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    F1, Gene Haas: “Non mi interessa più arrivare decimo”

    Gene Haas, titolare dell’omonimo Team di Formula 1 ha spiegato cosa ha portato all’uscita di Guenther Steiner: “Non mi interessa più arrivare decimo”.CIRCUIT OF THE AMERICAS, UNITED STATES OF AMERICA – OCTOBER 20: Gene Haas, Owner and Founder, Haas F1 and Ayao Komatsu, Chief Race Engineer, Haas F1 during the United States GP at Circuit of the Americas on October 20, 2018 in Circuit of the Americas, United States of America. (Photo by Andy Hone / LAT Images) – credit: Haas F1 Team

    “L’importante è vincere. Abbiamo un’ottima squadra, ottimi motori e ottimi piloti. Non c’è motivo per cui siamo decimi. Non riesco a capire come sia possibile con tutte le attrezzature e le persone che abbiamo”. E’ questo il pensiero di Gene Haas, intervistato da Lawrence Barretto per Formula1.com, dopo il licenziamento di Guenther Steiner.
    “Abbiamo motori Ferrari che probabilmente hanno più potenza di chiunque altro in questo momento”, ha sottolineato l’imprenditore statunitense che poi ha anche aggiunto: “Abbiamo hardware Ferrari [come da regolamento], abbiamo un buon telaio. Parlo con molti ingegneri e penso che il nostro più grande difetto sia l’aerodinamica; il nostro programma aerodinamico ha bisogno di lavoro. Quando sei in pista e vieni umiliato ogni fine settimana, non lo accetterò più”.
    Haas non ha voluto problemi a rispondere alla domanda più ovvia sul perché del divorzio da Steiner: “Si è trattato di prestazioni. Siamo all’ottavo anno, con oltre 160 gare, e non abbiamo mai ottenuto un podio. Negli ultimi due anni siamo arrivati o decimi o noni. Alla fine, si tratta di prestazioni. Non mi interessa più essere decimo”.
    Questa è stata la seconda volta in tre anni che la Haas è arrivata decima, anche se la prima volta è stata nel 2021 quando la Haas decise di far correre due esordienti come Mick Schumacher e Nikita Mazepin e destinando tutte le loro risorse allo sviluppo della vettura 2022.
    Una mossa che li ha visti migliorare fino all’ottavo posto e che li ha riportati alla forma mostrata nelle prime cinque stagioni, dove il Team americano aveva ottenuto due ottavi, un quinto e due noni posti. Il risultato del 2023, tuttavia, è stato un duro colpo: un aggiornamento a fine stagione ad Austin ha fallito al punto che Nico Hulkenberg ha scelto di tornare alla vecchia specifica per le gare rimanenti.
    La Haas, con il divorzio da Steiner, spera di tornare ad occupare un posto nel centro gruppo, con alla guida Ayao Komatsu. Il 47enne conosce a fondo la squadra, essendo entrato come ingegnere capo di gara nel suo anno di debutto ed essendo poi promosso al ruolo di Direttore dell’Ingegneria. Ha più di 20 anni di esperienza in F1 e questo ha giocato un ruolo fondamentale nel convincere Gene Haas che era il giusto sostituto.

    “Abbiamo cercato all’interno del gruppo chi avesse più esperienza”, ha detto Haas. “Ayao fa parte della squadra fin dal primo giorno, ne conosce tutti i dettagli. Forse avere un approccio più manageriale e ingegneristico, porterà dei benefici. Penso che Guenther abbia avuto un approccio più umano con le persone e il modo in cui interagiva con loro, era molto bravo in questo. Ayao è molto tecnico, analizza le cose in base ai dati. È un approccio diverso. Abbiamo davvero bisogno di qualcosa di diverso perché non stavamo facendo molto bene. Come ho detto, tutto si riduce a otto anni di permanenza all’ultimo posto. Non posso dire altro”.
    Haas partecipa alle gare ma ha sempre preferito rimanere nell’ombra e lasciare che Steiner si occupasse della gestione del weekend di gara. Ma in futuro, oltre al progetto della squadra americana di assumere un direttore operativo con sede in Europa (che insieme a Komatsu risponderà ad Haas e al vicepresidente di Haas Automation Bob Murray) per rafforzare il senior management, Haas intende “essere molto più coinvolto” in prima persona.
    “Non sono entrato in F1 per vendere la squadra”, ha concluso Haas che poi ha aggiunto: “L’ho fatto perché volevo correre. Guenther aveva la stessa prospettiva. Non siamo qui per fare cassa, vogliamo correre ed essere competitivi”. LEGGI TUTTO

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    F1 2024, Ferrari: poche promesse, tante speranze e qualche timore

    1 – GP ABU DHABI F1/2023 – GIOVEDÌ 23/11/2023 – credit: @ Ferrari Spa

    Poche promesse, tante speranze e qualche timore. E’ questo il sentiment che circola tra i corridoi e gli uffici della Scuderia Ferrari, a poco più di un mese dalla presentazione della nuova monoposto che parteciperà al Campionato Mondiale 2024 di Formula 1.
    Al di là delle invenzioni di presunti insider che cominciano a circolare in rete e non solo su quanto la nuova Ferrari F1 2024 sia più veloce e affidabile della SF-23, il progetto noto con la sigla 676 è in una fase molto avanzata di “sviluppo” e finalizzazione. Le cinque settimane che ci separano dalla presentazione, fissata per martedì 13 febbraio, serviranno per chiudere le ultime lavorazioni, assemblare la vettura, fare le prove al banco e cominciare a deliverare i piani di sviluppo da mettere in pista durante la lunga stagione 2024.
    Da marzo a dicembre, gli appuntamenti del Calendario F1 2024 saranno ben 24, con sei week end di gara con il formato sprint. Non ci sarà modo di “fermarsi” un attimo e quest’anno sarà ancora più importante mettere subito in pista una monoposto all’altezza della concorrenza e pianificare con maniacale precisione le tempistiche e la bontà degli sviluppi da portare a stagione in corso.
    “Non prometto nulla anche se con i regolamenti stabili si può pensare di avvicinare la Red Bull. In Bahrain vedremo dove saremo”. Erano state queste le parole di Fred Vasseur, al pranzo di Natale della Scuderia Ferrari, il 17 dicembre scorso.
    A queste dichiarazioni erano seguite quelle di Enrico Cardile che aveva “rivelato” quali fossero stati i tre grossi “limiti” allo sviluppo della SF-23. Il Direttore Tecnico Area Telaio della Ferrari li aveva individuati nel design del telaio stesso, nella posizione dei coni anti-intrusione inferiore e nella posizione dell’elettronica. La nuova Ferrari 2024 punterà a superarli, con un design di pance e fondo vettura più simile a Red Bull, McLaren e Aston Martin.

    Da allora, nessuna nuova dichiarazione ufficiale dei vertici Ferrari che, da domani, riprenderanno a pieno ritmo in quel di Maranello.
    Il timore però di poter fare un altro passo indietro è concreto. Per la Ferrari, il terzo posto nel campionato mondiale 2023 di Formula 1, è da considerarsi un risultato negativo, se non addirittura un fallimento dopo il secondo posto del 2022. Questo perché gli obiettivi dichiarati di inizio stagione erano quelli di fare meglio della prima stagione con monoposto ad effetto suolo. Così purtroppo non è andata e ora il mondiale 2024 potrebbe essere già un’annata decisiva per il futuro di Vasseur, chiamato a fare meglio del misero terzo posto tra i costruttori ma con il timore che un ulteriore passo indietro possa significare crisi e divorzio.
    Dando uno sguardo all’ultima stagione, alcuni numeri non giocano a favore della Ferrari. Dividendo il mondiale 2023 in tre parti (6 gare + 8 + 8), la Scuderia di Maranello non ha fatto meglio di Mercedes nella parte centrale della stagione e ha fatto peggio di McLaren nell’ultima. Tralasciando l’inizio anno dove anche Aston Martin era davanti e la Ferrari era di fatto la quarta forza, capite bene come l’inizio del prossimo anno potrebbe essere davvero molto critico.
    Red Bull e Mercedes hanno fatto meglio già lo scorso anno mentre McLaren ha avuto un finale di stagione decisamente migliore di Ferrari. In particolare quest’ultimo team è riuscito a mettere in pista un’ottima monoposto, sperimentando soluzioni che a Maranello si troveranno a far debuttare solo a fine febbraio in Bahrain. E, con un regolamento tecnico invariato, potrebbe esserci un vantaggio per Lando Norris e Oscar Piastri nei confronti di Charles Leclerc e Carlos Sainz.
    Dai corridoi della Gestione Sportiva a Maranello trapela poco o nulla: la speranza di fare meglio dello scorso anno c’è ma forse non basterà migliorare una monoposto, centrando i target fissati internamente. Il vero metro di paragone, in Formula 1 come in ogni altra competizione sportiva, lo settano gli avversari più forti. LEGGI TUTTO

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    F1 2024, Come cambia il regolamento tecnico e sportivo della prossima stagione

    MEXICO CITY, MEXICO – OCTOBER 29: Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB19 Charles Leclerc of Monaco driving the (16) Ferrari SF-23 and Sergio Perez of Mexico driving the (11) Oracle Red Bull Racing RB19 battle for track position into the first corner at the start of the race during the F1 Grand Prix of Mexico at Autodromo Hermanos Rodriguez on October 29, 2023 in Mexico City, Mexico. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202310290555 // Usage for editorial use only //

    Come nella scorsa stagione, anche per il 2024 il regolamento tecnico F1 rimarrà sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. Per questo motivo, il Team Principal della Red Bull Christian Horner ha dichiarato che si aspetta una maggiore concorrenza, mentre i principali rivali della Red Bull nutrono concrete speranze di poter annullare il gap con il team austriaco.
    Tuttavia, nonostante questo, vi elenchiamo qui sotto 5 punti che saranno una discontinuità rispetto al 2023.
    Driver cooling scoop
    Dopo il caldo estremo al Gran Premio del Qatar che ha portato alcuni piloti a soffrire di disturbi fisici e di svenimento durante la gara, la FIA ha modificato il regolamento tecnico per la prossima stagione, consentendo ai team di installare il cosiddetto “driver cooling scoop” che, come dice il nome, aiuta a incanalare l’aria che viaggia sopra la vettura verso l’abitacolo nel tentativo di fornire un flusso d’aria “fresca” verso il pilota.
    Copriruota posteriore per ridurre gli spruzzi su pista bagnata
    Dopo aver avviato lo sviluppo di metodi per ridurre gli spruzzi generati dalle vetture in condizioni di bagnato durante la scorsa stagione, la FIA continuerà quest’anno a testare e a lavorare sui copriruota posteriori nel tentativo di migliorare la sicurezza dei piloti su circuiti bagnati. Inoltre il fornitore unico di pneumatici, Pirelli, è stato autorizzato a svolgere 40 giorni di test dedicati a pneumatici con i 10 team in questa stagione, con quattro giorni aggiuntivi dedicati a testare pneumatici da bagnato.
    Test con monoposto 2022
    Nel 2024, tutte le scuderie saranno autorizzate a far girare le vetture con specifiche 2022 nell’ambito del programma “testing of previous cars”, utilizzato per far correre in F1 giovani piloti. Quest’anno sarà la prima stagione in cui le squadre potranno farlo utilizzando le loro vetture 2022, che sfruttano l’aerodinamica ad effetto effetto suolo.

    Multe più salate
    Con un’importante modifica ai regolamenti sportivi, la FIA ha aumentato drasticamente la multa massima che può essere applicata a squadre e piloti in caso di penalità. Il precedente limite massimo di 250.000 euro è stato quadruplicato a 1 milione di euro.
    Divieto a dispositivi pirotecnici
    Dopo i diversi incidenti verificatisi ai Gran Premi d’Austria e d’Olanda, la FIA ha vietato l’uso di “dispositivi pirotecnici” in tutti i suoi eventi, compresa la Formula 1, senza una preventiva autorizzazione. LEGGI TUTTO

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    I 10 migliori piloti F1 2023, secondo i piloti stessi. La classifica

    Max Verstappen, Lewis Hamilton, Fernando Alonso. Questi i tre migliori piloti del Mondiale 2023 di Formula 1, stando ai voti dei piloti che hanno partecipato al campionato. La classifica completa, chi sale e chi scende; e non mancano le sorprese.SPIELBERG, AUSTRIA – JUNE 30: Pole Position qualifier Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates in parc ferme during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Austria at Red Bull Ring on June 30, 2023 in Spielberg, Austria. (Photo by Peter Fox/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool

    La votazione del “pilota dell’anno” è giunta quest’anno alla sua sesta edizione. La Formula 1 ha chiesto anche quest’anno ai piloti del mondiale di valutare le prestazioni dei loro rivali in pista e di stilare una classifica dei 10 migliori piloti del 2023. Il regolamento consente ai piloti di votare per se stessi e, come è accaduto nelle votazioni precedenti, non tutti hanno scelto di farlo.
    I punteggi sono stati assegnati in base all’attuale sistema di punti della F1, con il primo pilota di ogni lista che ha guadagnato 25 punti fino a un punto per il decimo pilota. Sono poi stati combinati tutti punteggi per arrivare alla Top 10.

    I 10 migliori piloti F1 2023 – La classifica
    # Pilota – Team – vs ’22
    1. Max Verstappen – Red Bull – =
    2. Lewis Hamilton – Mercedes – +1
    3. Fernando Alonso – Aston Martin – +3
    4. Lando Norris – McLaren – +1
    5. Charles Leclerc – Ferrari – -3
    6. Carlos Sainz – Ferrari – +1
    7. Alex Albon – Williams – +2
    8. Oscar Piastri – McLaren – new entry
    9. Pierre Gasly – AlphaTauri – new entry
    10. Sergio Perez – Red Bull – -2
    Verstappen ha conquistato, anche quest’anno, la vetta della classifica dopo un’annata da dominatore assoluto. Il suo compagno di squadra Sergio Perez ha chiuso solamente al 10° posto, perdendo anche due posizioni rispetto all’anno scorso.
    È stato invece l’ex rivale di Verstappen per il titolo, Lewis Hamilton, a essere votato dai piloti in seconda posizione, salendo di un posto rispetto al 2022 dopo essersi assicurato il terzo posto nella classifica piloti con una Mercedes poco performante.
    Fernando Alonso, al suo primo anno in Aston Martin, si è piazzato terzo, guadagnando ben tre posizioni rispetto allo scorso anno, mentre Lando Norris (McLaren) si è piazzato quarto; i due hanno ottenuto rispettivamente otto e sette podi in una stagione che li ha visti protagonisti.
    Charles Leclerc, che l’anno scorso aveva ottenuto il secondo posto in questa classifica, si è classificato solamente al quinto posto nel 2023, di una sola posizione davanti al suo compagno di squadra in Ferrari, Carlos Sainz. Lo spagnolo ha preceduto Alex Albon, che ha portato la Williams al 7° posto nella classifica costruttori.
    Il debuttante Oscar Piastri ha ottenuto un’ottima ottava posizione con la McLaren, mentre Pierre Gasly, altra new entry, si è piazzato al nono posto, due posizioni più in alto di quanto sia riuscito a fare nel campionato piloti nella sua campagna d’esordio con Alpine.
    I piloti che hanno partecipato alla votazione (in ordine alfabetico) sono stati: Alex Albon, Fernando Alonso, Valtteri Bottas, Pierre Gasly, Nico Hulkenberg, Charles Leclerc, Kevin Magnussen, Lando Norris, Esteban Ocon, Sergio Perez, Oscar Piastri, Daniel Ricciardo, George Russell, Carlos Sainz, Logan Sargeant, Lance Stroll, Yuki Tsunoda, Max Verstappen, Zhou Guanyu. LEGGI TUTTO

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    F1, Monza e Imola fino al 2030? Cosa manca per l’accordo

    credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeLa volontà di far permanere il doppio appuntamento italiano all’interno del calendario del Circus Iridato è un qualcosa nell’aria da diverso tempo. Entrambe le parti coinvolte, Formula 1 e ACI, sono ben disposte a viaggiare in questa direzione. Prima di siglare l’accordo che estenderebbe dal 2026 al 2030 la permanenza nel calendario dei due GP italiani, Stefano Domenicali è però in attesa di alcune sicurezze da parte di Angelo Sticchi Damiani, a sua volta in stand by sul fronte delle garanzie necessarie da parte del governo.
    “Stiamo trattando il rinnovo del contratto con Monza e Imola, ma abbiamo bisogno di elementi per portare avanti questa trattativa.” Ha spiegato il CEO di F1, che ha poi aggiunto: “Le burocrazie interne non possono fermare certi progetti…” Un riferimento che riconduce allo slittamento dell’inizio dei lavori a Monza, il cui inizio era previsto per i giorni immediatamente successivi il GP dello scorso settembre. I primi colpi di badile inizieranno con tutta probabilità il prossimo gennaio, dal momento che gli appalti per la realizzazione delle opere sono in via di definizione.
    “Dobbiamo mantenere il passo coi tempi, nel 2020 Imola ha avuto un’opportunità straordinaria, ovvero quello di essere stata pronta a una chiamata inaspettata. La tragedia dell’alluvione non ci ha permesso di correre, non vediamo l’ora di tornare di nuovo lì, ma tutto sta nel capire se c’è la volontà di investire nella F1 come piattaforma di spettacolo e business che non può più essere a livello privato, è il nostro paese che deve fare una scelta precisa.”
    Domenicali ha infatti esplicitato la necessità di adeguarsi agli standard imposti dall’attuale livello degli eventi del Circus: “C’è una grande attenzione da parte del mondo dell’intrattenimento, abbiamo bisogno che la gente si possa divertire prima e dopo gli eventi in pista. Oggi la gente si dimentica che la F1 è la piattaforma di business più importante che c’è nel mondo, dove ci sono le più grandi aziende del pianeta. E poi facciamo progresso: il nostro approccio sulla sostenibilità è fattivo, serio, ponderato, abbiamo un programma che coinvolge tutti i promotori perché gli eventi abbiano una attenzione su questi temi.”

    Come spiegato sul Giorno di Monza e Brianza, sul tavolo del presidente ACI Sticchi Damiani c’è la proposta di un pacchetto unico da 300 milioni di euro per i GP di Monza e Imola, per un’estensione di 5 anni, dal 2026 al 2030. Prima di chiudere, Sticchi Damiani attende però certezze da parte di Governo, Regione e Comune. Come ha affermato Alfredo Scala, direttore del circuito brianzolo, in autodromo è già stato avviato il ripristino delle aree boschive, dopo le problematiche emerse in occasione del Rally di Monza di inizio dicembre. La prospettiva è ora quella dell’avvio dei lavori auspicati ormai da tempo, per ridare all’impianto che nel 2022 ha festeggiato i 100 anni di storia, il prestigio che merita.
    Monza e Imola in F1 fino al 2030: proposta di Liberty Media LEGGI TUTTO

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    F1, Pranzo di Natale Ferrari: Vasseur fissa gli obiettivi per la stagione 2024

    “Non prometto nulla anche se con i regolamenti stabili si può pensare di avvicinare la Red Bull. In Bahrain vedremo dove saremo”. Questo il pensiero di Fred Vasseur, al pranzo di Natale della Scuderia Ferrari, alla presenza di una ristretta lista di invitati.credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    FERRARI F1 2024
    Parlando della nuova monoposto 2024, il Team Principal della Scuderia Ferrari ha detto: “Da tre anni abbiamo lo stesso regolamento tecnico e in questa situazione non si può cambiare un progetto in modo massiccio. Siamo in uno scenario nel quale a fare la differenza sono una manciata di decimi di secondo. Detto questo, dobbiamo sicuramente fare un passo avanti e non sottovalutare nulla, cambieremo il 95% dei componenti della monoposto, e detta così può sembrare una rivoluzione, ma non lo è”. Vasseur ha poi aggiunto: “Siamo coscienti che se miglioreremo di più dei nostri avversari sembreremo bravi, ma se qualcuno tra i team rivali riuscirà a far meglio allora tutto verrà ridimensionato. Quello che posso dire ora è che tutti stiamo spingendo, ed anche i piloti sono coinvolti nel progetto”.
    OBIETTIVO 2024
    L’obiettivo non raggiunto del 2023 era migliorare i risultati della stagione 2022. Usa le stesse parole dello scorso anno il Team Principal Ferrari, guardando al 2024: “Sarò contento se nel 2024 riusciremo a fare un lavoro migliore di quanto abbiamo fatto nel 2023, come prima cosa. È importante migliorare e poi continuare a crescere. Mi avevano messo in guardia diverse persone: di solito la Ferrari parte bene, per poi andare in difficoltà nella seconda parte della stagione. Quando siamo arrivati verso Jeddah e Melbourne, se avessi pensato ‘Questa è la miglior parte della stagione’ sarebbe stato un vero problema. Ma siamo stati in grado di reagire e quella è stata la vera lezione della nostra stagione”.

    IL RINNOVO DI LECLERC E SAINZ
    Sul rinnovo contrattuale dei due piloti, Vasseur ha rivelato: “Prenderemo presto una decisione anche se, come sapete, loro (Leclerc e Sainz, ndr) sono sotto contratto con noi fino alla fine del 2024 e quindi vuol dire che abbiamo ancora alcuni mesi davanti a noi”.
    Trovate un Q&A molto più approfondito su Motorsport.com, fonte da cui abbiamo ripreso i brevi virgolettati di questo articolo. LEGGI TUTTO

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    F1, Cardile rivela i limiti della SF-23 e anticipa i cambiamenti sulla Ferrari 2024

    I tre grossi “limiti” allo sviluppo della SF-23 sono stati il design del telaio, la posizione dei coni anti-intrusione inferiore e la posizione dell’elettronica. La nuova Ferrari 2024 punta a superarli, come ha spiegato Enrico Cardile (Direttore Tecnico Area Telaio), intervistato da Roberto Chinchero (Motorsport.com).credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    L’intervista completa ad Enrico Cardile, la puoi trovare su Motorsport.com.
    Quali sono stati i limiti di telaio e cambio che vi hanno impedito di sviluppare la monoposto come avreste voluto? E’ questa una delle prime domande, poste dal giornalista dell’edizione italiana di Motorsport.com al Direttore Tecnico dell’Area Telaio della Ferrari. Cardile ha così risposto: “Le limitazioni sono state legate principalmente al telaio, la differenza tra la nostra vettura e quelle in stile Red Bull è nelle bocche dei radiatori, ciò che viene chiamato in gergo pod. Il design di quest’area sulla nostra vettura era più ampio rispetto a quello della Red Bull, ma c’è un motivo sul perché. Noi usavamo quest’area della carrozzeria per modificare i parametri di pressione dell’aria con l’obiettivo di controllare la scia [sporca] proveniente dalle gomme”.
    Proseguendo su questo tema, Cardile ha poi anche aggiunto: “D’altra parte, scavando nell’area sotto alle bocche dei radiatori si può portare un flusso d’aria migliore verso la parte posteriore della vettura, con benefici in termini di carico al retrotreno. Ma facendo ciò si deve trovare un modo per recuperare la gestione della scia proveniente dalla gomma. Aggiungendo al discorso i pod più ampi, alla fine non avevamo bisogno di progettare un telaio particolarmente complesso, perché abbiamo montato l’elettronica dietro ai radiatori. Inoltre, abbiamo deciso di porre il cono anti-intrusione laterale inferiore all’altezza maggiore concessa dal regolamento, in modo da avere un design che ci consentisse di trovare maggiori prestazioni da una maggior pulizia sulla superficie superiore della parte anteriore del fondo”.
    Dall’intervista emerge poi però una comprensione ancora non completa del perché le prestazioni in gara della Ferrari siano state spesso peggiori rispetto alle qualifiche. Su questo Cardile ha detto: “Da parte nostra crediamo di sapere perché le nostre prestazioni siano state peggiori in gara (rispetto agli altri, ndr): crediamo sia dovuto alla mappa aerodinamica e alla downforce, ma è meno facile da comprendere il motivo che determina la differenza di performance tra qualifiche e gara”.

    Se questo aspetto importante non è stato ancora compreso, temiamo possa essere molto grave in ottica 2024. La bassissima conversione di pole in vittorie (5 su 19), sia nel 2023 ma anche nel 2022, è un dato che dimostra come ci sia invece molto da fare su questo fronte.
    Legato a questo, Cardile ha poi anche aggiunto un aspetto correlato all’usura degli pneumatici: “Il problema con l’usura degli pneumatici era ancora una volta legato al comportamento aerodinamico dell’auto. Tutto dipende dall’aerodinamica. A meno che il design delle sospensioni non sia totalmente sbagliato in termini di cinematismi o altri, non ha un impatto così grande come lo ha l’aerodinamica”.
    Parlando del comportamento in curva, il Direttore Tecnico della Ferrari ha rivelato come lo sviluppo della monoposto 2023 per superare i limiti della 2022 nelle curve a bassa velocità sia andato però nella direzione di “sacrificare” troppo quelle a media e alta: “Il punto di forza della nostra macchina è stata la performance nelle curve a bassa velocità, ma abbiamo pagato nei tratti a media velocità e anche un po’ nelle curve ad alta velocità. Nel 2022 era il contrario, quindi lo sviluppo aerodinamico è stato indirizzato per migliorare nelle curve a bassa velocità”.
    Un’interessante considerazione Cardile l’ha fatta toccando il tema regolamento: “Hai meno libertà a disposizione per sviluppare l’auto. Il fondo è un’area estremamente sensibile, ed anche a una piccola variazione comporta cambiamenti importanti perché li moltiplichi per un’area molto grande”.
    Parlando della Red Bull e delle foto al fondo vettura visto molto bene a Monaco, Cardile ha precisato: “Non ha senso fare una copia, ma sicuramente ti fai delle domande e magari può essere d’ispirazione”. Il DT ha poi anche aggiunto: “Con questo regolamento dove anche pochi millimetri possono fare una differenza enorme sul fronte delle prestazioni”.
    L’intervista completa ad Enrico Cardile, la puoi trovare su Motorsport.com. LEGGI TUTTO

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    F1 2023, il confronto in Ferrari: Leclerc vs Sainz

    Calato il sipario sul Mondiale 2023 di Formula 1, proseguono i bilanci di questa stagione dominata in lungo e in largo dalla Red Bull e da Max Verstappen. In tal senso, questa è l’occasione per fare un confronto tra i due piloti della Ferrari, unica scuderia a rompere il dominio stagionale del team campione del mondo, grazie alla vittoria di Carlos Sainz a Singapore. Nonostante questo, però, in classifica è arrivato davanti Charles Leclerc, grazie soprattutto a un finale di stagione grandioso, ben superiore a quello del compagno di squadra. Ma vediamo come si sono comportati i due scudieri del Cavallino Rampante nel corso della stagione.
    LECLERC VS SAINZ IN QUALIFICA: CONFRONTO SENZA STORIA
    Anche nel 2023, si conferma la solita tendenza delle ultime stagioni, almeno in qualifica: confronto nettamente a favore di Charles Leclerc. Infatti, lo score stagionale recita un eloquente 15-7 nei confronti del monegasco, eguagliando lo stesso record della passata stagione. Anche il numero di pole position totali sorride all’ex Sauber, che ha ottenuto 5 partenze al palo, contro le 2 di Carlos Sainz. A conferma della capacità innata di Charles di piazzare il colpo nel giro secco, peculiarità che lo rende probabilmente il più forte tra i piloti attualmente in griglia.

    LECLERC VS SAINZ IN GARA: CARLOS UNICO A VINCERE, MA DAVANTI C’E’ SEMPRE CHARLES
    Se in qualifica, come al solito, non c’è stata particolare storia, le cose cambiano in gara, dove l’equilibrio è molto accentuato: 12 a 10 recita il confronto a favore di Leclerc, frutto in particolare di un finale di stagione di grandissimo spessore, che l’ha portato anche a chiudere davanti a Sainz nella classifica piloti (206 a 200). Tuttavia, per larghi tratti della stagione l’ex McLaren è stato abbondantemente davanti al compagno di squadra: frutto sia di una costanza probabilmente superiore, sia di un numero di ritiri inferiore al momegasco (2 contro i 3 di Charles). E, cosa importante, ai posteri di questa stagione il pilota iberico ci finirà anche per un altro motivo: l’unica vittoria non Red Bull l’ha ottenuta lui, e non Leclerc. Elemento che, a dirla tutta, basta e avanza per bilanciare i numeri migliori ottenuti da Charles nel corso della stagione. LEGGI TUTTO