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    MotoGp, Pedrosa: “Marquez? Situazione che non augurerei a nessuno”

    ROMA – Marc Marquez sta attraversando ormai da diversi anni un periodo molto buio della propria carriera da motociclista. Il campione nativo di Cervera, infatti, lo scorso giugno si è sottoposto ad un altro intervento al braccio destro, il quarto in appena due anni, nella speranza che sia quello definitivo. E, al di là dei problemi al braccio, non bisogna dimenticare il rischio diplopia sempre presente e che si può scatenare con una semplice caduta. A parlare della condizione del pilota dell’Honda è un suo connazionale ed pilota di MotoGp, Dani Pedrosa, un altro pilota che in carriera ha subito diversi infortuni. “Nel mio caso, molte volte i medici sono riusciti a risolvere tutto al primo intervento, sono stato fortunato. Ma ho avuto anche interventi che non hanno funzionato immediatamente, quindi cadi in una spirale da un’operazione all’altra in cui una è più complicata dell’altra. Sfortunatamente, con Marc le cose non sono andate secondo i piani: una situazione che non augurerei a nessuno”, ha spiegato Pedrosa nelle parole riportate da Speedweek. 
    L’importanza dell’aspetto mentale
    Quindi, come provare a resistere ad una situazione del genere? “Ognuno ha il proprio modo di affrontare la cosa”, sottolinea Pedrosa. Che conclude: “Se una situazione come questa dura a lungo, la tua autostima ne risente. Trascorri più tempo a casa o in ospedale aspettando risposte e chiedendoti se il tuo corpo tornerà mai com’era prima, invece che in pista. Ecco perché l’aspetto mentale è così importante; ed è anche importante avere le persone giuste intorno a te che ti prestino attenzione”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Stoner: “Da piloti europei festeggiamenti esagerati dopo Gp vinti”

    ROMA – Non è la prima volta che la visione di Casey Stoner si scontra con quella dei piloti europei, il cui atteggiamento dopo le vittorie non è piaciuto all’ex Ducati. L’australiano ha infatti criticato l’atteggiamento dei suoi rivali del continente, come Valentino Rossi, Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo, ai microfoni del podcast Gypsy Tales: “Tutto era pianificato per la festa dopo un Gran Premio, a partire dall’outfit. Si preparavano molto e l’obiettivo era mostrare all’avversario che aveva perso. Questo mi ha influenzato, ma non tanto per le celebrazioni in sé, quanto le cose che poi succedevano sul podio. Sembrava che il vincitore avesse conquistato il Mondiale e non solo una gara”.
    Le parole di Stoner
    Festeggiamenti esagerati che per Stoner non erano però sono espressione di gioia per una gara vinta, ma che servivano a sottolineare il fallimento sportivo dell’avversario. “I giochetti mentali mi hanno sorpreso perché erano insoliti, ma da ciò ho imparato tanto. Io però ero contento per i miei avversari quando vincevano, anche se loro non lo capivano. Ricordo che Lorenzo e Pedrosa mi chiedevano perché fossi veramente contento per i loro trionfi. Loro invece avevano sospetti, ma io delle loro strategie mentali non volevo sapere nulla”, ha infatti concluso il due volte campione del mondo in MotoGp. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Stoner: “Dopo le vittorie nei Gp feste esagerate dei piloti europei”

    ROMA – Casey Stoner ha raccontato un altro aneddoto riguardante i propri rivali di una volta. Questa volta l’australiano è infatti tornato, ai microfoni del podcast Gypsy Tales, sull’atteggiamento dei pilori europei, come Valentino Rossi, Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo: “Tutto era pianificato per la festa dopo un Gran Premio, a partire dall’outfit. Si preparavano molto e l’obiettivo era mostrare all’avversario che aveva perso. Questo mi ha influenzato, ma non tanto per le celebrazioni in sé, quanto le cose che poi succedevano sul podio. Sembrava che il vincitore avesse conquistato il Mondiale e non solo una gara”.
    Il racconto di Stoner
    Festeggiamenti esagerati che, per il due volte campione del mondo in MotoGp, non erano però sono espressione di gioia per una gara vinta, ma che servivano a sottolineare il fallimento sportivo dell’avversario. “I giochetti mentali mi hanno sorpreso perché erano insoliti, ma da ciò ho imparato tanto. Io però ero contento per i miei avversari quando vincevano, anche se loro non lo capivano. Lorenzo e Pedrosa mi domandavano il motivo della mia felicità per le loro vittorie. Loro erano sospettosi, ma a me non importava delle loro strategie mentali”, ha infatti detto, concludendo, Stoner. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Stoner senza filtri: “Rossi un combattente, Pedrosa ti ipnotizzava”

    ROMA – Ai microfoni ufficiali della MotoGp Casey Stoner si confessa. Il due volte campione del mondo (2007 in Ducati e 2011 con Honda) si volta a guardare la propria carriera e ne svela aneddoti e ricordi, anche quelli poco felici: “La mia forza è quella di non essere orgoglioso. E penso che tanti piloti abbiano troppo orgoglio. Vogliono che sia la moto ad adattarsi a loro, mentre devono aggirare l’ostacolo”. Poi una parola su Dani Pedrosa, suo compagno di squadra nel biennio 2011-2012: “Ti ipnotizzava in pista. Mi distruggeva vedere cosa riusciva a fare in pista con la mia stessa moto e ho imparato molto da lui. Rossi? Leggeva bene i momenti della corsa sotto pressione e ha grande spirito combattivo”.
    I segni del paddock
    Cosa significhi essere un pilota ai massimi livelli lo sa bene Casey Stoner che confessa la sua esperienza non certamente positiva con il paddock della MotoGp: “Purtroppo nei box ho imparato più cose negative che positive. In quegli anni ho imparato cosa sono disposte a fare le persone quando desiderano fortemente una cosa. Avevo gli occhi anche dietro perché le persone pensavano solo ai propri interessi. Ci vuole però anche rispetto per gli avversari”. L’australiano poi svela la sua moto preferita: “È la Honda del 2012 ma con gli pneumatici del 2011: da quando è cambiata la mescola abbiamo fatto molta fatica”. Un ricordo piacevole però Stoner lo conserva gelosamente e racconta il suo giorno più bello in MotoGp: “Sicuramente il Gran Premio di Phillip Island del 2011. Era il mio compleanno, sono arrivato primo e ho portato a casa il mio secondo mondiale”, ricorda. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Stoner a tutto tondo: “Ho imparato molto da Pedrosa, Rossi aveva grande spirito combattivo”

    ROMA – È Casey Stoner a tutto tondo quello che si racconta ai microfoni ufficiali della MotoGp. Il due volte campione del mondo (2007 in Ducati e 2011 in Honda) ripercorre la propria carriera e ne svela aneddoti e ricordi, anche quelli poco felici: “La mia forza è quella di non essere orgoglioso. E penso che tanti piloti abbiano troppo orgoglio. Vogliono che sia la moto ad adattarsi a loro, mentre devono aggirare l’ostacolo”. Poi una parola su Dani Pedrosa, suo compagno di squadra nel biennio 2011-2012: “Ti ipnotizzava in pista. Ho imparato molto da lui e mi distruggeva vedere cosa riusciva a fare in pista con la mia stessa moto. Rossi? Ha grande spirito combattivo e leggeva bene le gare sotto pressione”.
    Stoner e il paddock
    Casey Stoner confessa poi la sua esperienza non certamente positiva con il paddock della MotoGp: “Purtroppo nei box ho imparato più cose negative che positive. In quegli anni ho imparato cosa sono disposte a fare le persone quando desiderano fortemente una cosa. Avevo gli occhi anche dietro perché le persone pensavano solo ai propri interessi. Ci vuole però anche rispetto per gli avversari”. Il classe 1985 poi svela la sua moto preferita: “È la Honda del 2012 ma con li pneumatici del 2011: da quando è cambiata la mescola abbiamo fatto molta fatica”. Infine Stoner racconta il suo giorno preferito: “Sicuramente il Gran Premio di Phillip Island del 2011. Era il mio compleanno, ho vinto e ho conquistato il mondiale”, conclude l’australiano. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, niente wild card per Dani Pedrosa: non gareggerà a Misano

    ROMA – Dani Pedrosa non scenderà in pista per il Gran Premio di Misano, in programma il 19 settembre dopo quello imminente di Aragon. La partecipazione era stata ufficializzata nelle scorse settimane, mentre nelle scorse ore è stata ritirata direttamente dalla Ktm. Dopo il decimo posto conquistato in Austria, non ci sarà dunque un’altra chance per Pedrosa che avrebbe potuto competere con un vecchio rivale del paddock, a sua volta al ritorno alle corse, ovvero Andrea Dovizioso. 
    La spiegazione di Leitner
    Ktm preferisce dare il focus ai test come confermato ai microfoni di Speedweek da Mike Leitner: “Abbiamo ancora tantissimo materiale da provare in Ktm e preferiamo, quindi, concentrarci sui test privati con Dani”, le sue parole. Dopo Misano sono infatti in programma due giornate di test, ma non è escluso che si possa trattare di una scelta tecnica o di una richiesta esplicita da parte del pilota.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, ritirata la wild card per Dani Pedrosa a Misano

    ROMA – Il Gran Premio di Misano, in programma il 19 settembre dopo quello imminente di Aragon, non vedrà in pista Dani Pedrosa. La partecipazione era stata ufficializzata nelle scorse settimane, mentre nelle scorse ore è stata ritirata direttamente dalla Ktm. Dopo il decimo posto conquistato in Austria, non ci sarà dunque un’altra chance per Pedrosa che avrebbe potuto competere con un vecchio rivale del paddock, a sua volta al ritorno alle corse, ovvero Andrea Dovizioso. 
    Le parole di Leitner
    Ktm preferisce dare il focus ai test come confermato ai microfoni di Speedweek da Mike Leitner: “Abbiamo ancora tantissimo materiale da provare in Ktm e preferiamo, quindi, concentrarci sui test privati con Dani”, le sue parole. Dopo Misano sono infatti in programma due giornate di test, ma non è escluso che si possa trattare di una scelta tecnica o di una richiesta esplicita da parte del pilota.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pedrosa: “L'incidente mi ha spaventato, ho pensato a Dupasquier e Millan”

    ROMA – Dani Pedrosa, al rientro in gara dopo 3 anni di inattività, è stato suo malgrado protagonista del Gp di Stiria. Il pilota spagnolo, infatti, è rimasto coinvolto in un incidente che ha provocato la frattura del malleolo a Lorenzo Savadori e l’incendio delle moto in pista che ha costretto i commissari ad esporre la bandiera rossa entrando in pista con gli estintori. Una dinamica, quella dell’incidente, che avrebbe potuto provocare seri danni tanto che lo stesso Pedrosa si è detto spaventato: “In quel secondo ho avuto paura dopo quello che è successo a Jason Dupasquier e a Hugo Millan. Per fortuna è andata bene”, sono state le sue parole riportate dalla testata spagnolo todocircuito.com.
    Una wild card può bastare
    Uno spavento inatteso, quindi, che ha portato Pedrosa a considerare la wild card in Austria un’esperienza da non ripetere. “Credo che una wild card sia sufficiente, non c’è abbastanza tempo per portare pezzi nuovi sulla moto. Mi è piaciuto molto disputare un interno fine settimana di gara. Non voglio darmi un voto, perché è abbastanza singolare quello che ho fatto, rientrare dopo così tanto tempo per un solo weekend. Ciò che conta è che sono soddisfatto, così come lo è anche la squadra. Girare insieme agli altri ci permetterà di capire bene i problemi legati all’aerodinamica, alle gomme e cosa succede quando ci si trova in scia”, ha concluso lo spagnolo. LEGGI TUTTO