La bandiera a scacchi del GP di Abu Dhabi ha sancito non solo la fine di un mondiale unico nel suo genere, ma anche la chiusura di un’era. Dal 2022 si ripartirà da zero, tutti i team dovranno tracciare le prime linee partendo da un foglio bianco. Anche nell’ottica della mischia di centro gruppo, risulta difficile prevedere se i valori che hanno identificato in questa stagione e non solo resteranno simili o verranno ribaltati. I bilanci di fine anno, hanno quindi un peso specifico che potrebbe identificare la fine di un capitolo di storia delle squadre.
McLaren, Monza non basta
In casa McLaren la stagione era iniziata nel segno di una lotta con il Cavallino, che si sarebbe dovuta protrarre per tutto l’arco del campionato. A valle di un’intera stagione possiamo affermare come quell’orizzonte non sia stato soddisfatto in piena misura. Nella prima parte dell’anno il team inglese era riuscito ad imporsi sulla rossa, seppur non in maniera schiacciante. Il duello infatti si protraeva gara dopo gara, spesso nel segno dei punti di forza o debolezza del rapporto fra monoposto e piste delle due squadre. C’è però da sottolineare come nella prima parte di stagione sia mancato l’apporto di Daniel Ricciardo. L’australiano ha dovuto affrontare un lungo periodo di adattamento dovuto ad una monoposto che si sposava con uno stile di guida completamente diverso da quello a cui era abituato in Renault. La svolta della stagione è arrivata con il termine della pausa estiva e, ovviamente, con la straordinaria cavalcata di Monza. La prima vittoria McLaren dal lontano 2012 sembrava poter piazzare il sigillo alla terza piazza nei costruttori.
Invece, dopo il bis sfumato a Sochi, è iniziato un periodo calante, coinciso anche con il miglioramento della Ferrari. Gradino dopo gradino, la scuderia di Maranello ha prima recuperato, per poi compiere il sorpasso decisivo. La terza casella in griglia conquistata ad Abu Dhabi da parte di Lando Norris lasciava speranze al team papaya per chiudere la stagione con il proprio pilota “primo degli altri”. La tensione di una partenza vissuta da primo spettatore della lotta mondiale, potrebbe essere stata una delle cause di uno scatto faticoso. Una foratura lenta nel corso della gara, gli ha fatto perdere definitivamente le speranze di un podio e della piazza più importante alle spalle dei primi quattro top drivers.
Alpine a testa alta
“The best is just to come”. Con queste parole Fernando Alonso ha chiuso la stagione dell’Alpine. Per il team francese, una stagione di up and down, un’altalena di prestazioni che si sono succedute durante l’anno, che contribuiscono a spiegare il distacco così grande nei confronti della McLaren. Al tempo stesso bisogna però sottolineare come il team di Woking già nel 2020 aveva messo delle solide basi, un anno che peraltro per gli inglesi si era rivelato anche migliore di quello attuale, guardando la classifica. Un’altalena di risultati che si è fatta sentire soprattutto nella prima parte di campionato.
Il successo in Ungheria da parte di Esteban Ocon è stato poi il crocevia dell’anno. Al rientro dalle vacanze, il campionato ha visto prevalere gli alti sui bassi. Alti culminati sul finale, con il podio di Alonso in Qatar e lo sfiorato bis di Ocon nella gara successiva, a Jeddah. Non mancano però degli appunti da fare all’equipe transalpina, per esempio delle performance non esaltanti in qualifica, o un calo fra il venerdì e la domenica, visto più volte quest’anno. Il buon clima all’interno del box è stato arricchito da una coppia che anche in termini di classifica si è mostrata non poco equilibrata. Il margine fra i due è secondo solo a quello della coppia Ferrari (Haas esclusa). Delle basi solide ci sono e se lo conferma un due volte campione del mondo, ci fidiamo di Fernando.
AlphaTauri, tanta crescita e una certezza: Gasly
Per lo Junior Team di uno degli uomini più felici di questo 2021 motoristico, Helmut Marko, una stagione di crescita culminata proprio nel finale di stagione. In casa AlphaTauri l’anno non era cominciato nel migliore dei modi, con una monoposto parecchio condizionata dalle conformazioni dei tracciati. Infatti per una lunga fase del campionato i risultati più consistenti sono arrivati ad intermittenza. Si è resa però protagonista di un ottimo sprint finale, culminato con il miglior risultato complessivo collezionato ad Abu Dhabi. La colonna portante della brigata faentina porta il nome di Pierre Gasly. Il pilota francese è stato una certezza costante per l’intera durata della stagione. Ha ricalcato perfettamente la figura di un top driver, dimostrando come per esserlo non sia strettamente necessaria una casacca in un top team.
Infatti ha portato in pista tanta qualità, migliorandosi in termini di solidità nel ritmo gara e sfoggiando straordinarie prestazioni in qualifica, costantemente. Per Yuki Tsunoda, vista la giovane età, possiamo considerarlo un giudizio da rimandare a settembre, o meglio, a marzo. Il giapponese infatti dopo un buon debutto in Bahrain ha sofferto il periodo di adattamento che però non è da considerare così anomalo per un rookie. Il finale di stagione lo ha visto protagonista di un netto miglioramento. La quarta posizione dell’ultima gara, miglior piazzamento stagionale, sommata alle ottime prestazioni sfornate nelle ultime qualifiche, lascia presagire buoni scenari per il suo futuro.
Aston Martin punta tutto sul 2022
Per l’Aston Martin è stato un anno di transizione. Gli sguardi della squadra che ha riportato il marchio inglese nel Circus erano rivolti in gran parte verso l’anno venturo. Eppure ci si aspettava qualcosa in più. Le aspettative per il team che nel 2020 aveva portato in pista quelle che erano state ribattezzate le Mercedes rosa, erano maggiori rispetto a quello che poi si è visto. Una monoposto nata nel segno di non poche problematiche a livello di guidabilità e di messa a punto, aveva messo in difficoltà i piloti nelle prime fasi della stagione. In estate si è poi visto un miglioramento culminato con il secondo posto di Baku, risultato ripetuto anche a Budapest, salvo poi venir revocato poche ore dopo. Una squalifica che pesa nell’economia di un campionato proseguito poi con prestazioni non così brillanti fino all’ultima bandiera a scacchi.
In coda prevale la Williams
Nel terzetto di coda del gruppo a prevalere è stata la Williams. Il team inglese, seppur dopo un’altra stagione vissuta nell’ombra, è quello che ha più trasmesso segnali incoraggianti nel corso dell’anno. La monoposto portata in pista ha infatti assecondato il talento di George Russell, permettendogli di esprimere al meglio il potenziale del mezzo a disposizione. Una vettura che molte volte abbiamo visto non fermarsi in Q1 al sabato, portando a casa risultati consistenti quando le vicissitudini dei GP hanno lasciato traspirare qualche occasione. A farne le spese, un’Alfa Romeo Racing spesso vittima di errori strategici e una Haas, che però si era già prefigurata questo scenario alla vigilia della stagione appena conclusa.
Di seguito, le classifiche finali del mondiale che assegna i punteggi ad esclusione di Mercedes, Red Bull e Ferrari. La McLaren domina entrambe le classifiche, con Norris e Ricciardo che la fanno da padroni fra i piloti. Una classifica che premia anche la costanza di Pierre Gasly.
Classifica piloti
- Lando Norris McLaren 382
- Daniel Ricciardo McLaren 287
- Pierre Gasly AlphaTauri 275
- Fernando Alonso Alpine 231
- Esteban Ocon Alpine 217
- Lance Stroll Aston Martin 177
- Sebastian Vettel Aston Martin 161.5
- Yuki Tsunoda AlphaTauri 130.5
- Kimi Raikkonen Alfa Romeo Racing 105
- Antonio Giovinazzi Alfa Romeo Racing 96
- George Russell Williams 83.5
- Nicolas Latifi Williams 33
- Mick Schumacher Haas 9
- Robert Kubica Alfa Romeo Racing 3
- Nikita Mazepin Haas 1
Classifica costruttori
- McLaren 669
- Alpine 448
- AlphaTauri 405.5
- Aston Martin 338.5
- Alfa Romeo Racing 204
- Williams 116.5
- Haas 10
Classifica giri veloci
- Lando Norris McLaren 8
- Sebastian Vettel Aston Martin 4
- Pierre Gasly AlphaTauri 3
- Daniel Ricciardo McLaren 2
- Fernando Alonso Alpine 2
- Kimi Raikkonen Alfa Romeo Racing 1
- Yuki Tsunoda AlphaTauri 1
Fonte: https://www.circusf1.com/2021/12/f1-2021-i-bilanci-finali-del-mondiale-di-centro-gruppo.php