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    L'era dell'Area B a Milano comincia oggi: multe salate per chi non la rispetta

    Da oggi 3 ottobre parte l’Area B di Milano, la nuova zona a traffico limitato in cui non possono transitare veicoli inquinanti e lunghi più di 12 metri che trasportano merci. Una misura importante per la città meneghina che si impegna a rispettare l’ambiente, seppur le proteste per questa nuova normativa non siano mancate. 
    I giorni in cui tale divieto è attivo sono quelli infrasettimanali: dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 19:30. Ricapitolando, le vetture che non possono transitare nell’area B sono: Euro 2 a benzina, Euro 4 diesel senza Fap, Euro 3 e 4 diesel con FAP di serie, Euro 0, 1, 2, 3, 4 diesel con Fap after-market installato entro il 2018 e con classe massa particolato pari almeno a Euro 4, Euro 4 diesel, compresi i bi-fuel, e gli Euro 5 diesel. Sono previste multe molto salate per chi non rispetta la normativa.
    Multe e rischi
    L’Area B di Milano si può considerare “blindata” e chi non può accedervi ma viola il divieto incorre a sanzioni abbastanza alte. La multa prevista infatti è tra i 163 e i 658 euro, non da poco. Se poi si commette la stessa infrazione per ben 2 volte nell’arco di 2 anni, lì scatta la pena accessoria della sospensione patente da 15 a 30 giorni. Bisogna perciò stare attenti e rispettare questo nuovo provvedimento.
    A tenere sotto controllo la zona e le auto che vi accedono sono ben 188 telecamere. Ma attenzione: ci sono delle deroghe. Alcuni veicoli possono circolare nell’Area B aderendo al progetto integrato MoVe-In/Area B. Quali sono? Le auto diesel Euro 4 e 5 e quelle alimentate a benzina Euro 2 potranno circolare se facenti parte del progetto sopracitato. In questo caso se la vettura viene registrata può accedere all’Area con un tetto massimo di km/anno stabilito in base alla sua tipologia e classe ambientale, fino al 30 settembre del 2024.
    Se si prende in considerazione l’elaborazione fatta dal Centro Studi di AutoScout24 sulla base dei dati ACI, saranno circa 165mila le auto che non potranno né accedere né circolare in questa zona.
    Stellantis, Mirafiori diventa green: sarà un hub di riciclo di componenti LEGGI TUTTO

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    Traffico illecito di auto rubate e “ripulite”: tre arresti in autofficina

    Immaginate cosa possa venir fuori se si mettessero “in società” i criminali colpevoli di aver venduto patenti false su Telegram e quelli che nel comune di Piossasco, nel torinese, “ripulivano” auto rubate e le rivendevano a prezzi ovviamente maggiori. Ognuno aveva il suo ruolo: c’era chi le rubava, chi le aggiustava e chi le metteva in vendita, una vera e propria catena di montaggio finita però agli arresti domiciliari.
    L’officina dei furbetti
    Auto rubate consegnate ad un carrozziere, il quale le smontava e le riparava nel caso avessero segni di incidente. Le vetture poi venivano acquistate da un commerciante della zona ovviamente a prezzi stracciati, le “ripuliva” eliminando dati identificativi e targa, per poi rivenderle ad un prezzo più alto. Era questo il piano scoperto dall’operazione “Ticino” svolta dalla Polizia attraverso delle telecamere nascoste installate nell’autofficina. Undici le auto individuate, tra cui una lussuosa Audi S1 di un venditore il quale era stato letteralmente scaraventato giù dal sedile mentre la faceva provare ai potenziali acquirenti che erano poi fuggiti sfrecciando via. La vettura è stata recuperata in Germania grazie all’Interpol. Nel frattempo il carrozziere, il commerciante e il criminale incaricato di rubare le auto sono finiti agli arresti domiciliari, mentre il meccanico che smontava i veicoli è stato sottoposto ad obbligo di dimora.
    Lanciava pacchi di caramelle alle auto e inventava incidenti: denunciato LEGGI TUTTO

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    Gli italiani scelgono l’elettrico: le classifica delle 5 auto usate più vendute

    Uno degli aumenti che gli italiani percepiscono di più in termini di gravità è proprio quello del gas, che influisce tantissimo sullo stile di vita e per il quale bisogna adoperare qualche accortezza se non si desiderano bollette ad un costo esagerato. L’attenzione è andata sul consumo dell’elettricità, da tenere sotto controllo: nei giorni precedenti si è raggiunto il tetto massimo di 870 euro per poi attestarsi su una media giornaliera di 713,69 euro a megawattora.
    La situazione ha toccato molte categorie, e fra queste spicca quello delle automotive dell’usato, nello specifico per quelle elettriche, influendo parecchio: le ibride plug-in e le 100% batterie hanno subito un calo di prezzo del 30% ad agosto, secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico. I problemi restano tantissimi: rincari delle materie prime, inflazione, tensione sui mercati finanziari e impatto della pandemia
    Sulla base delle auto elettriche più vendute – prendendo anche in considerazione il risparmio e la convenienza – Carvago.com ha fatto una classificate dei 5 veicoli elettrici usati più venduti in Italia. Scopriamo quali.
    Re Carlo III e la sua passione per le auto LEGGI TUTTO

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    Quasi 3 milioni di euro evasi al fisco: guai per una società di vendite auto

    Di esperti di evasione fiscale in Italia se ne sentono a bizzeffe. Da nord a sud, più i soggetti sono ricchi e meno intenzione hanno di pagare ciò che devono. Stavolta è il caso di un 70enne genovese che a Savona era amministratore di una società che commerciava autovetture. Fin qui tutto bene, se non fosse che da anni l’Iva evasa è arrivata ad una cifra di quasi 3 milioni di euro.
    Omettere e falsificare
    Non è la prima volta che in Liguria un furbetto dell’Iva viene pizzicato a commettere atti illeciti: lo scorso maggio un prestanome era stato beccato con ben 47 auto intestate al fine di commerciare (attività mai effettuata) automobili usate. Qui la storia è sostanzialmente diversa, ma l’ammontare dell’Iva evasa è altissima: 2,7 milioni di euro, squestrati dalle Forze dell’Ordine a seguito del provvedimento da parte del tribunale, in auto di grossa cilndrata, denaro e fondi di investimento. L’amministratore è un 70enne residente a Genova il quale era solito falsificare le scritture contabili della società e omettere la contabilizzazione dei ricavi generati dalle transazioni economiche dal 2016 al 2019. Le indagini sono scattate a seguito dell’alto numero di flussi bancari che ha fatto insospettire la Guardia di finanza.
    Non dichiara auto e moto per 750mila euro: si becca una denuncia per contrabbando LEGGI TUTTO

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    Carlo, dopo la Regina Elisabetta il trono va al “Re” dei motori

    Sarà Carlo a essere incoronato Re della Gran Bretagna dopo l’improvvisa morte della madre, la Regina Elisabetta, un evento che ha gettato nello sconforto tutto il Regno Unito. L’eredità della ex sovrana, spentasi all’età di 96 anni, ricade quindi sul figlio. Non tutti sanno che negli anni l’ormai ex Principe ha mostrato una certa predilezione per i motori, venendo spesso immortalato alla guida di auto bellissime, si aclassiche che insospettabilmente moderne.
    Morte Regina Elisabetta, il cordoglio social delle Case auto britanniche
    Auto d’epoca e moderne, la passione di Re Carlo
    Una delle prime foto che si trovano cercando sul web mostrano un Carlo in tenerissima età al volante di una macchinina a pedali color verde, tenuto d’occhio dagli occhi pieni d’amore della madre Elisabetta. Qualche anno dopo ecco il piccolo Carlo all’interno di una vera automobile, stavolta con Elisabetta sorridente al volante. Primi segnali di una passione automobilistica che si è poi sviluppata negli anni, quando Carlo era già alla ribalta delle cronache per le vicende di Lady Diana e la sua compagna attuale Camilla Parker-Bowles.Una delle auto più famose appartenute a Carlo è una bellissima Aston Martin DB6 MKII Volante, di un suggestivo color azzurro e con la particolarità di essere alimentata da una sorta di carburante biologico a etanolo. Una predilezione, quella per i marchi britannici, resa palese da altre foto divulgate sul web. Come quando Carlo è stato fotografato al volante di una Morgan rossa decapottabile, o come quando durante una parata di rappresentanza ha lasciato la guida di una MG d’epoca scoperta a Camilla che, a giudicare dal sorriso stampato sul volto, si sarà davvero divertita.
    Land Rover Defender 130 Gun Bus per i funerali del Principe Filippo
    Ma nella lista sono presenti anche delle berline. Come la Bentley che spesso negli anni ’80 e ’90 lo accompagnava nei compiti istituzionali e che oggi è oggetto di culto tra i turisti; un po’ come la Jaguar Sovereign, elegante e raffinata come un vero monarca. Ma in anni recenti Carlo si è lasciato attrarre anche dalla mobilità elettrica, con l’acquisto di una potente Tesla Model S top di gamma. Ma l’esperimento “green” non deve essere andato bene, perché dopo qualche mese la suddetta Tesla è stata venduta. 
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    Morte Regina Elisabetta, il cordoglio social delle Case auto britanniche

    Una notizia ha gettato la Gran Bretagna, e non solo, nello sconforto, l’8 settembre 2022: la morte improvvisa della Regina Elisabetta, che si è spenta all’età di 96 anni. La monarca più longeva della storia britannica (era salita al trono nel 1952), amatissima dai suoi sudditi, ha provocato un’ondata di affetto e commozione in tutto il mondo. Naturalmente, anche le Case automobilistiche hanno dedicato un pensiero sui social, con i marchi inglesi in prima fila. LEGGI TUTTO

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    Trova un bambino non suo in auto: la madre lo aveva messo in quella sbagliata

    Nel parcheggio di un supermercato in Sardegna è avvenuto uno scambio alquanto insolito, e drammatico per qualche minuto, ma che si è per fortuna risolto. Cosa è accaduto? Una mamma ha fatto salire il suo bambino in un’auto che non era la sua. Il problema è che si è accorta dell’errore solo dopo che la vettura in questione aveva messo in moto ed era partita. Ricostruiamo la vicenda.
    Due modelli identici
    Secondo quanto ricostruito, la donna aveva appena fatto la spesa e stava andando verso la propria auto per tornare a casa, dopo aver sistemato gli acquisti e il figlio all’interno della vettura. Fin qui tutto normale. Caso vuole che accanto alla sua, ci fosse parcheggiata un’auto esattamente identica, all’interno della quale si trovava un’altra donna, anche lei in procinto di ripartire. La mamma ha quindi sistemato il bambino di 5 anni sul mezzo ed è andata a prendere carrello e buste. In questo breve tempo, il piccolo è sceso e lì c’è stato lo scambio fatale. Confondendo i due modelli identici, la madre ha fatto risalire il figlio a bordo, ma questa volta nell’auto sbagliata: nel frattempo, infatti, anche questa vettura era aperta, in quanto la proprietaria si era allontanata per riportare il carrello. Non appena di ritorno alla sua vettura, la seconda donna ha messo in moto ed è partita con grande stupore dell’altra che non ha più trovato il proprio bambino. Bambino che si è reso conto di quanto accaduto solo diversi chilometri dopo: sui sedili dell’auto sbagliata, ha iniziato a piangere, mettendo in allarme la conducente, anche lei ignara di quanto era appena accaduto. La donna si è così fermata e ha chiamato le forze dell’ordine che in breve hanno ricostruito la vicenda e riportato il figlio alla madre.
    Scontro tra auto della polizia e una mucca: agenti feriti e bovino morto LEGGI TUTTO

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    Il Signore degli Anelli, il mistero dell'auto nel primo film della saga

    L’uscita lo scorso 2 settembre della nuova serie Gli anelli del potere, prequel della trilogia del Signore degli anelli, ha mandato in visibilio i fan delle trasposizioni cinematografiche (e ora televisive) del romanzo di JRR Tolkien. E con un progetto di così vasta portata, sono davvero tanti gli argmenti di discussione. Tra questi, sono emersi di nuovo alcuni errori presenti nei film. Uno dei più clamorosi, che non è passato inosservato fin da subito all’occhio attento dei fan, riguarda l’auto che si intravede in una delle scene iniziali del primo film La compagnia dell’anello.
    La nuova versione
    Nella sequenza in questione vediamo Frodo, l’hobbit protagonista della trilogia, e il fedele amico Sam abbandonare la Contea. Grazie alle inquadrature da lontano, gli spettatori più attenti non hanno potuto far a meno di notare una nuvola di polvere sulle strade in lontananza (in alto a destra delle foto): in molti hanno associato questo dettaglio alla presenza di una vettura che, indisturbata, viaggiava nell’immaginaria Terra di Mezzo (e con tanto di luce che riflette sulla carrozzeria e permette di intravedere una superficie metallica). Negli anni non sono mancati commenti relativi a questo errore, che ha fatto il giro della rete ed è arrivato fino alla produzione e al regista Peter Jackson, che ha fermamente smentito.      
    La riprova gli spettatori l’hanno avuta con l’uscita del Dvd originale: qui, infatti, non c’è alcuna traccia della nuvola di polvere e di tutti gli altri dettagli che facevano supporre la presenza di una vettura sulla scena. Questo ha alimentato le certezze dell’errore e della sua conseguente rimozione digitale. Errore che, alla fine, è stato ammesso dalla produzione e dal regista.     
    Stranger Things, la classifica delle auto d’epoca più affascinanti della serie
                                                                                                                                                                                                                                                                                  LEGGI TUTTO