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    Rubava auto ed esportava i pezzi in Marocco: arrestato a Torino

    Era conosciuto dalla Polizia per non essere proprio un cittadino onesto nel pagamento delle tasse allo Stato ma stavolta l’ha fatta davvero grossa. Alle già diverse condanne a suo carico per delitti contro il patrimonio, la Polizia di Torino ha confiscato a questo cittadino di Leinì beni per 600mila euro. LEGGI TUTTO

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    Ladri escogitano nuova truffa, è quella delle “chiavi per terra”

    Roma e provincia è l’epicentro di nuovi furti avvenuti con una nuova tecnica, quella delle chiavi a terra. Non è la prima volta che si sente parlare di sistemi furbi escogitati dai ladri per incastrare le persone, eppure ancora oggi tante sono le vittime a cui vengono rubadi soldi, portafogli ed effetti personali. Questo nuovo fenomeno sta colpendo molto le donne anziane, più ignare e facilmente giostrabili, e tante sono state le denunce. Ma nello specifico come applicano questo metodo?
    Il furto
    E’ bene specificare che chiunque può essere ingannato da questi ladri, quindi bisogna sempre prestare attenzione. Il modus operandi di questi malviventi funziona più o meno così: mentre ci si sta recando alla propria auto dopo aver sbrigato delle commissioni o in questo caso essere stati al supermercato, può capitare che qualcuno si avvicini dicendo “Le sono cadute le chiavi”, mostrando a terra un vero mazzo di chiavi.
    Ma è lì il pericolo: quando il protagonista della truffa si piega per prenderle – anche se successivamente constata non essere suo – il ladro ha già avuto modo di afferrare tutto quello che il conducente ha lasciato sul veicolo. Da quel che si apprende sembrano essere tre i delinquenti del furto e molte zone di Roma sono state saccheggiate, mettendo in allarme la Polizia. Nonostante ci siano stati degli arresti, tale dinamica è ancora molto presente, quindi è bene stare allerta.
    Rubano un’auto e speronano i carabinieri: tre minorenni denunciati LEGGI TUTTO

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    Lanciava pacchi di caramelle alle auto e inventava incidenti: denunciato

    Truffe e caramelle
    Prendeva un pacco di caramelle, lo lanciava dal finestrino contro i veicoli intorno e simulava l’urto tra le vetture. Questa era la tattica utilizzata da un 45enne residente a Napoli e già noto alle Forze dell’Ordine le quali si sono ritrovate proprio nel posto giusto al momento giusto. Gli agenti della Polizia Stradale Campania-Basilicata hanno proprio visto con i loro occhi il truffatore lanciare il pacco di dolciumi da una Wolkswagen Golf verso una Mercedes Classe B intenta a superarla. Così il povero malcapitato è stato costretto a fermarsi e spinto ad ammettere il danno creato di fronte a minacce e parole forti pur sapendo di non essere stato il colpevole del presunto (e mai avvenuto) incidente. Il malvivente ha ovviamente escluso il ricorso all’assicurazione chiedendo invece ben 450 euro in contanti. Immediato l’intervento della pattuglia presente che ha denunciato l’uomo per estorsione.
    Usa, con i soldi delle truffe si compra Ferrari e Tesla per 45 milioni LEGGI TUTTO

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    Usa, con i soldi delle truffe si compra Ferrari e Tesla per 45 milioni

    Ci ha messo poco più di quattro anni a raggirare oltre 10mila persone, e poi col cospicuo bottino si è comprato tutte le auto che voleva: una Rolls Royce, una Ferrari, ben 39 Tesla (tra cui 15 Model 3 e 16 Model Y). Stiamo parlando del truffatore seriale che ha ingannato i suoi clienti tramite operazioni in criptovalute, e per farlo andava in giro a dire di essere un grande amico di Elon Musk. Finalmente è stato scoperto e arrestato dall’FBI a Los Angeles.
    Oltre 10mila persone truffate
    Neil Suresh Chandran, questo il nome del truffatore, dopo quattro anni di truffe senza sosta è stato finalmente fermato. Ma come agiva? Secondo quanto emerso dalla stampa statunitense, l’uomo è un criptomaniac: attraverso un digital wallet con criptovalute differenti metteva in atto le truffe. Raccoglieva soldi dagli ignari clienti per fare degli investimenti che però poi non venivano effettuati. Chandran li convinceva millantando una carriera prestigiosa nel mondo delle criptovalute e amicizie importanti, come Elon Musk e Jeff Bezos, i cui nomi sono comprati nei documenti ufficiali con le prove raccolte per le indagini, anche se i due imprenditori erano completamente all’oscuro di tutto.
    Ma torniamo al bottino. Con i soldi raccolti Chandran ha dato sfogo alla sua grande passione, le auto. Tantissime i modelli che le autorità hanno trovato, per un totale di 45 milioni di dollari (44 milioni di euro). Non solo. Nel suo patrimonio anche cinque ville, un prezioso diamante, una barca, alcuni camper e camioncini. Adesso rischia almeno 20 anni di carcere.
    Milano, esperti di truffe vendevano patenti false: scovati su Telegram LEGGI TUTTO

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    Milano, esperti di truffe vendevano patenti false: scovati su Telegram

    Stranieri che ignoravano l’iter italiano per ottenere la patente, italiani a cui la licenza era stata ritirata. Erano loro le vittime principali di questa banda di truffatori che nel milanese vendeva la documentazione necessaria alla guida tramite Telegram, facendosi prima pagare per poi sparire nel nulla. La Polozia sta tutt’ora portando avanti le indagini per intercettare i maliventi.
    Sulle Dolomiti c’è un autovelox che incassa cifre da record con le multe 
    Truffatori esperti del web
    Un piano studiato ad hoc e messo in atto su Telegram, l’app di messaggistica istantanea dove ormai si consumano più truffe, dalle vendite di green pass falsi per chi mesi fa non voleva vaccinarsi, a bot che ti svuotano il conto corrente. Il business delle patenti false era portata avanti da criminali che erano riusciti a creare canali cloni del Portale dell’Automobilista, ora resi non operativi dal nucleo crimini informatici e telematici della polizia locale di Milano. Le indagini erano partite quando gli stessi agenti avevano notato inserzioni online in cui si pubblicizzavano metodi semplici ed economici per ottenere la licenza di guida senza sostenere alcun esame. Una volta convinte le persone che, per varie ragioni necessitavano della patente, i truffatori si facevano accreditare una parte della somma richiesta, mandando in anteprima su Whatsapp la foto dei documenti e rendendosi poi irreperibili.  
    Derubata la Honda 250 di Jeremias Rodriguez alla pista di Ottobiano  LEGGI TUTTO

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    La clamorosa truffa: “Vuoi l'auto? Se metti l'adesivo, te la paghiamo noi”

    Si stenta a credere, ma non meno di 400, quasi 500 persone hanno creduto di poter acquistare un’auto da 25mila euro circa praticamente quasi a costo zero. Tutto a causa di una truffa ben architettata, che ha coinvolto centinaia di cittadini che all’improvviso si sono ritrovate a dover pagare le rate di vetture che non potevano permettersi, e che il prossimo 6 luglio parteciperanno alla prima udienza del processo contro la società Vantage Group, artefice della truffa denominata My Car No Cost.
    “Se metti l’adesivo, le rate dell’auto le paghiamo noi”
    Il concetto era semplice. La Vantage Group di Massimiliano Casazza e Adelaide De Civita, la coppia che ha architettato il sistema, aveva proposto la finanziaria My Car No Cost. Il contratto prevedeva che l’utente acquistasse da subito l’auto dei suoi sogni, ma sulla fiancata doveva essere esposto un messaggio pubblicitario legato proprio alla società. Per aderire, l’acquirente doveva pagare da subito alla società una cifra di 6-7mila euro, non inclusa nel pagamento dell’auto. La società stessa, poi, si sarebbe impegnata a pagare 60 rate mensili da cifre che andavano dai 300 ai 440 euro. In pratica, il consumatore acquistava un’auto da almeno 25mila euro con sole 6-7mila euro: a pagare tutte le rate ci pensava la società.
    Giro d’affari da 15 milioni di euro
    Una sorta di rimborso. Ma la Vantage Group rimborsava soltanto le prime rate. Poi, scompariva. E l’acquirente si ritrovava così a dover pagare tutte quelle rate per delle auto che, nella maggior parte dei casi, non si potevano permettere. Questo raggiro è avvenuto tra il 2016 e il 2018, e il dato che fa riflettere è che ci siano cascate quasi 500 persone. Tutte queste, adesso, parteciperanno al processo. L’Antitrust, infatti, ha condannato la Vantage Group di Casazza e De Civita per pratica commerciale scorretta. Il nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma della Guardia di Finanza ha ricostruito un giro d’affari di ben 15 milioni di euro.
    Auto per furti e rapine: trovati 160 modelli intestati a due donne senza reddito LEGGI TUTTO

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    Torino, vende auto usata schilometrata e chiude l'autosalone: denunciato

    Una delle truffe più comuni al momento di acquistare un’auto usata: quella di avere a che fare con una vettura a cui sono stati tolti molti chilometri rispetto a quelli dichiarati. Solo che in questo caso l’autore della truffa è stato denunciato: ma l’autosalone in cui lavorava era già chiuso.
    Auto usate, i 5 optional da controllare all’acquisto
    Compra l’auto usata e scopre che…
    Una 39enne di Arborio (provincia di Vercelli) aveva acquistato un’auto usata presso un rivenditore della provincia di Torino. Dopo l’acquisto, sono cominciati i primi problemi meccanici. La donna ha riportato l’auto al rivenditore, che l’ha successivamente riconsegnata dopo aver effettuato un intervento. Ma la donna ha avuto a che fare poi con nuovi problemi, che l’hanno costretta a chiedere il parere di un meccanico di fiducia. Quest’ultimo, dopo un’attenta analisi, ha così rivelato che la macchina era stata schilometrata: aveva quindi molti più km di quelli dichiarati dal rivenditore.
    Rivenditore denunciato, ma… “scomparso”
    La donna ha così denunciato il titolare dell’autosalone, con i Carabinieri che sono subito riusciti a risalire alla sua identità. Ma nel frattempo l’uomo aveva già chiuso l’autosalone.
    Auto usate, in un anno quanti prezzi aumentati: ecco le più “care” LEGGI TUTTO

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    Torino, la truffa della Lamborghini finisce male per un furbetto che non voleva pagarla

    Compra una Lamborghini da 260mila euro in leasing, ma si rifiuta di pagare le rate e poi tenta di rivenderla. Si può riassumere così la vicenda, iniziata a ottobre 2019, che ha come protagonista un 50enne torinese. La latitanza del commerciante dopo l’acquisto spinge l’agenzia creditrice a rivolgersi a una società di recupero crediti e beni di Genova, costretta a contattare l’uomo per risolvere la faccenda. Due le proposte: un piano di rientro o la restituzione dell’auto. Ecco com’è andata a finire.

    In vendita con documenti contraffatti

    Essendo passati diversi mesi (siamo in piena pandemia), il commerciante decide di avvalersi del Decreto del 2020 che prevedeva la sospensione dei canoni leasing per moratoria dovuta agli effetti negativi del Covid. Ma la società di recupero crediti, scaduta la sospensione, capisce che l’uomo non ha alcuna intenzione né di pagare le quote né di restituire la vettura. Non resta che rivolgersi alle forze dell’ordine: i poliziotti del commissariato di Nervi denunciano quindi l’uomo per appropriazione indebita, chiedendo il sequestro del mezzo. Finalmente la Lamborghini, che nel frattempo era sparita, viene rintracciata dagli agenti in un autosalone tra Antibes e Nizza, in Costa Azzurra. E qui la sorpresa: l’auto era stata messa in vendita con tutti i documenti contraffatti. È stata quindi posta sotto sequestro e poi riconsegnata ai poliziotti del commissariato Nervi che hanno provveduto a riportarla alla società di leasing. L’uomo, invece, è stato denunciato.

    Novara, dichiaravano reddito zero ma giravano in Ferrari: sgominata banda di truffatori LEGGI TUTTO