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    Tortona esonera coach Ramondino: il comunicato del club

    Ramondino esonerato: la nota di Tortona
    All’allenatore è stata fatale la sconfitta contro la Nutribullet Treviso (68-82), la quarta di fila in campionato. Dall’ottobre del 2018 Ramondino si è seduto sulla panchina dei piemontesi per 214 volte, ottenendo 120 vittorie e portando i ‘Leoni’ ai massimi livelli della pallacanestro italiana. “Nelle oltre 5 stagioni a Tortona – osserva la società – ha contribuito in modo decisivo alla crescita tecnica e strutturale del club. Il premio Allenatore dell’Anno di Lba per la stagione 2022/23 è solo la ciliegina su una torta, che rimarrà per sempre nella memoria di tutti”. LEGGI TUTTO

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    “Datome ambasciatore dell’Italia”: l’annuncio di Petrucci

    Presidente Petrucci, le sue sensazioni dopo il sorteggio del Preolimpico a Porto Rico? Non è andata affatto male, vero? «Il sorteggio può essere buono. Ma poi sono poi tutti gironi difficili, pensate a quanto è successo all’Argentina. Il viaggio sarà lungo, però come ha detto giustamente il ct Pozzecco, bisognerà vedere in quale situazioni si presenteranno i nostri giocatori e gli avversari. Ci siamo conquistati la possibilità, ce la giocheremo fino in fondo. Speriamo di godercelo». Lei ha concesso il part time a Pozzecco per Villeurbanne. Scelta giusta. «Io invece sono sempre stato contrario. Ma è come quando un calciatore non vuole restare in una società. Pozzecco voleva fare esperienza in Eurolega, sono contento per lui e lo sento quasi ogni giorno. È un trascinatore, auguro che abbia fortuna e i primi risultati sono positivi». LEGGI TUTTO

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    Debora Gonzalez è il simbolo dell’ambiziosa Matelica

    A pochi giorni dalla settima giornata di campionato, la Halley Thunder Matelica continua a sognare in grande, forte delle quattro vittorie consecutive che stanno permettendo loro di occupare la quarta posizione in classifica con una gara da recuperare. Nell’ultimo turno infatti non si è disputato lo scontro al vertice contro la W.APU Delser Crich Udine – rimandato al 6 dicembre – ma il record di quattro vittorie e una sola sconfitta mostra come la compagine marchigiana sia ben più di semplice comparsa. Non solo l’attacco più prolifico della Serie A2 (dopo cinque partite) con 76.2 punti a partita, ma è anche la squadra che cattura più rimbalzi con 45.0 di media e anche quella che fa registrare la valutazione complessiva più alta con 88.8; tuttavia questi sono solo numeri grezzi rispetto a quanto di buono coach Domenico Sorgentone e le sue ragazze hanno fatto vedere in questi primi quaranta giorni. La Halley Thunder ha ambizioni differenti rispetto alle due passate stagioni, sviluppate attraverso un processo graduale in cui la fretta non è certamente alla base delle idee del Presidente Euro Gatti e ha un minimo comune denominatore che risponde al nome di Débora Gonzàlez. La playmaker italo/argentina – originaria di Lomas de Zamora, ma di formazione cestistica italiana – sta consolidando il suo status di giocatrice simbolo di Matelica: miglior realizzatrice della serie cadetta con 22.4 punti a partita,  seconda per assist distribuiti con 5.2, terza per recuperi con 3.2 e al primo posto per valutazione media con 25.2, un’autentica trascinatrice. È proprio la classe 1990 a raccontarci le sue impressioni riguardo l’inizio di stagione, lasciandoci inoltre qualche aneddoto su ciò che ha reso “Pepo” questo tipo di giocatrice.
    Miglior realizzatrice del campionato di Serie A2 e la Halley Thunder Matelica in striscia positiva da quattro partite. Che tipo di aria si respira e quali sensazioni hai in questo momento?Siamo cresciute molto di settimana in settimana, soprattutto dopo la sconfitta contro una squadra forte e attrezzata come la Ecodem Alpo; successivamente abbiamo tirato su la testa, consapevoli dei nostri mezzi a disposizione e abbiamo ottenuto quattro vittorie consecutive. Se sono la miglior realizzatrice del campionato il merito va alle mie compagne che fanno davvero tanto in campo e si fidano di me, perciò io non potrei essere più felice del gruppo e dei risultati che stiamo ottenendo.
    Oltre ad essere una scorer di alto livello primeggi anche in altre statistiche come assist, palle rubate, valutazione e sei costantemente presente a rimbalzo. Possiamo dire quindi che Débora Gonzàlez è molto più di una giocatrice che “sa fare canestro”?Certamente, ma penso principalmente sia grazie all’esperienza acquisita in tutti questi anni: in A2 ci sono tantissime giocatrici giovani e a volte mi basta leggere uno sguardo per sapere dove andrà la palla così da essere sempre un secondo avanti a loro; per quanto riguarda i passaggi decisivi alle compagne, anche qui la carta dell’esperienza gioca un fattore importante, oltre però all’intesa formidabile che abbiamo tutte insieme.
    Il presidente è entusiasta dell’ambiente e della squadra, così come dei risultati ottenuti perciò le ambizioni si fanno sempre più grandi col tempo che passa. Voi come gruppo quali tipo di obiettivi a breve e lungo termine vi siete prefissati?Quando sono arrivata qui, la società disputava il campionato di Serie B e l’obiettivo era vincere qualche partita. Anno dopo anno il roster si è attrezzato sempre meglio fino alla conquista della promozione in Serie A2; poi abbiamo iniziato a mettere l’asticella sempre più in alto passando dalla salvezza ai play-off e così ogni stagione ce ne poniamo uno diverso. Ovviamente tutte vogliono arrivare alla Coppa Italia o alla promozione in A1, noi lasciamo che sia il tempo a parlare e le nostre capacità, poiché vedremo davvero di che pasta siamo fatte. Secondo me possiamo arrivare davvero in alto, ma siamo solamente agli inizi e anche altre rivali con obiettivi simili stanno capendo come compattarsi per puntare successivamente a qualcosa di più importante.
    Dopo tutti questi anni ormai la città di Matelica ti ha reso il suo simbolo, ma vista la tua esperienza in A1 e in generale nella pallacanestro, quale è stato l’impatto che hai avuto con la città appena sei arrivata?Quando sono arrivata qui sono rimasta colpita a livello emotivo. Io avevo appena terminato l’esperienza con Napoli che era fallita, poi sono andata all’Athena Roma e il destino è stato il medesimo, perciò ne venivo da esperienze deludenti a causa di chi non ha vero interesse verso la pallacanestro e verso le giocatrici. Ero abbattuta e non volevo più saperne di giocare, ma qualche tempo dopo è arrivata l’Halley Thunder Matelica che ha riacceso la mia passione per questo sport. Posso dire quasi di essere cresciuta insieme a questo progetto e a questo sogno, ci ha coinvolto entrambi emotivamente e piano piano anche la gente della città ha cominciato a crederci venendo al palazzetto per tifarci e sognare insieme a noi. 
    Sapendo quanto voi sudamericani siate legati alla vostra città e alle vostre usanze, quanto ti manca l’Argentina e indossare la maglia albiceleste?Certamente! Casa è casa e c’è la mia famiglia, però anche qui in Italia le mie abitudini non le perdo. Il mate [the tipico dell’Argentina, ndr] mi “segue” sempre, per me è come una religione: al mattino si beve mate, al pomeriggio si beve mate, in compagnia si beve mate; per noi significa unione, è qualcosa da condividere in qualsiasi momento così come qui si usa andare a prendere un caffè tutti insieme. Allo stesso modo posso dire che indossare la maglia della nazionale è sempre stato tutto per me: a volte la gente fatica a credermi quando glielo racconto, ma quando qui tutti erano in vacanza io andavo in Argentina per allenarmi e giocare i tornei con la nazionale; inoltre non avevo nemmeno il tempo di stare un po’ con la mia famiglia perché ricominciava la stagione e dovevo tornare in Italia. Questo per dire che indossare quei colori rappresenta tutto per me, sentire l’inno nazionale, partecipare alle varie competizioni, perciò tornare in Argentina senza fare le vacanze non è mai stato un peso, anzi semmai un onore. Ho anche un tatuaggio che rappresenta il mio paese, perché volevo qualcosa riguardante le mie origini che rimanesse sempre con me in maniera indelebile. Sono ovviamente legata anche all’Italia e tifo per le ragazze quando giocano in nazionale, però non fatemi scegliere quale delle due preferisco perché non posso rispondere [ride, ndr].
    C’è una giocatrice con cui hai sempre sognato di misurarti o a cui ti sei ispirata nella tua carriera?Per mia fortuna ho avuto l’opportunità di giocare contro la mia giocatrice preferita che è Diana Taurasi. Lei ha origini argentine e io ho potuto regalarle personalmente – in quanto capitano – una maglia della nostra nazionale con stampate sopra il suo cognome e il suo numero. Giocarci contro è stato davvero un privilegio, ma non solo: mi ha anche fatto un fallaccio dopo pochi minuti che eravamo in campo ed è venuta subito a chiedermi scusa per l’accaduto. Qui in Italia invece ho avuto la possibilità di giocare contro e in squadra insieme a Chicca Macchi che reputo la giocatrice italiana più forte della storia, senza nulla togliere a talenti attuali come Matilde [Villa, ndr] o Cecilia [Zandalasini, ndr] per esempio che fanno a gara per chi prenderà il suo testimone, però Chicca la reputo su un altro livello. Posso dire di aver giocato contro l’élite della pallacanestro femminile, perciò alzo le mani e mi reputo davvero fortunata per quanto raggiunto nella mia carriera. LEGGI TUTTO

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    Debora Gonzalez è il simbolo dell’ambiziosa Matelica

    A pochi giorni dalla settima giornata di campionato, la Halley Thunder Matelica continua a sognare in grande, forte delle quattro vittorie consecutive che stanno permettendo loro di occupare la quarta posizione in classifica con una gara da recuperare. Nell’ultimo turno infatti non si è disputato lo scontro al vertice contro la W.APU Delser Crich Udine – rimandato al 6 dicembre – ma il record di quattro vittorie e una sola sconfitta mostra come la compagine marchigiana sia ben più di semplice comparsa. Non solo l’attacco più prolifico della Serie A2 (dopo cinque partite) con 76.2 punti a partita, ma è anche la squadra che cattura più rimbalzi con 45.0 di media e anche quella che fa registrare la valutazione complessiva più alta con 88.8; tuttavia questi sono solo numeri grezzi rispetto a quanto di buono coach Domenico Sorgentone e le sue ragazze hanno fatto vedere in questi primi quaranta giorni. La Halley Thunder ha ambizioni differenti rispetto alle due passate stagioni, sviluppate attraverso un processo graduale in cui la fretta non è certamente alla base delle idee del Presidente Euro Gatti e ha un minimo comune denominatore che risponde al nome di Débora Gonzàlez. La playmaker italo/argentina – originaria di Lomas de Zamora, ma di formazione cestistica italiana – sta consolidando il suo status di giocatrice simbolo di Matelica: miglior realizzatrice della serie cadetta con 22.4 punti a partita,  seconda per assist distribuiti con 5.2, terza per recuperi con 3.2 e al primo posto per valutazione media con 25.2, un’autentica trascinatrice. È proprio la classe 1990 a raccontarci le sue impressioni riguardo l’inizio di stagione, lasciandoci inoltre qualche aneddoto su ciò che ha reso “Pepo” questo tipo di giocatrice.
    Miglior realizzatrice del campionato di Serie A2 e la Halley Thunder Matelica in striscia positiva da quattro partite. Che tipo di aria si respira e quali sensazioni hai in questo momento?Siamo cresciute molto di settimana in settimana, soprattutto dopo la sconfitta contro una squadra forte e attrezzata come la Ecodem Alpo; successivamente abbiamo tirato su la testa, consapevoli dei nostri mezzi a disposizione e abbiamo ottenuto quattro vittorie consecutive. Se sono la miglior realizzatrice del campionato il merito va alle mie compagne che fanno davvero tanto in campo e si fidano di me, perciò io non potrei essere più felice del gruppo e dei risultati che stiamo ottenendo.
    Oltre ad essere una scorer di alto livello primeggi anche in altre statistiche come assist, palle rubate, valutazione e sei costantemente presente a rimbalzo. Possiamo dire quindi che Débora Gonzàlez è molto più di una giocatrice che “sa fare canestro”?Certamente, ma penso principalmente sia grazie all’esperienza acquisita in tutti questi anni: in A2 ci sono tantissime giocatrici giovani e a volte mi basta leggere uno sguardo per sapere dove andrà la palla così da essere sempre un secondo avanti a loro; per quanto riguarda i passaggi decisivi alle compagne, anche qui la carta dell’esperienza gioca un fattore importante, oltre però all’intesa formidabile che abbiamo tutte insieme.
    Il presidente è entusiasta dell’ambiente e della squadra, così come dei risultati ottenuti perciò le ambizioni si fanno sempre più grandi col tempo che passa. Voi come gruppo quali tipo di obiettivi a breve e lungo termine vi siete prefissati?Quando sono arrivata qui, la società disputava il campionato di Serie B e l’obiettivo era vincere qualche partita. Anno dopo anno il roster si è attrezzato sempre meglio fino alla conquista della promozione in Serie A2; poi abbiamo iniziato a mettere l’asticella sempre più in alto passando dalla salvezza ai play-off e così ogni stagione ce ne poniamo uno diverso. Ovviamente tutte vogliono arrivare alla Coppa Italia o alla promozione in A1, noi lasciamo che sia il tempo a parlare e le nostre capacità, poiché vedremo davvero di che pasta siamo fatte. Secondo me possiamo arrivare davvero in alto, ma siamo solamente agli inizi e anche altre rivali con obiettivi simili stanno capendo come compattarsi per puntare successivamente a qualcosa di più importante.
    Dopo tutti questi anni ormai la città di Matelica ti ha reso il suo simbolo, ma vista la tua esperienza in A1 e in generale nella pallacanestro, quale è stato l’impatto che hai avuto con la città appena sei arrivata?Quando sono arrivata qui sono rimasta colpita a livello emotivo. Io avevo appena terminato l’esperienza con Napoli che era fallita, poi sono andata all’Athena Roma e il destino è stato il medesimo, perciò ne venivo da esperienze deludenti a causa di chi non ha vero interesse verso la pallacanestro e verso le giocatrici. Ero abbattuta e non volevo più saperne di giocare, ma qualche tempo dopo è arrivata l’Halley Thunder Matelica che ha riacceso la mia passione per questo sport. Posso dire quasi di essere cresciuta insieme a questo progetto e a questo sogno, ci ha coinvolto entrambi emotivamente e piano piano anche la gente della città ha cominciato a crederci venendo al palazzetto per tifarci e sognare insieme a noi. 
    Sapendo quanto voi sudamericani siate legati alla vostra città e alle vostre usanze, quanto ti manca l’Argentina e indossare la maglia albiceleste?Certamente! Casa è casa e c’è la mia famiglia, però anche qui in Italia le mie abitudini non le perdo. Il mate [the tipico dell’Argentina, ndr] mi “segue” sempre, per me è come una religione: al mattino si beve mate, al pomeriggio si beve mate, in compagnia si beve mate; per noi significa unione, è qualcosa da condividere in qualsiasi momento così come qui si usa andare a prendere un caffè tutti insieme. Allo stesso modo posso dire che indossare la maglia della nazionale è sempre stato tutto per me: a volte la gente fatica a credermi quando glielo racconto, ma quando qui tutti erano in vacanza io andavo in Argentina per allenarmi e giocare i tornei con la nazionale; inoltre non avevo nemmeno il tempo di stare un po’ con la mia famiglia perché ricominciava la stagione e dovevo tornare in Italia. Questo per dire che indossare quei colori rappresenta tutto per me, sentire l’inno nazionale, partecipare alle varie competizioni, perciò tornare in Argentina senza fare le vacanze non è mai stato un peso, anzi semmai un onore. Ho anche un tatuaggio che rappresenta il mio paese, perché volevo qualcosa riguardante le mie origini che rimanesse sempre con me in maniera indelebile. Sono ovviamente legata anche all’Italia e tifo per le ragazze quando giocano in nazionale, però non fatemi scegliere quale delle due preferisco perché non posso rispondere [ride, ndr].
    C’è una giocatrice con cui hai sempre sognato di misurarti o a cui ti sei ispirata nella tua carriera?Per mia fortuna ho avuto l’opportunità di giocare contro la mia giocatrice preferita che è Diana Taurasi. Lei ha origini argentine e io ho potuto regalarle personalmente – in quanto capitano – una maglia della nostra nazionale con stampate sopra il suo cognome e il suo numero. Giocarci contro è stato davvero un privilegio, ma non solo: mi ha anche fatto un fallaccio dopo pochi minuti che eravamo in campo ed è venuta subito a chiedermi scusa per l’accaduto. Qui in Italia invece ho avuto la possibilità di giocare contro e in squadra insieme a Chicca Macchi che reputo la giocatrice italiana più forte della storia, senza nulla togliere a talenti attuali come Matilde [Villa, ndr] o Cecilia [Zandalasini, ndr] per esempio che fanno a gara per chi prenderà il suo testimone, però Chicca la reputo su un altro livello. Posso dire di aver giocato contro l’élite della pallacanestro femminile, perciò alzo le mani e mi reputo davvero fortunata per quanto raggiunto nella mia carriera. LEGGI TUTTO

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    Nba, Tatum show trascina i Celtics. Successo anche per i Bucks

    Un’altra serata di Nba, un’altra serata di giocate e risultati importanti. Nella classica sfida tra Boston Celtics e New York Knicks i padroni di casa conquistano la loro terza vittoria consecutiva in stagione imponendosi sugli ospiti per 114-98 grazie a uno strepitoso Jayson Tatum, autore di 35 punti. Ottimo Tatum, 17 punti nell’ultimo quarto, bene anche Jaylen Brown (22 punti) e il lettone Kristaps Porzingis (21 punti). Al secondo posto della East Conference (8 vittorie-2 sconfitte), i Celtics mercoledì faranno visita a Philadelphia per affrontare i Sixers dell’MVP 2023 Joel Embiid e e di Tyrese Maxey, che li superano in classifica con 8 vittorie e una sola sconfitta.
    Antetokounmpo trascina i Bucks, ok Sacramento
    A Milwaukee i Bucks si imponogono sui Chicago Bulls per 118-109 e tornano alla vittoria dopo due ko consecutivi. Decisivo Giannis Antetokounmpo, autore di 35 punti di cui 13 solo nel 1° quarto. Successo anche dei Toronto Raptors che rimontano un passivo di 23 punti nel secondo tempo e si impongono sui Wizards grazie anche a 39 punti messi a segno da Pascal Siakam. Vince anche Sacramento che si è imposto in casa contro i Cleveland Cavaliers 132-120. Protagonista della serata De’Aaron Fox che al rientro dopo cinque gare di stop mette a referto 28 punti.  LEGGI TUTTO

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    Nba: Doncic brilla contro Charlotte, Cleveland sfata il tabù Golden State

    Sette anni dopo l’ultima volta Cleveland infrange il tabù e batte i Golden State. I Cavs sono riusciti a spezzare la serie di sconfitte consecutive che era arrivata addirittura a 16 infliggendo la prima sconfitta stagionale lontano da casa a Curry e compagni. Grande protagonista della serata Mitchell con 31 punti.
    Doncic trascina i Mavericks
    Della sconfitta dei Warriors ne approfittano i Mavericks, che superano in casa Charlotte (124-118) con il fondamentale contributo di Doncic (23 punti, 12 rimbalzi, 9 assist) e li scavalcano. Altro succresso esterno è quello dei Grizzlies che passano sul parquet di Portland 122-100: miglior realizzatore per gli ospiti Bane con 30 punti.
    Super Durant supera 40 punti
    Altro protagonista della serata Durant che con 41 punti (suo massimo stagionale) è il mattatore nella vittoria di Phoenix a Detroit (120-106). Gara a due facce invece per Barnes, quasi impalpabile nel primo tempo e scatenato nella ripresa von 17 punti messi a segno solo nel quarto quarto. 30 punti totali messi a segno che regalano a Toronto il successo in casa dei San Antonio Spurs (123-116).  LEGGI TUTTO

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    Campobasso contro Ragusa è supersfida in diretta su Rai Sport

    La Serie A1 torna nuovamente in Rai, grazie al grande lavoro della Federazione Italiana Pallacanestro e Lega Basket Femminile, un accordo di grande importanza per l’intero movimento. Ad aprire le danze il match della quarta giornata di Techfind Serie A1 tra Magnolia Campobasso e Passalacqua Ragusa, domenica 22 ottobre alle 20 su Rai Sport HD, canale 58: una sfida interessante, un derby tra due realtà di riferimento del basket femminile nel meridione.LE DUE PROTAGONISTERagusa è in Serie A1 dal 2013, ha raggiunto una storica finale scudetto nel suo primo anno in Serie A e ha vinto due Coppe Italia. Oltre a ciò, ha cresciuto talenti cestistici di altissimo livello, come quello di Awak Kuier, oggi alla Reyer Venezia e seconda scelta al draft WNBA 2021. Grazie al sostegno dello storico sponsor Passalacqua, la Virtus Eirene è stata per anni la principale rivale di Schio, e ha saputo riempire il PalaMinardi di persone di ogni età, creando una vera e propria cultura cestistica in città.Discorso simile anche per la Magnolia Campobasso: il progetto, nato nel 2017 grazie al sostegno dello storico brand di pasta “La Molisana”, si proponeva di dare al Molise una realtà cestistica di vertice e i risultati sono stati ampiamente raggiunti. A testimoniarlo, l’organizzazione della Final Eight di Coppa Italia 2023, e la costante presenza ai vertici del campionato della squadra molisana.IN QUESTA STAGIONEPer la Magnolia, questa è la prima annata senza Robyn Parks, con tante giocatrici chiamate perciò a dare il proprio contributo: Kunaiyi-Akpanah è in grado di andare in doppia doppia ogni sera, e accanto a lei Mistinova e Dedic stanno facendo vedere delle buone cose. L’inizio di stagione è stato molto buono, con una difesa di altissimo livello, marchio di fabbrica di coach Sabatelli, e con una sola sconfitta arrivata contro Schio.Ragusa ha iniziato la stagione mettendo in difficoltà la Virtus Bologna, ma nel match contro il Geas non ha saputo confermare quanto di buono aveva fatto vedere. La squadra è ancora a zero punti, ma può risalire grazie ai nomi importanti che annovera: la coppia Spreafico-Milazzo vede due delle migliori play-guardie italiane in circolazione, accanto alle ottime lunghe Juskaite e Chidom.L’EXChi ha conosciuto entrambe le realtà è Martina Kacerik, attualmente a Campobasso, ma pronta ad affrontare la sua ex squadra.Che effetto ti fa giocare contro Ragusa?Fa sempre un po’ strano, anche se la squadra è cambiata molto e molte mie compagne non giocano più lì. L’anno scorso mi ha fatto molto effetto, ma comunque mi dà anche molta carica e mi incentiva a fare bene.Qual è il ricordo più bello che hai degli anni in Sicilia?Il primo anno. Arrivavo da alcuni anni difficili, ma a Ragusa ho sentito subito il calore del pubblico, oltre che la fiducia dell’allenatore e delle compagne. Ho giocato solo sei partite perché poi mi sono infortunata, però ho costruito tanta fiducia in me stessa che poi mi sono portata dietro.Parlando di Campobasso, come sta andando questo inizio di stagione?Bene, abbiamo fatto una bella preparazione, con tanta attenzione sul gioco in transizione, per provare a prendere più tiri. Nelle prime due partite abbiamo giocato bene, nell’ultima con Schio ci è mancata un po’ di cattiveria, però recuperare da -22 non era scontato e da quello dobbiamo ripartire.Che ruolo senti di avere tu in questa squadra rivoluzionata?Mi piace essere quello che serve, anche perché posso giocare in più ruoli. Mi piace molto anche essere quella che tira su gli animi, senza lasciarmi trasportare dalle emozioni negative come prima ero più propensa a fare.Sei cresciuta in un settore giovanile del nord, ma stai trovando la tua dimensione al sud, come è stata questa transizione?Arrivare in contesti come Ragusa e Campobasso è stato molto bello per me, perché mi sono ritrovata in due realtà in cui il basket è molto importante. I palazzetti sono sempre pieni la domenica e questo ci aiuta. Forse è questo quello che al sud si sente di più: il calore del pubblico e il fatto che ci sia sempre anche nelle sconfitte.Che effetto fa sapere di essere la prima partita in RAI dopo tanti anni per il basket femminile?Una bella sensazione, un punto di partenza su cui si dovrà spingere perché ci meritiamo il giusto palcoscenico. È una cosa che è stata voluta fortemente, speriamo di vederla accadere sempre più spesso.La quarta giornata sarà disponibile su LBF TV. Si inizia sabato alle 19 con Sassari-Schio. Domenica alle 15 Bologna-Faenza, poi quattro partite alle 18: Roma-Battipaglia, Geas-San Martino, Venezia Milano. LEGGI TUTTO

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    Campobasso contro Ragusa è supersfida

    La Serie A1 torna nuovamente in Rai, grazie al grande lavoro della Federazione Italiana Pallacanestro e Lega Basket Femminile, un accordo di grande importanza per l’intero movimento. Ad aprire le danze il match della quarta giornata di Techfind Serie A1 tra Magnolia Campobasso e Passalacqua Ragusa, domenica 22 ottobre alle 20 su Rai Sport HD, canale 58: una sfida interessante, un derby tra due realtà di riferimento del basket femminile nel meridione.LE DUE PROTAGONISTERagusa è in Serie A1 dal 2013, ha raggiunto una storica finale scudetto nel suo primo anno in Serie A e ha vinto due Coppe Italia. Oltre a ciò, ha cresciuto talenti cestistici di altissimo livello, come quello di Awak Kuier, oggi alla Reyer Venezia e seconda scelta al draft WNBA 2021. Grazie al sostegno dello storico sponsor Passalacqua, la Virtus Eirene è stata per anni la principale rivale di Schio, e ha saputo riempire il PalaMinardi di persone di ogni età, creando una vera e propria cultura cestistica in città.Discorso simile anche per la Magnolia Campobasso: il progetto, nato nel 2017 grazie al sostegno dello storico brand di pasta “La Molisana”, si proponeva di dare al Molise una realtà cestistica di vertice e i risultati sono stati ampiamente raggiunti. A testimoniarlo, l’organizzazione della Final Eight di Coppa Italia 2023, e la costante presenza ai vertici del campionato della squadra molisana.IN QUESTA STAGIONEPer la Magnolia, questa è la prima annata senza Robyn Parks, con tante giocatrici chiamate perciò a dare il proprio contributo: Kunaiyi-Akpanah è in grado di andare in doppia doppia ogni sera, e accanto a lei Mistinova e Dedic stanno facendo vedere delle buone cose. L’inizio di stagione è stato molto buono, con una difesa di altissimo livello, marchio di fabbrica di coach Sabatelli, e con una sola sconfitta arrivata contro Schio.Ragusa ha iniziato la stagione mettendo in difficoltà la Virtus Bologna, ma nel match contro il Geas non ha saputo confermare quanto di buono aveva fatto vedere. La squadra è ancora a zero punti, ma può risalire grazie ai nomi importanti che annovera: la coppia Spreafico-Milazzo vede due delle migliori play-guardie italiane in circolazione, accanto alle ottime lunghe Juskaite e Chidom.L’EXChi ha conosciuto entrambe le realtà è Martina Kacerik, attualmente a Campobasso, ma pronta ad affrontare la sua ex squadra.Che effetto ti fa giocare contro Ragusa?Fa sempre un po’ strano, anche se la squadra è cambiata molto e molte mie compagne non giocano più lì. L’anno scorso mi ha fatto molto effetto, ma comunque mi dà anche molta carica e mi incentiva a fare bene.Qual è il ricordo più bello che hai degli anni in Sicilia?Il primo anno. Arrivavo da alcuni anni difficili, ma a Ragusa ho sentito subito il calore del pubblico, oltre che la fiducia dell’allenatore e delle compagne. Ho giocato solo sei partite perché poi mi sono infortunata, però ho costruito tanta fiducia in me stessa che poi mi sono portata dietro.Parlando di Campobasso, come sta andando questo inizio di stagione?Bene, abbiamo fatto una bella preparazione, con tanta attenzione sul gioco in transizione, per provare a prendere più tiri. Nelle prime due partite abbiamo giocato bene, nell’ultima con Schio ci è mancata un po’ di cattiveria, però recuperare da -22 non era scontato e da quello dobbiamo ripartire.Che ruolo senti di avere tu in questa squadra rivoluzionata?Mi piace essere quello che serve, anche perché posso giocare in più ruoli. Mi piace molto anche essere quella che tira su gli animi, senza lasciarmi trasportare dalle emozioni negative come prima ero più propensa a fare.Sei cresciuta in un settore giovanile del nord, ma stai trovando la tua dimensione al sud, come è stata questa transizione?Arrivare in contesti come Ragusa e Campobasso è stato molto bello per me, perché mi sono ritrovata in due realtà in cui il basket è molto importante. I palazzetti sono sempre pieni la domenica e questo ci aiuta. Forse è questo quello che al sud si sente di più: il calore del pubblico e il fatto che ci sia sempre anche nelle sconfitte.Che effetto fa sapere di essere la prima partita in RAI dopo tanti anni per il basket femminile?Una bella sensazione, un punto di partenza su cui si dovrà spingere perché ci meritiamo il giusto palcoscenico. È una cosa che è stata voluta fortemente, speriamo di vederla accadere sempre più spesso.La quarta giornata sarà disponibile su LBF TV. Si inizia sabato alle 19 con Sassari-Schio. Domenica alle 15 Bologna-Faenza, poi quattro partite alle 18: Roma-Battipaglia, Geas-San Martino, Venezia Milano. LEGGI TUTTO