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    Auto elettriche in autostrada, quali sono i modelli con più autonomia?

    L’autonomia delle auto elettriche è uno degli aspetti (forse al primo posto) che meno convince il cliente medio all’acquisto di una vettura a zero emissioni. Un ostacolo, dunque, che non permette a questo segmento di proliferare nelle vendite, nonostante gli addetti ai lavori sappiano bene che la mobilità elettrica rappresenti il futuro del settore. A non agevolare, il fatto che l’autonomia sia strettamente legata alla rete dei punti di ricarica distribuiti sul territorio, che è ancora piuttosto indietro in termini di densità ed efficienza. Viene allora da chiedersi, con una rete non del tutto sviluppata, ci sono dei modelli con una buona autonomia da permettere di viaggiare in tranquillità senza l’assillo di restare a piedi in autostrada o, peggio, in strade secondarie? Ci viene incontro il magazine francese AutoPlus stilando una classifica dei modelli a batteria in base alla loro autonomia in autostrada, tipologia di percorso sul quale si consuma di più: i motori dei veicoli elettrici, infatti, girano più velocemente a quelle andature e così facendo finiscono l’energia immagazzinata nella batteria molto più velocemente (al contrario di quello che accade in ambito urbano).Guarda la galleryAuto elettriche in autostrada, i modelli con più autonomia: la top 10
    ABB Terra 360, ora l’auto elettrica si ricarica in 15 minuti
    Tesla in vetta
    Vediamo la classifica di AutoPlus, ma una premessa – e questo elenco lo dimostra – è obbligatoria: l’autonomia non è, o almeno non è sempre, proporzionale al prezzo della vettura. Nelle prime tre posizioni abbiamo auto piuttosto costose: Tesla Model S Long Range, che con una solo carica della batteria può percorrere quasi 427 km; Porsche Taycan da 476 CV, con un’autonomia di 407 km; Audi e-Tron GT da 530 CV con 388 km. Fuori dal podio, però, troviamo auto decisamente più accessibili: al quarto posto Tesla Model 3 Long Range da 440 CV e da 379 km di autonomia; al quinto Skoda Enyaq iV da 204 CV e 379 km; in sesta posizione Ford Mustang Mach-E Extended Range da 294 CV e 374 km. Chiudono la top 10 Volkswagen ID.4 Pro Performance da 204 CV che può percorrere 368 km; Hyundai Kona elettrica da 204 CV e 355 km; Kia e-Soul da 204 CV e 340 km e Kia e-Niro sempre da 204 CV ma con 338 km di autonomia. Uscendo dalle prime 10 troviamo Tesla Model X 100 D da 422 CV (338 km), Audi e-Tron 55 Quattro da 408 CV (335 km), Jaguar I-Pace EV400 da 400 CV (302 km) e Mercedes EQC 400 4MATIC da 408 CV (296 km). Seguono BMW iX3 da 286 CV (284 km), Volkswagen ID.3 da 204 CV (278 km), Nissan Leaf e+ da 217 CV (276 km), la poco conosciuta, e diffusa, Airways U5 da 204 CV (268 km), Renault Zoe R135 da 135 CV (250 km) e infine, chiude la classifica delle 20 auto con più autonomia in autostrada, Opel Corsa-e da 136 CV con 223 km.
    Colonnine auto elettriche, dove si trovano a Roma: ecco la mappa LEGGI TUTTO

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    Rom-E, il 2 e 3 ottobre tutti nelle piazze della Capitale

    Piazza San Silvestro, Largo dei Lombardi a Via del Corso, Viale delle Magnolie a Villa Borghese. È in queste zone della Capitale che si svolge da oggi a domani Rom-E, il festival sulla ecosostenibilità, sulle nuove fonti di energia e sulla smart mobility. Una grande opportunità per pubblico e aziende di dialogare nell’ambito di un settore cruciale per il futuro delle nostre città e dell’ambiente in generale.
    Rom-E: dedicato alle prossime generazioni
    Rom-E è l’evento dove il futuro incontra il passato, dove una tematica attuale e importante come quella dell’ecosostenibilità viene contestualizzata nel centro storico della Capitale. Una prima edizione di un evento che vuole coinvolgere sia adulti che ragazzi perché il futuro è delle nuove generazioni ma siamo noi che dobbiamo fare in modo che il Pianeta sia ancora bello e vivibile per loro. E proprio da questo concetto che anche i più piccoli trovano a Rom-E una serie di iniziative che li coinvolgono e li portano sempre di più a capire l’importanza di una maggiore attenzione alla sostenibilità. Nelle tre location dove si svolge Rom-E i visitatori possono scoprire cosa significa prendersi cura del nostro ambiente, fare test drive delle vetture elettriche, ma anche avvicinarsi a quella che è la micromobilità del futuro nelle città.
    Rom-e, ecco come la mobilità della Capitale diventa sostenibile: segui l’evento LIVE
    Dove avvengono i test drive
    I test drive delle vetture elettriche di BMW e Mercedes sono in Piazza Bucarest, all’interno di Villa Borghese nei pressi della Casina Valadier, mentre quelli della mobilità leggera si tengono presso gli stand degli espositori. Due iniziative sono nate con il supporto dell’Assessorato alle Politiche del verde, Benessere degli animali e Rapporti con la cittadinanza per coinvolgere i più piccoli, proprio per fargli comprendere l’importanza di una visione più ecologica del mondo.
    L’area Kids
    All’interno di Rom-E è stata infatti creata una doppia area Kids. Da una parte il Labirinth-E, dove il bambino giocherà con una macchina telecomandata. Nell’area Plant-E, invece, ogni bambino deve travasare le piantine, dal loro vasetto alla terriera a forma di auto. Gli animatori spiegheranno l’importanza delle piante nella lotta allo smog. A completare il progetto, l’Assessorato regalerà a tutti i bimbi che entreranno nell’Area Kids un piccolo albero (110 aceri, 350 frassini, 300 querce, 350 tilie e 100 olmi). I bambini dovranno curare l’albero annaffiandolo e prendendosene cura in modo che una volta cresciuto l’albero possa restituire il…. favore con l’ossigeno che cattura la CO?. È soprattutto così che si fa cultura con i più piccoli, educandoli a vivere in un ambiente più pulito. Il tutto nel salotto di Roma, dove il futuro incontra la storia.
    Auto elettriche, ecco i modelli più attesi del 2022 LEGGI TUTTO

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    ABB Terra 360, ora l’auto elettrica si ricarica in 15 minuti

    Spazi di parcheggio commerciali, stazioni di rifornimento, creazione di stazioni di ricarica urbana e proposta per le società di gestione delle flotte. Ecco alcune delle realtà a cui si propone come soluzione ABB Terra 360, innovativo punto di ricarica pronto al debutto sul mercato; già entro la fine dell’anno arriva in Europa e negli Stati Uniti e dopo sui mercati dell’America Latina e dell’Asia-Pacifico. In un settore che si fa sempre più green, soluzioni del genere sono necessarie perché attualmente latitano, e dove sono presenti non sempre funziona come dovrebbero.
    Rom-E, la Capitale si fa green: evento diffuso 1° al 3 ottobre
    “Rapida, conveniente, facile”
    Non è certo lo strumento pensato per l’ambito di ricarica domestico, piuttosto è una postazione di ricarica multipla, da 360 kW di potenza e in grado di ricaricare contemporaneamente fino a 4 veicoli elettrici. La ripartizione dell’energia è prodotta automaticamente dalla postazione, che ha ingombri ridotti e rappresenta su uno schermo informazioni essenziali: dal tempo residuo di ricarica allo status dell’operazione in corso.
    Già partner della rete Ionity e di Electricity America, la tecnologia ABB raggiunge il top con Terra 360, arrivando ad abbattere i tempi di ricarica: in 3 minuti appena si ricarica l’energia necessaria a coprire 100 km, bastano 15 minuti per una carica completa. Valori di potenziale massimo, ovviamente, in corrente continua e con l’interfaccia ottimale fronte veicolo, predisposto per ricevere una carica a potenze così elevate.
    “I governi di tutto il mondo stanno pubblicando normative  in favore dei veicoli elettrici e delle reti di ricarica per combattere i cambiamenti climatici: la domanda di infrastrutture di ricarica per EV, in particolare stazioni di ricarica che siano rapide, convenienti e facili da usare, è più alta che mai.
    Terra 360, con opzioni di ricarica che si adattano a una varietà di esigenze, è la chiave per soddisfare questa domanda e accelerare l’adozione della mobilità elettrica a livello globale”, ha commentato Frank Muehlon, presidente della divisione E-mobility di ABB.
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    BMW Italia: in dono al Papa una i3

    Anche Papa Francesco potrà viaggiare per le strade di Roma in elettrico. Nella giornata di oggi, 22 settembre 2021, poco prima dell’Udienza Generale, il Santo Padre ha infatti ricevuto in dono da BMW Italia una nuovissima BMW i3.
    L’incontro in Vaticano
    Il Pontefice ha accolto in Vaticano i vertici della Casa tedesca, con la cerimonia di consegna che è stata effettuata direttamente da Nicolas Peter, membro del Consiglio di Amministrazione di BMW AG e responsabile Finance di BMW Group e da Massimiliano Di Silvestre, Presidente e a.d. di BMW Italia.
    Presenti in rappresentanza dell’Azienda anche Maximilian Schoeberl, Executive Vice President Comunicazione, Politica e Corporate di BMW AG e Stefan Hofer, CFO di BMW Italia.
    Le dichiarazioni di Di Silvestre
    “L’azienda che ho l’onore e il privilegio di presiedere – ha dichiarato Massimiliano Di Silvestre – ha deciso di donare al Santo Padre una BMW i3 perché testimonia il nostro approccio olistico e circolare alla sostenibilità. Si tratta infatti di una vettura completamente elettrica che è all’avanguardia in termini di impatto ambientale sia dal punto di vista dell’uso di energia pulita in fase di produzione che di utilizzo responsabile delle risorse, fino al recycling a fine ciclo di vita. Un’automobile perfettamente in sintonia con quanto indicato dal Pontefice nella sua enciclica «Laudato si’» relativa alla tutela della “casa comune”, il nostro pianeta”.
    Ghenzer: “La transizione deve tutelare tutta la società” LEGGI TUTTO

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    Colonnine auto elettriche, dove si trovano a Roma: ecco la mappa

    Il futuro della mobilità a quattro ruote, sì, ma anche il presente. L’automobile elettrica è ormai protagonista consolidata del nostro quotidiano, un’attrice principale che obbliga tutte le grandi città italiane a dover adeguare le proprie infrastrutture in vista di una rivoluzione già iniziata da tempo. Un adeguamento che deve però necessariamente muoversi partendo da un fattore fondamentale, che ancora oggi divide chi promuove l’auto elettrica e chi è ancora scettico: la ricarica.
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    Molti fra coloro che si avvicinano all’elettrico si fanno infatti “stoppare” dal problema rifornimento. Che poi problema non è: le colonnine di ricarica sono ormai installate in tutti i più grandi comuni d’Italia. Diverso ovviamente il discorso se parliamo del numero di colonnine, di quelle che effettivamente sono in funzione e quelle installate ma ancora in attesa di essere disponibili al servizio. Roma, da Capitale, non può esimersi dall’offrire agli automobilisti di vetture a zero emissioni un’infrastruttura idonea alla ricarica delle auto. Il sito web di Roma Mobilità ha già pubblicato online una pagina contenente la mappa con tutte le colonnine di ricarica già in funzione, installate e quelle in lavorazione.
    Dal centro alle periferie della Capitale
    La maggior parte si trova naturalmente nella zona del Centro Storico – via del Corso, Fori Imperiali, Corso Vittorio Emanuele II – per poi salire a Roma nord, da Ottaviano fino alla fine della Flaminia, in zona Corso Francia. Buona presenza anche in zona Ovest, lungo il quartiere Trieste. Ma a spiccare è anche la zona Sud della Capitale, dove si trovano numerosissimi punti di ricarica lungo l’Ostiense – Garbatella, San Paolo, EUR.
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    Le zone con meno colonnine sono quelle periferiche. Ad esempio, l’Appia Nuova e Antica ne sono completamente prive, così come sono ancora poche quelle nei quartieri Gianicolense e Portuense. Senza colonnine anche la zona Est, una volta superata la Circonvallazione Nomentana: Tiburtina, Monti Tiburtini, Pietralata ecc.
    Colonnine di ricarica a Roma: la mappa
    I cittadini romani hanno però la possibilità di indicare una zona, un quartiere specifico, dove si vorrebbe installare qualche colonnina. Per visionare la mappa completa della città basta cliccare qui. LEGGI TUTTO

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    Maserati Granturismo, foto spia: non solo elettrica, ma anche V6

    C’è movimento in casa Maserati. A stimolare la curiosità degli appassionati ci pensano le nuove foto spia che ritraggono su strada i muletti di Maserati Granturismo, il primo modello elettrico del marchio e il primo della gamma Folgore, che regalerà ulteriori applicazioni a zero emissioni: Grancabrio, MC20, lo stesso Grecale. Tutto questo, in attesa di Maserati Grecale, il Suv di segmento D che dovrebbe essere svelato a novembre 2021. 
    Il retrotreno
    Se gli scatti ufficiali Maserati hanno rappresentato bene l’impronta di stile del frontale, i fari ispirati a MC20, con gli avvistamenti di GabetzSpyUnit – immagini diffuse su Instagram -, scopriamo l’impianto del retrotreno e tratti sufficientemente chiari.
    I fari si sviluppano in orizzontale, seguendo quanto proposto dalla Granturismo termica di prima generazione.

    In arrivo anche Granturismo V6
    I quattro terminali di scarico dicono di un percorso di sviluppo avviato anche sul progetto che avrà il motore V6 3 litri biturbo Nettuno, introdotto con MC20.
    Sotto al cofano ci sarà anche un sistema elettrico a batteria, sul quale è possibile avanzare ipotesi di architettura e potenza, dopo quanto anticipato dal Gruppo Stellantis.
    Architettura 800 Volt?
    I piani di elettrificazione hanno rappresentato architetture, batterie e motogeneratori che verranno impiegati sui futuri modelli. Detto come il progetto Maserati Granturismo elettrica sia stato annunciato in una fase in cui la fusione PSA-FCA non era ancora formalizzata, dal “parco motori” del Gruppo possono arrivare utili indicazioni.
    Per una sportiva elettrica, un’architettura a 800 volt è essenziale. Lo diventa per la rapidità di cessione dell’energia, dalla batteria all’inverter al motore elettrico. Tra i motogeneratori compatibili con tale architettura, nell’universo Stellantis, è la specifica EDM3, tra 209 e 449 cavalli, che potrebbe trovare spazio sulla futura Granturismo. La configurazione attesa è con due o tre motori elettrici e quattro ruote motrici,  per quella che sarà la versione top di gamma, nell’offerta termica ed elettrica Maserati Granturismo. LEGGI TUTTO

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    Skoda, Enyaq Sportline è la nuova proposta Suv coupé

    Nel mondo dei Suv, come in ogni altro segmento, l’offerta coupé si fa sempre più largo come valida alternativa alla carrozzeria tradizionale: Skoda non fa eccezione e lancia sul mercato la nuova Enyaq Couve iV, sport-utility elettrico che arriverà presto a lottare con la concorrenza.Guarda la galleryNuova Skoda Enyaq Sportline
    Bagagliaio ridotto
    Medesima architettura MEB, medesima proposta di batteria e motori, per l’Enyaq suv-coupé. Cambia sostanzialmente il design, non le dimensioni, al netto di pochi millimetri. In 4,65 metri e 2,76 metri di passo si sviluppa un suv che punta il segmento D per disponibilità di spazio a bordo. Il bagagliaio risulta appena sacrificato dal diverso andamento della linea del tetto e del lunotto: 570 litri contro i 585 dichiarati da Enyaq 5 porte. 
    Tra Suv e coupé
    Tra i contenuti di serie, anticipati da Skoda e in arrivo a inizio 2022, il tetto panoramico in vetro, dettaglio buono a enfatizzare la vivibilità a bordo con tanta luce naturale in più. La silhouette strizza l’occhio a chi sogna forme coupé ma non può prescindere dallo sport utility. Volumi che fendono l’aria provando a ridurre al massimo il drag, la resistenza opposta all’avanzamento, esercizio nel quale la variante di carrozzeria Coupé di Enyaq realizza un valore Cd di 0,24. 
    Ricarica e potenza
    Si potrà guidare con schema due e quattro ruote motrici, Skoda Enyaq Coupé iV. Batteria da 62 kWh o 82 kWh, rispettivamente 58 e 77 kWh netti ricaricabili (535 km l’autonomia massima dichiarata, con batteria 82 kWh e singolo motore elettrico). Tre le motorizzazioni: 180 cavalli e 204 cavalli, due ruote motrici; 265 cavalli quattro ruote motrici, Enyaq Coupé iV 80X. Quest’ultimo dichiara una potenza massima di sistema che è effettivamente utilizzabile per 10″. L’impianto tecnico invariato è anche quello delle soluzioni di ricarica, AC da 11 kW (tra 6 e 8 ore per il 100% della carica, a seconda del pacco batterie in questione) e DC da 125 kW. Confermata la scelta di personalizzare gli interni attraverso tre Design Selection, corrispondenti ad altrettanti ambienti e ispirati dal design d’interni in campo architettonico: colori, materiali e stile differiscono a seconda che si scelga l’ambiente Loft, Lodge o ecoSuite.
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    Mobilize Limo: l'elettrica a noleggio del Gruppo Renault è in arrivo

    La nuova berlina elettrica Limo, sorta di interpretazione di quanto già offre Renault Koleos, verrà presentata al prossimo Salone di Monaco 2021 dove, il quarto pilastro del Gruppo Renault – Mobilize per l’appunto -, lancerà la sua nuova proposta a noleggio. Proposta che guarderà principalmente a privati, al mondo flotte e ai guidatori professionali.Guarda la galleryMobilize Limo: elettrica con guida a noleggio
    Diverse le formule commerciali
    Perché scegliere Mobilize per lanciare un’elettrica? Perché il ruolo che la Limo avrà da metà 2022, quando arriverà sul mercato, è di un modello offerto in abbonamento e diretto al mondo flotte, ai guidatori professionali, ai tassisti ma anche ai privati in cerca di una soluzione da noleggiare.
    Ecco, Mobilize Limo si guiderà a noleggio, con pacchetti di servizi più auto personalizzabili. Dal canone tutto incluso a integrazioni ulteriori, le formule commerciali arriveranno in una fase successiva al lancio.
    Passo ampio 
    Ergonomia, comfort, isolamento acustico sono punti cruciali del progetto, ritagliato su misura di quanti percorrono per lavoro tanti chilometri (le statistiche dicono di una media di 250 km al giorno per i guidatori professionali). Passo ampio dal quale si arriva a ottenere uno spazio interno di 28,8 centimetri all’altezza delle ginocchia dei passeggeri posteriori. Si starà anche in tre adulti sul divano posteriore, promette Mobilize, che sul cofano porta il logo della divisione del Gruppo Renault. Spazio che nel bagagliaio si traduce in 411 litri, non moltissimi se rapportati alle dimensioni esterne. 
    Autonomia di circa 450 km
    Si tratta di un progetto che nasce su un’architettura adattata all’installazione delle componenti dell’elettrico: il motore anteriore è da 150 cavalli, la batteria da 60 kWh assicura un’autonomia di circa 450 km, valore da confermare in fase di omologazione. Serviranno 40 minuti per una carica 10-80% collegati a una postazione di ricarica veloce.
    Il pacchetto di servizi inclusi nel canone – e quelli integrabili – debutteranno con Mobilize Limo e verranno estesi anche alle altre proposte elettriche del Gruppo. Ovviamente compresi nel canone ci saranno le coperture standard dell’assicurazione, della manutenzione, fino alle possibilità di ricarica incluse. L’utenza privata avrà a disposizione anche soluzioni di noleggio del tipo pay as you drive.  LEGGI TUTTO