E’ appena iniziato il Campionato di F1 2022 ma l’eco della chiusura della scorsa stagione è giunto fino al Bahrain GP dalla vicina Abu Dhabi, allorché la FIA ha reso pubblica la circolare con le conclusioni circa l’ultima, discussa gara dello scorso Campionato. E dunque se ne parla ancora? Sembrava ci fosse alle porte una nuova stagione, nuova in tutto e per tutto: nuovo iridato, nuove regole, nuove macchine, nuova perfino la – deliziosamente illeggibile – grafica tv; tuttavia attraverso le dune del deserto il vento sembrava cantare la canzone stonata della vecchia. Forse sarà perché nell’uniformità sabbiosa del deserto non è così facile notare i cambi di stagione.
Ma la musica è cambiata e la primavera è tornata: auspicata, desiderata, rimpianta con rammarico per tutto un lungo e gelido inverno. E’ giovane, doppia e rossa ed è tornata di gran carriera a cavallo. Anzi, a cavallino.
La Ferrari del 2022 ha il musetto appuntito come un pennino di precisione che si usa per ripassare e definire un tratto, quello che deve attirare l’attenzione. Ha anche i fianchi generosi di un’azdora della Bassa e la stessa schiettezza, tipica di chi non ha bisogno di nascondersi dietro a un alibi. O ai dati.
La Ferrari del 2022 è troppo bella per non essere anche buona – si sono sussurrati i Tifosi, a bassa voce, però, che non si sa mai. Nella terra nella quale aveva finora raccolto soltanto un miraggio, sfumato a un passo dalla vittoria nel 2019, Charles Leclerc ha pareggiato i conti con una vittoria autorevole, di guida ma soprattutto di fiducia: in una monoposto solida, veloce e affidabile e soprattutto in una squadra che non ha sbagliato nulla, mettendo lui e il roccioso Carlos Sainz nelle condizioni di brillare di luce propria sotto i riflettori artificiali di Sakhir.
La primavera del Bahrain Gp passa per Maranello, ma non basta una doppietta per fare primavera. La Ferrari è attesa ora alla prova della distanza, degli sviluppi e della concorrenza.
La squadra che tanto bene si è comportata in una situazione di “controllo” – meteo stabile, nessun guasto, avversari tenuti a distanza, un doppio dnf ai rivali più pericolosi – manterrà la stessa lucidità decisionale quando le situazioni si faranno complesse – meteo a sfavore, gare condizionate da guasti o incidenti, avversari diretti in piena forma e scuderie di midfield in grado di dire la loro – o tornerà a manifestare i ben noti e preoccupanti sbandamenti, che tanto hanno influito sulle prestazioni del recente passato?
La macchina, intesa come progetto, continuerà a mostrare la sua validità? Gli sviluppi in corso di stagione saranno finalmente concreti o l’ennesima scommessa di dirigenza e direzione tecnica?
I piloti saranno adeguatamente supportati in tutto un campionato lunghissimo e pieno di trappole?
Ci sono molte domande, ma questo è quel che accade quando si apre una stagione che non è già decisa dopo le prime qualifiche, finalmente; ed è anche bello potersele porre dal gradino più alto del podio, mentre gli altri rimuginano e realizzano che stanno giocando un gioco nel quale non basta attingere al proprio copioso serbatoio di arroganza per far andare una power unit – vero, Red Bull? – o nel quale anche se non sei da subito in testa al Campionato sei comunque senza avversari – ricordi. Mercedes?.
I lupi grigi torneranno affamati e i corsari delle bibite saranno all’arrembaggio per tutte le gare che restano. Per ora ci godiamo i risultati e le incoraggianti suggestioni di quella appena finita.
Fonte: https://www.circusf1.com/2022/03/f1-gp-bahrain-la-musica-e-cambiata-e-la-primavera-e-tornata.php