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    Il direttore degli Australian Open commenta il ritiro di Roger Federer: “Vogliamo rivederlo a Melbourne nel 2022”

    Roger Federer, classe 1981 e n.5 ATP

    Gli Australian Open hanno confermato questo lunedì mattina (in Australia) il ritiro di Roger Federer dal primo Grand Slam del 2021. Craig Tiley, direttore del torneo e uomo forte della federazione locale, ha rivelato di aver parlato con lo svizzero e spera che torni in Australia per disputare il torneo nel 2022.

    “Roger alla fine non ha avuto il tempo di prepararsi rigorosamente per giocare un Grand Slam ed è deluso di non andare a Melbourne nel 2021. L’Australian Open ha un posto speciale nel cuore di Roger. È stato il primo a chiamarci Happy Slam. Vogliamo il meglio per lui e per il ritorno in campo più avanti nella stagione e non vediamo l’ora di vederlo a Melboure nel 2022”, ha dichiarato Tiley. LEGGI TUTTO

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    Tennis Australia subirà perdite per oltre 100 milioni di dollari australiani

    Mentre il programma tecnico e sanitario dell’estate tennistica australiana sembra pronto per essere annunciato, con il probabile spostamento degli Australian Open all’8 di febbraio, iniziano a delinearsi anche gli scenari economici di un’edizione che vedrà altissimi costi ed un crollo nei ricavi. Ne parla diffusamente il quotidiano nazionale The Australian, che analizzando vari aspetti dell’evento […] LEGGI TUTTO

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    Al massimo entro due settimane si conosceranno le date esatte degli Australian Open

    Craig Tiley nella foto

    Il CEO di Tennis Australia Craig Tiley ha rilasciato una dichiarazione domenica annunciando che nelle prossime due settimane saranno annunciate le date esatte degli Australian Open 2021, il cui inizio era previsto per il 18 gennaio dell’anno prossimo.
    Questa dichiarazione è arrivato dopo le ultime notizie in cui il primo ministro dello stato di Victoria ha spiegato che i giocatori non potranno arrivare nel paese prima del 1° gennaio. Quando saranno arrivati, ognuno di loro dovrù stare fermo in una bolla per 14 giorni. Le date sembrano essere lontane dall’essere concordate e circolano voci che il torneo potrebbe essere spostato ad aprile: “Siamo ancora in discussione con le autorità sanitarie locali per quanto riguarda la quarantena che dovrà essere effettuata per la sicurezza di tutti. Pensiamo di avere delle decisioni in merito molto presto”, ha detto Tiley. LEGGI TUTTO

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    Australian Open nel caos: possibile slittamento a marzo o aprile

    Rod Laver Arena a Melbourne

    Arrivano notizie tutt’altro che rassicuranti dall’Australia. Secondo i media nazionali (tra cui l’affidabile news.com.au), le trattative tra governo del paese ed organizzatori del primo Slam stagionale sono in una fase di stallo, visto che le autorità non hanno alcuna intenzione di cedere sull’obbligo di quarantena “dura” per i giocatori in arrivo dal di fuori del paese, per proteggere la popolazione da una temutissima nuova ondata di Covid-19. Le politiche molto restrittive adottate nell’ultimo periodo hanno portato ad ottimi risultati (il numero di contagi e soprattutto decessi è infinitamente minore rispetto agli altri continenti), nessuno vuole prendersi la responsabilità di guastare lo status quo e rischiare di compromettere i risultati raggiunti.
    Per questo le richieste avanzate da Craig Tiley e tutto lo staff di tennis Australia pare siano state respinte con fermezza. Questo è un problema enorme per il torneo, poiché di voli per l’Australia non ce ne sono moltissimi, ed i giocatori dovrebbero già iniziare a programmare il viaggio per arrivare in tempo per i primi di gennaio.
    Il premier dello stato di Victoria Daniel Andrews ha affrontato la questione questa mattina (in Australia), è emerso un rapporto secondo il quale una decisione finale verrà presa nei prossimi tre giorni. Il rapporto dell’analista di tennis australiano Brett Phillips ha rivelato che l’Australian Open 2021 sarà ritardato fino a tre mesi, mentre i funzionari di Tennis Australia stanno cercando di trovare una soluzione con ATP e WTA per questo slittamento importante, che avrà ripercussioni significative sull’intera stagione 2021. Phillips ha dichiarato a SEN Radio a Sydney che l’evento sarà sicuramente ritardato, ma non è stata raggiunta una decisione finale in merito alla quantità del ritardo, settimane o addirittura mesi.

    Phillips  ha ammesso che “sono tempi incredibili per Tennis Australia. Non vorrei essere un amministratore sportivo in questo momento… L’anno prossimo non si tornerà alla normalità per tanti sport. La mia sensazione, proprio sulla situazione che è accaduta a Victoria negli ultimi sette o otto mesi, e sul nostro Premier, che ha ricevuto un bel po’ di critiche per la gestione delle quarantene all’inizio della pandemia, è che stiano adottando un approccio molto cauto. Ad oggi ho la sensazione che l’Australian Open sarà rinviato forse a marzo o aprile. Questo è sicuramente uno degli scenari che era sul tavolo, di cui si è parlato. Non c’è dubbio che gli Australian Open non si svolgeranno nella data prevista“.
    È già stato annunciato che la versione junior degli Australian Open non si disputerà nel 2021 nel tentativo di ridurre il gruppo di 1500 giocatori, staff e funzionari che dovrebbero arrivare a Melbourne Park.
    Ecco le ultimissime dichiarazioni del premier Daniel Andrews: “Il governo dello stato sta lavorando “a stretto contatto” con Tennis Australia, che “a sua volta” sta lavorando con gli sponsor, i broadcaster e i partner globali. Questo non è un problema semplice. Quello che era importante ieri era confermare che dal 7 dicembre potremo far tornare i voli a Melbourne e un sistema di quarantena in hotel sarà ripristinato. Non è una cosa semplice, però, ricevere molte centinaia o addirittura potenzialmente ben più di 1000 atleti e personale che li supportano, oltre ai media, essendo qui per un evento molto importante. Tutto deve essere fatto in sicurezza, deve essere fatto bene. Sono molto fiducioso che avremo un Aussie Open nella prima parte del prossimo anno, stiamo lavorando per questo, per noi è importante. La tempistica esatta, le disposizioni esatte che stiamo mettendo in atto, non sono ancora state stabilite e non appena saranno stabilite, sarò più che felice di condividerle con voi. Ma non leggerei troppo alcuni rapporti… Molte persone stanno parlando fin troppo di queste cose e mentre stanno parlando, stiamo andando avanti con il lavoro in modo da poter avere uno dei nostri eventi più importanti, non solo per il nostro stato ma anche per l’intera nazione. Viviamo tempi terribili con il Covid-19, ma cercheremo di far svolgere le nostre attività il più normale possibile, per quello che ci sarà consentito”.
    Quindi un bel caos, tra quel che trapela da analisti e stampa, e la versione ufficiale del governo. Nessuno si sbilancia, ma è possibile che il ritardo nella programmazione dei tornei australiani possa essere collegato anche alla speranza che la prima diffusione dei vaccini contro il Covid-19 possa essere efficace e iniziare così il lungo percorso che dovrebbe portarci a sconfiggere il virus.
    Su di una cosa stamattina possiamo essere certi: l’Australian Open 2021 si dovrebbe disputare nella prima parte dell’anno prossimo, ma non nelle date classiche a gennaio.
    Continueremo a seguire la vicenda, che avrà una ripercussione enorme sul prossimo calendario ATP 2021.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Australian Open 2021 a rischio, il parere dei giocatori

    Dopo la doccia fredda di ieri, con la conferma da parte del governo dello stato di Victoria (Australia) delle restrizioni all’ingresso fino al 31/12/2020 per contenere la pandemia, arrivano alcune reazioni da parte dei giocatori. C’è un misto di incredulità, delusione ma anche speranza. Craig Tiley è uno dei dirigenti tennistici più preparati e stimati, […] LEGGI TUTTO

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    Tiley: “Pensiamo ad altri tornei in Australia dopo lo Slam di Melbourne”

    Craig Tiley con Roger Federer

    La pandemia in corso avrà ripercussioni sicure e importanti anche nel calendario tennistico 2021. E’ freschissima la notizia di Gaudenzi pronto a discutere coi giocatori di come si potrebbe svolgere la prossima annata, cercando di giocare in sicurezza e il più possibile. Per questo Craig Tiley, direttore degli Australian Open e factotum del tennis “down under” sta lavorando alacremente non solo per organizzare al meglio il primo Slam dell’anno e la ATP Cup, ma possibilmente anche altri eventi in febbraio.
    Il concetto, chiarito in una intervista rilasciata a Mick Dickson del Daily Mail, è semplice: per i tennisti affrontare il lungo viaggio in Australia, passare i controlli, quarantena, ecc, è un bell’impegno. Visto che la situazione sanitaria nel continente è discreta, e il paese ha grandissima passione tennistica, perché non far restare i giocatori di più e organizzare anche qualche altro torneo dopo gli Australian Open? Ancor più visto che la stagione in America latina è assai a rischio?
    Ecco alcuni passaggi dell’intervista a Craig Tiley: “Stiamo parlando della possibilità di avere un paio di eventi dopo l’Australian Open. In questo momento è una conversazione aperta con i tour ATP e WTA. Sono del parere che saremo ancora messi a dura prova a livello globale per quanto riguarda la libertà di viaggiare, con altri possibili blocchi a febbraio e marzo del prossimo anno in vari paesi. Al momento è una ipotesi, una possibilità, riguarda il modo in cui influisce sul resto del tour e se i giocatori lo vorranno. Se si diranno disponibili, siamo pronti a farlo. È sul tavolo, lo stanno valutando. Stanno guardando cosa accadrà la prossima stagione a livello complessivo, credo che la nostra idea possa funzionare. Vogliamo massimizzare le opportunità di gioco e idealmente vogliamo che tutti giochino almeno un evento più l’Australian Open, ma potrebbe essere più”.

    Tuttavia ancora la situazione in Australia è in divenire. Lo sblocco a livello interno sarebbe indispensabile, è quello a cui stanno lavorando: “In questo momento i confini statali non sono aperti, sono chiusi da più di sei mesi. Abbiamo bisogno di una garanzia che, ad esempio, se giocassi a Brisbane e all’improvviso si presentassero 100 nuovi casi, ci sarà bisogno di una nuova quarantena di due settimane da lì a Melbourne o no? Abbiamo detto dall’inizio che se i piani di quarantena vengono approvati negli stati, allora possiamo giocare in tutte le città, altrimenti dobbiamo mettere su il tutto solo a Melbourne, perché è lì che devono essere tutti a fine gennaio”.
    Tiley lavora per il prossimo Australian Open, ma ha già un occhio sul futuro prossimo, a medio termine. A suo parere, la pandemia avrà effetti anche negli anni a venire, quindi è necessario mettere le mani avanti già adesso: “Sono del parere che questi attuali aggiustamenti dureranno più a lungo di quanto pensiamo. Stiamo già parlando di diversi scenari (Australian Open) per il 2022, perché non pensiamo di ripetere il 2020 (ossia uno Slam normale come si è svolto a gennaio) almeno fino al 2023 o al 2024. È così che gestiamo i nostri rischi e il nostro flusso di cassa. Professionalmente dobbiamo essere realistici e gestire le aspettative dei giocatori in termini di denaro e opportunità e assicurarci che gli eventi possano essere sostenibili per il futuro”.
    “La realtà è che il prize money che sarà disponibile sarà notevolmente compromesso. Penso che gli eventi più forti sopravviveranno e quelli che stavano stentando con un pesante carico finanziario, non ce la faranno. Non è realistico pensare che niente cambierà. Anche se avremo finalmente un vaccino a marzo, sarà comunque difficile pensare ad una normalità per metà del prossimo anno. L’unica cosa che non voglio che accada è che qualcuno si ammali a causa del tennis e poi perda la vita. Non credo che sia successo nello sport, ma se succederà cambierà la dinamica per tutti”.
    “Sono ancora molto ottimista riguardo alle possibilità del tennis e, per certi versi, è un’enorme opportunità, è un regalo per il nostro sport. È uno sport che può essere giocato in sicurezza e in Australia abbiamo visto una crescita del 160-170% nelle prenotazioni online, ogni club sta vedendo una crescita nella partecipazione, se reagiremo bene a questa emergenza, ne usciremo ancora più forti”.
    Parole interessanti, da parte di uno dei migliori dirigenti del tennis (e non solo) al mondo. Se davvero non fosse possibile organizzare tornei in America latina (per problemi economici degli eventi e difficoltà di viaggiare), l’occasione di giocare un paio di ottimi tornei in Australia a febbraio potrebbe essere molto interessante. Ma i tornei indoor in Europa in quel caso? Spostati a marzo? ATP e WTA avranno di fronte un grande lavoro, e molto probabilmente il calendario 2021 sarà “fluido”, ossia di breve durata (programmato ogni 4 mesi) e con possibili spostamenti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Tiley (Australian Open): “Entro due settimane sapremo come si svolgeranno i tornei in Australia”

    Il 13 novemebre si avvicina. Sarà una data decisiva per sapere come il tennis ripartirà a gennaio, Australian Open incluso. Così ha dichiarato Craig Tiley, direttore dello Slam di Melbourne e vero factotum del tennis “down under”. In un’intervista rilasciata a The Herald, Tiley ha affermato: “Tutti i giocatori dovevano compilare un modulo di impegno […] LEGGI TUTTO