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    Il DRS in Formula 1: cos’è e come funziona

    BARCELONA, SPAIN – MAY 06: Honda branding is pictured on the rear wing of the Red Bull Racing RB16B during previews ahead of the F1 Grand Prix of Spain at Circuit de Barcelona-Catalunya on May 06, 2021 in Barcelona, Spain. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202105060627Il Drag Reduction System, o DRS, è un dispositivo a disposizione dei piloti di Formula 1 quando cercano di superare un avversario durante una gara. È stato introdotto per la prima volta nel 2011 e da allora l’idea principale è rimasta invariata: regolando l’alettone posteriore da dietro il volante, un pilota può guadagnare velocità extra in rettilineo per avvicinarsi all’auto che lo precede ed effettuare un sorpasso.
    In gara, il DRS è disponibile quando un pilota si trova a meno di un secondo dall’auto che lo precede, e solo in aree specifiche del tracciato designate come zone DRS, di solito su lunghi rettilinei o sezioni full gas. Può anche essere usato liberamente in quelle stesse zone durante le sessioni di prove e qualifiche, indipendentemente dal fatto che si stia seguendo un’altra auto o meno.
    Lo spazio tra le auto viene misurato in un punto dedicato della pista prima delle zone DRS, noto come punto di rilevamento. A volte, un singolo punto di rilevamento può essere utilizzato per determinare la disponibilità del DRS per più zone, ad esempio se queste ultime sono vicine tra loro.
    Se un pilota si trova entro un secondo dalla vettura che lo precede in quella zona di rilevamento, il DRS diventerà disponibile al punto o ai punti di attivazione successivi. In genere il conducente viene avvisato da una luce sul volante o da un segnale acustico. Per utilizzare il DRS a questo punto, il pilota preme un pulsante sul volante che apre un profilo dell’ala posteriore.

    Mentre l’ala posteriore è progettata per creare una deportanza che consente una maggiore velocità in curva, in rettilineo la sua ampia superficie produce una resistenza aerodinamica che limita la velocità. L’apertura del deflettore DRS riduce questa resistenza, consentendo un’accelerazione più rapida e una maggiore velocità massima. Questo può aiutare un’auto che segue ad avvicinarsi a quella che precede, che avrà a disposizione il DRS per difendersi solo se si trova entro un secondo da un’altra auto che la precede. Quando più auto consecutive hanno a disposizione il DRS, si può creare il cosiddetto “treno DRS“, in cui il vantaggio abituale viene annullato e i distacchi possono rimanere costanti per molti giri.
    Il profilo DRS si richiude se il pilota lascia l’acceleratore o preme il pedale del freno. Può anche disattivarlo premendo il pulsante una seconda volta: può essere opportuno farlo per evitare di creare instabilità frenando prima che la deportanza si sia completamente riattivata.
    Ci sono alcune occasioni in cui il DRS non sarà disponibile anche quando due vetture sono abbastanza vicine. Uno di questi casi si verifica nei due giri successivi alla partenza della gara o dopo una ripartenza. Il controllo di gara può anche disattivare il DRS ogni volta che lo ritiene necessario per motivi di sicurezza, ad esempio quando la pista è bagnata o quando c’è stato un incidente in regime di bandiere gialle o ci sono detriti sul circuito. LEGGI TUTTO

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    F1, Le gomme scelte da Pirelli per i Gp a Baku, Miami e Imola

    Per il fine settimana di gara in Azerbaigian dal 28 al 30 aprile e a Miami dal 5 al 7 maggio, Pirelli ha scelto di confermare la stessa selezione di mescole usate nei rispettivi Gran Premi dell’anno scorso. A Imola invece, dal 19 al 21 maggio, il tris sarà più morbido di quello utilizzato nella gara del 2022.

    Le gomme Pirelli per il Gp dell’Azerbaijan a Baku
    Sul circuito cittadino di Baku, i team potranno scegliere C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. La selezione di mescole sarà la più morbida nella gamma Pirelli, che ben si adatta alle strette curve del centro cittadino combinate con i veloci rettilinei con punte di 340 km/h. La strategia più frequente per il Gran Premio dell’Azerbaigian è ad una sola sosta, anche se nel 2022 alcuni team hanno deciso di fermarsi per un secondo pitstop traendo vantaggio da una virtual safety car prima del termine della gara. Un anno fa, quando la gara si disputò all’inizio di giugno, il degrado termico è stato rilevante per via dell’elevata temperatura dell’asfalto.
    Le gomme Pirelli per il Gran Premio degli USA a Miami
    Tris di mescole centrali per il Gran Premio di Miami, che avrà C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft. Una scelta dunque all’insegna della versatilità per il tracciato che si sviluppa attorno all’Hard Rock Stadium e che conta 19 curve e tre lunghi rettilinei. La gara sul circuito cittadino può essere completata anche con una sola sosta, nonostante la strategia a due soste risultasse più veloce dalle simulazioni, come dimostrato l’anno scorso grazie alla buona gestione delle Medium che diversi piloti hanno montato come prima scelta. In Florida la variabilità delle condizioni meteorologiche sarà un fattore da tenere in considerazione, sia per la possibilità di pioggia che per il vento.

    Le gomme Pirelli per il Gp dell’Emilia Romagna a Imola
    Pirelli porterà per il Gran Premio dell’Emilia Romagna una selezione di mescole più morbida rispetto all’anno precedente, considerata anche la bassa severità del circuito e la ridotta usura dei pneumatici registrata nel 2022. La C3 verrà utilizzata com P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. Nella gara di Imola si correrà per la prima volta un diverso formato di qualifiche che prevede per ciascuna sessione una sola tipologia di mescola utilizzabile. In Q1 le monoposto potranno montare solo set di Hard, in Q2 solo le Medium e le Soft saranno riservate alla Q3. Il cosiddetto “Alternative Tyre Allocation”, che sarà sperimentato anche in un altro fine settimana di gara oltre a quello dell’Emilia Romagna, ridurrà così da 13 a 11 i set di pneumatici disponibili per i team. Nella prima gara in Italia, verranno inoltre introdotte le nuove Cinturato Blue Full Wet, i primi pneumatici da bagnato Pirelli utilizzabili senza le termocoperte.
    Le gomme scelte da Pirelli per i primi sei Gran Premi F1 2023 LEGGI TUTTO

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    F1, Mario Isola: “In Australia vedremo sorpassi e spettacolo”

    Per il Gran Premio d’Australia F1 2023, Pirelli ha nominato la mescola C2 come P Zero White Hard, la C3 come P Zero Yellow Medium e C4 come P Zero Red Soft.
    La FIA ha confermato che quest’anno saranno presenti quattro zone DRS. Potrebbe quindi essere l’edizione della corsa di Melbourne con la più alta velocità di punta, visto che teoricamente si potrebbero toccare i 340 km/h.
    Le strade del circuito cittadino dell’Albert Park sono state riasfaltate nel 2022, inserendo nell’agglomerato delle inclusioni metalliche che hanno migliorato il grip dei pneumatici. L’asfalto è infatti più liscio rispetto agli altri circuiti del mondiale e una maggiore aderenza si raggiunge solo dopo numerose sessioni di pista.
    Gp Australia F1 2023 – Pirelli: le caratteristiche del circuito

    Il Gran Premio d’Australia fa registrare forze sui pneumatici nella media e livelli contenuti di abrasione. Il nuovo layout inaugurato l’anno scorso, favorisce i sorpassi soprattutto nel secondo settore. Con un assetto della vettura che punta sulla trazione si può aiutare l’uscita dalle curve per poter avere maggiori chance di sorpasso sui brevi rettilinei del tracciato.
    Gp Australia F1 2023 – Pirelli: le pressioni dei pneumatici

    Dal quando si trasferì da Adelaide a Melbourne, nel 1996, tradizionalmente il Gran Premio d’Australia era la gara d’apertura del Campionato e lo è stata fino al 2019 con le sole eccezioni del 2006 e del 2010, quando il primo Gran Premio dell’anno si disputò in Bahrain. Cancellate a causa della pandemia le edizioni 2020 e 2021, dall’anno scorso Melbourne è tornata nel calendario come terzo appuntamento stagionale dopo i primi due che si svolgono in Medio Oriente.

    Per Oscar Piastri, questa sarà a tutti gli effetti la gara di casa. Il giovane pilota McLaren è nato infatti a Melbourne, proprio a poca distanza da Albert Park. Altri piloti australiani che sono approdati prima di lui in Formula 1 sono, tra gli altri, Jack Brabham, Alan Jones, Tim Schenken, Mark Webber e Daniel Ricciardo.

    “Per il Gran Premio d’Australia abbiamo scelto lo stesso tris di mescole del 2019. Dopo un paio d’anni di assenza dal calendario della Formula 1 dovuti alla pandemia, l’anno scorso avevamo optato per un salto di mescola, portando la più morbida C5 insieme alla C2 e C3. La gara del 2022, vinta da Charles Leclerc, è stata ad una sola sosta e i team hanno tutti scelto di montare Hard e Medium, relegando la Soft alle sole qualifiche. Nel prossimo fine settimana, i team avranno invece a disposizione C2, C3 e C4 consentendo così di avere, almeno sulla carta, più opzioni a disposizione in termini di strategia. Ci aspettiamo un’elevata evoluzione della pista nel corso del weekend, come tradizionalmente avvenuto a Melbourne, mentre le forze che interesseranno i pneumatici sono nella media. La pista è molto scorrevole e anche le curve sono ora più veloci dopo le modifiche introdotte lo scorso anno, favorendo così i sorpassi e lo spettacolo”. LEGGI TUTTO

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    F1, La TD39 non è stata cancellata ma superata dal nuovo regolamento

    Nella giornata odierna, alcuni titoloni hanno alzato un inutile polverone. L’argomento in discussione è stato, ancora una volta, la famosa Direttiva Tecnica 39 (TD39), introdotta lo scorso anno dalla FIA per limitare il porpoising, imponendo un valore massimo di oscillazione del telaio che, di fatto, aveva costretto i Team a modificare gli assetti delle loro monoposto, “sollevando” le vetture e aumentando la distanza tra fondo e asfalto.
    Dal Gran Premio del Belgio 2022, questa normativa è stata accompagnata anche da una verifica da parte dei commissari di gara su una parametro chiamato AOM (Aerodynamic Oscillation Metric) e definito dai tecnici FIA insieme alle squadre.
    Con la nuova stagione, il regolamento tecnico è stato modificato. In particolare, per limitare il porpoising, la decisione presa è stata quella di imporre un innalzamento del fondo vettura e del marciapiede di 150mm, limitando anche la flessione di quest’ultimo elemento. Inoltre anche per il diffusore è stato imposto una maggior distanza dal suolo, di 100mm dal punto più basso, chiamato in gergo chiglia o gomito.

    Questi cambiamenti hanno rimesso in discussione la Direttiva Tecnica TD39 che, di fatto, non è stata abolita ma è stata considerata superata dall’introduzione del nuovo regolamento 2023. La FIA ha confermato ai team, già sul finire dello scorso anno, che le prove di oscillazione non sarebbero più state effettuate, proprio a fronte del nuovo regolamento sulle altezze minime, sulle quali si sono ora concentrate le verifiche dei commissari di gara. LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Arabia Saudita: possibili strategie e soste della gara di oggi a Jeddah

    Pirelli, Strategia e soste – Gp Arabia Saudita F1 2023, Jeddah

    La strategia più veloce nel Gran Premio di Jeddah è a una sosta. Dalle simulazioni Pirelli, la combinazione P Zero Yellow medium C3 e P Zero White hard C2 risulta leggermente più veloce rispetto alle altre due opzioni disponibili, anche se le differenze sono piuttosto contenute. Per questa strategia la finestra per il cambio gomme è prevista tra il diciottesimo e il venticinquesimo giro mentre per quella Soft-Hard è fra il tredicesimo e il ventesimo giro, con quella relativa alla Medium-Soft fra ventisettesimo e il trentaquattresimo giro.
    L’unica strategia a due soste che potrebbe essere presa in considerazione è la partenza con pneumatici Soft, il cambio tra il decimo e quindicesimo giro con Medium e infine l’ultimo stint, iniziato tra il trentaduesimo e il trentottesimo giro, nuovamente su Soft. Peraltro, su un tracciato come quello di Jeddah c’è un’elevata chance di neutralizzazioni e interruzioni: se lo ricorda bene proprio Sergio Perez che, nel 2022, dopo la sua prima pole position della carriera era rientrato ai box un giro prima dell’uscita della safety car, perdendo così l’occasione di rimanere in testa alla corsa.
    I set a disposizione dei piloti per la gara di Jeddah
    Pirelli, Gp Arabia Saudita F1 2023 – I set a disposizione dei piloti per la gara di Jeddah

    Il commento di Mario Isola, dopo le qualifiche di Jeddah
    “È stata una qualifica molto interessante e ricca di spunti. La C4 ha confermato di essere una gomma molto versatile anche nella sessione che determina la griglia di partenza, sia sul giro secco sia su run più lunghi. Lo svolgimento di Q1 ha infatti evidenziato come sia stato possibile avere un buon livello di grip anche al secondo o terzo tentativo, intervallato da un giro più lento, all’interno della stessa serie. Proprio la possibilità di poter avere una gomma con queste caratteristiche era già emersa su alcune piste l’anno scorso e qui ne abbiamo avuto un’ulteriore conferma. Su un tracciato particolare come quello di Gedda la modalità di preparazione dei pneumatici è variata da squadra a squadra, un altro elemento che enfatizza le peculiarità della C4 in combinazione a quelle delle diverse vetture in lizza.Dal punto di vista della strategia, i dati raccolti finora in questo fine settimana confermano che quella basata su un’unica sosta sia sicuramente l’opzione più veloce, con differenze molto contenute fra ognuna delle tre possibili combinazioni, considerando anche il fatto che, per quanto visto nelle prime due edizioni di questo Gran Premio, neutralizzazioni e, magari, interruzioni saranno all’ordine del giorno”.
    I numeri delle qualifiche di Jeddah
    Gp Arabia Saudita F1 2023 – I numeri delle qualifiche di Jeddah LEGGI TUTTO

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    F1, Arabia Saudita: le novità tecniche viste a Jeddah [ FOTO ]

    Il Circus della Formula 1 fa tappa in Arabia Saudita per il secondo appuntamento del campionato mondiale 2023. Dopo l’esordio in Bahrain, sulle 10 monoposto del lotto, cominciamo a vedere i primi aggiornamenti.

    Con l’aiuto dei contributi di Albert Fabrega, postati sul suo profilo twitter, andiamo a vedere una carrellata di immagini dalla pit lane del circuito di Jeddah.
    FERRARI

    Ferrari volverá a probar el ala trasera de un solo soporte.
    Ferrari will test again one pylon rear wing again. #f1 #saudiarabianGP pic.twitter.com/7zGaEd21g8
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) March 16, 2023

    MERCEDES

    Detalles del Mercedes W14 en Jeddah
    Details of the Mercexes W14 for Jeddah. #f1 pic.twitter.com/JkJB7JHpcM
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) March 16, 2023

    MCLAREN

    El McLaren en Jeddah
    The McLaren in Jeddah #F1 pic.twitter.com/XNSBwQcKuP
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) March 16, 2023
    ASTON MARTIN

    El Aston Martin para Jeddah
    The Aston Martin for Jeddah#f1 pic.twitter.com/i6TeaOxcQX
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) March 16, 2023

    Dos configuraciones de ala delantera de más y menos carga para Aston Martin
    Two different downforce configuration on Aston Martin front wing. #f1 pic.twitter.com/nyBwO1gn5p
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) March 16, 2023

    Aston Martin con flap ala trasera recortado.
    Aston Martin with a cut top flap on the rear wing. #f1 pic.twitter.com/NQcnvLc6Ti
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) March 16, 2023
    ALFA ROMEO

    El Alfa Romeo en Jeddah
    The Alfa Romeo for Jeddah#f1 #SaudiArabiaGP pic.twitter.com/bNeG3fP1Nf
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) March 16, 2023
    ALPHATAURI

    El Alpha Tauri para Jeddah
    The Alpha Tauri for Jeddah #f1 pic.twitter.com/37Am0Hs3NZ
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) March 16, 2023
    ALI POSTERIORI A CONFRONTO

    Más de alas traseras
    More rear wings. #f1 #SaudiArabiaGP pic.twitter.com/fBpxBn4XzT
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) March 16, 2023

    Comparativa de alas traseras
    Rear wing comparission #f1 #SaudiArabiagp pic.twitter.com/bu4iMxYPoB
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) March 16, 2023 LEGGI TUTTO

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    Gli pneumatici per Jeddah, il circuito cittadino più veloce della stagione

    Al Gran Premio dell’Arabia Saudia Pirelli ha nominato la mescola C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft.

    Jeddah è il circuito cittadino più veloce della stagione. Il tracciato è stato progettato tre anni fa ma da allora ha subito continue migliorie. In vista della gara di quest’anno, sono stati aggiunti numerosi rallentatori nelle vie di fuga e diversi cordoli sono stati smussati. Alcuni muri a bordo pista sono stati invece riposizionati, come avvenuto in curva 8 e 10 per migliorare la visibilità in entrata o in curva 23 per diminuire la velocità della variante.
    L’assetto delle vetture dovrà essere differente rispetto a quello studiato per la prima gara dell’anno. In Arabia Saudita è infatti necessario avere una buona stabilità nelle veloci curve che caratterizzano il circuito.

    Il grip del tracciato arabo è nella media ma la sabbia trasportata dal vento potrebbe influenzare l’aderenza sull’asfalto a bassa abrasività. Il circuito cittadino, affacciato sul Mar Rosso, non è impegnativo per la trazione e i freni ed esercita prevalentemente forze laterali sugli pneumatici.

    Anche il Gran Premio di Jeddah, come il precedente a Sakhir, si correrà di notte ma due ore dopo lo start in Bahrain. La gara, le qualifiche e la FP2 inizieranno alle 20 ora locale. Non è prevista pertanto una elevata escursione termica tra lo start e il termine della sessione. Le rimanenti prove libere sono invece nel tardo pomeriggio quando la temperatura dell’asfalto potrebbe variare di quasi 10 gradi.
    “Per il veloce circuito di Jeddah abbiamo confermato la scelta delle mescole dell’anno scorso perché hanno dimostrato una buona consistenza durante tutto il weekend di gara. Nelle due edizioni fin qui disputate, il Gran Premio dell’Arabia Saudita è stato abbastanza imprevedibile perché sono state frequenti le bandiere rosse e le neutralizzazioni, essendo un tracciato tipicamente cittadino. La singola sosta è stata l’opzione più veloce nel 2022 quando l’anticipazione dei pitstop, determinata proprio da una safety car in pista, ha permesso alla maggior parte dei piloti di concludere la gara sulle Hard. Max Verstappen e Charles Leclerc, in testa al gruppo, hanno ingaggiato una lotta serrata anche grazie alla tenuta dei pneumatici e alla strategia scelta, con il pilota Red Bull che ha prevalso sul ferrarista per meno di un secondo, regalandoci un’emozionante Gran Premio. Le squadre dovranno inoltre lavorare molto sull’assetto delle vetture perché avranno a disposizione solo le prove libere per perfezionare il bilanciamento con i nuovi pneumatici. Trazione e frenata, forze predominanti in Bahrain, lasciano infatti il passo alle sollecitazioni laterali di Gedda, pista con caratteristiche completamente differenti da Sakhir”. LEGGI TUTTO

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    F1 2023, La sorprendente analisi delle velocità massime in Bahrain

    Le velocità massime in GARA – Gp Bahrain F1 2023Max Verstappen e Red Bull hanno dominato il Gp Bahrain, prima gara del Mondiale di F1 2023. Ma questo binomio non è stato comunque quello più brillante sul piano della pura velocità massima fatta registrare complessivamente sabato e domenica alla speed trap della pista di Sakhir. Anzi, tutt’altro. L’accoppiata vincente di questa speciale classifica è costituita, udite udite, da Lewis Hamilton e dalla Mercedes. Il duo che ha sbaragliato la concorrenza nell’era turbo ibrida ritorna qui a primeggiare mettendosi dietro proprio la rivale Red Bull guidata da Sergio Perez. Il campione del mondo in carica Verstappen, invece, è addirittura ultimo! L’olandese è primissimo all’arrivo e fanalino di coda qui, con un uso del drs “mozzato” in corsa rispetto ad altri proprio perché sempre in testa.
    Sono questi i dati sorprendenti del primo appuntamento della F1 2023, che emergono dai valori medi delle velocità massime rilevate durante le qualifiche e nel corso della gara nel punto più veloce del tracciato per ciascun pilota. Ebbene, Hamilton e la già bistrattata W14 si mettono tutti dietro con 328,9 km/h. Dato scaturito dalla media tra i 324,4 delle prove e i 333,4 della domenica. Alle spalle di Perez, che paga un km/h secco, un’altra sorpresa: l’Alpine di Pierre Gasly accreditato di 326 km/h pieni. Il pilota francese ha concluso invece il Gp del Bahrain in nona posizione. E le Ferrari? Nella graduatoria maximum speeds le Rosse di Sainz e Leclerc figurano al 4° e al 7° posto. Tra di loro s’inserisce la velocissima Williams di Sargeant, 6° con 325,4 km/h e classificatosi 12° sotto la bandiera a scacchi.

    Fernando Alonso, protagonista di una corsa eccezionale fino al podio, in questo contesto ha solo l’ottava velocità di punta. Piuttosto indietro è anche il team mate di Hamilton, George Russell, 12° con 322,8 km/h. Se si confrontano questi rilevamenti con il risultato della corsa, soltanto due piloti hanno confermato la stessa posizione: Sergio Perez (2°) e Carlos Sainz (4°). Utilizzando il sistema di punteggio previsto per le gare, la classifica delle super velocità fotografa questa situazione: Hamilton 20 punti, Perez 18, Gasly 15, Sainz 12, Ocon 10, Sargeant 8, Leclerc 6, Alonso 4, Albon 2, Hulkenberg 1.Le velocità massime in QUALIFICA – Gp Bahrain F1 2023
    Tra le maximum speeds delle qualifiche e quelle realizzate in gara nel primo round della F1 2023 si riscontra il crollo di Verstappen (da 6° il sabato a ultimo la domenica) e dei ferraristi (Sainz da primo a 12° – Leclerc da 3° a 15°). Grandi balzi in avanti per Ocon (da 9° a 3°), Alonso (da 10° a 4°), Hulkenberg (da 15° a 5°), Zhou ( da 16° a 8°) e per l’esordiente Oscar Piastri (da 19° a 9°). Con il primo appuntamento in Bahrain è iniziato anche questo campionato del mondo parallelo tutto da seguire e scoprire weekend dopo weekend. Viste le premesse regalerà altri grandi colpi di scena! La velocità nuda e cruda, in fondo, è la prima essenza della F1 e del motorsport in generale. La scintilla delle emozioni per l’appassionato nasce da qui. LEGGI TUTTO