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    Autostrade, ricarica ultra fast nelle aree di servizio con Free To X

    A breve viaggiare con l’auto elettrica in autostrada sarà sempre più facile: stanno per arrivare sui tratti della rete nazionale le nuove colonnine di ricarica HPC (Hig Power Charging) ultra fast targate Free To X. La prima installazione è quella dell’area di servizio Secchia Ovest, nei pressi di Modena. 
    Prima Modena, poi Roma
    Free To X, la controllata di ASPI (Autostrade per l’Italia), tra pochi giorni attiverà la seconda struttura a nord di Roma, prezzo l’area di servizio Flaminia Est. Un primo passo importante, con le colonnine in grado di ricaricare con potenza fino a 300 kW, ovvero di poter potenzialmente ridare la totale autonomia, o l’80% della capacità delle batterie alle auto elettriche, in tempo di circa 15-20 minuti.
    A brevi distanze
    Due primi passi, ai quali ne seguiranno altri. Il piano di installazione di Free To X  è previsto su 100 aree di servizio della rete, ognuno con quattro o sei colonnine HPC, gestiti dai principali operatori dell’energia e quindi pagando la ricarica con le relative app degli stessi, ma a breve sarà possibile saldare anche con carta di credito. Un piano articolato e con una logistica sviluppata: la distanza media tra un’area di ricarica e l’altra sarà di circa 50 km.
    Investimento milionario
    L’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi ha commentato: “Stiamo lavorando con il massimo impegno per realizzare in tempi rapidi la più estesa infrastruttura del Paese per la ricarica ultra veloce dei mezzi elettrici. L’Italia sconta un ritardo sul fronte della mobilità sostenibile per questo abbiamo deciso di investire oltre 45 milioni di euro su questo fronte, con l’obbiettivo di rendere possibile, sia al nord che al sud, il viaggio in autostrada con l’auto elettrica, con gli stessi tempi di ricarica di un’auto tradizionale. La nostra strategia industriale è pienamente in linea con gli obbiettivi del Recovery Fund e della Legge di Stabilità e facilita gli spostamenti di medio-lungo raggio sulle quattro ruote, considerati prioritari da moltissimi cittadini a seguito della pandemia, attraverso una logica di massima sostenibilità. L’ambizione di Free To X è di andare anche oltre l’autostrada, mettendo a disposizione i propri servizi di mobilità integrata per le grandi aree urbane e le smart cities”.
    Mobilità elettrica: ecco i costi dei dispositivi di ricarica e delle infrastrutture LEGGI TUTTO

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    Pep Guardiola sceglie Nissan: con Leaf per una mobilità elettrifica e sostenibile

    Pep Guardiola e Nissan, una passione per la rivoluzione elettrica a quattro ruote. Il tecnico del Manchester City, ambasciatore globale del Marchio giapponese, ha scelto di guidare una Leaf per promuovere la mobilità a zero emissioni. Da tre anni infatti lo spagnolo ha scelto di mettersi al volante di un’auto 100% elettrica, una soluzione che coniuga il piacere di guida e il rispetto per l’ambiente.Guarda la galleryPep Guardiola con la Nissan Leaf
    La mia vita con una Nissan Leaf
    In un’intervista a Nissan, in vista della finale di Champions League contro il Chelsea, Guardiola ha svelato quanto i suoi obiettivi personali lo abbiano proiettato verso un futuro più sostenibile: “L’innovazione fa parte di me e del mio modo di pensare. Proprio come nel calcio, nessuna situazione e nessun avversario è uguale all’altro e l’innovazione è la chiave per rimanere al passo con i tempi che cambiano.
    La tecnologia di Leaf è un perfetto esempio di innovazione applicato alla vita di tutti i giorni. Uno dei motivi principali per cui ho scelto un EV è che volevo ridurre il mio impatto sull’ambiente senza però rinunciare al piacere e alle emozioni di guida. Con Nissan Leaf grazie al suo motore elettrico, all’accelerazione immediata e alle tecnologie avanzate, l’esperienza di guida è sia sostenibile che esaltante”.
    L’allenatore del City è stato anche protagonista del nuovo episodio della serie “La mia vita con una Nissan Leaf” intitolato “Pep loves his Nissan Leaf”: “E’ stato molto divertente mostare alcune delle funzioni della mia auto e spero di convincere altre persone a passare agli EV. Compatta e formidabile, perché ha posto per tutti oltre ad essere facile da guidar e silenziosa. L’auto è un elemento chiave nella vita quotidiana delle persone. Scegliere una soluzione di mobilità più ecologica, come i veicoli elettrici, può avere un grande impatto sul nostro pianeta. La guida a zero emissioni è una delle migliori strategie per un futuro migliore e più sostenibile.
    Sono fiero di aver aderito alla mobilità elettrica e aver scelto Nissan Leaf come auto per tutti i giorni. Per me, guidare un EV è una scelta responsabile e un modo per fare la mia parte. Sono contento che i giovani siano consapevoli delle problematiche ambientali attuali e che spesso siano proprio loro i primi a promuovere nuove forme di mobilità. I veicoli elettrici rappresentano una transizione a una logica più sostenibile. Se tutti daremo il nostro contributo, vivremo in un mondo migliore.”
    Guarda la galleryNissan Leaf e+: gli scatti LEGGI TUTTO

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    Gordon Murray Automotive: in arrivo un'elettrica da città innovativa

    Le future T.50 e T.50s Niki Lauda stanno pian piano prendendo forma, ma Gordon Murray Automotive non vuole di certo adagiarsi sugli allori. Dopo le due incredibili hypercar, infatti, la Casa rilancia la posta in palio annunciando importanti investimenti sulle divisioni Design, Automotive, Ricerca e Sviluppo e su un nuovo comparto – chiamato Gordon Murray Electronics -, che si impegnerà nella futura progettazione di una vettura elettrica da città molto innovativa.Guarda la galleryGordon Murray T.50s omaggio a Niki Lauda
    L’elettrica di Murray
    Agli antipodi dell’estrema e pura Murray T.50 c’è la citycar e, per di più, elettrica. L’azienda del progettista sudafricano presenterà una piccola da città, elettrica, con carrozzeria suv. Avrà dimensioni inferiori ai 4 metri, sfruttati però con un’architettura innovativa. Una variante piccolo van, per le consegne urbane, completerà la gamma.
    Già in passato Gordon Murray ha sviluppato i concetti dell’architettura iStream modulare, che della leggerezza faceva il proprio punto di forza. Seguirà lo stesso principio per la progettazione futura, auto estremamente leggere pur essendo elettriche. Il mix può riuscire grazie all’architettura e ai materiali avanzati, insieme a pacchi batterie dimensionati il più possibile al ribasso: un’auto più leggera consuma meno energia e quindi sono necessari meno kWh. 
    Sempre innovativa
    Insieme alla progettazione di un’architettura leggera, gli investimenti del Gruppo Murray andranno sull’ottimizzazione dei processi produttivi, improntati alla semplificazione. Un business il più possibile snello, quindi.
    “Il futuro del mondo automobilistico sarà sempre più elettrificato ed è fondamentale che progettiamo le elettriche più leggere ed efficienti al mondo. Questo importante investimento in Gordon Murray Design e la creazione di Gordon Murray Electronics realizzerà tale obiettivo. Il lavoro in fase avanzata è già in corso e condivideremo presto ulteriori notizie sulla nostra piattaforma elettrica”, spiega il prof. Gordon Murray.
    Mai abbandonare il termico
    Il progettista che più di altri, nel panorama della produzione industriale automobilistica, incarna i concetti di purezza estrema, dall’aerodinamica al peso estremamente ridotto, fino al motore termico aspirato, non si converte certo al credo del solo elettrico. 
    “La T.50 sarà rilevante per altri versi, gran parte di quanto appreso dalla T.50 su materiali avanzati, leggeri, e la costruzione avranno un ruolo chiave nelle auto elettriche che andremo a sviluppare. Ma non stiamo abbandonando il motore termico, continueremo a creare l’apice delle auto per guidatori, con motori V12 fintanto che le normative lo consentiranno. In futuro svilupperemo anche i nostri motori ibridi ed elettrici”, rassicura Murray. LEGGI TUTTO

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    Mobilità elettrica: ecco i costi dei dispositivi di ricarica e delle infrastrutture

    Per provare a dare una risposta al quesito, ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) ha eseguito uno studio chiamato “Mercato e caratteristiche dei dispositivi di ricarica per veicoli elettrici”, che in breve ha saputo regalare un focus sulla mobilità e sulle infrastrutture di ricarica, ormai diventate uno snodo di fondamentale importanza per il comparto automotive. 
    Auto elettriche: uno studio USA rivela i rimpianti di alcuni automobilisti dopo il passaggio
    Ecco i dispositivi analizzati
    Secondo quanto si apprende dallo studio, sono stati in tutto 225 i modelli di dispositivi di ricarica per le auto elettriche censiti ed analizzati da ARERA – tutti sistemi di ricarica presenti al momento sul mercato e destinati all’acquisto da parte di consumatori, aziende, amministrazioni pubbliche o gestori di punti di ricarica -, con potenze dai 2 kW ai 350 kW e prodotti da 24 differenti aziende. Apparati che vanno dalle wallbox casalinghe alle colonnine stradali, dalla ricarica slow e quick (l’86% degli apparati) a quelle fast e ultra-fast.
    Dall’analisi effettuata dall’Autorità è emerso che i prezzi di tali sistemi spaziano dai 700 euro per i dispositivi ideati per le famiglie, agli oltre 80 mila per le ricariche ultra-veloci ad uso degli operatori professionali di ricarica, con un prezzo unitario per ogni kW installato che va da 36 a 580 euro, in relazione alla velocità di ricarica (quindi potenza elettrica in gioco) e con costi medi di 1200 euro per le wallbox “intelligenti”.
    Offerta ampia
    La prima ricognizione sui sistemi di ricarica delle auto elettriche, quindi, secondo ARERA ha evidenziato come l’offerta di dispositivi risulti ampia e variegata, con un’industria italiana particolarmente attenta a presidiare questo settore di mercato.
    Recovery Plan: auto elettriche, colonnine e mobilità sostenibile LEGGI TUTTO

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    Auto elettriche: uno studio USA rivela i rimpianti di alcuni automobilisti dopo il passaggio

    Moltissime sono le persone che negli ultimi anni stanno trovando la forza per passare alle auto con propulsione completamente a zero emissioni. Tuttavia, uno studio eseguito dalla California Davis University ha recentemente dimostrato come molte famiglie californiane che hanno posseduto in passato auto elettriche sono rimaste poco soddisfatte da tale scelta, cosa che ha generato un ritorno al termico.
    Una domanda, quindi, sorge spontanea: quante sono le persone realmente soddisfatte delle auto elettriche?
    Recovery Plan: auto elettriche, colonnine e mobilità sostenibile
    Il 18% è tornato sui suoi passi
    Secondo i dati raccolti, però, si è palesata una realtà poco affascinante per le auto a zero emissioni. Infatti, circa il 20% dei possessori di auto ibride plug-in e il 18% dei proprietari di vetture con propulsione completamente elettrica hanno preferito tornare alle auto con motore termico.
    Dati che potrebbero spaventare molte case automobilistiche, soprattutto quelle che nell’ultimo peridio stanno facendo dell’elettrico uno dei principali obiettivi del prossimo futuro.
    La ricarica non è comoda
    Secondo i ricercatori la scelta di tornare alle auto con motore a combustione è più che logica: “il ritorno alle auto tradizionali – spiegano – è correlato alla poca comodità della ricarica esterna, meno rapida del classico rifornimento tradizionale, ma ancora di più nel non avere a disposizione una ricarica di livello 2 soddisfacente all’interno delle mura di casa”.
    Un’altra domanda a questo punto appare chiara: come si muoveranno le Case ora che alcune persone hanno iniziato a tornare sui propri passi?
    Williams e Italdesign presentano l’architettura elettrica chiavi in mano LEGGI TUTTO

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    Renault: i futuri modelli saranno limitati a 180 km/h

    Oltre al concetto di mobilità a zero emissioni, anche quello della sicurezza è un tema che ormai da anni è diventato caro alle grandi Case automobilistiche. Detto questo, però, c’è qualcuno che sta già pensando al futuro e a come poter realizzare vetture sempre più sicure, riducendo al minimo gli incidenti sulle strade. Per fare questo, infatti, Renault ha deciso di forzare l’imposizione di limitatori di velocità a 180 km/h sulle future auto in uscita. 
    Il primo modello Renault con velocità autolimitata sarà Megane-E, il crossover elettrico in arrivo nel 2022, poi seguiranno altre vetutre tanto di Renault che Dacia.
    Guarda la galleryNuovo Renault Arkana 2021, la prova
    Al tema della maggiore sicurezza stradale, restando l’eccesso di velocità tra le principali cause di incidenti stradali – senza dimenticare come 180 km/h sia una velocità ben al di sopra di quanto concedono le norme dei Codici della strada nazionali, con l’eccezione dei tratti di Autobahn tedesche -, si lega un altro fattore.
    Più autonomia e meno consumi 
    Con una mobilità sempre più orientata verso l’elettrico, limitare la velocità massima diventa una soluzione vantaggiosa anche per migliorare l’autonomia di marcia e ridurre il consumo d’energia.
    Proposta elettrica che vedrà Renault Megane-E in arrivo tra 12 mesi, mentre la Renault R5, concept accolto con gran favore di critiche social, vede confermato nel 2025 il proprio debutto. Sarà un modello non sono dai richiami storici a un’auto diventata icona per Renault, ma verrà prodotta in uno stabilimento in Francia alimentato da energia pulita, priva di emissioni carboniose.
    Obiettivo neutralità carboniosa 
    Dal pacco batterie, poi, si avrà un progresso pari al 20% sulla riduzione delle emissioni carboniose nel processo produttivo rispetto a una batteria impiegata su Renault Zoe 2020. Misure che Renault abbinerà a processi di riciclo dei materiali pregiati (nichel, cobalto, litio) presenti nelle batterie e a un approvvigionamento delle materie prime che sia sostenibile e responsabile. L’obiettivo è giungere alla neutralità carboniosa nel 2040 in Europa e, a livello globale, nel 2050. LEGGI TUTTO

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    Audi A6 e-tron Concept, svelata a Shanghai la prima sul pianale PPE

    PPE con sistema a 800 volt
    Immagina una A6 ordinaria, termica e plug-in. Stesse dimensioni, ingombri di 4,96 metri in lunghezza per 1,96 metri in larghezza a 1,44 metri d’altezza. A fare la differenza sarà un passo ampissimo sulla proposta A6 e-tron, elettrica con la batteria da 100 kWh installata tra gli assi, piatta.
    L’architettura PPE ha un sistema elettrico a 800 volt, è modulare e permetterà di variare ampiezza del passo e capacità del pacco batterie, due variabili che procedono di pari passo, vista l’integrazione della batteria nella scocca.Darà vita a modelli berlina Sportback com’è A6 e-tron e a modelli crossover e suv. Il segmento europeo corrisponde al segmento E, arriverà anche su modelli di medie dimensioni successivamente. Sappiamo già come la proposta di auto elettriche compatte, per Audi, sarà su architettura MEB come Q4 e-tron.
    Design morbido e fluido
    Il linguaggio di stile della Audi A6 e-tron parla con la grammatica di linee morbide e avvolgenti, niente tagli netti e di rottura, piuttosto è un’interpretazione fluida delle superfici e dei volumi. I fari Matrix Led e Oled realizzano scenografici effetti di stile, oltre a produrre segnali proiettati sull’asfalto, personalizzabili, in fase di svolta.
    700 km di autonomia
    L’autonomia di marcia del concept arriva fino a 700 km, la ricarica è prevista a postazioni fino a 270 kW in corrente continua, dalle quali in 10 minuti si ricarica l’equivalente d’energia a percorrere 300 km. In 25 minuti la carica passa dal 5 all’80%.
    Sportivissimo
    Avrà anche versioni meno potenti, in grado di accelerare in meno di 7″ da 0 a 100 km/h, mentre il concept esposto al Salone di Shanghai 2021 è una sportivissima proposta con doppio motore elettrico, trazione integrale, una potenza di 476 cavalli. Il top di gamma della futura berlina Sportback elettrica arriverà ad accelerare in meno di 4 secondi da 0 a 100 orari. Pregevole lo schema tecnico delle sospensioni, all’anteriore con 5 leve e al posteriore un multilink.
    Accenno agli interni
    Degli interni, al momento, A6 e-tron Concept svela un bozzetto, sufficiente a orientare sulle scelte che andranno sul modello di serie: infotainment con schermo a tablet, strumentazione compatta, volante quattro razze e un’estrema pulizia della plancia. Tasti e comandi fisici – se presenti – saranno limitati al minimo indispensabile. Piacevole il trattamento della plancia su due livelli e raccordo con i pannelli porta.
    Audi produrrà la prima auto elettrica su architettura PPE in Cina dal 2024, con le sue joint venture, FAW e SAIC, produzione europea invece già dal 2022. LEGGI TUTTO

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    Volkswagen ID.6 X, un SUV prima del Salone di Shanghai

    Il percorso elettrificato di Volkswagen compie un ulteriore passo in avanti con ID.6 X e ID.6 Cross. Anche se non lo vedremo in Europa: FAW-Volkswagen lo svilupperà solo per il mercato cinese.
    Si tratta di una proposta di grande suv 7 posti, differenziato tra la versione X e la Cross dal disegno della fascia frontale, calandra sempre con un elemento luminoso ma un diverso integrarsi con i fari. 

    Batteria da 85 kWh realizzata da Catl
    Gli ultimi teaser portano verso la presentazione del 17 aprile, Salone di Shanghai, dove scopriremo quanto i leak delle scorse settimane hanno rivelato, per design e tecnica. Il dato più interessante è la disponibilità di una batteria da 85 kWh, realizzata da Catl, che supera – se verrà confermata – la capacità massima finora offerta da una Volkswagen ID, i 77 kWh disponibili tanto su ID.3 che ID.4.
    Passo e motorizzazione
    Saranno due suv, le ID.6, da 4.90 metri di lunghezza, per un’altezza di 168 centimetri e un passo da 2,97 metri, coordinate da grande sport utility di segmento E, una sorta di Touareg elettrico, con il vantaggio di un passo molto più generoso, ben 8 centimetri.
    Volkswagen, i nuovi modelli 2021: da Porsche a Bugatti
    Altre soluzioni ID attendono, invece, l’Europa nell’immediato. Volkswagen presenterà la ID.4 GTX con due motori elettrici, poi sarà la volta della ID.5 e le sue linee da crossover a metà tra le ambizioni coupé e la fastback rialzata. Sono i passi che porteranno poi a scoprire la versione di serie del concept ID. Buzz, con un’anteprima a fine anno e un avvio della commercializzazione a metà 2022. LEGGI TUTTO