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    Caro carburanti, prosegue la flessione: benzina al self registra 1,833 euro al litro

    Prosegue la flessione di benzina e diesel e i dati che arrivano registrano una situazione in netto miglioramento. L’Italia si è trovata negli ultimi tempi a fronteggiare un problema che per molti cittadini è costato parecchio sulle spese quotidiane. Per fortuna però all’orizzonte la strada verso la normalità si intavede.  Ora il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è calato a 1,833 euro al litro da 1,861 rilevato venerdì scorso, con i diversi marchi compresi tra 1,818 e 1,854 euro al litro (no logo 1,829). Questi i dati dell’elaborazione di Quotidiano Energia comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del ministero dello Sviluppo economico aggiornati a domenica 7 agosto.
    I prezzi dettagliati
    Rimanendo sempre sulla benzina, al servito il prezzo medio registra 1,977 euro al litro contro i 2,010 precedenti, con gli impianti colorati che praticano prezzi tra 1,912 e 2,028 euro al litro (no logo 1,881). Passando al diesel, considerando sempre il self, il prezzo medio praticato si attesta a 1,815 euro al litro, contro 1,841 di venerdì. I prezzi praticati dalle diverse compagnie vanno da 1,799 e 1,833 euro al litro (no logo 1,813). Il servito, invece, è 1,960 euro al litro contro 1,991 di venerdì, con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,896 e 2,013 euro al litro (no logo 1,864).
    Benzina e diesel, prorogato taglio delle accise fino al 21 agosto 2022 LEGGI TUTTO

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    Caro carburanti, gli effetti del taglio delle accise: prezzi in calo

    A piccoli passi qualche risultato si sta già facendo vedere. Il taglio delle accise (per il quale è stata richiesta una proroga del termine fino a fine settembre) ha fatto registrare un calo dei prezzi di benzina e gasolio sia al self service che al servito. In discesa anche il prezzo medio di gpl e metano. Ecco i nuovi valori dei carburanti su tutto il territorio nazionale:
    I nuovi prezzi
    Secondo i dati raccolti dal sito Quotidiano Energia, l’attuale prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è 1,928 euro al litro (-0,013 rispetto al valore precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,925 e 1,941 euro al litro (per le pompe bianche si attesta a1,927). Per quanto riguada il gasolio, al self il prezzo medio è di 1,893 euro al litro (con un significativo calo di 0,079 rispetto al dato precedente), con le compagnie che oscillano tra tra 1,891 e 1,901 euro al litro e le senza logo a 1,895. Al servito il prezzo è ovviamente più alto: il prezzo medio della benzina si attesta a 2,075 euro al litro (-0,005): i grandi marchi variano da 2,014 e 2,125 euro al litro, mentre i distributori senza logo si fermano a 1,980. Il diesel è a 2,041 euro al litro, con le compagnie che praticano prezzi medi tra 1,983 e 2,091 euro al litro, mentre per le pompe bianche il prezzo medio è di 1,948). Il Gpl si attesta tra 0,826 a 0,842 euro al litro (no logo 0,811), mentre il metano tra 2,022 e 2,393 euro (no logo 2,174). 
    Prezzi dei carburanti alle stelle: anche l’Italia sta pagando la guerra in Ucraina LEGGI TUTTO

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    Bonus carburante, in arrivo 200 euro per i dipendenti privati

    I costi alle stelle del carburante non stanno lasciando in pace proprio nessuno, e sebbene gli ultimi dati registrati danno i prezzi alla pompa in lieve calo, la situazione è ancora piuttosto difficile. Per questo sono in arrivo bonus fino a 200 euro offerti dalle aziende del settore privato ai propri lavoratori per sostenere gli onerosi costi di benzina, gasolio, Gpl e metano (ma anche per la ricarica di veicoli elettrici). I bonus non sono tassati e sono del tutto deducibili dal reddito d’impresa, lo comunica l’Agenzia delle Entrate, che con la circolare 27/E ha spiegato le modalità per la distribuzione dell’incentivo e chi sono i soggetti interessati.
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    A chi è destinato
    Nel documento, prima di tutto, si spiega che sono esclusi dall’agevolazione tutti quei lavoratori che sono impiegati nell’amministrazione pubblica. D’altro canto, possono erogare il beneficio i professionisti che non svolgono un’attività commerciale, i lavoratori autonomi, i datori di lavoro del settore privato, se hanno dipendenti. E a chi è rivolto? Per riceverlo, si deve essere titolari di un rapporto di lavoro dipendente senza alcun limite di stipendio.
    Cosa fare per riceverlo
    Una volta appurato che se ne può essere destinatari, come si ottiene il bonus? Il lavoratore dipendente non deve presentare alcuna domanda. Sta al datore di lavoro decidere se erogarlo e con quale importo. In qualsiasi caso, va specificato che non concorre alla formazione del reddito e rappresenta un’agevolazione in più rispetto a quella generale già prevista dall’articolo 51 del Tuir. Per questo motivo, sottolinea l’Agenzia delle Entrate, deve essere conteggiato in maniera del tutto separata rispetto ad altri benefit, come si legge nel documento: “Nel caso in cui un lavoratore dipendente benefici, nell’anno d’imposta 2022, di buoni benzina per euro 100 e di altri benefit (diversi dai buoni benzina) per un valore pari ad euro 300, quest’ultima somma sarà interamente sottoposta a tassazione ordinaria. Di contro, se il valore dei buoni benzina è pari ad euro 250 e quello degli altri benefit è pari ad euro 200, l’intera somma di euro 450 non concorre alla formazione del reddito del lavoratore dipendente, poiché l’eccedenza di euro 50 relativa ai buoni benzina confluisce nell’importo ancora capiente degli altri benefit di cui all’articolo 51, comma 3, del Tuir”.
    Auto elettriche
    Il bonus, nonostante sia nato per contenere il rincaro dei carburanti, è rivolto anche ai proprietari di veicoli elettrici: i buoni ricarica, infatti, vanno conteggiati come quegli ulteriori buoni benzina (che in questo caso sono di ricarica, appunto) di cui parla il documento dell’Agenzia delle Entrate. In questo modo il bonus può arrivare anche a 250 euro.
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    Benzina, situazione in miglioramento: registra 2,017 euro al litro al self

    Sono stati parecchi i mesi in cui si è sperato che la benzina e il diesel tornassero a prezzi più moderati. Per quanto ancora la strada sia lunga (e tortuosa) una luce all’orizzonte c’è stata tanto che oggi, 13 luglio 2022, si è segnalato un lieve ribasso sui prezzi dei carburanti. A renderlo noto è Quotidiano Energia  che ha registrato in Italia un miglioramento: il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self service è 2,017 euro al litro rispetto al precedente 2,021, con marchi compresi tra 2,002 e 2,029 euro al litro (no logo 2,015).
    Situazione carburanti: i costi
    Rimanendo sulla benzina, per quanto riguarda il servito, il prezzo medio praticato è di 2,160 euro al litro, precedentemente segnava 2,163, con gli impianti colorati che hanno prezzi medi praticati tra 2,089 e 2,222 euro al litro (no logo 2,066). Passando al diesel, invece, il prezzo medio praticato per il self service è 1,973 euro al litro, contro il precedente 1,977, con le compagnie tra 1,962 e 1,984 euro al litro (no logo 1,974). Per il servito è 2,118 euro al litro (2,122 il dato precedente), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 2,049 e 2,172 euro al litro (no logo 2,027). I prezzi medi del Gpl sono fra tra 0,829 a 0,848 euro al litro (no logo 0,814). E per ultimo il prezzo medio del metano auto si posiziona fra 2,002 e 2,264 euro (no logo 2,115).
    La Polizia esaurisce i fondi, benzina troppo cara: “Guidate il meno possibile!” LEGGI TUTTO

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    Allarme prezzi benzina al rialzo: superati i 2 euro al litro per il self

    I dati settimanali del ministero della Transizione Ecologica, pubblicati il 21 giugno 2022, descrivono un quadro sui prezzi del carburante che si fa sempre più critico, specialmente per le tasche degli italiani che convivono con questa situazione ormai da troppo tempo. A quanto siamo arrivati? La benzina in modalità self service raggiunge i 2,063 euro al litro, mentre il gasolio arriva 2,006 euro al litro. 
    Dalla guerra +11,5% benzina e +16,5% gasolio

    “È arrivata la conferma ufficiale del Mite – denuncia Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, sulla base dello studio condotto sui dati settimanali -. Dopo la benzina, che aveva superato la soglia di 2 euro settimana scorsa, ora è la volta del gasolio a sfondare il limite dei 2 euro. Ma il dato a dir poco allarmante, è il ritmo dei rialzi. Per la benzina si tratta del settimo maggior rincaro settimanale di sempre, ossia dall’inizio delle serie storiche, per il gasolio addirittura del quinto. In soli 7 giorni, la benzina aumenta di quasi 5 centesimi al litro (4,922), pari a 2 euro e 46 cent per un pieno di 50 litri, il gasolio decolla addirittura di oltre 7 cent al litro (7,077), 3 euro e 54 cent a rifornimento”.
    “Da quando è iniziata la guerra, nonostante il taglio di 30,5 cent del Governo, un litro di benzina costa oltre 21 cent in più, con un rialzo dell’11,5%, pari a 10 euro e 68 cent per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio è maggiore di oltre 28 cent al litro, con un balzo del 16,5%, pari a 14 euro e 18 cent a rifornimento”, prosegue Dona. “Rispetto all’inizio dell’anno, la benzina è salita del 20%, pari a 17 euro e 19 cent per un pieno di 50 litri, 413 euro su base annua, il gasolio è aumentato del 26,5%, 21 euro e 4 cent a rifornimento, equivalenti a 505 euro annui”.
    “È una calamità! Il Governo deve bloccare le speculazioni, tornando ai prezzi amministrati fino a che non sarà finita questa pazzia incontrollata. In ogni caso, non si può aspettare ad intervenire fino alla scadenza dell’8 luglio, magari limitandosi a rinnovare il vecchio taglio di 25 cent delle accise. Va subito alzata la riduzione di almeno altri 10 cent, in deroga per il gasolio alla normativa europea, e ridurre l’Iva dal 22 al 10%”, conclude Dona.
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    Incentivi auto, già finiti quelli per benzina e diesel: ecco quanto resta

    Tre settimane fa è stata riattivata la piattaforma del Mise per prenotare i bonus di auto e moto. E non ci è voluto molto per far terminare i 170 milioni di euro destinati alle vetture con emissioni tra i 61 e i 135 g/km di CO2. Si tratta delle auto con motore endotermico, quindi a benzina e diesel. Ma restano ancora 187 milioni per le auto elettriche e più di 202 milioni per le ibride plug-in.
    85mila vetture vendute
    In queste tre settimane, grazie ai bonus, sono state acquistate 85mila vetture con motore tradizionale a bassa emissione, per le quali era prevista una riduzione di 2mila euro con rottamazione di un’auto Euro4 o precedenti. E adesso? Si deve aspettare il 2023, quando saranno a disposizione altri fondi per incentivare l’acquisto di veicoli a benzina e diesel che ammontano a 150 milioni (20 in meno rispetto a quest’anno).
    “Riequilibrare la situazione”
    Nel frattempo, sono intervenuti sull’argomento gli esponenti delle associazioni di settore, in particolare sul divario che si è creato con i soldi ancora disponibili per elettriche e ibride plug-in. “Forse il Governo dovrebbe adottare un sistema di vasi comunicanti tra le diverse motorizzazioni”, dichiara Primo Quagliano, presidente Centro Studi Promotor. “È giusto che l’incentivo tenga conto della necessità di spingere verso l’elettrico e l’ibrido. Sacrosanto quindi che siano due motorizzazioni che abbiano il bonus più alto, fino a 5mila e fino a 4mila euro con rottamazione. Anzi. Io sarei anche per alzare questo tetto, ma non è giusto per il mercato che la fascia che tira di più le vendite sia penalizzata a livello di risorse. Ci dovrebbe essere un meccanismo di vasi comunicanti tra le diverse rottamazioni per compensare e favorire le vendite. Lo stanziamento di 650 milioni è unico”. A lui si accoda Plinio Vannini, vicepresidente di Federauto, associazione dei concessionari: “Noi non vogliamo gli incentivi a vita, piuttosto sarebbe meglio cambiare la politica fiscale legata all’auto per quanto riguarda le flotte aziendali. In questi tre anni, però, fino 2024, ci sono anche gli incentivi che hanno l’obiettivo di sostenere il mercato e promuovere un ricambio delle vetture vecchie. Forse sarebbe necessario un atteggiamento più pragmatico. Di sicuro le 85mila vetture vendute sono meno inquinanti di quelle rottamate. Perché allora fermarsi e non riequilibrare?”.
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    Mette il diesel invece che la benzina: danni per la McLaren F1 GTR di un milionario

    Scambiare la pompa del diesel con quella della benzina o viceversa è un errore che può commettere chiunque. Un piccolo sbaglio che però può causare gravi danni alla propria vettura, soprattutto se a farne le spese è una McLaren F1 GTR e il suo conducente è nientemeno che il collezionista Francois Perrodo, pilota e vincitore della 24 Ore di Le Mans dello scorso anno.
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    Pieno… di distrazione
    Come raccontato dall’uomo su Instagram, durante un viaggio con alcuni amici si è fermato a fare rifornimento e non ha intuito che la pompa scelta non fosse quella giusta, dato che le nuove McLaren a benzina non sono dotate di bocchettone di dimensioni maggiori. Perrodo ha immediatamente capito l’errore commesso nel momento in cui l’automobile faceva fatica a camminare. L’accaduto ha scatenato ironia e risate sullo stesso profilo social del pilota, con tanti followers che raccontavano di aver commesso lo stesso sbaglio. Insomma, un piccolo lapsus può capitare a chiunque, ma rovinare il motore di una supercar del genere non è proprio un errore da niente. Non che il multimilionario in questione non abbia la possibilità di comprare una nuova McLaren…
    Aumento prezzi benzina, ecco come risparmiare il carburante dell’auto LEGGI TUTTO

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    Aumento prezzi benzina, ecco come risparmiare il carburante dell'auto

    È ormai la notizia centrale in questi giorni per quanto riguarda il settore auto: i continui aumenti dei prezzi di benzina, gasolio, GPL e metano, che procedono costantemente scoraggiando gran parte degli automobilisti, e non solo quelli italiani. Una situazione che ha indotto gli Stati Uniti a dare qualche consiglio in modo da poter risparmiare carburante e non dover andare troppo spesso a fare rifornimento. A occuparsene è stato il Dipartimento dell’Energia del Governo di Washington, che ha creato un portale web in cui alcuni dei maggiori esperti d’automotive americani hanno dato alcuni consigli di guida per risparmiare sulla benzina, ma non solo: vi sono anche dei metodi per fare in modo che l’elettricità delle auto elettriche duri un pizzico di più. Consigli che ovviamente valgono anche per gli automobilisti d’Europa e del mondo intero.

    C’è però un concetto alla base: quello che per risparmiare carburante non bisogna necessariamente andare troppo piano, anche perché in alcuni contesti come l’autostrada potrebbe rivelarsi controproducente e pericoloso, nonché passivo di multa da parte delle autorità. Fatta questa premessa, ecco i consigli.

    Benzina in aumento: sfonda i 2 euro a litro anche in self LEGGI TUTTO