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    Benzema inarrestabile: la tripletta al Chelsea fa impazzire tutti, come le sue auto di lusso!

    Grazie a Karim Benzema, autore di un’incredibile tripletta, il Real Madrid iera ha sconfitto il Chelsea e ora si prepara al ritorno dei quarti di finale di Champions League al Bernabeu con una marcia in più, forte di un vantaggio consideravole sui rivali. Gran parte del merito va proprio all’attaccante francese che sta vivendo un momento di grandissima forma, fatto di reti ma anche di prestazioni esaltanti (e c’è chi parla di numeri da Pallone d’Oro) che fanno impazzire non solo i suoi tifosi ma tutto il mondo del calcio. D’altronde, di fronte a tanto talento è difficile restare indifferenti. Lo è altrettanto davanti alla collezione incredibile di supercar che possiede Benzema, in grado di far battere il cuore a qualunque appassionato di auto. E pensare che la sua prima vettura è stata una Mini Cooper S.Guarda la galleryBenzema, alla collezione di supercar si aggiunge una Porsche 911
    Un garage multimilionario
    “La prima auto che ho avuto è stata una Mini Cooper S – ha dichiarato qualche tempo fa l’attaccante -. L’ho acquistata da un amico e gli è costato vendermela. Era completamente nera”. Da quella Mini, Benzema non si è più fermato: con le auto e pure con i gol. Il suo garage, ormai, è famoso quasi quanto le sue prestazioni: basti pensare allo scalpore suscitato dall’acquisto della Bugatti Chiron Noire Sports, hypercar in edizione limitata dal valore di 2,5 milioni di euro e 1500 cavalli di potenza. La passione per i modelli della Casa di Molsheim è grande, ed è testimoniata anche dalla presenza nella sua collezione di una Bugatti Veyron.
    La lunga lista continua con le sue numerose Cadillac, per arrivare in tempo a prendere il suo jet privato. Poteva poi mancare una Ferrari? Impossibile. Rossa fiammante, è la 458 Spyder. Tra i marchi italiani c’è poi Lamborghini: Benzema ha scelto una Aventador e una Urus, il Suv più prestazionale della categoria. E poi ci sono una Mercedes-AMG G63, uno dei fuoristrada di lusso più diffusi tra i vip; una Mercedes SLR McLaren “Stirling Moss”, edizione super limitata della coupé/roadster; la recente McLaren 756 LT Spider da 350mila euro; ma anche una Rolls-Royce Wraith, una Porsche 911, una BMW M6 e diverse Audi: Q5, RS6 e Q8, con le quali il campione ama spostarsi nel quotidiano.
    Cristiano Ronaldo, 37 anni con super lusso a sorpresa: Georgina gli regala la Cadillac LEGGI TUTTO

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    The One, tra lusso, comfort e 50 supercar: in vendita la villa più cara del mondo

    Si chiama The One, a sottolineare la sua unicità, che emerge palese dopo aver dato un’occhiata rapida a qualche foto. Si erge in tutto il suo lusso nel celebre quartiere vip di Bel Air, Los Angeles. Parliamo di 9.755 metri quadrati distribuiti su tre piani, senza contare gli spazi all’aperto, dove spiccano le piscine e il giardino, e la zona inferiore, con un garage (forse è meglio definirlo salone…) che può ospitare fino a 50 automobili. Si tratta della casa più costosa al mondo: ed è in vendita, con un pieno di supercar e auto da collezione comprese nel prezzo. Costa 500 milioni di dollari (al cambio, più di 450 milioni di euro) ed è all’asta su Concierge Auctions.Guarda la galleryA Los Angeles in vendita la mega villa con 50 supercar: il prezzo è di 450 milioni di euro
    Cinema, piscine, centri benessere e non solo
    Non ci troviamo di fronte a una villa normale. The One infatti è gigantesca: vanta 9 camere da letto, un salone sotterraneo per 50 auto, una discoteca da 900 persone, un centro Spa & benessere che rassomiglia in tutto e per tutto a un vero stabilimento termalo, e ben 7 fra piscine e vasche idromassaggio. Una “chicca” è poi il fossato che si estende intorno all’abitazione. E all’interno? Di tutto e di più. Dal cinema con 50 posti, diverse cucine, un’ala della casa dedicata esclusivamente agli ospiti, sale da biliardo e bowling e zone con esposte diverse opere d’arte.
    Compri la casa e hai 50 supercar pronte
    Una casa, insomma, destinata a poche persone al mondo. Finita all’asta in seguito a un fallimento. Lo sviluppatore immobiliare Nile Niami infatti non aveva onorato oltre 166 milioni di dollari di prestito, ritrovandosi obbligato a dichiarare fallimento. Adesso, per recuperare alcune delle perdite per i creditori, la Corte Superiore della contea di Los Angeles ha nominato Ted Lanes della Lanes Management come curatore fallimentare. Lanes ha avuto così il compito di terminare la costruzione, assicurarsi tutti i permessi e trovare un acquirente. In modo da ingolosire qualche miliardario, The One verrà offerta in vendita con il garage fornito di supercar e auto da collezione. E non saranno di certo poche vetture: lo spazio c’è.
    Mohammed Ben Sulayem: Ferrari e altri gioiellini nella collezione milionaria del nuovo presidente FIA LEGGI TUTTO

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    Lukaku combatte la nostalgia dell'Italia con la nuova Maserati MC20 da 200mila euro

    Sulla sua maglia, accanto al blu, il bianco ha preso il posto del nero, il Duomo si è trasformato in Big Ben e il fish and chips ha sostituito la pizza. I cambiamenti nella vita di Romelu Lukaku sono stati tantissimi dal suo trasferimento al Chelsea, anche se c’è qualcosa che tiene ancora il centravanti legato all’Italia. Il belga è infatti ancora brand ambassador Maserati, una partnership nata durante l’esperienza interista: negli ultimi giorni sono comparse alcune foto sul suo profilo Instagram che lo ritraggono accanto alla sua nuova MC20.Guarda la galleryLukaku arricchisce il suo garage con la nuova Maserati MC20 da 220mila euro

    Bolide scaccia pensieri

    “My new baby”, ovvero “La mia nuova bambina”, è la frase scelta come didascalia al piccolo servizio fotografico spuntato sulla sua pagina social. Il nuovo bolide bianco del centravanti del Chelsea è entrato a far parte del suo lussuosissimo garage e potrebbe essere un ottimo passatempo per scacciare i cattivi pensieri dopo un periodo non proprio soddisfacente all’ombra del Big Ben. I commenti di amici calciatori ed ex calciatori non si sono fatti aspettare, da Daniele Padelli a Rio Ferdinand, fino a Federico Pastorello, manager dello stesso Lukaku. Tra le reazioni più esilaranti c’è quella di Jean-Francois Gillet che commenta: “Frate, se non ti serve mi può interessare”. L’MC20 è solo l’ennesimo modello Maserati sponsorizzato dall’attaccante, il quale già in passato aveva pubblicizzato il suv Levante Trofeo.

    Leggera e potentissima. La Maserati Corse 20 (anno di lancio del modello) monta un motore 3.0 V6 biturbo da 630 CV, ha un cambio robotizzato doppia frizione a 8 marce e può arrivare ad una velocità massima di 325 km/h. Il prezzo della versione base è di 216.432 euro, ma ogni optional e il colore della carrozzeria comportano ovviamente costi aggiuntivi, questioni che non impensieriscono più di tanto Romelu Lukaku.

    Lukaku al volante della Levante Trofeo, come si diverte in Maserati! LEGGI TUTTO

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    A fuoco la nave delle 3.965 supercar: distrutte Bentley, Lamborghini e Porsche

    Dopo l’incendio divampato a bordo del traghetto Euroferry tra Brindisi e le coste greche, un’altra imbarcazione è coinvolta in un analogo fatto di cronaca. Il mercantile Felicity Ace partito da Emden, in Germania e diretto nel Rhode Island è andato a fuoco nell’area delle Isole Azzorre. All’interno dei suoi container migliaia di auto di lusso sono state carbonizzate, per un danno complessivo di centinaia di milioni di euro.
    Russia, le auto sbarcano al porto… ma sono congelate!
    Batterie “difettose”
    L’enorme rogo sarebbe nato, secondo le testimonianze dell’equipaggio, a causa di una delle batterie delle auto elettriche a bordo. Il litio presente nelle stesse avrebbe alimentato le fiamme e reso complicato l’intervento per placare l’incendio, tanto da rendere necessario l’aiuto di un’imbarcazione della Smit, specializzata in salvataggi in mare. Il problema gravissimo della scarsa sicurezza delle auto elettriche torna quindi al centro della cronaca, con le Case automobilistiche che continuano a dichiararsi non responsabili per i diffusi incendi delle batterie delle vetture.
    Lusso in cenere
    A fare la conta dei danni è la testata giornalistica Handelsblatt, che con un’e-mail interna della Volkswagen parlava di 3.965 vetture, tra Porsche (1.100 come confermato dalla Casa automobilistica tra le quali una destinata allo youtuber Matt Farah), Audi, Lamborghini e Bentley (189). Ad andare in fumo sono state quindi diverse centinaia di migliaia di euro, ma la buona notizia è che almeno i 22 membri dell’equipaggio sono stati tratti in salvo: un’operazione delicata portata avanti dalla marina e dall’aviazione portoghese, aiutati dalla vicinanza del mercantile alle isole.

    Packed with over 3,900 Lamborghini, Audi and Porsche, the transporter ‘Felicity Ace’ gutted in flames in the mid of the Atlantic Ocean. The crew members were rescued by the Portuguese Navy and Airforce.#FelicityAce pic.twitter.com/118Psq3m1q
    — Urooj Khan TOI (@UroojkhanTOI) February 19, 2022

    Djokovic ferma le auto green: no allo sfruttamento delle miniere di litio in Serbia LEGGI TUTTO

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    Nuovo arrivo in casa Rooney: c'è una SSC Ultimate Aero da 436mila euro

    Guarda la gallerySSC Ultimate Aero
    Oltre ogni record
    Per l’ex stella del Manchester United le auto sportive non sono mai troppe. Di questo passo, l’attuale allenatore del Derby County dovrà provvedere ad allargare il suo parco macchine in casa se vorrà continuare ad acquistare i suoi amati gioiellini.
    L’ultima arrivata in casa Rooney è la SSC Ultimate Aero, un vero e proprio bolide che può superare i 400 km/h. Con portiere che si aprono verso l’alto, raggiunge la potenza di 1046 CV ed è stata ideata dalla Shelby per stabilire un nuovo record di velocità per autovetture stradali, conseguito nel 2007. Sarà difficile per Rooney poter abbassare l’accelleratore per le strade della cittadina di Derby ma, anche andando un po’ più piano, di sicuro al Pride Park Stadium riuscirà a non passare inosservato.
    Guarda la galleryLamborghini in vendita online: i proprietari sono Rooney e Aguero LEGGI TUTTO

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    Alexis Sanchez, il man of the match della Supercoppa “potente” come le sue supercar

    L’ultimo Inter-Juventus ha deciso la vincitrice della Supercoppa italiana, e il protagonista assoluto del 2-1 finale a favore dei nerazzurri è stato Alexis Sanchez. L’attaccante cileno, alla sua terza stagione con i nerazzurri, ha già messo la sua firma sul tabellino marcatori diverse volte, ma la rete siglata ai bianconeri al 120′ del secondo tempo supplementare è di certo il più importante sinora. E chissà se l’ex Arsenal e Manchester United avrà festeggiato la vittoria del trofeo con un giro a bordo delle sue potenti supercar.Guarda la galleryAlexis Sanchez, la Supercoppa si festeggia tra Lamborghini e jet privati

    Passione V10 con Audi e Lamborghini

    Sì, perché Sanchez è, come molti altri calciatori, un appassionato della velocità. Ma non solo. Alexis infatti ha una predilezione particolare per Audi: nel suo garage trovano spazio infatti una R8, potentissima coupé spinta da un V10, ma anche una A3, che rientra nel segmento delle berline. In verità, di R8 Sanchez ne ha avuto almeno un paio, dato che la prima si distrusse in seguito a un incidente avvenuto nel 2013, ai tempi della sua permanenza al Barcellona. In tema R8, ecco spuntare un’altra vettura con il V10: la Lamborghini Huracán, che tra l’altro è l’unica vettura mai immortalata sui social dal cileno, che l’ha resa protagonista di uno scatto nel 2016 a Miami.

    Bentley, Range Rover e Ford

    Un altro marchio a cui Sanchez è affezionato è Bentley, e anche in questo caso si tratta di due modelli diversi: la potente Continental GT da 550 cavalli e il SUV premium Bentayga da oltre 200mila euro. Qualora dovesse avere voglia di off-road, all’ex Udinese basterà sedersi al volante della sua Range Rover Sport. Infine, la collezione, come già visto con Audi A3, prevede un’altra vettura non proprio super, ma comunque affidabile e con un grande nome alle spalle: Ford Focus.

    Un aereo tutto suo: vale 8 milioni di euro

    Il mezzo che tuttavia Sanchez non smette quasi mai di fotografare è il suo aereo privato, un jet verniciato di bianco dal valore incredibile di ben 8 milioni di euro: tra i tanti passeggeri che sono saliti a bordo, i suoi immancabili cani, con cui Alexis passa molto del suo tempo libero. A differenza del suo connazionale e compagno all’Inter, Arturo Vidal, che invece è ormai perdutamente innamorato della sua Fiat Panda.

    Vidal, dopo le fatiche di Inter-Lazio tanto amore per Sonia… e la Panda! LEGGI TUTTO

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    Mohammed Ben Sulayem: Ferrari e altri gioiellini nella collezione milionaria del nuovo presidente FIA

    È stato protagonista del motorsport prima come campione di rally – tra gli anni ’80 e i primi Duemila – e poi (o meglio, oggi) come numero 1 della FIA. Perché a 60 anni, Mohammed Ben Sulayem è diventato il nuovo presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile. Membro di una delle famiglie più ricche di Dubai, da sempre vicino all’emiro della città, Rashi Al Maktum, il suo patrimonio gli ha permesso di ottenere un parco auto come pochi al mondo, comprensivo di una serie di supercar di marchi diversi e dal valore minimo di 150 milioni di dollari (oltre 130 milioni di euro). Ferrari, Mercedes, Porsche, Bugatti, McLaren, Jaguar, Ford, Pagani: il meglio dell’automobilismo mondiale trova spazio nella collezione privata dello sceicco, che può vantare un garage senza eguali.

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    Il Cavallino Rampante è presente con la F50 e la Enzo. La seconda erede dell’altra nella gamma di Maranello, entrambe hanno storie diverse. La F50 viene utilizzata da Ben Sulayem perché ritenuta ideale per il clima di Dubai, ma la vera “chicca” è data dal fatto che è grazie a questa super auto che da ragazzino riusciva a sfidare i suoi coetanei che volevano “intimorirlo” con un altro bolide come la Nissan Skyline.

    Ma Ben Sulayem possiede anche uno dei soli 399 esemplari della Enzo costruiti dalla Ferrari tra il 2002 e il 2004. Chiaro omaggio al “Drake”, per possedere i 660 cv generati dal V12 della Enzo bisognava essere selezionati dalla stessa Ferrari, che avrebbe scelto i suoi 399 clienti tra una lista di clienti VIP che possedevano almeno altri cinque modelli della Casa. E Ben Sulayem era evidentemente tra di essi.

    Ferrari non è però l’unico marchio italiano apprezzato del presidente FIA, che nella propria collezione annovera anche l’affascinante e potente Pagani Zonda.

    Lewis Hamilton dice addio alla sua Pagani Zonda 760 LH

    Mercedes, due perle

    Ad avvalorare il garage del neopresidente FIA, la presenza della Mercedes CLK GTR, una granturismo prodotta dalla Casa tedesca a fine anni ’90 in sole 26 unità, versione stradale (ed estrema) della vettura da corsa che correva con le GT. Una macchina votata all’aerodinamica e potentissima, con un V12 da quasi 7 litri per 631 cv. Una di esse oggi vale non meno di 8 milioni di euro.

    A farle compagnia, la 300 SL “Gullwing”, la famosa coupé anni Cinquanta con le portiere ad ali di gabbiano.

    Porsche, che potenza

    Folto anche il numero di Porsche. L’imprenditore di Dubai possiede infatti una Carrera GT, belva da pista difficile da domare con le sue prestazioni, che hanno fatto intimorire anche piloti del calibro di Walter Röhrl. Di questa roadster che accelera da 0 a 100 km/h in poco più di 3 secondi esistono solo 1270 esemplari, e per trovarne una serve sborsare non meno di 1,5 milioni di euro.

    Costa tanto anche la 911 GT1, progettata per correre nella classe GT1 alla 24 Ore di Le Mans, che presenta un boxer biturbo portato a quota 544 cv. E anche la 959, ancora più rara (solo 292 esemplari), una sorta di coupé-laboratorio da cui sviluppare la versione da rally.

    Britanniche, francesi e un’americana

    Ma il sultano potrà godersi anche qualche bolide proveniente dalla Gran Bretagna. Da Woking ha potuto prelevare la McLaren P1, un missile più che un’automobile: la supercar è spinta infatti da un V8 biturbo da 738 cv a cui si aggiungono i 179 cv dell’accumulatore di energia Kers, per un’ibrida da quasi 2 milioni di euro.

    Da Coventry arriva invece un’altra reginetta degli anni ’90: Jaguar XJ220, che nel 1992 a Nardò raggiunse i 341,7 km/h con al volante l’ex F1 Martin Brundle, divenendo per un po’ di tempo la macchina più veloce del mondo.

    Un traguardo a cui hanno potuto aspirare negli anni Bugatti Veyron e Chiron, le ennesime hypercar del garage di Mohammed Ben Sulayem, a cui asi aggiunge anche una “classica” come la Ford GT40, per rimanere in tema di corse. 

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    Ferrari Daytona SP3, ecco l'incredibile Icona da due milioni di euro

    Emozione totale

    Un po’ bolide spaziale per missioni speciali e, appunto, già pronto per essere esposto al MoMa o al Guggenheim di New York, un po’ gioiello di utilizzo quotidiano per pochi privilegiati (499 i fortunati che hanno già esaurito la tiratura limitata) per quanto pensato e realizzato con tutte le accortezze e gli espedienti tecnologici di una monoposto da competizione. E, in fondo, è proprio questo il fil (inevitabilmente) rouge che unisce tutto il progetto, a cominciare dal nome. Così, dopo Le Ferrari Monza SP1 e SP2, la terza figlia della famiglia Icona nata a Maranello nel 2018, la Daytona SP3, in versione “Targa” è profondamente ispirata al mondo degli Sport Prototipi anni ’60.

    E più specificatamente a quell’impresa del 6 febbraio 1967, quando alla 24 Ore di Daytona, il team Ferrari, guidato da un giovane ingegnere di nome Mauro Forghieri, piazzò tre sue vetture (330 P3/4, 330 P4 e 412 P) ai primi tre posti, con tanto di arrivo in parata, alzando la “coppa in faccia” a Henry Ford e ai suoi. Insomma, la vendetta del patron Enzo dopo lo “schiaffo” patito a Le Mans l’anno precedente.

    E non ci poteva essere migliore location che quella del Mugello – dove sono in corso le finali Mondiali Ferrari – per condensare un simile concentrato di emozioni.

    Oggetto d’arte

    “Pensate – ha raccontato Enrico Galliera, direttore Marketing Ferrari – che in questa settimana abbiamo fatto vedere la vettura ai nostri 300 clienti selezionati del programma Icona e abbiamo visto persone piangere dall’emozione. Non ce l’aspettavamo nemmeno noi. La parola più ricorrente era “speachness”, cioè senza parole”.

    E il colpo che arriva alle sinapsi del cervello attraverso gli occhi quando scoprono l’ultima creatura del Cavallino Rampante a Villa Cosa, gioiello dell’800 fiorentino, è davvero forte. Una sintesi perfetta di epoche diverse, lontane e, appunto, vicine. “Per una volta – ha spiegato Manzoni – abbiamo avuto carta bianca, liberi da vincoli, dando priorità al design. E per noi è stato godimento puro, proprio perché volevamo realizzare qualcosa che andasse al di là dell’essere un’automobile. Se la Ferrari Roma è una F.1 in abito da sera, questa è un oggetto d’arte. Ci sono molto affezionato, forse è la più bella di sempre”. Concordiamo.

    Approccio modernista

    Anche perché la missione è riuscita alla perfezione. Grazie all’approccio modernista, alla reinterpretazione tecnologica del passato, della storia, piuttosto che al semplice rifacimento retrò. E così, ecco Daytrona SP3 stupire con quei possenti e sensuali parafanghi anteriori, quasi sostenuti dalla griglia dove all’estremità spiccano due ali ben mimetizzate (tipo quelle delle MotoGP), elementi integrati per canalizzare l’aria. La cabina racing decisamente ribassata, come in una sorta di aviogetto, incastonata nella vettura con il posteriore che dà la sensazione di essere un carrello agganciato. E che carrello! Con quelle sciancrature delle fiancata accentuate dai radiatori laterali, definiti camini, continuazione razionale delle prese d’aria anteriori, che come due narici, trovano nel geniale sportello ad alzata laterale il canale di sfogo che porta il flusso d’aria fino ai radiatori stessi fino all’evidente “muscolarizzazione” delle fiancate. Tutto funzionale a un’aerodinamica integralmente passiva, privo com’è di elementi attivi, che si completa con lo spoiler e il possente posteriore capace di esprime tensione totale e dinamismo, il terminale di un capolavoro nel capolavoro. Con quelle lamelle che fanno quasi griglia elegante e dove dopo la prima è stato sistemato con una sottile linea di Led a tutta larghezza il gruppo ottico posteriore. Un artificio che nell’anteriore si esprime con una sorta di “palpebra” che nella parte sottostante diventa sede ideale delle luci anteriori.

    Sdraiati alla guida

    Negli interni della Ferrari Daytona SP3 siamo di fronte a scelte estetiche proporzionate, con la cabina che è una cellula unica, pensata come un drappo appoggiato sul telaio e in grado di prenderne le sue forme, la plancia è da aereo e regala una grande sensazione di accoglienza, decisamente avvolgente. Un cockpit così congegnato è fisso, non si sposta: le regolazioni dell’assetto di guida dipendono infatti dalla pedaliera che avanza e arretra e dal volante. Di fatto, si guida quasi sdraiati, con l’asfalto non troppo lontano, ma il comfort sembra totale anche in un’altezza ridotta ai minimi termini, portata addirittura a 1.142 mm.

    Il display curvo è quello di ultima generazione da 16 pollici con l’’80% delle funzioni gestibili dal volante.Il portabagagli praticamente è inesistente, quel poco spazio di cui dispone è infatti riservato alla capote di emergenza in tela. Quella originale è rigida, in fibra di carbonio ma si deve mettere o togliere all’occorrenza, non entra nell’apposito vano. Gli pneumatici? Pirelli PZero Corsa.

    V12 da urlo

    L’aspetto tecnico, per una volta messo in secondo piano rispetto al design, parla una lingua conosciuta a Maranello. È quella del V12 (di 65°) sistemato in posizione posteriore-centrale da 6,5 litri, 840 cv e 729 Nm di coppia massima già visto sulla 812 Competizione, con il suo 129 cv/litro da record. Il più potente del genere mai realizzato a Maranello. Un gioiello che garantisce 2”85 nello 0-100 km/h, 7”4 nello 0-200 km/h, 340 km/h di velocità massima e tutto allo stupefacente regime di giri che tocca quota 9.500, in grado di far sorridere gli appassionati del genere con il suo sound inconfondibile. “Per arrivare così in alto – spiega Michael Leiters, Chief technology officer di Ferrari – abbiamo dovuto generare un profilo delle canne di aspirazione adeguato, particolarmente aggressivo, e poi lavorare molto sugli scarichi per efficientare la combustione. E questo ci ha consentito di trovare equilibrio, bilanciamento tra anteriore e posteriore. Con l’aria aspirata dal fondo e poi espulsa dai due camini che viene “pulita” dallo spoiler posteriore”.

    Contaminazioni

    L’architettura della Daytona SP3, arriva dalla supercar ibrida LaFerrari ed è realizzata in materiali compositi provenienti dalla Formula 1. Non a caso, l’ultimo capolavoro di Maranello è leggerissimo, con il peso totale della vettura che non supera i 1.485 kg. Alcuni materiali utilizzati sono addirittura compositi di derivazione aeronautica, coma la fibra di carbonio T800, mentre il kevlar è usato nelle parti più bisognose di protezioni e resistenza.

    Già esaurite

    La Daytona SP3 verrà prodotta in tiratura limitata, appena 499 pezzi, tutti già piazzati alla cifra (per l’Italia) di 2 milioni di euro (iva compresa). La produzione inizierà entro fine anno e le prime consegne dovrebbero essere fatte a fine 2022 per proseguire per tutto il successivo biennio. Le opere d’arte, come certe vetture, si fanno aspettare. E pagare. L’altra notizia è che non sarà mai elettrica. LEGGI TUTTO