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Un’esordio amaro per la Pomì Casalmaggiore che contro le campionesse in carica dell’Imoco non è riuscita ad esprimere il proprio gioco. Una partita che ha messo in evidenza i problemi di amalgama della squadra come riportato nell’edizione odierna del quotidiano di Cremona
Il primo crash test stagionale lascia la Pomì con le ossa rotte, vittima di un 3-0 perentorio patito per mano di una corazzata come l’Imoco Volley Conegliano. Una sconfitta amara non tanto in sé ma nell’articolazione di due parziali, il primo ed il terzo, nei quali Casalmaggiore si è abbandonata troppo presto al proprio destino senza opporre grinta e rabbia che ad oggi sono necessarie per superare quel deficit di amalgama più che comprensibile in una squadra totalmente rinnovata.
Vero è che se da un punto di vista emotivo ci sono sconfitte e sconfitte, la classifica non ha sensibilità e valuta solo i punti messi in tasca, motivo per il quale meglio lasciarsi subito alle spalle il duro ko rimediato al Pala Verde e concentrarsi sulla possibilità di pronto riscatto offerta dal match di giovedì, al PalaRadi, con Bergamo.
Il match in terra veneta ha dato segnali sui quali coach Gaspari ed il proprio staff dovranno intervenire subito. Al cospetto di un palleggiatore come Wolosz sia Kakolewska che Mio Bertolo hanno faticato parecchio a prendere le misure esponendo una seconda linea ancora work in progress a ampi spazi vuoti nei quali le venete potevano scegliere a piacimento le traiettorie d’attacco. La battuta è funzionata a singhiozzo con la sola Rahimova, pur con i debiti problemi di adattamento al Molten, parsa in grado di mettere in croce la seconda linea avversaria. Discorso poco dissimile per l’attacco che se da un lato deve fare ovvio affidamento su un attaccante stellare come l’ex Fenerbahce, dall’altro non può risolversi solo nello schema “palla alta in due”. Urge che Carcaces torni una giocatrice quantomeno presentabile perché altrimenti conviene puntare su Gray che, pur non facendo faville, almeno ha tenuto dignitosamente il campo.
Il tempo per invertire la rotta rispetto a Conegliano è pochissimo ma è anche vero che talvolta basta davvero far scattare un interruttore per accendere in una squadra che ha qualità quei meccanismi che la trasformano in una squadra a tutti gli effetti.