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    F1, Le speciali livree per il Gp di Las Vegas: Ferrari, Red Bull, Alfa Romeo… [ FOTO ]

    La livrea Red Bull per il Gp di Las Vegas – via twitter.com/redbullracing/

    In occasione del Gran Premio di Las Vegas, uno dei più attesi dell’anno, Ferrari, Red Bull e Alfa Romeo correranno con delle speciali livree. Qui sotto le foto.
    LA NUOVA LIVREA FERRARI

    Adding those final touches 👀#LasVegasGP #F1 pic.twitter.com/Qeyj0UBiMB
    — Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) November 15, 2023

    Adding those final touches 👀#LasVegasGP #F1 pic.twitter.com/Qeyj0UBiMB
    — Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) November 15, 2023
    Qui sotto i due piloti Ferrari con le nuove tute che riprendono i colori della nuova livrea.

    Opening up in style! Let the #LasVegasGP weekend begin 😎#F1 pic.twitter.com/KWdZhQRdqv
    — Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) November 16, 2023

    LA NUOVA LIVREA RED BULL

    The close-ups 😍 Ready to light up Las Vegas 🔜 pic.twitter.com/Gf3iYtWbld
    — Oracle Red Bull Racing (@redbullracing) November 15, 2023
    LA NUOVA LIVREA DELL’ALFA ROMEO

    Presenting the C43’s special look. 🤩✨
    Inspired by the Entertainment Capital of the World, this special livery is a nod to one of Las Vegas’s most famous activities, with special touches on its standout red, black and gold playing cards. ♥️
    Read more below. ⬇️#LasVegasGP #F1
    — Alfa Romeo F1 Team Stake (@alfaromeostake) November 16, 2023 LEGGI TUTTO

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    F1, Le pagelle di metà stagione: Red Bull quasi perfetta, Ferrari deludente

    MIAMI, FLORIDA – MAY 07: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates on the podium during the F1 Grand Prix of Miami at Miami International Autodrome on May 07, 2023 in Miami, Florida. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images

    Siamo nel pieno del cosiddetto summer shutdown, le due settimane imposte dal regolamento in cui le squadre chiudono le porte delle loro aziende per la pausa estiva. È il tempo dei primi bilanci, in cui i vertici dei team, inseguitori in primis, si focalizzano sulle migliorie da apportare al rientro, sia in ottica campionato, ma anche e soprattutto pensando alla stagione ventura. Proviamo dunque a dare una valutazione a ciò che ha raccontato la pista in questi primi dodici round stagionali.
    Red Bull: 9.5
    Dal momento che la squadra è in lizza per battere numerosi record e le gare in programma lo consentono eccome, il 10 ce lo teniamo per la fine della stagione. C’è poi il neo legato a Sergio Perez, che dopo un inizio infiammante di mondiale, è finito nell’ombra dopo il sorpasso di Verstappen a Miami. Nei round di Budapest e Spa il messicano sembra aver ritrovato la quadra per compiere ciò che gli chiede la squadra. Dall’altro lato del box risiede sul trono la perfezione in formato pilota. Il 2023 di Verstappen è iniziato e sta proseguendo nel segno di un solo ordine: dominare. Super Max si è mostrato perfetto in ogni condizione a bordo di una monoposto altrettanto impeccabile. Impossibile dividere in percentuale i meriti della RB19 e di Verstappen, quel che è certo è che il due (quasi tre) volte campione del mondo olandese, mostra una confidenza tale da far sembrare che stia guidando nel salotto di casa.
    Mercedes: 6
    2023 Hungarian Grand Prix, Friday – LAT ImagesQuello che ha mostrato la stella a tre punte nella prima metà del mondiale non è lo scenario che si prefigurava Toto Wolff nella scorsa pausa invernale. La Mercedes merita comunque la sufficienza dal momento che sembra poter avere la continuità necessaria per chiudere il campionato alle spalle dei dominatori incontrastati di casa Red Bull. Una sufficienza che vogliamo assegnare anche per l’ammissione di colpe da parte della stessa squadra, nei confronti della filosofia zero-sidepod, rivelatasi fallimentare. Come ha però ammesso lo stesso Toto, il team andrà in vacanza non senza grattacapi. A Spa è riemerso il problema del bouncing, che ha condizionato le prestazioni dell’ultimo anno e mezzo e che si pensava fosse arginato.
    Aston Martin: 8
    La scuderia di Lawrence Stroll è stata protagonista di uno degli step in avanti più importanti degli ultimi anni. Nel 2022 il team aveva chiuso come settima forza, beffato al fotofinish dall’Alfa Romeo. Per due terzi della prima parte di campionato l’Aston ha espresso performance da seconda forza e i sei podi di Fernando Alonso sono qui a dimostrarlo. Il pilota asturiano si è finalmente trovato nella realtà che cercava da tempo. Una vettura competitiva per chiudere a podio e che permettesse di mostrare costantemente la grinta e lo spirito combattivo di un 42enne più giovane che mai. Il voto potrebbe essere ancor più importante, se non fosse che gli aggiornamenti portati dal Canada in poi non stanno dando gli effetti desiderati. Mercedes e Ferrari hanno recuperato il gap che era emerso ad inizio anno, con la McLaren che si è aggiunta alla mischia.

    Ferrari: 4.5
    La presentazione in pompa magna con tanto di audace shakedown in mondovisione aveva creato non poche aspettative sulla stagione della rossa. Ma si sa, l’amore non è sempre rose e fiori e la decisione di presentare la monoposto a San Valentino è stata tutt’altro che benaugurante. L’obiettivo era quello di invertire la tendenza rispetto ad un 2022 non così brillante. A valle della prima metà di questa stagione, sono parecchi i tifosi che rimpiangono una F1-75 che aveva comunque ottenuto quattro vittorie stagionali. Le speranze del 2023 si erano già affievolite nella notte del Bahrain, per poi spegnersi del tutto nelle tappe immediatamente successive. Con la SF-23, Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno raccolto complessivamente 123 punti in meno rispetto a quanto avevano ottenuto nella passata stagione dopo dodici GP. Se da un lato bisogna inchinarsi al lavoro eccellente che è stato compiuto a Milton Keynes, dall’altro bisogna riconoscere come tre podi in dodici gare rendano il bilancio più pesante di una leggera insufficienza.
    McLaren: 7
    Andrea Stella, Team Principal, McLarenUna valutazione che è quasi una media fra un inizio di stagione disastroso e un successivo miglioramento nel segno dell’eccellenza. Andrea Stella lo aveva professato in sede di presentazione a febbraio. La pazienza era il fattore chiave che aveva richiamato il neo team principal della scuderia di Woking. Hard work always pays off. Una frase che inquadra perfettamente il percorso compiuto finora dalla McLaren. Nelle prime gare la squadra in più occasioni è stata l’ultima forza della griglia. Gli aggiornamenti sopraggiunti fra Spielberg e Silverstone hanno regalato a Norris e Piastri un netto cambio di marcia. I risultati parlano chiaro: tre piazzamenti consecutivi a podio (fra GP e sprint) negli ultimi tre weekend prima della pausa. Una vettura che ha permesso anche l’esplosione del talento di Oscar Piastri. Il rookie australiano ha iniziato ad esprimere anche in F1 ciò che aveva prepotentemente mostrato nelle categorie propedeutiche. Gli ingredienti per un futuro roseo ci sono eccome.
    Alpine: 5
    Lo step in avanti compiuto dalla McLaren, ha relegato la scuderia transalpina in quella che profanamente possiamo identificare come “la terra di nessuno”. Un livello complessivamente più importante rispetto alle scuderie di terza fascia, ma non sufficiente per competere con il pacchetto di squadre che stanno dando una chiave di lettura alternativa al dominio Red Bull. Nei primi dodici appuntamenti sono arrivati un paio di lampi da parte dall’Alpine. Al sempre prestigioso podio di Monaco conquistato da Esteban Ocon, si è aggiunto il terzo posto di Pierre Gasly nella sprint di Spa, che ha una valenza simbolica anche più importante. Infatti ciò che lascia numerose incognite è la situazione al di fuori della pista. I dissapori che erano emersi nei mesi scorsi ai piani alti dell’equipe, sono esplosi proprio nel corso del fine settimana belga, con l’appiedamento di Otmar Szafnauer, Alan Permane e Pat Fry. Molti fra gli addetti ai lavori si sono chiesti il perché del comunicare dei licenziamenti a weekend di gara in corso, ma ciò riassume forse come il clima in casa Alpine sia tutt’altro che sereno.
    Williams: 6
    Il fatto che seguendo l’ordine dell’attuale classifica costruttori siamo arrivati a parlare delle Williams è sintomo del buon lavoro della squadra inglese. Dopo stagioni buie o quasi, James Vowles sembra aver impresso al team una piega positiva in ottica futura. In più occasioni la Williams ha dimostrato di poter dire la sua soprattutto in qualifica, ampliando le opportunità per conquistare i punti alla domenica. Uno dei jolly di questa prima parte di stagione della squadra è stato finora un brillante Alexander Albon. Il Thailandese gara dopo gara sta costruendo una confidenza sempre più solida con la vettura, un fattore che è valso finora quattro apparizioni in Q3 e tre chiusure a punti. A farne le spese è forse un Logan Sargeant che non sta disputando un buon anno di esordio. Il rookie statunitense è chiamato ad un’inversione di tendenza al rientro delle vacanze.
    Haas: 4.5
    Una prima parte di stagione lontana dai riflettori da parte della scuderia capitanata da Guenther Steiner. Seppur si siano presentate poche occasioni all’orizzonte, la squadra ha finora concretizzato poco. La velocità che si è vista a tratti sul fronte del giro secco, non è si rispecchiata nel passo gara. A farne le spese i due piloti, che spesso si sono dovuti arrendere alla concorrenza, pur senza aver commesso particolari sbavature o errori. Il duo Hulkenberg-Magnussen resta quello più adatto ad una squadra che necessita di piloti con un bagaglio tale da fornire le informazioni giuste per progredire. Un progresso che dal punto di vista tecnico finora non si è visto. Gli aggiornamenti portati in pista non hanno soddisfatto le aspettative della squadra.
    Alfa Romeo: 4
    Sicuramente non ci si aspettavano prestazioni di primo pelo, ma il fil rouge della prima metà di campionato dell’Alfa Romeo è stato tutt’altro che positivo. Soltanto nove punti conquistati in dodici gare, quattro dei quali sono arrivati nella gara d’apertura in Bahrain. Lo scorso anno i punti dopo 12 GP erano 51, salvo poi una brusca frenata nella seconda metà dell’anno. Una monoposto che ha messo in difficoltà anche un pilota di esperienza come Valtteri Bottas. Il finlandese sta faticando non poco a trovare la confidenza con la C43. Bottas da questo punto di vista sta pagando anche nel confronto con il compagno di squadra di Guanyu Zhou, che ha mostrato qualche lampo in più, seppur isolato. Un esempio è stato il weekend di Budapest, dove il cinese ha però vanificato un’ottima qualifica con un errore al via. Un’occasione mancata che avrebbe potuto portare una boccata d’aria fresca al team, quantomeno in termini di punti.
    AlphaTauri: 5
    Le difficoltà di comprensione della monoposto che spesso avevano accusato i piloti nella scorsa stagione, si sono riflesse anche in questa prima metà di campionato. Se la AT04 non ha dato finora l’impressione di poter imprimere un cambio di passo alla stagione del team faentino, non si può dire lo stesso sul fronte piloti. Nonostante una competitività che non può essere sufficiente, Yuki Tsunoda ha comunque avuto la possibilità di mostrare qualche bagliore in pista. Il giapponese ha agilmente messo alle sue spalle l’ormai ex compagno di squadra Nyck De Vries e si prepara ad affrontare l’esame del confronto con Daniel Ricciardo. La bocciatura di De Vries, per quanto figlia della severa politica Red Bull, potrebbe rivelarsi una scelta giusta anche in ottica futura. L’esperienza dell’australiano è ciò di cui il team ha bisogno sul fronte dei feedback per gli sviluppi. LEGGI TUTTO

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    Alfa Romeo Stelvio, il nuovo Suv è elettrico e con 1.000 cv

    Alfa Romeo, Stelvio a zero emissioni
    Lanciata sul mercato nel 2016, l’Alfa Romeo Stelvio è stato il primo Suv del Biscione, nonché il modello che ha riscosso maggior successo negli ultimi anni: nel 2022, sono state oltre 16mila le Stelvio vendute in Europa, nonostante l’agguerrita concorrenza di “mostri sacri” come Audi Q5, BMW X3 e X4 e Mercedes GLC. Ora Alfa sta pianificando la seconda generazione del proprio Suv del segmento D, prevista per il 2026, a un decennio esatto dal lancio della prima Stelvio.
    Quanto sarà diversa la Stelvio che uscirà tra tre anni rispetto all’attuale? A livello di design, non ci saranno stravolgimenti. Come suggerito dal CEO Jean-Philippe Imparato ad Autocar, lo stile del nuovo modello sarà in linea con quello dell’attuale generazione (in apertura, il rendering del possibile aspetto del Suv del Biscione, realizzato dal nostro Lorenzo Preti).
    Sotto la carrozzeria, però, cambierà tutto: sempre come riportato da Autocar, la Stelvio del 2026 abbandonerà l’apprezzatissimo pianale Giorgio, in favore di una nuova piattaforma più moderna e pensata per ospitare il powertrain elettrico. Il futuro Suv del Biscione nascerà su STLA Large, il pianale sviluppato da Stellantis per i modelli di fascia alta del Gruppo, e anticipata dalla concpet car Peugeot Inception svelata al CES 2023.
    Stelvio e Giulia, 1.000 cv per le Quadrifoglio
    Per quanto riguarda il powertrain, ancora non ci sono informazioni precise riguardo il numero dei motori elettrici, né delle loro caratteristiche. L’unica cosa che pare certa è l’elevata autonomia di cui il Suv, così come gli altri modelli elettrici di Alfa Romeo, potranno disporre. La Peugeot Inception ha infatti portato al debutto un pacco batterie da 100 kWh, che su vetture come la Stelvio e la futura Giulia dovrebbero garantire percorrenze di 6-700 km con una sola ricarica.
    Un aspetto, quello dell’autonomia, a cui Imparato tiene particolarmente: l’obiettivo del Biscione è infatti quello di garantire un passaggio all’elettrico “senza traumi”, in cui la vettura a batteria sia una sostituta di quella endotermica e non un downgrade.
    Numeri interessanti anche per quanto riguarda le potenze in gioco. Le versioni entry level della Stelvio (e di conseguenza anche della Giulia, che ne condividerà i powertrain) sono attese con una potenza di circa 350 cavalli. Ma non mancheranno le versioni più performanti, che manterranno lo storico simbolo del Quadrifoglio ed erogheranno potenze vicine ai 1.000 cavalli. Numeri sorprendentemente elevati, se consideriamo che le attuali e sportivissime versioni Quadrifoglio, dotate del V6 biturbo a benzina, ne garantiscono “solo” 510.
    L’Alfetta sta per tornare
    La Stelvio si inserisce in un piano di rinnovamento e rilancio di Alfa Romeo che porterà il brand a competere con i “grandi” del segmento premium, tedeschi in primis. Oltre al B-Suv accennato precedentemente, l’altra grande novità attesa nei prossimi mesi è la supercar, probabilmente ibrida e basata sulla MC20, che finora è conosciuta col nome provvisorio di 33 Stradale. Poi, nel 2025 e nel 2026, sarà il turno delle nuove generazioni di Giulia e Stelvio.
    A differenza del Suv, che manterrà forme e linee vicine a quelle del modello attuale, la berlina sarà protagonista di un cambiamento più radicale. Come suggerito da Imparato, la Giulia potrebbe infatti trasformarsi in una sorta di ibrido tra una sedan tradizionale e una coupé. Formula che, successivamente, potrebbe essere ripresa anche su un modello inedito, che il manager francese ha momentaneamente battezzato Alfetta.
    Questo nuovo modello sarebbe più piccolo della Giulia e si posizionerebbe nel segmento C, al fianco della Tonale. Ma non sarebbe una tradizionale hatchback a due volumi, come la Giulietta, bensì una fastback aerodinamica e sportiva. “È una formula molto europea, ne sono consapevole – ha detto Imparato in una recente intervista a Quattroruote – Ma se guadagno abbastanza soldi con gli altri modelli, e se la Tonale e i modelli che lanceremo nei prossimi anni riusciranno a stabilire una solida rilevanza internazionale di Alfa Romeo, allora la faccio anche solo per l’Europa”.
    Insomma, la carne al fuoco è davvero molta, e la Casa del Biscione ha grandi ambizioni. Per capire se verranno ripagate, non resta che aspettare l’arrivo sul mercato della nuova Stelvio elettrica e delle altre novità marchiate Alfa. LEGGI TUTTO

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    F1, Il mondiale senza Red Bull? La sorprendente classifica e i tanti temi nascosti

    È una provocazione che nel corso di queste prime settimane ha preso sempre più piede all’interno del paddock. Che mondiale sarebbe se escludessimo la Red Bull dalle considerazioni? Charles Leclerc lo aveva affermato al termine della gara di apertura in Bahrain, per poi riconfermarlo al ring delle interviste di Jeddah: “la Red Bull è di un altro pianeta”. Una frase semplice e concisa che inquadra due mondiali, quello di una F1 dominata dalla perfezione del team di Helmut Marko; quello di una “F1.5”, in cui abbondano gli ingredienti per la realizzazione di un piatto ricco.
    Chiavi di lettura come quella di un’Aston Martin che ha compiuto un lavoro dominato dal coraggio, non meritano di passare in secondo piano. L’azzardo di ripartire da un foglio bianco nonostante le radici tecniche fossero già state piazzate un anno fa, con il cambio di regolamento. Il team di Mr. Stroll si è reso protagonista di uno step in avanti che mai avevamo osservato negli ultimi anni. Un salto che inquadra alla perfezione gli obiettivi a cui aspiravano Stefano Domenicali e Liberty Media, in fase di approvazione dei nuovi regolamenti.
    Una squadra che in più occasioni nel corso della passata stagione aveva espresso prestazioni incolore e che oggi invece, a fine marzo, si trova già due trofei in bacheca. Una ricercatezza tecnica adottata anche dal colosso Mercedes, andando controcorrente rispetto alle filosofie degli altri, ma che in questo in caso si è rivelata penalizzante. Ciò da ancor più misura all’operato della scuderia con sede a Silverstone.
    In una panoramica in cui il cliente ha raggiunto il livello del proprio fornitore, si è però andati nella direzione di una mischia arricchita di un nuovo contendente. A ciò bisogna aggiungere anche le considerazioni legate alla Ferrari. Perché se è vero che la Mercedes navighi in acque tutt’altro che tranquille, non si può dire diversamente del Cavallino. A Jeddah la Ferrari ha terminato alle spalle della stella a tre punte, chiudendo la gara da quarta forza. Nella dinamica del “c’è chi scende e c’è chi sale”, alle spalle della Red Bull si è creato un terzetto di competitors che può regalare scintille senza esclusione di colpi.
    Gli spunti non mancano neppure a livello del midfield. Un’Alpine che, nonostante le premesse di un possibile inizio in sordina, sta confermando una discreta competitività. Escludendo infatti il balzo targato Aston Martin, il team transalpino ha finora progredito nel segno del fil rouge con il quale aveva concluso il 2022. Chi invece il filo conduttore sembra averlo tranciato di netto è la McLaren, sprofondata nei bassi fondi dopo aver perso la battaglia con l’Alpine soltanto agli sgoccioli della passata stagione.
    A Woking questo però lo hanno capito e quanto accaduto negli ultimi giorni, con le importanti modifiche a livello di organigramma, fa pensare ad un cantiere aperto. Una mossa che potrebbe ricordare ciò che ha compiuto con successo proprio l’Aston Martin. Una rottura con il lavoro del passato, per costruire da zero un percorso di successo. Una mossa che può risultare rischiosa e poco appagante sul fronte del presente, ma necessaria dal punto di vista di uno sguardo complessivo. Ed è forse da mosse di tale portata, che potrebbero prendere appunti coloro che sognano, vogliono e devono costruire un futuro più roseo.
    Ora che abbiamo inquadrato alcune delle numerose chiavi di lettura che ci sta offrendo la mischia alle spalle della Red Bull, possiamo sdoganare la classifica del “fantamondiale” senza i tori austriaci. Ciò evidenzia anche a livello numerico gli spunti offerti da questo mondiale e che dunque possono sembrare nascosti soltanto di fronte ad un primissimo sguardo.

    Classifica piloti

    Fernando Alonso Aston Martin 51
    Carlos Sainz Ferrari 30
    Lewis Hamilton Mercedes 30
    George Russell Mercedes 28
    Lance Stroll Aston Martin 12
    Pierre Gasly Alpine 12
    Charles Leclerc Ferrari 10
    Valtteri Bottas Alfa Romeo 8
    Esteban Ocon Alpine 8
    Kevin Magnussen Haas 4
    Alexander Albon Williams 4
    Yuki Tsunoda AlphaTauri 4
    Nico Hulkenberg Haas 1
    Logan Sargeant Williams 1
    Guanyu Zhou Alfa Romeo 0
    Nyck De Vries AlphaTauri 0
    Oscar Piastri McLaren 0
    Lando Norris McLaren 0

    Classifica costruttori

    Aston Martin 63
    Mercedes 58
    Ferrari 40
    Alpine 20
    Alfa Romeo 8
    Haas 5
    Williams 5
    AlphaTauri 4
    McLaren 0 LEGGI TUTTO

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    Auto nuove e auto nascoste, la Formula 1 è anche una partita a scacchi

    TORINO – L’Alfa Romeo ha deciso di svelare la monoposto 2023 così come sarà. «Un modo per restituire ai nostri tifosi l’affetto e l’attenzione che ci hanno dimostrato – ha spiegato il responsabile racing, Alessandro Alunni Bravi – e anche di condividere un’emozione». Ma non tutti hanno seguito la stessa strada e in questi giorni si vedrà (e si è visto) un po’ di tutto: squadre che non hanno la monoposto pronta e hanno svelato solo la nuova livrea (oggettivamente il particolare meno interessante) o squadre che si vogliono nascondere apposta (come la Red Bull, che si vedrà solo nei primi test della stagione). Ci sono stati annunci più o meno a sorpresa (ad esempio la collaborazione tra la Red Bull e la Ford) e altri inattesi che hanno confuso un po’ le acque. È il caso della Ferrari che ha diffuso il “primo vagito” (tecnicamente la prima accensione del motore) nelle stesso momento del lancio della Red Bull (pare che non fosse previsto), dirottando l’attenzione degli appassionati dagli schermi della tv a quelli degli smartphone. Anche ieri, nel giorno dell’Alfa Romeo, la Ferrari ha comunicato il nome della sua nuova monoposto (si chiamerà SF-23) prendendosi inevitabilmente la scena. LEGGI TUTTO

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    F1, presentata la nuova Alfa Romeo: svelata la livrea 2023

    ROMA -Manca poco meno di un mese all’inizio della stagione 2023 di F1 e anche la quarta scuderia ha presentato la nuova monoposto che prenderà parte al mondiale 2023. Si tratta dell’Alfa Romeo,  che a Zurigo – seguendo di un giorno la Williams – ha ufficialmente svelato la nuova C43, la vettura che sarà affidata alla coppia di piloti Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, per quella che in Alfa Sauber sarà la stagione del dopo Vasseur, approdato durante l’inverno in Ferrari. LEGGI TUTTO

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    F1, svelata la nuova Alfa Romeo: ecco l'auto di Bottas e Zhou

    ROMA – A poco mese dal via della stagione di F1, anche la quarta scuderia ha svelato la monoposto che prenderà parte al mondiale 2023. Dopo la cerimonia della Williams nella giornata di ieri, nella mattinata di oggi è stata la volta dell’Alfa Romeo, che a Zurigo ha ufficialmente presentato la nuova C43, la vettura che sarà affidata alla coppia di piloti Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, per quella che in Alfa Sauber sarà la stagione del dopo Vasseur, approdato durante l’inverno in Ferrari. LEGGI TUTTO