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    Novara, dichiaravano reddito zero ma giravano in Ferrari: sgominata banda di truffatori

    Con una Opel Astra con targhe clonate in modo da eludere controlli compivano truffe a tema Covid agli anziani. Poi però andavano in giro su una Ferrari F430 Scuderia, senza aver mai dichiarato un reddito compatibile al mantenimento di una supercar come quella della Casa di Maranello. Quella vettura è stata oggi sequestrata dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Novara.
    Compra online la patente falsa: multa salata e auto sequestrata
    Una supercar da 200.000 euro di valore
    La F430 Scuderia è una variante in 1.200 esemplari del modello di Maranello commercializzato dal 2004 al 2009. Sviluppata in collaborazione con Michael Schumacher, è più leggera di 100 kg rispetto alla F430 standard, la potenza sale a 510 cv e il valore è intorno ai 200.000 euro circa.
    Trasferimento fraudolento di valori
    Il modello protagonista della vicenda era stato acquistato all’estero, con tutta la documentazione trovata dai Carabinieri tra il materiale sequestrato in un’abitazione di Ghislarengo, comune in provincia di Vercelli, luogo di ritrovo della banda di truffatori. L’auto era intestata a un prestanome, dato che i truffatori avevano dichiarato reddito zero: ecco perché le forze dell’ordine ipotizzano anche il reato di trasferimento fraudolento di valori.
    Ferrari finisce contro la vetrina di un centro commerciale: che botto! LEGGI TUTTO

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    Tassista “furbetto”: tariffa folle da 9mila euro per poco più di un chilometro

    Dopo aver letto questa notizia staremo tutti un po’ più attenti a ciò che paghiamo e ciò che firmiamo. Un’imprudente signora di San Francisco ha viaggiato in taxi per circa 11 minuti, percorrendo un tratto di 1,5 chilometri. Al termine della corsa a bordo del “Yellow Cab” ha involontariamente pagato ben 9.875 dollari (circa 8.705 euro) accorgendosi della folle somma solo dopo aver ricevuto il saldo del suo conto bancario.
    In taxi massimo in 2, controllo green pass in stazione
    Un POS problematico
    Margarita Bekker, protagonista della vicenda, aveva viaggiato per soli undici minuti a bordo del taxi, e giunta all’arrivo aveva scelto di pagare con la carta di credito. Non è chiaro se sia stato un difetto del POS, una furbata dell’autista o un errore di digitazione della cifra, ma sul conto della donna erano stati prelevati quasi 10mila dollari: invece l’effettiva tariffa era di 9,87. Ignara dell’enorme somma appena pagata, Margarita ha trascorso tranquillamente le sue giornate fino all’arrivo del suo estratto conto. Tra le spese pagate c’era quella relativa al servizio taxi, e il prezzo non era certo quello che credeva di aver pagato.
    Disguido a lieto fine
    La donna ha immediatamente contattato la Bank of America per presentare un reclamo per frode. A seguito delle indagini gli agenti hanno contattato il tassista, il quale si è giustificato dicendo che la transazione era legittima e certificata da una ricevuta firmata da Margarita. Dopo continui rimbalzi di colpa, il tassista ha ammesso che l’addebito era errato ed è stato licenziato una settimana dopo. Dopo tre mesi, la povera signora Bekker ha ricevuto il rimborso di quella folle spesa per un viaggio in taxi sicuramente indimenticabile.
    Tesla Model 3, a Nuoro l’unico taxi è la super berlina elettrica LEGGI TUTTO

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    MV Agusta Brutale 1000, il furto da 43mila euro è in realtà una truffa

    I dettagli fanno la differenza quando c’è di mezzo un reato. Grazie ai dettagli, infatti, è stato scoperto un centauro sessantenne del torinese accusato di truffa dopo aver denunciato il furto della sua MV Agusta Brutale 1000.
    43mila euro di valore
    Il motociclista, appassionato collezionista, aveva sporto denuncia per il furto della sua moto in edizione limitata e numerata il 25 maggio 2020, così l’assicurazione gli aveva liquidato 43.000 euro. La polizia, intanto, ha avviato un’indagine a riguardo e pian piano ha scoperto dettagli particolari. Tre mesi dopo la denuncia, un turista francese ha pubblicato su Facebook delle foto di una moto molto simile a quella rubata: il casco personalizzato nell’immagine, quindi pezzo unico, era identico a quello del centauro che aveva subito il furto, il quale nel frattempo pubblicava altre foto su una moto diversa ma con lo stesso casco. La carenata era sempre una MV Agusta, ma con targa diversa ad identificare una cilindrata inferiore: una Brutale 910.
    Moto sequestrata
    Il Pm ha chiesto informazioni a MV Agusta, scoprendo che sulla Brutale 1000 rubata era installato un gps legato al telaio. Rintracciando il segnale del gps, gli agenti hanno trovato la moto sparita, che in realtà era sempre rimasta nel garage del suo proprietario: il numero di telaio era stato abraso, ma il mezzo è stato sequestrato dalla polizia che ora indaga anche sugli altri modelli nel garage del collezionista truffaldino.
    Terence Hill: dà gas con la sua BMW e ringrazia Haaland e il Dortmund LEGGI TUTTO

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    La frode dei monopattini: in vendita sul web, ma sono ciclomotori

    Il successo che i monopattini elettrici hanno raggiunto in questo ultimo anno è senza precedenti. Ma ogni fenomeno porta con sé aspetti negativi (regole poco chiare e sicurezza in primis) e positivi (sostenibilità e zero impatto ambientale). Ma quando qualcosa è così ricercato, c’è chi tenta in tutti i modi di attuare truffe per trarne guadagno ed è così che la Procura di Milano ha scoperto una presunta frode su alcune piattaforme web. Ha aperto, quindi, un’inchiesta su presunti mezzi illegali, ovvero non in regola con le normative vigenti, che vengono messi in vendita in rete e spacciati per monopattini elettrici.
    La denuncia dell’Onlit: sono i monopattini i più pericolosi sulle strade
    Otto pagine web bloccate
    Indagando, la Procura ha scoperto che piattaforme come Amazon, eBay e Alibaba pubblicizzavano e mettevano in vendita monopattini illegali. Una trappola in cui sono caduti numerosi utenti che hanno acquistato i mezzi pensando di comprare un monopattino elettrico “standard”. Secondo le indagini della Procura di Milano, questi veicoli possono essere paragonati a veri e propri ciclomotori e necessitano, dunque, di casco, patente e assicurazione. Il gip Guido Salvini ha posto sotto sequestro preventivo 8 pagine web: la vendita di questi mezzi è stata bloccata e il procedimento è a carico di ignoti. I veicoli in questione hanno una potenza superiore ai 500 W oppure una velocità che va oltre il limite massimo di 25 km/h o ancora sono dotati di sellino: si tratta, in sostanza, di tutte caratteristiche vietate dalle leggi italiane sui monopattini. “Per rimanere equiparati ai velocipedi e non diventare ciclomotori, non devono essere dotati di posti a sedere, è proibito il trasporto di altre persone oltre al conducente” si legge nel decreto di sequestro. È bene quindi fare attenzione quando si acquista: chi viene beccato a bordo di un mezzo non regolare rischia una sanzione amministrativa da 100 a 400 euro e la confisca del veicolo.
    Nuove regole per i monopattini: no minori, obbligo di casco e stop dopo il tramonto LEGGI TUTTO

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    Prestanome di 77 anni con 570 auto e 21 milioni di debiti col Fisco

    Prestanome con 570 veicoli. Ecco la scoperta della Polizia locale di Verona che pensando di fare un semplico controllo a un’auto, ha invece tolto il velo a giro illegale. Una vettura è stata fermato, come succede quotidianamente, e dalla verifica è risultata intesta a un prestanome milanese di 77 anni, insieme ad altri 397 veicoli, che poi sono saliti appunto a 570, man mano che si andava avanti con le indagini.
    Il giro dietro al prestanome
    Cercando di scoprire il giro di auto dietro al prestanome, gli agenti hanno trovato ben 16 società fallite, cancellate o in via di estinzione, e anche con un debito record con il Fisco. A occuparsene, poi, la Procura di Milano, che ha preso in mano l’indagine. Chi guidava tutte queste auto? Al volante di una è stato trovato, tanto per fare un esempio, un latitante ricercato con mandato di arresto internazionale, e su un’altra, invece, c’era alla guida una persona che a un posto di blocco ha quasi investito un agente. Che fine farà il 77enne prestanome? Sommerso di multe e tributi, adesso è anche indagato per truffa e falso e ha accumulato circa 21 milioni di euro di tasse evase. 
    Ex bancario arrestato per frode: aveva 37 auto di lusso, quadri d’autore e un busto di Mussolini LEGGI TUTTO