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    F1, GP Singapore: barriere, rimonte e primi punti per i rookie

    Andiamo ad analizzare la gara dei due rookie (+ 1) del Campionato Mondiale 2023 di Formula 1: Oscar Piastri (McLaren), Logan Sargeant (Williams), ai quali si aggiunge momentaneamente Liam Lawson, (AlphaTauri) dopo il gran premio di Singapore.SINGAPORE, SINGAPORE – SEPTEMBER 17: Liam Lawson of New Zealand and Scuderia AlphaTauri prepares to drive on the grid during the F1 Grand Prix of Singapore at Marina Bay Street Circuit on September 17, 2023 in Singapore, Singapore. (Photo by Rudy Carezzevoli/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202309170368 // Usage for editorial use only //Partito 18esimo dopo una qualifica difficile, Sargeant ha colpito le barriere al ventesimo giro della gara di domenica causando un danno alla sua ala anteriore bloccata per tutto il giro di rientro ai box sotto la monoposto. Nonostante il “botto”, i danni sono stati limitati e hanno consentito al pilota di tornare in gara subito dopo il pit stop. 5 ritiri hanno permesso allo statunitense di tagliare il traguardo 14esimo. Nonostante tutto Logan si è detto soddisfatto del suo weekend che gli ha permesso di prendere più confidenza con la monoposto ma soprattutto con la pista.
    L’incidente di Lance Stroll durante il Q1 ha portato la qualifica del pilota australiano, Piastri, ad una fine anticipata, lasciandogli solo la 17esima piazzola a disposizione. Domenica però è stato protagonista di una fantastica rimonta fino alla settima posizione guadagnando punti preziosi per la scuderia, sommati anche a quelli del compagno Lando Norris, arrivato secondo ma con un pacchetto di aggiornamenti in più.
    Merita una menzione il rookie “ad interim” Lawson. Prima volta in assoluto a Singapore, uno dei circuiti più difficili del mondiale, è riuscito a conquistare i suoi primi punti in carriera portando a casa la nona posizione dopo la fine del 62esimo giro. Questo il miglior risultato per l’AlphaTauri in questo mondiale. Ma già dalla qualifica si era fatto notare, accedendo al Q3 eliminando il campione del mondo Max Verstappen.

    Alex Albon non ha ancora un compagno per il 2024 e questa dovrebbe essere la motivazione principale per il Sargeant che deve dimostrare di meritare la permanenza nel Circus: attenzione però, mancano poche gare; Il Giappone potrebbe essere un banco di prova importante per Piastri che avrà a disposizione gli stessi aggiornamenti del compagno: si dice fiducioso e sicuro di poter battagliare per le prime posizioni al fianco di Norris; Lawson sta forse eclissando i due rookie “veterani” di questa stagione e al momento non ha niente da migliorare o da rimproverarsi, deve solo continuate su questa scia e forse un sedile libero per l’anno prossimo potrebbe essere proprio il suo. LEGGI TUTTO

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    F1, Le pagelle di metà stagione: Red Bull quasi perfetta, Ferrari deludente

    MIAMI, FLORIDA – MAY 07: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates on the podium during the F1 Grand Prix of Miami at Miami International Autodrome on May 07, 2023 in Miami, Florida. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images

    Siamo nel pieno del cosiddetto summer shutdown, le due settimane imposte dal regolamento in cui le squadre chiudono le porte delle loro aziende per la pausa estiva. È il tempo dei primi bilanci, in cui i vertici dei team, inseguitori in primis, si focalizzano sulle migliorie da apportare al rientro, sia in ottica campionato, ma anche e soprattutto pensando alla stagione ventura. Proviamo dunque a dare una valutazione a ciò che ha raccontato la pista in questi primi dodici round stagionali.
    Red Bull: 9.5
    Dal momento che la squadra è in lizza per battere numerosi record e le gare in programma lo consentono eccome, il 10 ce lo teniamo per la fine della stagione. C’è poi il neo legato a Sergio Perez, che dopo un inizio infiammante di mondiale, è finito nell’ombra dopo il sorpasso di Verstappen a Miami. Nei round di Budapest e Spa il messicano sembra aver ritrovato la quadra per compiere ciò che gli chiede la squadra. Dall’altro lato del box risiede sul trono la perfezione in formato pilota. Il 2023 di Verstappen è iniziato e sta proseguendo nel segno di un solo ordine: dominare. Super Max si è mostrato perfetto in ogni condizione a bordo di una monoposto altrettanto impeccabile. Impossibile dividere in percentuale i meriti della RB19 e di Verstappen, quel che è certo è che il due (quasi tre) volte campione del mondo olandese, mostra una confidenza tale da far sembrare che stia guidando nel salotto di casa.
    Mercedes: 6
    2023 Hungarian Grand Prix, Friday – LAT ImagesQuello che ha mostrato la stella a tre punte nella prima metà del mondiale non è lo scenario che si prefigurava Toto Wolff nella scorsa pausa invernale. La Mercedes merita comunque la sufficienza dal momento che sembra poter avere la continuità necessaria per chiudere il campionato alle spalle dei dominatori incontrastati di casa Red Bull. Una sufficienza che vogliamo assegnare anche per l’ammissione di colpe da parte della stessa squadra, nei confronti della filosofia zero-sidepod, rivelatasi fallimentare. Come ha però ammesso lo stesso Toto, il team andrà in vacanza non senza grattacapi. A Spa è riemerso il problema del bouncing, che ha condizionato le prestazioni dell’ultimo anno e mezzo e che si pensava fosse arginato.
    Aston Martin: 8
    La scuderia di Lawrence Stroll è stata protagonista di uno degli step in avanti più importanti degli ultimi anni. Nel 2022 il team aveva chiuso come settima forza, beffato al fotofinish dall’Alfa Romeo. Per due terzi della prima parte di campionato l’Aston ha espresso performance da seconda forza e i sei podi di Fernando Alonso sono qui a dimostrarlo. Il pilota asturiano si è finalmente trovato nella realtà che cercava da tempo. Una vettura competitiva per chiudere a podio e che permettesse di mostrare costantemente la grinta e lo spirito combattivo di un 42enne più giovane che mai. Il voto potrebbe essere ancor più importante, se non fosse che gli aggiornamenti portati dal Canada in poi non stanno dando gli effetti desiderati. Mercedes e Ferrari hanno recuperato il gap che era emerso ad inizio anno, con la McLaren che si è aggiunta alla mischia.

    Ferrari: 4.5
    La presentazione in pompa magna con tanto di audace shakedown in mondovisione aveva creato non poche aspettative sulla stagione della rossa. Ma si sa, l’amore non è sempre rose e fiori e la decisione di presentare la monoposto a San Valentino è stata tutt’altro che benaugurante. L’obiettivo era quello di invertire la tendenza rispetto ad un 2022 non così brillante. A valle della prima metà di questa stagione, sono parecchi i tifosi che rimpiangono una F1-75 che aveva comunque ottenuto quattro vittorie stagionali. Le speranze del 2023 si erano già affievolite nella notte del Bahrain, per poi spegnersi del tutto nelle tappe immediatamente successive. Con la SF-23, Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno raccolto complessivamente 123 punti in meno rispetto a quanto avevano ottenuto nella passata stagione dopo dodici GP. Se da un lato bisogna inchinarsi al lavoro eccellente che è stato compiuto a Milton Keynes, dall’altro bisogna riconoscere come tre podi in dodici gare rendano il bilancio più pesante di una leggera insufficienza.
    McLaren: 7
    Andrea Stella, Team Principal, McLarenUna valutazione che è quasi una media fra un inizio di stagione disastroso e un successivo miglioramento nel segno dell’eccellenza. Andrea Stella lo aveva professato in sede di presentazione a febbraio. La pazienza era il fattore chiave che aveva richiamato il neo team principal della scuderia di Woking. Hard work always pays off. Una frase che inquadra perfettamente il percorso compiuto finora dalla McLaren. Nelle prime gare la squadra in più occasioni è stata l’ultima forza della griglia. Gli aggiornamenti sopraggiunti fra Spielberg e Silverstone hanno regalato a Norris e Piastri un netto cambio di marcia. I risultati parlano chiaro: tre piazzamenti consecutivi a podio (fra GP e sprint) negli ultimi tre weekend prima della pausa. Una vettura che ha permesso anche l’esplosione del talento di Oscar Piastri. Il rookie australiano ha iniziato ad esprimere anche in F1 ciò che aveva prepotentemente mostrato nelle categorie propedeutiche. Gli ingredienti per un futuro roseo ci sono eccome.
    Alpine: 5
    Lo step in avanti compiuto dalla McLaren, ha relegato la scuderia transalpina in quella che profanamente possiamo identificare come “la terra di nessuno”. Un livello complessivamente più importante rispetto alle scuderie di terza fascia, ma non sufficiente per competere con il pacchetto di squadre che stanno dando una chiave di lettura alternativa al dominio Red Bull. Nei primi dodici appuntamenti sono arrivati un paio di lampi da parte dall’Alpine. Al sempre prestigioso podio di Monaco conquistato da Esteban Ocon, si è aggiunto il terzo posto di Pierre Gasly nella sprint di Spa, che ha una valenza simbolica anche più importante. Infatti ciò che lascia numerose incognite è la situazione al di fuori della pista. I dissapori che erano emersi nei mesi scorsi ai piani alti dell’equipe, sono esplosi proprio nel corso del fine settimana belga, con l’appiedamento di Otmar Szafnauer, Alan Permane e Pat Fry. Molti fra gli addetti ai lavori si sono chiesti il perché del comunicare dei licenziamenti a weekend di gara in corso, ma ciò riassume forse come il clima in casa Alpine sia tutt’altro che sereno.
    Williams: 6
    Il fatto che seguendo l’ordine dell’attuale classifica costruttori siamo arrivati a parlare delle Williams è sintomo del buon lavoro della squadra inglese. Dopo stagioni buie o quasi, James Vowles sembra aver impresso al team una piega positiva in ottica futura. In più occasioni la Williams ha dimostrato di poter dire la sua soprattutto in qualifica, ampliando le opportunità per conquistare i punti alla domenica. Uno dei jolly di questa prima parte di stagione della squadra è stato finora un brillante Alexander Albon. Il Thailandese gara dopo gara sta costruendo una confidenza sempre più solida con la vettura, un fattore che è valso finora quattro apparizioni in Q3 e tre chiusure a punti. A farne le spese è forse un Logan Sargeant che non sta disputando un buon anno di esordio. Il rookie statunitense è chiamato ad un’inversione di tendenza al rientro delle vacanze.
    Haas: 4.5
    Una prima parte di stagione lontana dai riflettori da parte della scuderia capitanata da Guenther Steiner. Seppur si siano presentate poche occasioni all’orizzonte, la squadra ha finora concretizzato poco. La velocità che si è vista a tratti sul fronte del giro secco, non è si rispecchiata nel passo gara. A farne le spese i due piloti, che spesso si sono dovuti arrendere alla concorrenza, pur senza aver commesso particolari sbavature o errori. Il duo Hulkenberg-Magnussen resta quello più adatto ad una squadra che necessita di piloti con un bagaglio tale da fornire le informazioni giuste per progredire. Un progresso che dal punto di vista tecnico finora non si è visto. Gli aggiornamenti portati in pista non hanno soddisfatto le aspettative della squadra.
    Alfa Romeo: 4
    Sicuramente non ci si aspettavano prestazioni di primo pelo, ma il fil rouge della prima metà di campionato dell’Alfa Romeo è stato tutt’altro che positivo. Soltanto nove punti conquistati in dodici gare, quattro dei quali sono arrivati nella gara d’apertura in Bahrain. Lo scorso anno i punti dopo 12 GP erano 51, salvo poi una brusca frenata nella seconda metà dell’anno. Una monoposto che ha messo in difficoltà anche un pilota di esperienza come Valtteri Bottas. Il finlandese sta faticando non poco a trovare la confidenza con la C43. Bottas da questo punto di vista sta pagando anche nel confronto con il compagno di squadra di Guanyu Zhou, che ha mostrato qualche lampo in più, seppur isolato. Un esempio è stato il weekend di Budapest, dove il cinese ha però vanificato un’ottima qualifica con un errore al via. Un’occasione mancata che avrebbe potuto portare una boccata d’aria fresca al team, quantomeno in termini di punti.
    AlphaTauri: 5
    Le difficoltà di comprensione della monoposto che spesso avevano accusato i piloti nella scorsa stagione, si sono riflesse anche in questa prima metà di campionato. Se la AT04 non ha dato finora l’impressione di poter imprimere un cambio di passo alla stagione del team faentino, non si può dire lo stesso sul fronte piloti. Nonostante una competitività che non può essere sufficiente, Yuki Tsunoda ha comunque avuto la possibilità di mostrare qualche bagliore in pista. Il giapponese ha agilmente messo alle sue spalle l’ormai ex compagno di squadra Nyck De Vries e si prepara ad affrontare l’esame del confronto con Daniel Ricciardo. La bocciatura di De Vries, per quanto figlia della severa politica Red Bull, potrebbe rivelarsi una scelta giusta anche in ottica futura. L’esperienza dell’australiano è ciò di cui il team ha bisogno sul fronte dei feedback per gli sviluppi. LEGGI TUTTO

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    F1, il grande valore umano nell’incredibile recupero McLaren

    Andrea Stella, Team Principal, McLaren

    Due o una sola McLaren? La domanda sorge spontanea analizzando questa prima metà di stagione 2023 di F1 che ha due soli padroni: Verstappen e Red Bull. Ma è anche un Mondiale in cui la gloriosa scuderia inglese che non vince un titolo dal 2008 ha dimostrato di essere la più resiliente e di avere la maggiore capacità di reazione per tirarsi fuori dalle sabbie mobili. Ad un inizio di campionato 2023 disastroso ha contrapposto un recupero poderoso nell’ultimo mese di Gp da far pensare a due vetture completamente diverse schierate in pista. Da qui il quesito iniziale.
    L’eccezionale risalita della McLaren che ha portato il team da posizioni di centro-basso schieramento lontane anni-luce dai primi fino a raggiungere e insidiare questi ultimi è una grande dimostrazione di valore umano. Evidenzia, in particolare, che quando in F1 si ha uno staff tecnico capace di riconoscere i problemi, che sa dove e come intervenire non c’è bisogno di aspettare l’anno successivo per tornare competitivi. Con due indovinati step di aggiornamenti alla MCL60 in rapida successione tra Austria e Silverstone, la monoposto di Norris e Piastri è diventata una saetta lottando improvvisamente per le posizioni di vertice.

    E pensare che alla prima gara di marzo in Bahrain questa stessa monoposto si schierò undicesima e diciottesima in griglia concludendo al diciassettesimo posto con Norris e ritirata con Piastri per noie elettriche. Le cose non sono andate molto meglio fino all’appuntamento del Red Bull Ring, se non per qualche sporadico bagliore di competitività in Spagna. Poi sono arrivate le modifiche e lo strabiliante salto di qualità. Dall’Austria i due piloti di Zak Brown hanno avuto in mano un mezzo che, gettato nella mischia, ha reagito in modo completamente diverso rispetto a prima su tracciati molto differenti tra loro. Se ci fosse un Mondiale che premiasse la reattività, McLaren lo avrebbe già vinto per distacco.
    Andrea Stella, ai microfoni di Sky Sport F1, dopo il Gp di Ungheria LEGGI TUTTO

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    Rookie F1 2023: Piastri, 1° della classe. Sargeant rimandato. De Vries bocciato

    All’inizio della pausa estiva che fermerà la F1 per circa quattro settimane, è forse tempo di bilanci. Tre i rookie che hanno preso parte a questa nuova stagione 2023 e con il passare dei weekend di gara abbiamo imparato a conoscerli meglio. Di tre, sono rimasti in due a dover affrontare le ultime dici gare di questo mondiale.Oscar Piastri, McLaren MCL60, negotiates La Source

    Nyck De Vries ha terminato la stagione prima del tempo: Helmut Marko ha infatti deciso di rescindere il contratto dopo soli 10 gran premi disputati affermando che, non avendo visto risultatati soddisfacenti fino a quel momento da parte del pilota olandese, non si aspettava che sarebbe potuto accadere in un futuro prossimo. Parliamo però di un campione del mondo a tutti gli effetti (vincitore mondiale Formula E 20/21) e di un pilota che ha dimostrato le sue potenzialità a Monza 2022: questi due dei motivi che hanno spinto l’AlphaTauri ad offrirgli il sedile di Pierre Gasly.
    Ma dov’è questo Nyck quando ora si parla solamente di un pilota che ha faticato, e non poco, con la AT04 nel corso di queste poche gare non riuscendo ad eguagliare il compagno e avendo come miglior risultato nella massima categoria un 12esimo posto. Quello fatto fin qui non è stato abbastanza per il mondo della Formula 1 che è spietato e crudele e che non aspetta nessuno. È stato sostituto da Daniel Ricciardo che per questa stagione non aveva un posto in griglia, portatogli via da Oscar Piastri.
    Oscar Piastri è stato forse il rookie più atteso di tutti dopo il polverone alzatosi per la mancata firma in Alpine e il contropiede di McLaren che ha ingaggiato l’australiano per affiancare Lando Norris. Un “acquisto” mirato e ben riuscito. Oscar sta dimostrando di poter avere una lunga carriera in questo sport, soprattutto se continua ad avere il supporto costante del suo team che, dopo gli ultimi aggiornamenti sulla vettura, ha messo nelle mani del ventiduenne una monoposto prestante che se guidata nel modo corretto, consente di portare a casa risultati eccellenti. E questo Piastri lo sa bene, soprattutto dopo il suo secondo posto nella Sprint di sabato scorso in Belgio e i buoni piazzamenti degli ultimi gran premi.

    Si sa, quella di Spa è una pista che non fa sconti a nessuno, ma Oscar ha guidato, in condizioni estreme data la pioggia, in maniera impeccabile, arrivando secondo solo a Max Verstappen, con il quale non è in lotta diretta, e riuscendo a tenere dietro l’Alpine di Gasly. Peccato per la gara dove è stato protagonista di un incidente con Sainz che ha portato al ritiro di entrambi. Possiamo solo immaginare cosa avrebbe potuto costruire nel corso del GP, ma avremo modo di vederlo migliorare ancora nelle prossime gare e nel corso della sua carriera che non terminerà nell’immediato.
    Veniamo a Logan Sargeant, che fino a qui ha molto in comune con De Vries: entrambi non hanno conquistato punti e anche l’americano fatica a stare dietro il compagno Alex Albon. L’unica differenza è che sembra esserci la volontà da parte del team Williams di far crescere il giovane pilota per farsi spazio tra i grandi di questo sport. Troppi errori che continuano a ripetersi e troppa poca continuità nei risultati: ecco in breve la stagione di Logan fin qui. Anche per lui il miglio piazzamento è stato 12esimo… che non condivida anche lo stesso destino del pilota olandese vedendosi costretto ad abbandonare la F1: ma attenzione che Mick Schumacher è “libero” e sicuramente non è intenzionato a restarlo per molto.
    Tempo di bilanci dicevamo e potremmo affermare che De Vries è bocciato, Sargeant rimandato a settembre e Piastri promosso a pieni voti. LEGGI TUTTO

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    F1 2023, I valori in pista alla vigilia del Gp di Ungheria

    Quali sono i valori in pista alla vigilia del Gran Premio di Ungheria, undicesimo appuntamento del mondiale 2023 di Formula 1. La nostra analisi.

    Il Gran Premio di Ungheria prima e del Belgio poi chiuderanno la prima parte del Campionato Mondiale 2023 di Formula 1. In particolare la gara di Budapest sarà l’appuntamento numero 11 dei 22 in calendario quest’anno.
    E, proprio alla vigilia dell’Ungheria, proviamo a dare uno sguardo “critico” ai valori in pista per tentare di capire chi potrà fare meglio da qui in avanti. Lo faremo con qualche semplice dato riferito ai costruttori che, alle spalle della Red Bull, occupano una posizione in classifica costruttori tra la seconda e la quinta. Ci riferiamo nell’ordine a: Mercedes (203 punti), Aston Martin (181), Ferrari (157) e McLaren (59).
    La Classifica Mondiale Costruttori F1 2023, dopo il Gp di Gran Bretagna
    Non possiamo definirlo midfield anche se quest’anno, lo strapotere Red Bull e la crescita di un team come Aston Martin, hanno di fatto dato vita ad un gruppetto che si giocherà il secondo e il terzo posto nel mondiale costruttori F1 2023.
    Dopo aver doppiato tutti, il team austriaco, con 411 punti all’attivo, punta a chiudere la partita mondiale il prima possibile. La proiezione dell’attuale vantaggio porterebbe la Red Bull a confermarsi campione del mondo costruttori con 7 gare di anticipo; questo vorrebbe dire festeggiare il titolo già a Singapore!
    Ma dietro però cosa succederà? Per capirlo andiamo ad analizzare cosa è successo fino a qui e, per farlo, andremo a dividere il mondiale sin qui disputato in due: le prime cinque gare e le ultime cinque. Così facendo scopriamo che la Mercedes, attuale seconda forza, ha collezionato 96 dei 203 punti dal Bahrain (Round #1) agli USA (Round #5) mentre nelle ultime cinque gare ha portato il suo bottino a 107 (+11,5%). All’unico podio della prima parte (2° posto di Hamilton in Australia) ne sono poi seguiti ben 4 da Monaco (Round #6) a Silverstone (Round #10).
    Qualcosa di analogo ma, alla rovescia, per Aston Martin. Il team rivelazione del 2023 ha collezionato più punti nelle prime 5 gare (102) mentre poi abbiamo assistito ad un calo di performance e di risultati che ha portato la squadra di Lawrence Stroll a collezionare solamente 79 punti, da Monaco a Silverstone, con un calo del 22,5%.

    Venendo alla Ferrari, attualmente al 4° posto nella classifica costruttori con 157 punti, la Scuderia di Maranello ha raccolto lo stesso numero di punti di Aston Martin, nelle ultime cinque gare (79). Un punteggio molto simile a quello raccimolato nei primi 5 Gp: 78. A differenza del team giallo-verde, la rossa ha collezionato solamente due podi, uno in Azerbaijan e uno in Austria. Quelli di Aston Martin sono stati invece ben sei, quattro dei quali nelle prime cinque gare.
    Infine, nella nostra analisi, abbiamo considerato anche McLaren. Il team inglese è quello che è cresciuto di più, sempre dividendo le gare sin qui disputate in due, collezionando oltre un quarto dei punti nelle ultime 5 gare e ben 30 punti nel solo Gp di casa a Silverstone. Forse non riuscirà a infastidire gli altri tre Team e non sarà in grado di rientrare nella lotta per un posto sul “podio degli altri” ma, per la crescita che ha avuto, il team di Woking rappresenta una squadra da tenere comunque nei radar. LEGGI TUTTO

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    Gp Gran Bretagna F1 2023, le pagelle: exploit McLaren. Caporetto Ferrari

    Zak Brown, CEO, McLaren Racing, Oscar Piastri, McLaren, Lando Norris, McLaren, 2nd position, and the McLaren team celebrate after the race

    La Formula 1 si avvicina a grandi passi al giro di boa di questa stagione dominata, in lungo e in largo, da Max Verstappen. Il campione del mondo trionfa anche a Silverstone, in un week-end in cui, però, non è il migliore del lotto. Già, perché questa palma spetta a un’incredibile McLaren, che nella gara di casa si rivela la seconda forza in griglia. Solida gara della Mercedes, mentre sono gravemente insufficienti Perez e la Ferrari, confinata ai limiti della zona punti. Questo e tanto altro nelle pagelle del Gran Premio di Gran Bretagna.
    VOTO 10 ALLA MCLAREN, CLAMOROSA RIVELAZIONE
    Già in Austria la McLaren aveva fatto intravedere qualcosa, con l’ottimo quarto posto di Lando Norris. Però, nessuno immaginava che il meglio dovesse ancora arrivare. Già, perché a Silverstone il team di Woking è di gran lunga la seconda forza in pista: dalle qualifiche da apoteosi con un secondo e terzo posto a una gara strepitosa, in cui tanto Norris quanto Oscar Piastri meritano di salire sul podio. Alla fine ci va “solo” il padrone di casa, che chiude secondo e rilancia una squadra che, dopo questi aggiornamenti, può diventare la mina vagante della seconda parte di stagione.
    VOTO 9 A VERSTAPPEN, PIACEVOLE NOIA
    NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 08: Pole position qualifier Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates in parc ferme during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Great Britain at Silverstone Circuit on July 08, 2023 in Northampton, England. (Photo by Dan Mullan/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content PoolPur senza dominare come nelle gare passate, anche stavolta sul gradino più alto del podio c’è sempre lui, Max Verstappen. Verrebbe quasi da dire che porta a casa il bottino pieno col “minimo sforzo”: un solo lampo in qualifica che vale la pole, e una gara in totale gestione, dopo una partenza a rilento che lo spedisce dietro a Norris per qualche giro. La sua superiorità si abbina perfettamente a quell’arroganza del campione, che lo porta a dire di poter vincere anche il mondiale costruttori da solo. Chi ha il coraggio di contraddirlo? La Red Bull è lui.
    VOTO 8 AD ALBON, TRASCINATORE DELLA WILLIAMS
    Non solo la McLaren si gode un week-end nuovamente da big a Silverstone. Già, perché anche la Williams si riconferma in enorme crescita, trascinata dalla miglior versione di Alexander Albon. L’ex Red Bull prosegue nella sua crescita vertiginosa: velocissimo sin dalle prove libere, gestisce bene la gara portando a casa un ottavo posto che, addirittura, lascia pure un po’ di amaro in bocca. Perché il passo per salire anche di una posizione, a discapito di Fernando Alonso, c’era. Resta, in ogni caso, la bella soddisfazione di aver messo le sue ruote davanti alla Ferrari.

    VOTO 7 ALLA MERCEDES, IN RIPRESA DOPO L’AUSTRIA
    Chi torna a casa col sorriso da Silverstone è anche la Mercedes, che riscatta il week-end anonimo di Spielberg con una gara di sostanza, culminata con il podio di Lewis Hamilton. Da non sottovalutare neanche il quinto posto di Russell, autore di una bella prima parte di gara con le gomme rosse. Anche tra i curvoni di casa, il team anglo-tedesco conferma la sua “gentilezza” con gli pneumatici, che stride con una totale mancanza di competitività in qualifica. Se migliorasse in quello, sarebbe comodamente seconda forza. Anche se la classifica comincia a sorridere, in fondo.
    VOTO 6 AD ALONSO, ABILE A MASSIMIZZARE
    La tendenza dell’Aston Martin è sempre più in calo. La macchina non è più quel trionfo di solidità e costanza delle prime gare della stagione, al punto da non riuscire più a chiudere in top 5. Ed è per questo che, in un periodo di costante passo indietro, è fondamentale massimizzare il bottino di punti. Operazione che Fernando Alonso porta a termine perfettamente, chiudendo al settimo posto una gara di difesa. La Mercedes ora si allontana in classifica, ma il terzo posto è blindato: altri tre punti guadagnati sulla Ferrari.
    VOTO 5 A STROLL, NON PERVENUTO
    Sul rendimento in calo dell’Aston Martin incide, inevitabilmente, anche il rendimento poco competitivo di Lance Stroll. Infatti, se il più navigato compagno di squadra riesce a salvare il salvabile, lui prova in tutti i modi a naufragare, impelagandosi in un duello spigoloso con Gasly, che finisce con il canadese a speronare il francese. Per il resto, mai davvero in grado di lottare per entrare in top-10, tanto in qualifica quanto in gara. Urge un cambio di passo.
    VOTO 4 ALLA FERRARI, CHE SBAGLIA TUTTO
    Gli ultimi due appuntamenti in Canada e Austria avevano ridato morale alla Ferrari, che tuttavia a Silverstone torna con i piedi per terra. In gara la SF-23 non si accende mai, faticando con ogni tipo di mescola. Alla scarsa competitività, poi, si aggiunge l’ennesima strategia sbagliata, un marchio di fabbrica degli uomini di Maranello. Troppo anticipata la sosta di Leclerc, altrettanto azzardata la seconda sosta in regime di safety car. In più ci si mette anche Sainz, che con un mezzo errore perde tre posizioni. Il peggio, però, sembra dover ancora arrivare: il rapporto tra i piloti non è più solido come prima. Un’altra questione spinosa, che rende ancor più nebuloso un futuro quantomai incerto.
    VOTO 3 A PEREZ, INADEGUATO ALLA RED BULL
    La sentenza ormai è arrivata: Sergio Perez è un ex pilota della Red Bull. Lo strapotere mentale (e non solo) di Max Verstappen ha divorato letteralmente il messicano, controfigura di sé stesso e abbonato, ormai, ai bassifondi della classifica in qualifica, dove colleziona l’ennesima figuraccia con la seconda eliminazione in Q1 in 5 gare (più altre tre in Q2). Alla squadra sembra addirittura importare poco anche della rimonta, che lo riporta fino al sesto posto. D’altronde, anche lo stesso Max ha emesso il suo verdetto: il mondiale costruttori lo può vincere anche da solo. LEGGI TUTTO

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    Il paradosso mondiale, tra il dominio di Max e la confusione alle sue spalle

    NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 08: Pole position qualifier Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates in parc ferme during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Great Britain at Silverstone Circuit on July 08, 2023 in Northampton, England. (Photo by Dan Mullan/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool

    “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. Non si risentirà Tomasi di Lampedusa se prendiamo in prestito questa celebre espressione de “Il Gattopardo” per rappresentare il mondiale di Formula 1 2023, all’indomani della tappa di Silverstone.Sì perché se lì davanti tutto rimane uguale con Max Verstappen che vince l’ottava gara su dieci, sicuramente molto del merito è suo e di Adrian Newey, ma il fatto che tutto cambi alle sue spalle, con un avvicendarsi di piloti e scuderie, rende questo strapotere ancor più agevole e palese.
    Ad oggi l’unico dato chiaro, in quello che semplificando ci siamo tristemente abituati a chiamare “il mondiale degli altri” è che dietro agli specchietti del pluricampione olandese si stia viaggiando in un vero e proprio stato confusionale. Ad alimentare questo caos, in terra britannica c’ha pensato la MCL60 di Norris e Piastri, che ha sfoderato una performance brillante, proprio come la livrea argentata portata per l’occasione dallo stesso team di Woking. La McLaren, a Silverstone, ha dato dimostrazione di uno stato di forma sorprendente, piazzandosi con entrambe le vetture alle spalle di Max in qualifica e andando a podio con Norris in gara.
    Il team britannico, che aveva cominciato questo mondiale nel peggiore dei modi possibili, con una vettura piena di criticità, ora si iscrive, almeno moralmente, alla lunga lista dei contendenti al secondo posto in classifica. Dietro a Max “Che fa un altro campionato”, come dichiarato dallo stesso Team Principal di McLaren Andrea Stella, nel corso di questi primi 10 Gran Premi si sono alternate ben quattro scuderie: Aston Martin, Mercedes, Ferrari e per ultima McLaren.Un’alternanza che genera un’infinità di interrogativi sul reale potenziale e sui margini di sviluppo delle vetture in pista.

    In uno dei mondiale più prevedibili di sempre, esiste una reale incognita sui valori in campo delle vetture. Sembra infatti impossibile cogliere un trend nell’andamento dello sviluppo di queste quattro scuderie inseguitrici. Ognuna, nel corso di queste prime tappe, ha lasciato intravedere sia criticità che punti di forza, ma tramite una serie di prestazioni ondivaghe, né del tutto crescenti né decrescenti. L’Aston era partita fortissima e ora paga la risalita delle “evolute” Mercedes e Ferrari, che improvvisamente si fanno sorprendere dalle McLaren. Insomma il giudizio, ad oggi, è più che mai sospeso, in attesa di capire chi realmente riuscirà a tirare fuori un potenziale capace di ingaggiare Red Bull nella lotta al titolo 2024, sperando sempre che questa lotta possa realmente esserci. LEGGI TUTTO

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    F1, Livrea speciale per Silverstone: McLaren, Williams e Aston [ FOTO ]

    Tre team inglesi correranno il Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone con una speciale livrea. Si tratta di McLaren, Williams e Aston Martin.

    La McLaren MCL60, per celebrare il 60° compleanno, correrà a Silverstone con una livrea cromata, un po’ per via dello sponsor Chrome ma la colorazione è anche un richiamo ad alcune livree delle monoposto di Woking in Formula 1.McLaren, la livrea per Silverstone
    La Williams ha presentato una livrea commemorativa per il Gran Premio di Gran Bretagna, con la Union Jack sul cofano motore, per celebrare il Gran Premio numero 800° in Formula 1.Williams, la livrea per Silverstone

    Nella gara di casa a Silverstone anche Fernando Alonso e Lance Stroll scenderanno in pista con una livrea leggermente diversa sulla loro Aston Martin. Il Team inglese presenterà un tocco di rosso e blu sul cofano motore, sulle pance e sull’ala anteriore, grazie alla sponsorizzazione di Valvoline.Aston Martin, la livrea per Silverstone LEGGI TUTTO