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F1, Mercedes a caccia dell’ottavo sigillo: preoccupano l’affidabilità e le nuove Pirelli

Tra una settimana in Bahrain scatterà ufficialmente una nuova stagione di Formula 1, l’ultima prima di una vera e propria rivoluzione tecnica. Stando alle valutazioni della vigilia, il 2021 dovrebbe essere un anno di transizione, con rapporti di forza simili rispetto alla stagione conclusa pochi mesi fa ad Abu Dhabi. La sessione di test prestagionali in Bahrain non ha però mancato di offrire qualche spunto inaspettato, a partire dalle difficoltà della nuova Mercedes W12. Le nuove regole aerodinamiche hanno spinto i tecnici di Brackley a partorire un progetto estremo per recuperare il carico perduto. I problemi di guidabilità evidenziati nei test sono stati corredati da importanti incognite legate all’affidabilità, che hanno insolitamente relegato Mercedes all’ultimo posto per numero di giri percorsi.

Come testimoniato dai diretti interessati, le difficoltà evidenziate nel corso dei test sono attribuibili al collaudo di un progetto innovativo piuttosto che alla volontà di celare il potenziale della W12. Le basse velocità di punta dovute a una mappa conservativa della power unit si sono rese necessarie al fine di evitare altre rotture. I medesimi grattacapi hanno tormentato il programma di lavoro in casa Aston Martin: gli sfoghi d’aria sono estremamente ridotti e il caldo del deserto non può che aver acuito i problemi di surriscaldamento. A Hamilton e Bottas è stato anche suggerito di rallentare le cambiate per terminare i run messi in preventivo.

I due testacoda di Hamilton uniti ai numerosi bloccaggi patiti da entrambi i piloti hanno palesato un difficile adattamento alla nuova W12. Le due variabili sono le nuove coperture Pirelli e l’aerodinamica. Le gomme 2021 erano state provate per qualche giro in un paio di sessioni di prove libere della scorsa stagione, senza ottenere riscontri particolarmente positivi da parecchi piloti, tra cui gli alfieri Mercedes. Il nuovo concept aerodinamico legato alla zona del fondo era particolarmente atteso dopo essere stato annunciato da Allison in sede di presentazione, senza tuttavia fornire immagini ai curiosi. Se quest’ultima è una pratica ormai consolidata in Formula 1, i problemi di bilanciamento uniti al surriscaldamento provocato proprio dal fondo vettura hanno senz’altro sorpreso gli addetti ai lavori.

Lewis Hamilton ha ammesso che, per la prima volta in carriera, avrebbe voluto più giorni per testare la vettura in pista alla vigilia della stagione. Gli ha fatto eco Toto Wolff, ammettendo come la Mercedes non abbia trovato le sensazioni che cercava e che forse si aspettava dal Bahrain. Valtteri Bottas è parso più a suo agio rispetto al compagno di team e ha dichiarato di aver migliorato il proprio feeling alla guida nell’arco dei tre giorni.

Come rimarcato dai membri del team campione del mondo, si ripone molta fiducia nella capacità di reazione di un gruppo che in sette anni di dominio ha anche saputo incassare alcune dolorose sconfitte o recuperare terreno su avversari in quel momento più performanti. Hamilton e Bottas sono tornati in pista questa settimana per il filming day sul circuito esterno del Bahrain, approfittando dei pochi chilometri concessi a fini promozionali per cercare qualche segnale incoraggiante.

La stagione che si accinge a partire sarà ancora segnata dalla pandemia e il calendario fittissimo complicherà molto il lavoro in fabbrica. Il team dei record punta certamente a prolungare la propria striscia vincente prima dell’attesa rivoluzione del 2022. Bottas vorrà prendersi la scena per continuare a essere protagonista mentre Hamilton dovrà cementare il suo trono a discapito della concorrenza agguerrita.

Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/NMC0FmvNj84/f1-mercedes-a-caccia-dellottavo-sigillo-preoccupano-laffidabilita-e-le-nuove-pirelli.php


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