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    F1, Piastri sorpreso: “Mi ha stupito la decisione della McLaren”

    ROMA – Nel weekend del Gran Premio del Qatar 2023 di Formula 1 una delle grandi sorprese è stata sicuramente la McLaren che, con i suoi due giovanissimi piloti, è riuscita a portare a casa degli importanti piazzamenti sul podio. Il rookie Oscar Piastri ha conquistato il successo nella sprint race e il secondo posto nella gara della domenica alle spalle di Max Verstappen, mentre Lando Norris si è piazzato al terzo posto. Per i risultati della McLaren è stato importante anche il ruolo che ha giocato il team con delle scelte. 
    Piastri: “Podio la cosa più importante”
    A pochi giri dalla fine Lando Norris sembra essere più veloce di Oscar Piastri, tanto da chiedere al team di farlo passare per mostrare tutto il suo ritmo ed allontanarsi dagli inseguitori. La McLaren, però, ha preferito evitare il duello interno per non commettere degli errori che potevano costare molto cari e, al termine della corsa, Piastri ha manifestato il proprio stupire per questa decisione della squadra: “Sono rimasto un po’ sorpreso. Avrei accettato in entrambi i casi, ma chiaramente c’erano molte preoccupazioni per le gomme, i track limits e altro. Credo che ottenere il secondo e il terzo posto per la squadra fosse la cosa più importante“. LEGGI TUTTO

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    FDA, Bearman in pista con la Haas nelle FP1 in Messico e ad Abu Dhabi. Annunci anche in casa McLaren

    E’ una giornata ricca di annunci sul fronte delle categorie minori e della scalata verso la Formula 1. La notizia di maggior rilievo riguarda la Ferrari Driver Academy, con Oliver Bearman che scenderà in pista nelle FP1 in Messico e ad Abu Dhabi a bordo della Haas. Ufficiale anche l’entrata del neocampione di Formula 3 Gabriel Bortoleto, nel programma giovani della McLaren.
    Oliver Bearman, classe 2005, in questa stagione si è reso protagonista di un buon campionato di Formula 2 con il team Prema. L’inglese della FDA proveniva da una grande stagione in F3 chiusa al terzo posto, in cui il titolo era sfumato per soli sette punti. Nel 2023 ha finora ottenuto quattro vittorie, due delle quali conseguite nel weekend perfetto disputato in quel di Baku. Bearman è salito sul gradino più alto del podio anche nella seconda gara di Monza, l’ultima prima della lunga pausa che precede l’ultimo round della stagione ad Abu Dhabi.
    Il pilota dell’Academy del Cavallino, attualmente sesto nella classifica F2, ha già mostrato velocità e talento, candidandosi fermamente per la vittoria del titolo nella stagione 2024. Intanto per lui inizia la preparazione in vista del weekend di Città del Messico, in cui salirà per la prima volta su una Formula 1, nella prima sessione di libere, al volante della Haas.

    Un sogno che si realizza per il diciottenne inglese. “Non vedo l’ora che cominci questa avventura, sono felicissimo di poter guidare per Haas F1 Team a Città del Messico e ad Abu Dhabi. Riuscire ad arrivare in Formula 1 è il mio sogno fin da quando correvo in go-kart e avere la possibilità di debuttare su una monoposto della massima categoria è davvero speciale. Ringrazio la squadra per avermi offerto questa opportunità e Ferrari per averlo reso possibile”. Oliver Bearman sarà già presente questo fine settimana in Qatar all’interno del box della Haas, per iniziare a familiarizzare con le dinamiche del team.
    Non si tratta dell’unico annuncio di giornata, perché la McLaren ha ufficializzato l’entrata di Gabriel Bortoleto nel proprio programma giovani. Il brasiliano classe 2004 ha conquistato poco più di un mese fa il titolo in Formula 3 dopo una stagione quasi impeccabile. Una caratteristica che ha reso vincente il suo 2023 è stata la costanza messa in pista nell’arco di tutta la stagione. Il pilota della Trident ha infatti chiuso in top ten in ben 15 delle 18 gare stagionali.
    Emanuele Pirro, responsabile del programma giovani della McLaren, ha accolto così il brasiliano: “lo conosco bene sin dagli inizi della sua carriera, possiede tutto ciò che è necessario per diventare una stella. Si sposa molto bene con la visione del team McLaren. Non vedo l’ora di lavorare con Gabriel e aiutarlo a crescere nella sua carriera nel motorsport.” Gratitudine ricambiata anche dallo stesso Bortoleto. “Sono grato a Emanuele e alla McLaren. Ho già visitato il McLaren Technology Centre per incontrare il team ed è stata un’esperienza davvero incredibile. Non vedo l’ora di continuare a lavorare sulla mia crescita al fianco di una grande squadra”. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris esalta Piastri: “Insieme stiamo facendo grandi progessi”

    ROMA – Le McLaren sono le grandi vincitrici del Gran Premio del Giappone 2023 di Formula 1. Se è vero che la Red Bull si è laureata campione del mondo per la sesta volta, bisogna anche sottolineare lo straordinario lavoro svolto dal Lando Norris ed Oscar Piastri, che sono riusciti a salire sul podio alle spalle del dominante ed imprendibile Max Verstappen. La McLaren, dunque, ha dimostrato di poter contare su due piloti giovani e di livello, contrariamente rispetto alla Red Bull che ha un Sergio Perez allo sbando.
    Norris: “Facciamo progressi”
    Il pilota della McLaren, Lando Norris, nel corso di una recente intervista ai media britannici, ha commentato la lotta per il secondo posto nella classifica costruttori, lanciando anche una frecciatina alla Red Bull campione: “Credo che il nostro vantaggio rispetto ad altri team sia quello di poter contare su due punte, due piloti che possono lottare per le posizioni di vertice. Io e Oscar possiamo aiutarci a vicenda, siamo in una fase di crescita e stiamo facendo grandi progressi in vista de futuro”. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris punge la Red Bull: “Non tutti hanno due punte come la McLaren”

    Norris: “Io e Piastri ci aiutiamo”
    “Secondo me il vantaggio della McLaren è quello di avere due punte a disposizione come me e Piastri, che possiamo aiutarci l’un l’altro. Non tutti i team possono dire di avere due piloti così, questo ci aiuta e per noi rappresenta un importante vantaggio per il presente e per il futuro. Stiamo crescendo e facendo dei buoni progressi, come dimostrato dai risultati”. Queste le dichiarazioni del pilota della McLaren, Lando Norris, rilasciate ai media britannici dopo il podio conquistato nel Gran Premio del Giappone. LEGGI TUTTO

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    F1, Piastri blindato dalla McLaren: rinnovo fino al 2026

    Stella: “Piastri fondamentale”
    “Sono entusiasta di estendere la mia partnership con McLaren per molti anni. Voglio lottare in prima fila con questa squadra e sono entusiasta della visione e delle basi che sono già state gettate per arrivarci”. Così il pilota della McLaren, Oscar Piastri, ha commentato il suo rinnovo di contratto con il team britannico. “L’accoglienza che ho ricevuto e i rapporti che ho costruito mi fanno sentire già come a casa. L’impegno costante del team nei miei confronti mi ha fatto sentire incredibilmente apprezzato e il desiderio del team di farmi parte del suo futuro a lungo termine ha reso questa decisione facile. Essere voluto così e vedere così tanta fiducia in me da parte della squadra dopo solo mezza stagione, significa molto”, ha concluso l’australiano. LEGGI TUTTO

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    Il secondo, tattico Carletto vince a Singapore

    Secondo me, a un certo punto del Singapore GP, abbiamo iniziato un po’ tutti a temere che questa seconda vittoria di Carlos Sainz non arrivasse più. Abbiamo sentito tutti uno spezzone di team radio con l’ingegnere, che suonava più o meno così: “Com’è il passo?” “Dobbiamo aumentare un po’…”: dove l’ho già sentito questo tono? 
    Come stiamo andando? Male, perdio!
    E fu così che, nella mente stonata della spettatrice e nella notte in differita di Singapore, rimbombavano le battute con le inconfondibili voci del Ragionier Fantozzi e di Corrado Maria Lobbiam.
    Effettivamente, non è proprio così stonata l’associazione della sventurata stagione 2023 della Ferrari con Il Secondo, Tragico Fantozzi: anche il varo della monoposto partì con i migliori auspici, peccato che poi la Scuderia – e la sua tifoseria solidalmente – abbia preso tante di quelle batoste che nemmeno le dolorose bottigliate della Serbelloni Mazzanti Viendalmare possono eguagliare…
    Abituati tutti a patire sotto la nuvola dei ferraristi – dalla quale piove Red Bull al posto di acqua – era normale avvertire che nella gara di ieri ci fossero tutte le premesse affinchè si potesse fare molto bene e anche molto male: quel vago ma persistente sentore di all in era propiziato dal weekend-no dei primi della classe, che vagavano smarriti come i varani,  cui faceva da contraltare un fine settimana baciato da ottime prestazioni in tutte le sessioni per entrambi i piloti in rosso. Eppure il ritorno prepotente della Mercedes, che raramente sbaglia quando sente profumo di gara buona e una McLaren in costante miglioramento, alimentavano più di una preoccupazione, assieme alle incognite di un circuito come il cittadino di Singapore, che, sin dalla prima edizione, si è rivelato come dura prova per squadre e strategie, oltre che ad alto indice di spacca-monoposto – e spacca-cuori, soprattutto rossi.
    Penso che i tifosi e gli appassionati tutti ricorderanno per un bel po’ quegli ultimi 20 giri del Singapore GP,  una vera croce e delizia – o morte per snuf-snuf, per qualcuno – una medicina dolceamara che ti fa un po’ soffrire quando la mandi giù, ma che poi ti fa star bene per giorni.
    Se li ricorderà per un bel po’ di tempo anche Carlos Sainz, alla sua seconda vittoria in carriera, che una certa corrente opinionistica – chiamiamola così – vedrebbe solo come secondo di Leclerc e che invece ha scaricato, nel budello viario del sudest asiatico, una prestazione maiuscola fatta di tigna, maestria al volante, sangue freddo, intelligenza tattica e un connubio quasi fatato con la scorbutica SF-23, che ieri ha assecondato lo spagnolo come un abito su misura. Dunque, il validissimo Sainz ha dimostrato che, quando si tratta di ragionare in una situazione in cui tutto il buon lavoro di un weekend rischia di essere battuto da un avversario che ha la tua stessa ira agonistica ma un treno di gomme fresche in più, non è secondo a nessuno. Senza dimenticare l’apporto di quello che ieri è stato il suo secondo, vale a dire un motivato tuttavia sfortunato Charles Leclerc.

    Fa piacere, ogni tanto, scrivere qualcosa di diverso, invece di straparlare di domini, record e ripicche fra abulici trionfatori di oggi e di ieri. E quanto è stato bello vedere una gara in cui almeno tre scuderie potevano giocarsi la vittoria finale!
    Immaginate, ora, aver potuto godere di questo spettacolo – non quello del drs e delle sprint race – per un intero campionato, se solo tutti questi piloti talentuosissimi fossero stati dotati di mezzi e squadre all’altezza. La Ferrari dovrebbe mangiarsi un tordo intero senza masticare… cioè – volevo dire – le mani.
    Secondo me. LEGGI TUTTO

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    F1, GP Singapore: barriere, rimonte e primi punti per i rookie

    Andiamo ad analizzare la gara dei due rookie (+ 1) del Campionato Mondiale 2023 di Formula 1: Oscar Piastri (McLaren), Logan Sargeant (Williams), ai quali si aggiunge momentaneamente Liam Lawson, (AlphaTauri) dopo il gran premio di Singapore.SINGAPORE, SINGAPORE – SEPTEMBER 17: Liam Lawson of New Zealand and Scuderia AlphaTauri prepares to drive on the grid during the F1 Grand Prix of Singapore at Marina Bay Street Circuit on September 17, 2023 in Singapore, Singapore. (Photo by Rudy Carezzevoli/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202309170368 // Usage for editorial use only //Partito 18esimo dopo una qualifica difficile, Sargeant ha colpito le barriere al ventesimo giro della gara di domenica causando un danno alla sua ala anteriore bloccata per tutto il giro di rientro ai box sotto la monoposto. Nonostante il “botto”, i danni sono stati limitati e hanno consentito al pilota di tornare in gara subito dopo il pit stop. 5 ritiri hanno permesso allo statunitense di tagliare il traguardo 14esimo. Nonostante tutto Logan si è detto soddisfatto del suo weekend che gli ha permesso di prendere più confidenza con la monoposto ma soprattutto con la pista.
    L’incidente di Lance Stroll durante il Q1 ha portato la qualifica del pilota australiano, Piastri, ad una fine anticipata, lasciandogli solo la 17esima piazzola a disposizione. Domenica però è stato protagonista di una fantastica rimonta fino alla settima posizione guadagnando punti preziosi per la scuderia, sommati anche a quelli del compagno Lando Norris, arrivato secondo ma con un pacchetto di aggiornamenti in più.
    Merita una menzione il rookie “ad interim” Lawson. Prima volta in assoluto a Singapore, uno dei circuiti più difficili del mondiale, è riuscito a conquistare i suoi primi punti in carriera portando a casa la nona posizione dopo la fine del 62esimo giro. Questo il miglior risultato per l’AlphaTauri in questo mondiale. Ma già dalla qualifica si era fatto notare, accedendo al Q3 eliminando il campione del mondo Max Verstappen.

    Alex Albon non ha ancora un compagno per il 2024 e questa dovrebbe essere la motivazione principale per il Sargeant che deve dimostrare di meritare la permanenza nel Circus: attenzione però, mancano poche gare; Il Giappone potrebbe essere un banco di prova importante per Piastri che avrà a disposizione gli stessi aggiornamenti del compagno: si dice fiducioso e sicuro di poter battagliare per le prime posizioni al fianco di Norris; Lawson sta forse eclissando i due rookie “veterani” di questa stagione e al momento non ha niente da migliorare o da rimproverarsi, deve solo continuate su questa scia e forse un sedile libero per l’anno prossimo potrebbe essere proprio il suo. LEGGI TUTTO

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    F1, Le pagelle di metà stagione: Red Bull quasi perfetta, Ferrari deludente

    MIAMI, FLORIDA – MAY 07: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates on the podium during the F1 Grand Prix of Miami at Miami International Autodrome on May 07, 2023 in Miami, Florida. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images

    Siamo nel pieno del cosiddetto summer shutdown, le due settimane imposte dal regolamento in cui le squadre chiudono le porte delle loro aziende per la pausa estiva. È il tempo dei primi bilanci, in cui i vertici dei team, inseguitori in primis, si focalizzano sulle migliorie da apportare al rientro, sia in ottica campionato, ma anche e soprattutto pensando alla stagione ventura. Proviamo dunque a dare una valutazione a ciò che ha raccontato la pista in questi primi dodici round stagionali.
    Red Bull: 9.5
    Dal momento che la squadra è in lizza per battere numerosi record e le gare in programma lo consentono eccome, il 10 ce lo teniamo per la fine della stagione. C’è poi il neo legato a Sergio Perez, che dopo un inizio infiammante di mondiale, è finito nell’ombra dopo il sorpasso di Verstappen a Miami. Nei round di Budapest e Spa il messicano sembra aver ritrovato la quadra per compiere ciò che gli chiede la squadra. Dall’altro lato del box risiede sul trono la perfezione in formato pilota. Il 2023 di Verstappen è iniziato e sta proseguendo nel segno di un solo ordine: dominare. Super Max si è mostrato perfetto in ogni condizione a bordo di una monoposto altrettanto impeccabile. Impossibile dividere in percentuale i meriti della RB19 e di Verstappen, quel che è certo è che il due (quasi tre) volte campione del mondo olandese, mostra una confidenza tale da far sembrare che stia guidando nel salotto di casa.
    Mercedes: 6
    2023 Hungarian Grand Prix, Friday – LAT ImagesQuello che ha mostrato la stella a tre punte nella prima metà del mondiale non è lo scenario che si prefigurava Toto Wolff nella scorsa pausa invernale. La Mercedes merita comunque la sufficienza dal momento che sembra poter avere la continuità necessaria per chiudere il campionato alle spalle dei dominatori incontrastati di casa Red Bull. Una sufficienza che vogliamo assegnare anche per l’ammissione di colpe da parte della stessa squadra, nei confronti della filosofia zero-sidepod, rivelatasi fallimentare. Come ha però ammesso lo stesso Toto, il team andrà in vacanza non senza grattacapi. A Spa è riemerso il problema del bouncing, che ha condizionato le prestazioni dell’ultimo anno e mezzo e che si pensava fosse arginato.
    Aston Martin: 8
    La scuderia di Lawrence Stroll è stata protagonista di uno degli step in avanti più importanti degli ultimi anni. Nel 2022 il team aveva chiuso come settima forza, beffato al fotofinish dall’Alfa Romeo. Per due terzi della prima parte di campionato l’Aston ha espresso performance da seconda forza e i sei podi di Fernando Alonso sono qui a dimostrarlo. Il pilota asturiano si è finalmente trovato nella realtà che cercava da tempo. Una vettura competitiva per chiudere a podio e che permettesse di mostrare costantemente la grinta e lo spirito combattivo di un 42enne più giovane che mai. Il voto potrebbe essere ancor più importante, se non fosse che gli aggiornamenti portati dal Canada in poi non stanno dando gli effetti desiderati. Mercedes e Ferrari hanno recuperato il gap che era emerso ad inizio anno, con la McLaren che si è aggiunta alla mischia.

    Ferrari: 4.5
    La presentazione in pompa magna con tanto di audace shakedown in mondovisione aveva creato non poche aspettative sulla stagione della rossa. Ma si sa, l’amore non è sempre rose e fiori e la decisione di presentare la monoposto a San Valentino è stata tutt’altro che benaugurante. L’obiettivo era quello di invertire la tendenza rispetto ad un 2022 non così brillante. A valle della prima metà di questa stagione, sono parecchi i tifosi che rimpiangono una F1-75 che aveva comunque ottenuto quattro vittorie stagionali. Le speranze del 2023 si erano già affievolite nella notte del Bahrain, per poi spegnersi del tutto nelle tappe immediatamente successive. Con la SF-23, Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno raccolto complessivamente 123 punti in meno rispetto a quanto avevano ottenuto nella passata stagione dopo dodici GP. Se da un lato bisogna inchinarsi al lavoro eccellente che è stato compiuto a Milton Keynes, dall’altro bisogna riconoscere come tre podi in dodici gare rendano il bilancio più pesante di una leggera insufficienza.
    McLaren: 7
    Andrea Stella, Team Principal, McLarenUna valutazione che è quasi una media fra un inizio di stagione disastroso e un successivo miglioramento nel segno dell’eccellenza. Andrea Stella lo aveva professato in sede di presentazione a febbraio. La pazienza era il fattore chiave che aveva richiamato il neo team principal della scuderia di Woking. Hard work always pays off. Una frase che inquadra perfettamente il percorso compiuto finora dalla McLaren. Nelle prime gare la squadra in più occasioni è stata l’ultima forza della griglia. Gli aggiornamenti sopraggiunti fra Spielberg e Silverstone hanno regalato a Norris e Piastri un netto cambio di marcia. I risultati parlano chiaro: tre piazzamenti consecutivi a podio (fra GP e sprint) negli ultimi tre weekend prima della pausa. Una vettura che ha permesso anche l’esplosione del talento di Oscar Piastri. Il rookie australiano ha iniziato ad esprimere anche in F1 ciò che aveva prepotentemente mostrato nelle categorie propedeutiche. Gli ingredienti per un futuro roseo ci sono eccome.
    Alpine: 5
    Lo step in avanti compiuto dalla McLaren, ha relegato la scuderia transalpina in quella che profanamente possiamo identificare come “la terra di nessuno”. Un livello complessivamente più importante rispetto alle scuderie di terza fascia, ma non sufficiente per competere con il pacchetto di squadre che stanno dando una chiave di lettura alternativa al dominio Red Bull. Nei primi dodici appuntamenti sono arrivati un paio di lampi da parte dall’Alpine. Al sempre prestigioso podio di Monaco conquistato da Esteban Ocon, si è aggiunto il terzo posto di Pierre Gasly nella sprint di Spa, che ha una valenza simbolica anche più importante. Infatti ciò che lascia numerose incognite è la situazione al di fuori della pista. I dissapori che erano emersi nei mesi scorsi ai piani alti dell’equipe, sono esplosi proprio nel corso del fine settimana belga, con l’appiedamento di Otmar Szafnauer, Alan Permane e Pat Fry. Molti fra gli addetti ai lavori si sono chiesti il perché del comunicare dei licenziamenti a weekend di gara in corso, ma ciò riassume forse come il clima in casa Alpine sia tutt’altro che sereno.
    Williams: 6
    Il fatto che seguendo l’ordine dell’attuale classifica costruttori siamo arrivati a parlare delle Williams è sintomo del buon lavoro della squadra inglese. Dopo stagioni buie o quasi, James Vowles sembra aver impresso al team una piega positiva in ottica futura. In più occasioni la Williams ha dimostrato di poter dire la sua soprattutto in qualifica, ampliando le opportunità per conquistare i punti alla domenica. Uno dei jolly di questa prima parte di stagione della squadra è stato finora un brillante Alexander Albon. Il Thailandese gara dopo gara sta costruendo una confidenza sempre più solida con la vettura, un fattore che è valso finora quattro apparizioni in Q3 e tre chiusure a punti. A farne le spese è forse un Logan Sargeant che non sta disputando un buon anno di esordio. Il rookie statunitense è chiamato ad un’inversione di tendenza al rientro delle vacanze.
    Haas: 4.5
    Una prima parte di stagione lontana dai riflettori da parte della scuderia capitanata da Guenther Steiner. Seppur si siano presentate poche occasioni all’orizzonte, la squadra ha finora concretizzato poco. La velocità che si è vista a tratti sul fronte del giro secco, non è si rispecchiata nel passo gara. A farne le spese i due piloti, che spesso si sono dovuti arrendere alla concorrenza, pur senza aver commesso particolari sbavature o errori. Il duo Hulkenberg-Magnussen resta quello più adatto ad una squadra che necessita di piloti con un bagaglio tale da fornire le informazioni giuste per progredire. Un progresso che dal punto di vista tecnico finora non si è visto. Gli aggiornamenti portati in pista non hanno soddisfatto le aspettative della squadra.
    Alfa Romeo: 4
    Sicuramente non ci si aspettavano prestazioni di primo pelo, ma il fil rouge della prima metà di campionato dell’Alfa Romeo è stato tutt’altro che positivo. Soltanto nove punti conquistati in dodici gare, quattro dei quali sono arrivati nella gara d’apertura in Bahrain. Lo scorso anno i punti dopo 12 GP erano 51, salvo poi una brusca frenata nella seconda metà dell’anno. Una monoposto che ha messo in difficoltà anche un pilota di esperienza come Valtteri Bottas. Il finlandese sta faticando non poco a trovare la confidenza con la C43. Bottas da questo punto di vista sta pagando anche nel confronto con il compagno di squadra di Guanyu Zhou, che ha mostrato qualche lampo in più, seppur isolato. Un esempio è stato il weekend di Budapest, dove il cinese ha però vanificato un’ottima qualifica con un errore al via. Un’occasione mancata che avrebbe potuto portare una boccata d’aria fresca al team, quantomeno in termini di punti.
    AlphaTauri: 5
    Le difficoltà di comprensione della monoposto che spesso avevano accusato i piloti nella scorsa stagione, si sono riflesse anche in questa prima metà di campionato. Se la AT04 non ha dato finora l’impressione di poter imprimere un cambio di passo alla stagione del team faentino, non si può dire lo stesso sul fronte piloti. Nonostante una competitività che non può essere sufficiente, Yuki Tsunoda ha comunque avuto la possibilità di mostrare qualche bagliore in pista. Il giapponese ha agilmente messo alle sue spalle l’ormai ex compagno di squadra Nyck De Vries e si prepara ad affrontare l’esame del confronto con Daniel Ricciardo. La bocciatura di De Vries, per quanto figlia della severa politica Red Bull, potrebbe rivelarsi una scelta giusta anche in ottica futura. L’esperienza dell’australiano è ciò di cui il team ha bisogno sul fronte dei feedback per gli sviluppi. LEGGI TUTTO