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    Rinascita, i risultati dell’U15 Maschile alle Finali Nazionali

    FONDI (LATINA) – È di una vittoria e due sconfitte il bilancio della rappresentativa Under 15 Maschile della Rinascita Volley Lagonegro alle Finali Nazionali di scena nel Lazio in questo scorcio conclusivo di maggio.
    Nonostante l’eliminazione ai gironi (terzo posto e 3 punti), i ragazzi guidati dai coach Francesco Maiorana e Antonio Fortunato hanno ben figurato di fronte a più quotati e forti avversari e sono stati capaci di tenerne testa per larghi tratti dei rispettivi match.

    Si torna a casa con un bagaglio di esperienza importante e la prova tangibile della crescita di una società che vuole continuare ad affacciarsi in palcoscenici così prestigiosi.
    I risultati nel dettaglio (28-29 maggio):
    Volley Treviso – Rinascita Lagonegro 3-1 (18-25, 25-11, 25-21, 25-13)
    Rinascita Lagonegro – School Volley Taurianova 3-0 (26-24, 25-14, 25-9)
    ITAS Trentino – Rinascita Lagonegro 3-0 (25-18, 25-13, 25-22).

    Ermanno Petrocelli – Responsabile Ufficio Stampa Rinascita Volley Lagonegro LEGGI TUTTO

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    Grazie Stefano, grazie Capitano

    Il presidente Fabio Zuliani e tutta la società salutano e ringraziano Stefano Giannotti, che conclude la sua esperienza alla Personal Time San Donà dopo due stagioni da assoluto protagonista.

    Arrivato nell’estate del 2022, Stefano ha saputo imporsi fin da subito come guida tecnica ed emotiva della squadra. Capitano in campo e fuori, ha trascinato i compagni con oltre 1000 punti realizzati ma soprattutto con il suo esempio quotidiano fatto di professionalità, intelligenza tattica e grande spirito di gruppo.

    Oltre ai numeri e alle prestazioni, ciò che resterà sarà la sua presenza costante, il supporto ai più giovani e la capacità di essere sempre una voce sicura nello spogliatoio.

    A lui va il grazie più sincero di tutta la Personal Time San Donà, con l’augurio delle migliori soddisfazioni per il futuro, dentro e fuori dal campo. LEGGI TUTTO

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    Verona ‘promuove’ Marco Valbusa: “Giocare in Superlega è un sogno che si realizza”

    Verona Volley ha annunciato l’ingresso in prima squadra di Marco Valbusa, centrale classe 2005, cresciuto nel Settore Giovanile scaligero. Veronese di nascita, dopo aver completato la trafila nel vivaio del Club, Valbusa ha trascorso le ultime due stagioni in prestito all’ArredoPark Dual Caselle, dove ha maturato esperienza nel campionato nazionale di Serie B.

    Il giovane atleta ha inoltre già vestito la maglia azzurra con le selezioni giovanili della Nazionale Italiana, in particolare partecipando ai campionati europei Under 20 nell’estate 2024. Fresca è la convocazione in Under 21 per preparare i prossimi impegni estivi. L’approdo in prima squadra rappresenta un traguardo significativo per Valbusa, che corona così un percorso di crescita costante all’interno del Club.

    Marco Valbusa ha dichiarato: “Vestire la maglia di Rana Verona in SuperLega è un sogno che si realizza. Ho lavorato duramente in questi anni per farmi trovare pronto, e far parte della squadra della mia città è un orgoglio immenso. Ringrazio la società per la fiducia e tutti gli allenatori che mi hanno accompagnato in questo percorso. Ora non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura”.

    Stefano Fanini, presidente di Verona Volley, ha commentato: “Siamo molto orgogliosi di accogliere Marco in prima squadra, perché rappresenta al meglio anche l’attività che stiamo sviluppando con il nostro Settore Giovanile. Vederlo compiere questo passo con noi è una grande soddisfazione per tutta la società ed uno stimolo per tutti i nostri giovani che possono aspirare a seguire il suo percorso. Marco è un ragazzo serio, con valori solidi e grande determinazione: qualità che lo hanno portato fin qui e che lo aiuteranno a crescere ancora al fianco di giocatori più esperti e assieme a uno staff di spessore. Inoltre, avere un veronese nel roster rafforza ulteriormente il nostro legame con il territorio e la nostra identità”.

    (fonte: Verona Volley) LEGGI TUTTO

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    Armini resta a Bergamo: “Voglio scrivere un nuovo capitolo in questa società”

    Pausa estiva a tinte azzurre per Martina Armini. In attesa del ritorno a Bergamo. Per il libero romano è arrivato il rinnovo del contratto che la legherà al Volley Bergamo 1991 anche per la stagione 2025-2026; nel frattempo, però, per Martina si sono spalancate le porte della Nazionale: convocata in azzurro da Julio Velasco al termine dei Play Off, si è trasferita al Centro Pavesi di Milano dove ora lavora con il gruppo guidato da Carlo Parisi che ha come obiettivo le Universiadi.

    “Bergamo mi ha dato la crescita personale che cercavo nella continuità di gioco, ma mi ha dato anche e soprattutto calore, attraverso i tifosi, il club e lo staff – sottolinea per spiegare la decisione di continuare a vestire la maglia di Bergamo – Siamo riusciti a creare un legame di squadra che ci ha permesso di fare molto bene e la voglia di fare altrettanto bene è tanta e me la sono data come obiettivo. È una sfida anche personale: voglio scrivere un nuovo capitolo in questa società”.

    “Il segreto dei nostri risultati? Il lavoro fatto in palestra naturalmente, ma soprattutto la capacità di crearci un legame e degli equilibri nel gruppo che sono poi stati l’arma in più durante le partite. All’inizio abbiamo fatto fatica, ma quando abbiamo capito quali erano i nostri equilibri e come aiutarci tra di noi, è stato molto più facile prendere ritmo e giocare bene”.

    Aspettando il ritorno, l’obiettivo è crescere anche con la maglia della Nazionale italiana.

    “E’ stimolante lavorare con uno staff di questo livello, perché puoi imparare tantissimo: ti fa venire voglia di essere sempre al 100%, anche in allenamento, e di spingere al massimo, perché stai in uno staff dove ci sono i migliori”.

    (fonte: Volley Bergamo 1991) LEGGI TUTTO

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    Taranto scatenata, da Perugia arriva anche Nicola Cianciotta: “Qui per giocare… e vedere il campo”

    Nicola Cianciotta è un nuovo martello della Gioiella Prisma Taranto. Classe 2001, originario di Bari, alto 196 cm, Nicola Cianciotta arriva a Taranto dopo aver militato nella Sir Susa Vim Perugia, con cui ha vinto la Champions League e la Supercoppa Italiana. Un’esperienza importante, che gli ha permesso di vivere da vicino l’atmosfera delle grandi competizioni europee e di confrontarsi con un altissimo livello di gioco.

    Nel corso del suo percorso, Cianciotta ha affrontato una significativa evoluzione tecnica: nato come centrale, ha poi abbracciato con determinazione il ruolo di schiacciatore, ruolo in cui sarà impiegato nel progetto tecnico della prossima stagione con la maglia rossoblù.

    La sua carriera ha avuto inizio in Puglia tra Locorotondo e Castellana, proseguendo in Serie B con Taviano e Gioia, quindi in A3 con Casarano e in A2 con Club Italia, Mondovì e Castellana Grotte. Dopo il salto in Superlega con Perugia, arriva ora a Taranto con l’obiettivo di ritagliarsi spazio e responsabilità.

    Nel suo palmarès figurano anche titoli internazionali di rilievo con la maglia della Nazionale giovanile: Campione del Mondo Under 19 nel 2019 (eletto miglior centrale del torneo), Campione del Mondo Under 21 nel 2021 e Campione d’Europa Under 22 nel 2022.

    Queste le parole di Nicola Cianciotta al suo arrivo: “La scelta di venire a Taranto è basata sul fatto di avere più possibilità di giocare, di vedere il campo. Sapevo che l’allenatore, Graziosi è molto bravo. Taranto comunque è una piazza importante e che vuole fare bene. Conosco un po’ l’ambiente, perché in passato ho militato nello stesso club con il direttore generale Vito Primavera. Anche Pino Lorizio è una mia conoscenza, così come il coach, contro cui ho giocato più volte. Mi hanno proposto di far parte di un progetto ambizioso, in cui si punta a costruire una squadra competitiva. Essendo anche io pugliese, è un orgoglio poter giocare vicino casa. Indossare la maglia di una squadra della mia terra significa portare in alto la bandiera della Puglia. Mi aspetto una stagione molto intensa: il livello medio delle squadre si è alzato, e sarà un campionato combattuto. Voglio farmi trovare sempre pronto e dare tutto per portare in alto il nome di Taranto.”

    A commentare il suo arrivo è anche il segretario generale Stefano De Luca, che sottolinea: “Nicola è sicuramente un attaccante, un giocatore di temperamento, un combattente. Oltre a essere un ragazzo di livello nazionale, siamo certi che con la sua voglia di mettersi in gioco potrà crescere ancora molto. Il percorso che sta seguendo potrebbe anche portarlo a vestire in futuro la maglia della Nazionale.”

    Con il suo entusiasmo, la sua determinazione e l’orgoglio di rappresentare la Puglia, Nicola Cianciotta è pronto a dare il massimo per la Gioiella Prisma Taranto.

    (fonte: Gioiella Prisma Taranto) LEGGI TUTTO

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    Ufficiale, Anett Németh nuovo braccio armato di Chieri: “Vi spiego la mia scelta”

    Anett Németh è il nuovo opposto della Reale Mutua Fenera Chieri ’76 (QUI la nostra anticipazione di mercato). Nata a Budapest, in Ungheria, il 13 dicembre 1999, 188 cm d’altezza, si avvicina alla pallavolo a 11 anni d’età nel Vasas Obuda. Nel 2018 gli studi la portano negli Stati Uniti alla Coastal Carolina University con cui partecipa al campionato NCAA. Arriva al professionismo nel 2021 con il Postdam in Germania (fra le sue compagne Sarah Van Aalen) dove vince la Supercoppa tedesca nel 2022 e viene premiata MVP della stagione. Nel 2023 sbarca della Serie A1 Tigotà con Pinerolo. La scorsa stagione, a Perugia, la vede risultare la seconda miglior realizzatrice della regular season con 559 punti, preceduta soltanto da Antropova (569).Dal 2018 fa parte della nazionale maggiore ungherese, con cui quest’estate disputerà la Golden League e le ultime partite di qualificazione al prossimo campionato europeo. Qui in basso la prima intervista ai microfoni della sua nuova squadra.

    Benvenuta a Chieri, Anett!“Grazie! Penso che Chieri sia una delle squadre più forti in Italia e mi permetterà di fare un altro passo avanti per migliorare il mio livello di gioco. Mi sono piaciuti il progetto e la responsabilità che Chieri ha voluto darmi. Sono molto emozionata, non vedo l’ora di iniziare“.Con Pinerolo e Perugia hai affrontato Chieri tante volte da avversaria. Che impressioni hai avuto?“Mi ha dato l’impressione di una società molto professionale e organizzata. È sempre stato difficile giocare contro Chieri perché è una squadra con tanta grinta ma anche perché i tifosi creano un’atmosfera fantastica per la squadra“.A Chieri si ricomporrà la diagonale Van Aalen-Németh che già ha fatto le fortune del Postdam. Quanto ha pesato sulla tua scelta la presenza di Sarah?“Sono molto felice di giocare di nuovo con lei, è stato sicuramente un aspetto importante per la mia decisione. A Potsdam avevamo un’ottima intesa sia in campo sia fuori dal campo. Non vedo l’ora di vedere cosa potremo fare insieme in Italia“.Che giocatrice sei?“Penso di essere una giocatrice che cerca sempre di trovare soluzioni diverse e vuole aiutare le sue compagne. Cerco sempre di giocare in un modo intelligente. Cerco di essere una giocatrice su cui si può fare affidamento per palle difficili in situazioni difficili. Un’altra mia caratteristica è che provo a dare il massimo non soltanto con l’attacco ma anche con altri fondamentali come il muro e la difesa“.E fuori dal campo?“Amo passare il tempo con gli amici o la famiglia. Mi piace andare a mangiare qualcosa di buono o fare una passeggiata nella natura o in città. Se posso mi piace anche andare a vedere partite di basket o pallavolo. Nei momenti di riposo mi piace rilassarmi leggendo un libro o guardando un film. Quando ho più tempo cerco sempre di viaggiare in posti nuovi“.I tuoi obiettivi per la prossima stagione?“Voglio dare il mio massimo per aiutare la squadra per raggiungere grandi risultati. Penso che potremo costruire una squadra forte che non si molla mai. Al tempo stesso voglio migliorare sotto ogni aspetto e diventare una versione più forte di me. Cercherà di andare sempre in campo con una mentalità vincente“.

    (fonte: Chieri ’76) LEGGI TUTTO

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    Stagione 25/26: capitan Matteo Sperandio è il primo confermato

    Prima conferma nel roster dell’Alva Inox 2 Emme Service Porto Viro in vista del campionato di Serie A2 Credem Banca 2025/2026. Capitan Matteo Sperandio ha rinnovato per un’altra stagione, legandosi così ai colori nerofucsia per il settimo anno consecutivo.
    Pochi dettagli da discutere, tanta sostanza su cui fare affidamento: il rinnovo del centrale classe 1992 è stato pressoché una formalità. In campo e nello spogliatoio, continuerà a essere un riferimento per la squadra; fuori, ricoprirà ancora l’incarico di responsabile marketing del club.
    Guardando ai numeri, nella scorsa stagione Sperandio ha contribuito in maniera determinante alla salvezza. Ha chiuso la Regular Season con 25 presenze e 149 punti realizzati, di cui ben 63 a muro: un dato, quest’ultimo, che gli è valso il terzo posto assoluto tra gli specialisti del fondamentale.
    Alto 200 centimetri, l’atleta trevigiano gioca in Serie A ininterrottamente dal 2010, incluse tre annate di SuperLega. Al suo attivo, 431 incontri disputati tra campionato e coppe, 2073 punti messi a segno e due promozioni conquistate: dall’A2 all’A1 nel 2015/2016 a Sora, dall’A3 all’A2 nel 2020/2021 proprio a Porto Viro.
    Una carriera straordinaria che sta per arricchirsi di un nuovo capitolo, in una città e una società che per Sperandio sono diventate casa, famiglia: “Questo rinnovo significa tante cose: fiducia, lavoro, dedizione, gioie e dolori – commenta in occasione del prolungamento del contratto – Ho molti ricordi legati a questo club, alcuni belli, altri meno, ma se devo tracciare un bilancio degli anni trascorsi qui, è sicuramente più che positivo. La maglia nerofucsia è diventata una seconda pelle, ormai non riesco più a immaginarmi con altri colori addosso. A Porto Viro sto bene, sia dal punto di vista sportivo che umano: le persone sono speciali, i tifosi, la città. Mi ritengo fortunato, perché posso continuare a giocare ad alto livello e a lavorare vicino casa: non credo esista un posto migliore per proseguire la mia carriera. Sentire la fiducia incondizionata della società è fondamentale, significa che da entrambe le parti c’è la volontà di continuare insieme. Del resto, credo di dimostrare il mio attaccamento con i fatti, sia dentro che fuori dal campo”.
    Anche per un giocatore esperto come Sperandio, ogni stagione è un’occasione per imparare qualcosa di nuovo, e l’ultima non fa eccezione: “È stata una stagione particolare: la mia prima da capitano, con una squadra nuova e molto giovane. Siamo partiti fortissimo, poi abbiamo vissuto momenti complicati, ma alla fine abbiamo centrato l’obiettivo salvezza, che ci eravamo prefissati fin dall’inizio. I risultati della prima parte dell’anno ci avevano fatto sognare qualcosa in più, ma sapevamo che non sarebbe stato facile, e così è stato. Forse avremmo potuto fare meglio, io per primo, sia come giocatore che come capitano. Ma è stata un’esperienza che mi ha insegnato tanto, e spero di farne tesoro per affrontare al meglio la nuova stagione”.
    Ed è giusto allora guardare al futuro, alla stagione 2025/2026: “Sarà quasi un anno zero, è cambiato lo staff tecnico e cambierà una buona parte del roster, per cui avremo bisogno di tempo per diventare squadra. L’obiettivo primario resta la salvezza, ma dobbiamo anche alzare l’asticella. A livello personale, so di poter crescere ancora: tecnicamente, penso soprattutto alla battuta e all’intesa con il palleggiatore. Come capitano, invece, il mio primo compito sarà far capire ai nuovi cosa significa indossare questa maglia, trasmettere la mia grinta a tutto il gruppo e all’ambiente”.
    Sul cambio di guida tecnica e sulle prospettive per l’Alva Inox 2 Emme Service: “Coach Morato ha avuto l’opportunità di salire in SuperLega e ha fatto bene a coglierla: gli auguro davvero il meglio. La società ha scelto Daniele Moretti per aprire un nuovo ciclo: personalmente sono molto contento, lo conosco un po’ per esserci affrontati da giocatori, e chi lo ha avuto parla benissimo di lui anche come allenatore. Come detto, sarà un anno di transizione, almeno all’inizio, ma ci sono tutte le premesse per fare bene. Siamo una società giovane, ma abituata a vincere, e per questo abbiamo quasi il dovere di puntare in alto, di provare ad arrivare il più lontano possibile in tutte le competizioni. Il livello dell’A2 continua ad alzarsi: è arrivata Taranto dalla SuperLega e sta costruendo una squadra molto competitiva, ma anche altri club si stanno rinforzando. Sarà un campionato ancora più difficile, ma proprio per questo anche più bello e stimolante”. LEGGI TUTTO

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    Il Belluno Volley piange la scomparsa di Matteo Piazzetta

    La società del Belluno Volley, con tutta la comunità sportiva e non, si unisce al dolore della famiglia per la prematura scomparsa di Matteo Piazzetta: uno dei protagonisti della prima stagione dei biancoblù in Serie A3 e di due campionati di B. 
    Un vero “rinoceronte”, che in campo sfoderava grinta. Ma fuori era tutta un’altra musica. Perché Matteo era luce. Era gentilezza. Era uno di quelli che salutano per primi. Che aiutano senza dirlo. Che sorridono anche quando avrebbero il motivo per non farlo. 
    Dall’alto dei suoi 2 metri, o quasi, attaccava con la mano sinistra: con i suoi proverbiali “tiri mancini”. E lo faceva con eleganza, ma anche con l’efficacia di chi sa che la pallavolo è fatta di equilibri sottili.
    Al di fuori del palazzetto, invece, lo si poteva scorgere con una macchina fotografica in mano, mentre cercava l’inquadratura perfetta. O magari assorto davanti a un quadro: era innamorato dell’arte. Le immagini, diceva, parlano dove le parole si fermano.
    Forse per questo, ora che Matteo è stato colpito da un male che non guarda in faccia nessuno, siamo senza parole. Perché di fronte a una scomparsa così prematura, a 36 anni ancora da compiere, anche la cronaca si ferma. E lascia spazio al ricordo. Il ricordo di un ragazzo solare, dallo sguardo limpido e dai modi gentili.
    Chi lo ha conosciuto sa che era impossibile non volergli bene. Lo sapevano in spogliatoio, lo sapeva chi lo incrociava dopo una partita. Matteo non c’è più, però resta quella luce. Resta in chi lo ha allenato, in chi ci ha giocato assieme o lo ha incrociato da avversario, in chi ha condiviso con lui sogni ed emozioni. E, soprattutto, resta il suo modo di essere. Il suo modo di stare al mondo. Che non faceva rumore, ma lasciava il segno.
    Ciao Matteo. E grazie. Per ogni muro. Per ogni “tiro mancino”. Per ogni sorriso. Per ogni istante di bellezza che hai saputo regalare: a noi. E alla pallavolo. LEGGI TUTTO