More stories

  • in

    Lamborghini, 105 anni fa nasceva Ferruccio: l'omaggio

    Ferruccio Lamborghini è stato, ed è ancora oggi, l’uomo grazie al quale la Casa bolognese è oggi un brand riconosciuto nel mondo. Il 20 febbraio 1993, data della sua scomparsa, a Sant’Agata il top di gamma era la Diablo, prima 4 ruote motrici della Casa, nata seguendo quelle che sono state le sue idee innovative, che hanno contribuito, ispirando gli altri, alla creazione di auto che hanno fatto la storia del mercato automobilistico mondiale. Nacque 105 anni fa in provincia di Ferrara, e dopo tutto questo tempo la sua eredità si sente ancora più forte che mai. 
    La prima azienda in Grecia
    Nasce per la precisione, il 28 aprile 1916, in una frazione del comune di Cento, Renazzo. I genitori Antonio ed Evelina sono agricoltori, ed è quello il settore a cui Ferruccio è destinato. Come tutti coloro nati sotto il segno del Toro, è testardo, concreto e pieno di idee. La sua vera passione non è però la coltivazione dei campi, bensì la meccanica. Riesce a farsi assumere nella più grande officina di Bologna, prima di partire in guerra per riparare camion e trattori utilizzati dall’esercito a scopi militari. In Grecia, a Rodi, compie le sue esperienze più significative, tant’è vero che è lì che, alla fine del conflitto, fonda la sua prima azienda di riparazioni meccaniche.
    “Ferruccio Lamborghini Cento”
    Il dopoguerra italiano consente agevolazioni economiche per i piccoli potenziali imprenditori, e così Ferruccio torna nel suo Paese con l’idea di abbinare le sue conoscenze meccaniche alla vendita dei trattori. Scelta non casuale: è vero che le sue origine sono contadine, ma Ferruccio è anche e soprattutto consapevole che il popolo italiano ripartirà, dopo la guerra, dalla terra e dalla sua coltivazione. Insomma, il trattore diventerà uno dei primi business. E Ferruccio non ha torto. Infatti, nel 1948, vende i suoi primi 11 trattori spinti da un motore Morris alla fiera di Cento. L’avventura di Lamborghini è ufficialmente cominciata. O almeno, quella dei trattori e della FLC (Ferruccio Lamborghini Cento).
    Lamborghini, due trattori del ’60 e del ’67 all’asta
    La nascita di Lamborghini Automobili
    Poi però il richiamo delle granturismo sportive è troppo forte. A Ferruccio l’idea balza nei primi anni ’60. Su come sia scaturita, l’origine si pone a metà tra la verità e la leggenda. Pare infatti che Lamborghini possedesse una Ferrari 250 GTO ma che non ne fosse soddisfatto. Andò a lamentarsene personalmente con Enzo Ferrari, il quale gli rispose piccato di costruirsi una sportiva per i fatti suoi. E Ferruccio, un po’ per rivalsa e un po’ per desiderio personale, lo prese in parola.
    Lamborghini, due modelli V12 tra le novità 2021
    Nel 1963 ferruccio fonda la Lamborghini Automobili, con sede nell’impianto di Sant’Agata Bolognese, qualche chilometro di distanza dal capoluogo emiliano. Il grafico Paolo Rambaldi, che dovrebbe progettare il nuovo logo, chiede a Ferruccio quali caratteristiche sente di possedere. L’energico patron risponde di essere “tamugno (tradotto dal dialetto significa duro, forte, testardo) come un toro”. E il logo è fatto.
    Un ragazzo “tamugno come un toro”
    Nel 1966 viene presentata la Miura. Il resto è storia. Con la vettura, ancora oggi considerata la più bella di sempre, nasce il concetto di supercar e di innovazione tecnico-stilistica di cui Lamborghini ancora oggi è alfiere. Dalle idee di Ferruccio nascerà in seguito il Countach, altro prodigio ingegneristico, e fiorirà lo spirito che poi, nei decenni a seguire, permetterà alla Casa del Toro di dar vita a modelli come Diablo, Huracán, Urus, Sián e tanti altri.
    Nacque tutto dalla cocciutaggine di un ragazzo destinato all’agricoltura e che invece seppe seguire i propri sogni. LEGGI TUTTO

  • in

    Ferrari 812 Versione Speciale, appuntamento il 5 maggio

    Qualche voce voleva la presentazione della Ferrari 812 Versione Speciale il 21 aprile, o il nome di Ferrari 812 Imola. Per adesso entrambi i rumors sono infondati. La data in cui il modello verrà svelato lo è certamente perché oggi a Maranello rivelano il linguaggio stilistico-aerodinamico, in attesa che i dati tecnici vengano approfonditi, insieme alle prestazioni dinamiche e velocistiche, e annunciano che la presentazione ci sarà in diretta streaming, sui social Ferrari, il 5 maggio alle 14:30.
    Motore V12
    Il punto focale dello sviluppo è il motore V12 6.5 litri aspirato con bancate a 65 gradi. Molti componenti sono stati riprogettati, il sistema di fasatura delle valvole ha soluzioni innovative, sono nuovi i terminali di scarico. Il risultato si concreta negli 830 cavalli e 9.500 giri/min espressi dal V12, mai un dodici cilindri Ferrari stradale ha girato tanto in alto.
    La tecnica
    E sarà un canto celestiale, in attesa di scoprire come, in futuro, il simbolo della Rossa, il V12, verrà interpretato. Della tecnica serve dire, sul fronte della dinamica, delle ruote posteriori sterzanti indipendenti, sottolineatura che può far pensare a un angolo di incidenza differenziata tra ruota esterna e interna alla curva. Ne sapremo di più il 5 maggio. L’elettronica del Side Slip Control è evoluta, arriva alla versione 7.0.
    Detto dell’approfondito lavoro di alleggerimento, con adozione di numerose parti in fibra di carbonio, c’è il design e c’è l’aerodinamica inedita da introdurre.
    Lo stile
    Due elementi su tutti prendono la scena. All’avantreno è il cofano motore, interrotto da una fascia a tutta larghezza, in carbonio, con feritoie di sfogo dell’aria calda. Aria che va ad alimentare i flussi che corrono sul tetto e in coda.
    Nell’interpretazione estetica e “proporzionale”, la fascia ha il merito di interrompere l’ampiezza del volume anteriore, offrendo una visione più compatta del cofano motore.
    Il tetto è sagomato per guidare l’aria verso il lunotto interamente in alluminio. È una soluzione brevettata da Ferrari e non certo per il materiale quanto piuttosto per l’installazione di generatori di vortici in fibra di carbonio.
    L’impressione è che vadano a interagire con i flussi che corrono laterali sulle superfici della Ferrari 812 Versione Speciale, lasciando libero il canale centrale che alimenta lo spoiler molto pronunciato, parte centrale più sensibile nel generare carico verticale. Quali siano gli effetti dei generatori di vortice lo racconteranno i tecnici Ferrari alla presentazione, si può immaginare una maggiore pulizia del flusso centrale, sigillato dai vortici.
    La configurazione aerodinamica lavora in simbiosi con nuovi convogliatori di flussi all’avantreno, bocche completate da un passaruota con pinne integrate alle estremità, al di sopra dello splitter. Guidano verso l’esterno i flussi aerodinamici, fiancata dove un ulteriore elemento aerodinamico è installato davanti alle ruote posteriori. Quasi un vero “fondo”, con soluzioni raffinatissime.
    Massima elaborazione
    L’estrattore ha una progettazione inedita, con terminali di scarico posti alle estremità e orientati verso l’esterno, ancora per ragioni di controllo dei flussi, liberi e costanti soprattutto nella parte centrale e periferica entro le ruote. Un complesso elaboratissimo, che ha nei passaruota ventilati un altro elemento chiave, alimentato dalle turbolenze delle ruote posteriori. LEGGI TUTTO

  • in

    Porsche 911 GT3, motore e aerodinamica da competizione

    Ala posteriore, un esordio
    Aerodinamica e motore sono le aree principali di sinergia tecnica. Dall’aerodinamica si parte per raccontare l’inedita soluzione – perlomeno sulle Porsche stradali – dei supporti dell’ala posteriore rovesciati, a collo d’anatra. Sorreggono il piano dell’ala dalla parte superiore, due bracci in alluminio che, così facendo, liberano spazio nella zona inferiore del profilo, permettendo un miglior  scorrimento dei flussi in una zona molto sensibile dell’ala. 
    I vantaggi? Anzitutto di ridotto “lift”, portanza, oltre a un bilanciamento maggiore. Poter far correre i flussi rapidamente nella zona bassa dell’ala permette un funzionamento ottimale tra parti del profilo sulle quali diversa è la velocità e pressioe dei flussi, fattori dai quali si ottiene parte del carico aerodinamico.
    “Abbiamo sviluppato l’aerodinamica della nuova 911 GT3 in circa 700 simulazioni, abbiamo passato più di 160 ore impegnati in regolazioni di fino della macchina in galleria del vento.
    La nuova 911 GT3 sviluppa oltre il 50% in più di carico rispetto al modello precedente, a 200 km/h e nei parametri impostati di fabbrica.
    Se si opera in configurazione di massimo carico, il dato incrementa fino al +150%”, spiega l’ingegnere Mathias Roll.
    I test in galleria del vento
    Assetto aerodinamico variabile, con l’ala posteriore che può essere regolata su 4 diversi valori di incidenza del bordo d’attacco del profilo e, contestualmente, quattro valori differenti operano sul diffusore frontale per gestire i flussi d’aria che investono il sottoscocca. Essenziale bilanciare gli assi per il bilanciamento aerodinamico omogeneo tra anteriore e posteriore. “Non solo i componenti sono davvero simili a quelli impiegati nelle nostre auto da corsa, anche i metodi di sviluppo sono molto simili. 
    Nella galleria del vento di Weissanch non simuliamo solo la marcia rettilinea ma anche ogni situazione immaginabile di guida. Facciamo inclinare la macchina lateralmente, in beccheggio e in imbardata, per simulare l’impatto fisico della pista”. E sono condizioni che incidono sul comportamento aerodinamico, il cosiddetto bilanciamento.
    Boxer: caratteristiche
    Dall’aerodinamica al motore, per raccontare lo sviluppo del boxer 6 cilindri 4 litri aspirato, passato da 600 test sulle emissioni inquinanti nella fase di sviluppo – molto più stringenti che non al tempo dello sviluppo della precedente 911 GT3, rispetto alla quale il nuovo modello è comunque 10 cv più potente -. Un motore che si differenzia dall’unità da corsa per l’impianto di scarico e la centralina, dicono i tecnici Porsche.
    Un motore caratterizzato da cuscinetti dell’albero motore maggiorati, rivestimento dei cilindri al plasma, controllo della valvola dell’acceleratore per ciascun cilindro, controllo delle valvole Variocam e lubrificazione a carter secco, un must per un progetto da pista. Per avere un’idea dell’affidabilità di un tale motore, sono sufficienti pochi dati: al banco sono state condotte sessioni per oltre 22 mila ore, simulando specifici profili dei circuiti e con un’alta percentuale del tempo trascorso con acceleratore in pieno.
    Dai banchi di prova alla realtà, il long run di 5.000 km effettuato a Nardò, impianto di proprietà Porsche, stabilmente a 300 km/h e con le uniche pause dettate dalle esigenze di rifornimento. LEGGI TUTTO

  • in

    Hong Kong, fermate 45 supercar: il posto di blocco diventa uno show

    Quando un “posto di blocco” riesce a trasformarsi in uno show automobilistico. Può succedere, ed è successo, domenica scorsa a Hong Kong, dove la polizia locale ha fermato 45 supercar a partire dalle 7 del mattino dopo aver visto quel gruppone guidare a tutta velocità lungo un’autostrada. Per fermare ogni singola macchina, la polizia ha dovuto chiudere due corsie di circolazione. Il motivo, pare, risieda nelle lamentele di coloro che abitano vicino l’autostrada, infastiditi dall’eccessivo rumore provocato dalle supercar.

    Una “sfilata” di super bolidi
    [embedded content]
    Il gruppo di supercar era principalmente formato da vari modelli Lamborghini – tra cui una Murcielago SV, una Aventador SV verniciata Verde Ithaca e due Aventador SVJ -, Porsche e Ferrari, ma comprendeva anche esemplari di Nissan GT-R, McLaren e una Mercedes-AMG GT S, creando così uno spettacolo visivo per tutti gli astanti.
    Inoltre, i media locali riferiscono che una delle Nissan GT-R è stata rimorchiata dopo che sono stati sollevati sospetti che fosse stata modificata illegalmente. 
    Evra si traveste da Batman e la sua Mercedes diventa la “Patmobile” LEGGI TUTTO