre e fermarsi un attimo per riflettere su che cosa sta sbagliando, in modo da intervenire prima che McLaren e Mercedes abbiano il sopravvento. La prossima settimana in Austria ci sarà già una prima risposta su un circuito più congeniale alla Rossa, ma è la gestione delle difficoltà quello che preoccupa. LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Spagna: com’è andato il venerdì della Ferrari a Barcellona

    credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Il venerdì di prove libere del Gran Premio di Spagna ha visto la Scuderia Ferrari protagonista di un programma particolarmente intenso.
    Carlos Sainz e Charles Leclerc oltre al consueto lavoro di messa a punto sono stati infatti impegnati nella valutazione di una serie di aggiornamenti aerodinamici portati in anticipo sulla tabella di marcia grazie al grande sforzo fatto dalla squadra a Maranello nelle scorse settimane.
    Nel complesso la giornata ha visto prestazioni sul giro secco interessanti da parte di entrambe le SF-24. Resta però ancora del lavoro da fare per estrarre il massimo potenziale dalle vetture sia in vista delle qualifiche che sul fronte del passo gara.
    PROVE LIBERE I (FP1)
    Nel primo pomeriggio Carlos e Charles sono scesi in pista al Circuit de Barcelona-Catalunya con l’obiettivo di aiutare la squadra nella valutazione degli aggiornamenti, girando con due configurazioni differenti. Sulla SF-24 di Sainz sono state infatti montate le nuove componenti, mentre quella Leclerc, al netto dell’ultima versione dell’ala posteriore, è stata lasciata in configurazione standard. I piloti hanno quindi condotto un programma analogo per consentire le necessarie comparazioni e hanno iniziato il turno con gomme Hard per poi passare alla mescola Medium. Con questi pneumatici Sainz ha ottenuto il terzo riscontro cronometrico in 1’14”572, mentre Leclerc si è lanciato per il proprio giro veloce ma non ha potuto far segnare alcun tempo a causa di una bandiera rossa innescata da Fernando Alonso. Alla ripresa il monegasco ha ottenuto 1’15”434 ma le sue gomme erano ormai meno performanti. Nel finale di sessione entrambe le vetture hanno girato con più carburante a bordo e gomme Medium. Nel complesso le SF-24 hanno percorso 57 giri, 31 con Carlos, 26 con Charles.
    # Pilota Tempo Gap dal leader Giri 3 Carlos Sainz 1:14.572 +0.344s 3111 Charles Leclerc 1:15.434 +1.206s 26

    PROVE LIBERE II (FP2)
    Alle ore 17 è andata in scena la seconda sessione alla quale entrambe le SF-24 si sono presentate con la stessa configurazione, con l’intero pacchetto di aggiornamenti promosso. Carlos e Charles hanno iniziato il turno con gomme Medium prima di passare alle Soft con le quali sono stati ottenuti i migliori tempi di giornata. Sainz ha centrato il secondo miglior crono in 1’13”286, mentre Leclerc ha centrato il sesto riscontro in 1’13”597. Nell’ultimo terzo della sessione sulle SF-24 è stato poi, ancora una volta, caricato carburante per girare in configurazione gara. In totale sono state percorse 52 tornate, 30 da Carlos, 22 da Charles.
    # Pilota Tempo Gap dal leader Giri2 Carlos Sainz 1:13.286 +0.022s 306 Charles Leclerc 1:13.597 +0.333s 22
    Venerdì sera la Ferrari sarà impegnata in un lavoro di analisi particolarmente approfondito, per mettere a fuoco gli ultimi interventi necessari da attuare così da ottimizzare il pacchetto vettura in vista di qualifiche e gara. LEGGI TUTTO

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    F1, Analisi ultime tre gare: McLaren (88), Ferrari (65), Red Bull (62)

    Alla vigilia del Gran Premio della Spagna, dando un’occhiata alla Classifica Costruttori F1 balzano agli occhi alcuni dati che riguardano soprattutto i tre top team. Red Bull, Ferrari e McLaren hanno fatto registrare punteggi tutto sommato equiparabili, a dimostrazione di un campionato più equilibrato di quanto ci si aspettasse e di quanto le graduatorie lascino intendere. Ci sono però alcune osservazioni da fare su ognuna delle tre scuderie.

    Red Bull: 62 punti, nelle ultime 3 gare ma è Max dipendente
    MONTREAL, QUEBEC – JUNE 07: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing looks on in the garage during practice ahead of the F1 Grand Prix of Canada at Circuit Gilles Villeneuve on June 07, 2024 in Montreal, Quebec. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202406070411 // Usage for editorial use only //Era già evidente nella passata stagione, ma in questo 2024 sta emergendo in maniera sempre più evidente e lampante: si scrive Red Bull, si legge Max Verstappen. La squadra di Milton Keynes, al momento, è quella all’interno del panorama F1 in cui il divario di talento tra i due piloti si fa più sentire. Dei 62 punti messi a referto da Imola a Montreal, solo i quattro conquistati in Emilia-Romagna sono risultati utili alla causa. Sono veramente troppi gli errori da parte del Messicano, che ormai considera un successo l’approdo in Q2 al sabato, mortificando così la gara della domenica. Alla luce di ciò, il rinnovo biennale siglato alla vigilia della gara di Monte Carlo potrebbe non essere sufficiente a garantirgli il posto nella prossima stagione.
    Una cosa, però, è da ricordare: la Red Bull costruita a immagine e somiglianza di Max Verstappen non è più la macchina schiacciasassi vista nel 2023. Dei top team F1, infatti, la squadra diretta da Christian Horner è quella che ha fatto meno punti negli ultimi tre appuntamenti, nonostante le due vittorie dell’olandese. È vero, le piste più probanti per capire la bontà di un progetto tecnico arrivano adesso (Barcellona su tutte), e se la musica è quella sentita a Suzuka gli altri possono già mettersi il cuore in pace. C’è però la sensazione che il futuro sia un po’ meno scritto di quanto si pensasse.
    Ferrari: 65 punti, nelle ultime 3 gare, con il Canada da dimenticare
    LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 AWS Grand Prix du Canada 2024, 9th round of the 2024 Formula One World Championship from June 07 to 09, 2024 on the Circuit Gilles Villeneuve, in Montréal, Canada – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeAlzi la mano chi si aspettava che tra Imola, Monaco e Montreal la Ferrari facesse più punti della Red Bull, 65 a 62. La prima tranche di sviluppi portata a Imola, checché ne dicano i soliti disfattisti, aveva dato ottimi risultati, su una pista che a livello aerodinamico tende a dare valori abbastanza credibili. La vittoria ottenuta nel Principato dal padrone di casa Leclerc, poi, ha acceso ulteriormente gli animi, anche se francamente è difficile dare un valore a quanto visto lì, alla luce di un tracciato unico e perciò poco indicativo.
    Così come poco significativa, ma comunque da valutare, è stata la doccia gelata del Quebec. Al di là del problema al motore di Leclerc, è parsa evidente una difficoltà a trovare il ritmo giusto anche da parte di Sainz, e il mancato ingresso in Q3 per entrambi è la dimostrazione che con temperature basse resta complicato trovare la corretta finestra di utilizzo delle mescole più morbide. Ora arriva la seconda batch di sviluppi, su un tracciato che è un vero banco di prova per tutti. Ci si attendono risposte importanti, anche per cancellare il weekend canadese e le brutte sensazioni provate.

    McLaren: 88 punti, nelle ultime 3 gare. A Barcellona per vincere
    Lando Norris, McLaren F1 Team, 1st position, celebrates his maiden win in Parc Ferme – credit: McLaren Racing Media CentreSono ormai finiti i tempi del nascondino per gli uomini di Andrea Stella. La vittoria di Norris a Miami, seppur in circostanze favorevoli, ma soprattutto le prestazioni costanti di tutta la stagione, hanno confermato la bontà del lavoro iniziato la passata stagione e continuato con una vettura che appare sempre ben bilanciata e pronta a dare la zampata. Nelle ultime tre uscite, i Papaya boys hanno totalizzato la bellezza di 88 punti, più di tutti gli altri.
    Certo, c’è la macchina, ma ci sono anche i piloti. Norris e Piastri sono una delle coppie più forti della F1 attuale, con l’australiano che sta completando un percorso di maturazione che lo sta portando sempre più ai piani alti del Circus. A Barcellona, ma soprattutto a Silverstone, gara di casa, i due ragazzi terribili puntano senza dubbio al bersaglio grosso.
    Insomma, la situazione in cima alla classifica Costruttori è in movimento, restando sempre in attesa di capire se la prestazione di Mercedes in Canada sia stata solo frutto di una serie di fattori favorevoli, come pare possa essere. Red Bull è ancora leader, ma attenzione, perché… qualcosa è cambiato! LEGGI TUTTO