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    F1, Marko: “I problemi della Red Bull nascono dal simulatore”

    Helmut Marko non ha mai esitato ad esternare il suo pensiero ma questa volta è andato forse un po’ oltre rivelando quale sia il vero problema della Red Bull.MONTE-CARLO, MONACO – MAY 24: Oracle Red Bull Racing Team Consultant Dr Helmut Marko walks in the Pitlane after practice ahead of the F1 Grand Prix of Monaco at Circuit de Monaco on May 24, 2024 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Clive Rose/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202405241221 // Usage for editorial use only //Nella sua rubrica su speedweek.com, il super consulente del Team Red Bull ha parlato del difficile Gran Premio di Monaco per la Red Bull.
    Marko ha inoltre rivelato come i problemi della RB20 siano da ricercare nella correlazione tra i dati al simulatore e quanto poi avviene in pista: “Il problema nasce dal simulatore, che indicava come la vettura superasse perfettamente i cordoli. In poche parole, ciò significa che il simulatore e la realtà non sono correlati”.
    Inoltre, al di là del Gp a Monte Carlo, Marko ha anche rivelato come il problema sia anche già emerso in altre occasioni: “Monaco non è stato il primo circuito in cui abbiamo avuto questo problema; il primo caso relativamente grave è stato a Singapore. Il simulatore ha indicato qualcosa che non corrispondeva alla realtà”.

    Anticipando poi che cosa potrebbe succedere al prossimo Gran Premio in Canada, Marko ha detto: “Siamo ottimisti e possiamo almeno scoprire perché il simulatore produce dati che non corrispondono alla realtà. Montreal potrebbe anche essere un fine settimana difficile per noi”. LEGGI TUTTO

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    4 fattori che possono cambiare il mondiale F1 2024

    LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 MSC Cruises Gran Premio del Made in Italy e Dell’Emilia-Romagne 2024, 7th round of the 2024 Formula One World Championship from May 17 to 19, 2024 on the Autodromo Enzo e Dino Ferrari, in Imola, Italy – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    A furia di guardare gli scarichi della Red Bull, a Maranello hanno perso di vista gli specchietti, ed ecco che è comparsa la McLaren. Si scherza, ma da Miami in poi quella che abbiamo visto è una McLaren diversa, una McLaren velocissima, capace di battagliare con tutti, anche con chi, come Max Verstappen sembrava irraggiungibile fino a qualche settimana fa. La Rossa invece dovrà continuare a spingere, anche più di prima, perché sì gli aggiornamenti sembrano rispondere nella maniera corretta, tuttavia lo step fatto tra le mura di Woking è andato ben oltre le aspettative di tutti.
    Dal weekend di Imola viene fuori quindi una Formula 1 inaspettatamente combattuta, con Red Bull, McLaren e Ferrari molto vicine tra di loro. Questo ritrovato equilibrio in pista, se verrà confermato nelle prossime gare, ci regalerà un prosieguo di stagione entusiasmante, in cui saranno i dettagli a fare la differenza.
    Difficile pensare che Max possa cedere il trono, ma di sicuro al campione olandese toccherà sudarsi ogni vittoria, tappa per tappa, sotto il fuoco incrociato di McLaren e Ferrari.
    Possiamo quindi ipotizzare quali saranno i fattori che potranno condizionare la stagione F1 2024 da qui in avanti.

    FATTORE QUALIFICA
    Ora che la distanza tra le prime tre scuderie si è assottigliata, il sabato di qualifica risulterà una sessione dall’enorme peso specifico nell’economia del weekend. Quando lo scorso anno, la Red Bull dominava in lungo e in largo in gara, chiunque facesse la pole il sabato era consapevole di dover capitolare poi la domenica di fronte al mostruoso passo gara di Red Bull. Lo sanno bene i tifosi della Rossa, una vettura che negli ultimi anni si è dimostrata super competitiva in qualifica, ma non altrettanto in gara.
    FATTORE GOMMA
    Nel 2023 Red Bull era l’unica scuderia capace di gestire il problema di usura delle gomme. Questo è stato a lungo uno dei segreti del dominio di Max. Tanto che anche nelle gare in cui la supremazia della RB19 appariva meno netta, gli avversari (Ferrari in particolare) andavano in contro a un repentino crollo di prestazione dopo pochi giri di gara. Quest’anno Ferrari e McLaren non hanno più questo tallone d’Achille. E così, tolto il problema alla radice, a fare la differenza nei singoli weekend sarà la capacità individuale dei piloti di gestire la mescola.
    FATTORE PISTA
    Questo versioni “Evo” delle tre contendenti sono tutte da scoprire. Nei prossimi mesi capiremo il comportamento delle vetture sui layout più disparati. La configurazione del tracciato farà la differenza e Monaco, in quanto pista atipica, ci darà già qualche risposta interessante in merito.
    FATTORE MAX
    Per una McLaren che cresce e una Ferrari che evolve, c’è un Max Verstappen fenomenale. Con una scuderia allo sbando, in cui tutti sembrano essere con il coltello tra i denti e le valigie in mano, Max sta facendo un qualcosa di incredibile. Tra la partenza di Newey e un Horner mezzo spodestato, Max si è messo sulle spalle la Red Bull dimostrando una mentalità da leader assoluto. Avrebbe tutti gli alibi del mondo, invece sembra involarsi verso un altro titolo mondiale, chapeau. LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari in pista a Fiorano: il programma dei due giorni di Test

    Come anticipato martedì, la Ferrari scenderà in pista oggi e domani sul circuito di Fiorano per una due giorni di test. Vediamo insieme il programma dettagliato di quali monoposto scenderanno in pista, di chi sarà alla guida e soprattutto di cosa si proverà.credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Oggi e domani, sul circuito di Fiorano, sono in programma due intense giornate di Test per la Scuderia Ferrari. Il principale motivo di queste prove è da ricondurre agli aggiornamenti che vedremo sulla SF-24 e che faranno il loro debutto al Gran Premio di Imola, in programma per il prossimo fine settimana.
    Questi sviluppi, di cui vi abbiamo parlato in maniera approfondita in questo nostro articolo, riguarderanno principalmente l’apertura delle bocche e il profilo delle pance, il fondo vettura e il cofano motore. Un pacchetto davvero consistente che porterà ad una evoluzione profonda della monoposto che ha debuttato in Bahrain e che ha disputato le prime sei gare del Campionato Mondiale 2024 di Formula 1.
    Per prepararsi al meglio in vista del Gran Premio di casa, la Scuderia di Maranello ha pensato di provare la versione EVO della Ferrari SF-24 a Fiorano, sfruttando i 200km, concessi dalla FIA, per il filming day. I giri a Fiorano permetteranno agli ingegneri Ferrari di raccogliere i primi dati per correlare ciò che hanno sviluppato al CFD e testato in galleria del vento. Il filming day, utile anche per avere immagini con il nuovo sponsor, sarà svolto nella giornata di venerdì 10 maggio. Alla guida ci saranno i piloti titolari, sia per ragioni di riprese, che per ragioni tecniche legate alla raccolta delle prime sensazioni sugli sviluppi.
    Oggi invece, giovedì 9 maggio, è prevista una prima giornata di prove dove, molto probabilmente, non vedremo ancora la Ferrari SF-24 EVO. I test verteranno su due aspetti: il primo è quello di permettere a Oliver Bearman di fare qualche utile chilometro in vista dei test con il team Haas, mentre il secondo riguarda le prove di “paraspruzzi” sulle ruote posteriori che la FIA vorrebbe testare per un debutto forse già il prossimo anno. Le prove di Arthur Leclerc e Oliver Bearman potrebbero anche proseguire nella giornata di venerdì, in funzione del programma svolto giovedì o ancora da svolgere.

    Il programma dei test Ferrari a Fiorano
    – Giovedì 9 Maggio: Test FIA con i paraspruzzi al posteriore e Test per Oliver Bearman e Arthur Leclerc. Le prove potrebbero avvenire con due vetture: la F1-75 del 2022 e la SF-24 del 2024;– Venerdì 10 Maggio: filming day di 200km per raccogliere prime immagini con la livrea con il logo del nuovo HP e raccogliere i primi dati della SF-24 EVO con Carlos Sainz e Charles Leclerc. LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari in pista a Fiorano con la SF-24 EVO

    La Ferrari porterà a Imola una versione profondamente rivista della SF-24. Prima del debutto vero e proprio, la Scuderia di Maranello la proverà in pista a Fiorano, sfruttando i 200km del filming day.credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeLa Ferrari SF-24 EVO sarà una vera e propria versione B dell’attuale monoposto e, stando a quanto abbiamo appreso da varie fonti, potrebbe assomigliare molto alla Red Bull RB20. L’obiettivo non dichiarato di Fred Vasseur sarà quello di infastidire Max Verstappen, quello dichiarato di provare a lottare per il titolo riservato ai costruttori, quello più realistico di difendere il secondo posto tra i team.
    In occasione del Gran Premio del Made In Italy e dell’Emilia Romagna, i tecnici di Maranello metteranno finalmente in pista la versione B della SF-24. Come vi avevamo già anticipato qualche settimana fa, gli interventi più importanti riguarderanno l’apertura delle bocche e il profilo delle pance, il fondo vettura e il cofano motore.
    Interventi molto attesi e importanti che, da quanto abbiamo appreso da fonti vicine a Maranello, sono stati tutti concentrati in un unico delivery in quanto il pacchetto completo è progettato per lavorare in maniera sinergica. Singoli update, che qualcuno aveva ipotizzato potessero essere anticipati a Miami, non avrebbero avuto la stessa efficacia ma, al contrario, avrebbero probabilmente portato a inutili perdite di tempo per la valutazione della bontà dei singoli interventi.
    Grazie ai disegni di Rosario Giuliana (@RosarioGiuliana), in passato già collaboratore di CircusF1, siamo in grado di mostrarvi una ricostruzione di come potrebbero apparire le nuove pance della SF-24.

    Esclusiva #Ferrari: A Imola pacchetto importante, un incremento di 1 decimo di carico e 1 decimo e mezzo di efficienza, che includerà nuovi inlet con labbro superiore avanzato (inizialmente bocciati).#F1 #FORMU1A https://t.co/C6Men71cVr
    — Rosario Giuliana (@RosarioGiuliana) April 11, 2024

    Le modifiche alle pance, quelle al fondo, ai canali venturi e al cofano motore, le potremo vedere da vicino in pista a Imola, in occasione del settimo appuntamento del calendario F1 2024. Già nella giornata di giovedì 9 maggio, venerdì 10 in caso di maltempo, la Ferrari porterà in pista la Ferrari SF-24 EVO sulla pista di Fiorano.
    Grazie ai 200km concessi dal regolamento per il filming day, Charles Leclerc e Carlos Sainz potranno provare in anteprima tutte le novità e fornire i primi utili feedback agli ingegneri che avranno modo anche di raccogliere una serie di dati utili per la correlazione tra galleria del vento e pista.
    La Scuderia di Maranello non vuole dunque lasciare nulla la caso, per arrivare alla gara di casa con una monoposto che possa permettere al monegasco e allo spagnolo di fare un deciso passo in avanti. La vittoria di Lando Norris a Miami, ha dimostrato che Max Verstappen si può battere. E ora tocca alla Ferrari! LEGGI TUTTO

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    Senna Sempre

    FIA WEC 2024, Imola – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Sulla griglia di partenza è tutto pronto. I bolidi fremono, le tribune e i prati risuonano come nei giorni di festa e Imola è, come sempre, uno dei posti più belli del motorsport.
    Il tempo non è granché: del resto, in questa stagione, da queste parti, non è difficile imbattersi in quattro stagioni condensate in un weekend di gara. Il cielo è blu e fa da pascolo a gruppi di nuvole bianche, che ricordano solo lontanamente le loro livorose sorelle, che la sera precedente hanno rovesciato sulle teste degli appassionati uno scroscio abbondante, solcato dai lampi; il vento sparge ovunque una nevicata di germogli di pioppo e se tendi bene l’orecchio, quando i motori tacciono, dal paddock puoi sentire rumoreggiare il fiume.
    E’ il 21 aprile 2024, domenica di gara. Non è Formula Uno, ma Wec. Tutti sanno, in fondo, che non sono lì soltanto per la corsa: glielo rammentano le bandiere, le foto, i messaggi e i fiori lì al Tamburello, affastellati a mo’ di ex voto pagani. Tutti sanno che dieci giorni dopo cadrà la ricorrenza di quel weekend maledetto, di quando pensammo che ci era stato tolto tutto e niente fu più come prima. Tutti sanno e, magari, aspettano qualcosa, che puntualmente avviene, alle 12.42, poco prima dello start: la torre viene avvolta in un drappo gigante, che scende dolcemente a coprirla quasi del tutto. 
    Senna 30 years – Imola

    La scritta campeggia su uno sgargiante fondo giallo, accanto allo sguardo del campione, incorniciato dalla visiera, accennato in blu. Per un po’, la febbre della gara imminente si acquieta e Imola sembra il disegno di un bambino: giallo sole, blu cielo, bianco nuvole e verde albero, una macchina – magari rossa – che corre su un nastro d’asfalto nero senza inizio e fine. Settantasettemila anime si sincronizzano come i semafori dello start e restano sospesi, come bambini che restano col pastello a mezz’aria perché un pensiero, un’idea, ha interrotto il loro disegno. Un applauso scioglie il raccoglimento e risuona dalle tribune ai prati, attraverso il parco e increspando le acque del Santerno. 

    Ayrton e Roland, Senna e Ratzenberger: due destini incrociatisi in una beffarda e tragica coincidenza, due sogni – diversi eppure simili – spezzatisi nell’arco di due giornate e un mondo, quello del motorsport, che cambia definitivamente. Oggi sono trent’anni da allora: i visi si sono trasformati, invecchiati, ma le lacrime che li rigano sono rimaste inalterate.
    Senna per noi era un’idea, un’icona, un simbolo, ma, prima che una figura carismatica era anche e soprattutto un uomo dall’animo notevole, una persona nata privilegiata e cresciuta vincente, che tuttavia non aveva mai negato attenzioni e impegno verso i più deboli. Un genio delle corse, uno sportivo coriaceo, un purosangue umorale e indomabile dallo sguardo intenso, a tratti tormentato, spietato con gli avversari ma pronto a balzare giù dalla monoposto per soccorrerli in pista, se fosse stato necessario.
    Mai riuscirò a dimenticare l’intervista fatta in strada, a una donna che, nella sua  San Paolo, attendeva in strada il passaggio del feretro di Senna per dargli un ultimo saluto:«Non c’è più niente di bello in questo Paese!» esclamò. Quelle parole così disperate, espresse nella melodiosa lingua della bossa nova, erano il canto di una generazione perduta: quella speranza, quella prospettiva di riscatto che la figura di Senna aveva incarnato erano tramontate per sempre.
    Trent’anni dopo, davanti a quello striscione teso, dò ragione a quella donna: niente è stato più lo stesso, nessun paragone ha o avrà mai più senso. Nessuno, anche se a lui si ispira o ne vorrebbe evocare la figura, farà cadere dall’entusiasmo quelle tribune ricolme di rosso solcando la pista di Imola a bordo di una Ferrari. Imola resterà per sempre uno dei posti più belli del motorsport ma sarà, al contempo, per sempre, la teca di due sogni tragicamente spezzati.
    Ayrton e Roland, Senna e Ratzenberger. Dopo tutto questo tempo? Sempre.

    Io non#6HImola pic.twitter.com/jMjXp5WzSy
    — Laura Di Nicola (@elledinicola) April 21, 2024 LEGGI TUTTO

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    F1, Perché Adrian Newey ha deciso di lasciare Red Bull

    La decisione di Adrian Newey di lasciare la Red Bull troverà le prime conferme ufficiali nelle prossime ore, forse giorni o settimane. Non è importante, lo è invece capire perché l’ingegnere inglese non vuole più collaborare con Red Bull.SUZUKA, JAPAN – APRIL 06: Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Oracle Red Bull Racing looks on in the garage during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Japan at Suzuka International Racing Course on April 06, 2024 in Suzuka, Japan. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202404060248 // Usage for editorial use only //

    Adrian Newey, 66enne ingegnere inglese, è considerato da tutti come il miglior progettista in Formula 1. Direttore tecnico della Red Bull dal 2006, Newey è il “tecnico” più vincente di tutti i tempi. Nel suo palmares ci sono ben 13 titoli mondiali piloti, 12 costruttori (6 con Red Bull, 5 con Williams e 1 con McLaren) e oltre 200 Gran Premi vinti.
    E’ notizia di ieri che Newey voglia lasciare il suo attuale team. La destinazione non è ancora nota, anche se le ipotesi sono quelle che vi abbiamo indicato in questo nostro articolo. Oggi invece vi vogliamo parlare del perché Newey abbia maturato la decisione di lasciare il team con cui collabora da 18 anni.
    1. La morte di Dietrich Mateschitz
    L’imprenditore austriaco, co-fondatore della nota casa produttrice della bevanda energetica Red Bull di cui deteneva il 49% delle azioni, è scomparso lo scorso 22 ottobre. Da quel momento la guida strategica e operativa dell’azienda è stata suddivisa tra tre persone. Al di là dei nomi – Franz Watzlawick (CEO Beverage); Alexander Kirchmayr (CFO); Oliver Mintzlaff (CEO Corporate Projects and Investments) – che però a noi poco importano, quel che conta è che, da quel momento, le cose non sono più andate come in passato. Come in ogni azienda dove viene meno il numero uno, alcuni problemi cominciano ad emergere. Il caso Horner è solamente quello che è balzato alle cronache, alimentato da chi, all’interno di Red Bull e in particolare del team austriaco con base a Milton Keynes, nutriva qualche ambizione di troppo.
    2. Il caso Horner
    Scoppiato come una bomba ad orologeria, poco prima dell’inizio del mondiale F1 2024, il caso Horner non ha ancora visto una chiusura definitiva. Era il 5 febbraio scorso quanto, alla vigilia della presentazione delle nuove monoposto e quindi con l’attenzione mediatica che cominciava a salire, cominciarono a trapelare le prime notizie sull’indagine interna per “comportamenti inappropriati verso una dipendente” da parte del Team Principal della Red Bull Racing. La notizia venne diffusa dal quotidiano olandese ‘De Telegraaf‘ e poi rapidamente riprese da tutti i media che seguono il Circus della Formula 1 e non solo. Horner partecipa regolarmente alla presentazione della nuova RB20 il giorno 15 febbraio, è presente ai test e al primo Gran Premio dell’anno in Bahrain.
    Al di là di questo e delle altre notizie vere o presunte che dal febbraio sono state scritte, quel che sappiamo con certezza è che la tutto questo ha portato o forse è la conseguenza di una vera e propria spaccatura interna all’azienda che avrà ripercussioni sul team di Formula 1. Ci sarebbe infatti la cordata austriaca a cui Horner non sarebbe più gradito, indipendentemente anche dalla scomoda vicenda; la fazione invece guidata dal thailandese Chalerm Yoovidhya, che detiene il 51% del gruppo Red Bull, sarebbe a favore di Horner mentre avrebbe preferito l’allontanamento di Helmut Marko e papà Jos.
    Yoovidhya però, non molto avvezzo a questo tipo di situazioni, non è riuscito nel suo intento di rafforzare Horner e allontanare Marko. Questo avrebbe portato Adrian Newey a ripensare al suo impegno in Red Bull, un team dove ora non è più così “piacevole” lavorare, anche per il punto (3) che andremo ad esporre qui sotto.

    3. L’uscita di Honda e i paletti di “FORD”
    A partire dal 2026, la Power Unit del Team Red Bull non sarà più Honda ma sarà progettato e costruito in casa nel nuove centro Red Bull Powertrains. Accanto al costruttore austriaco ci sarà però FORD. La collaborazione, annunciata con largo anticipo a inizio 2023, non ha i contorni molto ben definiti. La frase del comunicato che dice “Ford e Red Bull Powertrains lavoreranno per sviluppare le Power Unit legate al nuovo regolamento tecnico che si vedrà nel 2026“, non spiega esattamente chi farà cosa. Newey sa benissimo che questa situazione potrebbe portare a ritardi nella progettazione e a frizioni che potrebbero avere serie conseguenza sulle tempistiche e sulla bontà del progetto per il 2026, dove l’ennesimo cambio di regolamento potrebbe, nuovamente, cambiare i valori in pista. Anche l’interferenza dei vertici di FORD sulla vicenda Horner non è piaciuta al progettista inglese.
    Tutto questo – la morte di Mateschitz, il caso Horner e i paletti di FORD – avrebbero fatto riflettere Adrian Newey. Unito a questo, le recenti a rinnovate offerte da parte di Ferrari e di altri team (Aston Martin), avrebbero fatto propendere il progettista inglese per la decisione di lasciare Red Bull. Dopo 16 anni, l’idea di poter approdare a Maranello e di poter riportare al successo il più prestigioso dei team di Formula 1, è una prospettiva e uno stimolo che non può più essere messo da parte. I legami con l’Inghilterra sono forti ma, a 66 anni, forse un po’ meno importanti di un tempo. Il trasferimento con la moglie sarebbe anche più gestibile e comunque per un periodo non così lungo. L’idea di Newey è quella di un contratto di massimo tre anni, per poi godersi una meritatissima “pensione”.
    Nella foto qui sotto, Adrian Newey a colloquio con Chris Horner. Tra i due, in questi mesi, ci sono stati molti scambi di opinioni, fino a giungere alla decisione di separare le loro strade.BAHRAIN, BAHRAIN – FEBRUARY 29: Oracle Red Bull Racing Team Principal Christian Horner and Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Oracle Red Bull Racing talk in the Paddock prior to practice ahead of the F1 Grand Prix of Bahrain at Bahrain International Circuit on February 29, 2024 in Bahrain, Bahrain. (Photo by Clive Rose/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202402290138 // Usage for editorial use only // LEGGI TUTTO

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    Adrian Newey lascia la Red Bull, forse già a fine anno. Destinazione Ferrari?

    AUSTIN, TEXAS – OCTOBER 22: Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Red Bull Racing looks on, on the grid during the F1 Grand Prix of United States at Circuit of The Americas on October 22, 2023 in Austin, Texas. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202310230130 // Usage for editorial use only //

    La notizia bomba è già rimbalzata ovunque nel globo dopo essere partita dai tedeschi di Auto Motor und Sport il super ingegnere della Red Bull, Adrian Newey, è pronto a lasciare la Red Bull, si pensa già alla fine della stagione 2024. Dopo il caso sulle presunte molestie del team principal Christian Horner nei confronti di una dipendente, la squadra di Milton Keynes è investita da un altro scossone. Stavolta di natura tecnica.
    Anche se la ragione di questo addio potrebbe proprio celarsi in quella divisione così netta nata in seguito allo scandalo di febbraio. Il legame tra Horner e Newey si è via via sgretolato fino alla rottura totale. Uno dei due doveva fare le valigie ed è stato il genio Newey a fare la prima mossa. L’inglese, alla Red Bull dal 2006, è rimasto negativamente colpito dalle lotte di potere interne e non voleva essere completamente relegato alla progettazione della hypercar RB17, una belva da 1200 CV per 900 kg di peso.
    Le opzioni sul tavolo adesso sono tre, anche se non tutte sono totalmente percorribili. In pole position dovrebbe esserci l’Aston Martin che, anche grazie al motore Honda, punta a fare all in nel 2026, quando cambieranno i regolamenti tecnici. Con Newey e il rinnovo di Fernando Alonso, la squadra inglese può davvero far paura. In più, ad avvalorare questa opzione, il fatto che l’ingegnere 65enne sia restio a trasferirsi all’estero, preferendo spostarsi di neanche 30 km da Milton Keynes, sede della Red Bull, a Silverstone.

    Per quanto riguarda la Mercedes, il discorso è simile anche se questa chance sembra essere meno probabile. Il team di Brackley sembra aver intrapreso un loop negativo e, in caso di mancata rivoluzione interna e di organico, non sembrano esserci gli stimoli tecnici necessari per guadagnarsi la fiducia di un difficile come Newey. Anche se le capacità persuasive di Toto Wolff potrebbero fare la differenza.
    In ultima istanza, il capitolo Ferrari. Difficile, molto difficile, ma non improbabile. Esattamente ciò che si diceva prima dell’ingaggio di Lewis Hamilton per il 2025. La nuova gestione della Rossa firmata Frederic Vasseur ha già riservato delle grandi sorprese e l’appeal di un ritorno alla vittoria in grande stile per il 2026 potrebbe sedurre anche Adrian Newey. Persino facendolo trasferire in Italia. Ma rimane comunque uno scenario tutt’altro che facile da percorrere. Ma mai dire mai. LEGGI TUTTO

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    Audi, pronta una super offerta per avere Carlos Sainz

    Dalla svizzera giungono notizie di una forte pressione da parte di Audi per convincere Carlos Sainz a firmare per Sauber per il 2025.SAINZ Carlos (spa), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Rolex Australian Grand Prix 2024, 3rd round of the 2024 Formula One World Championship from March 22 to 24, 2024 on the Albert Park Circuit, in Melbourne, Australia – Photo Florent Gooden / DPPI

    Ferrari e Sauber hanno avuto un inizio di stagione 2024 molto diverso. La Ferrari ha ottenuto una doppietta, tre podi e alcuni altri piazzamenti a punti che la collocano in classifica al secondo posto, dietro solamente alla Red Bull.
    La Sauber, invece, ha faticato molto nelle prime quattro gare. I problemi ai dadi delle ruote hanno rallentato le monoposto di Vallteri Bottas e Zhou Guanyu, durante i pit stop. Il pilota cinese poi si è qualificato in ultima posizione, nelle ultime tre gare. La squadra che dal 2026 diventerà Audi occupa il 9° posto in classifica, davanti solo ad Alpine.
    Al di là dei risultati, i due piloti sono sul banco degli imputati e, da fonti vicine al team elvetico, Audi avrebbe già messo sotto contratto un pilota per il 2025 e starebbe facendo “carte false” per ingaggiare Carlos Sainz.
    Ma perché Sainz dovrebbe firmare con Audi quando ancora ci potrebbe essere un sedile libero in Mercedes e forse uno anche in Red Bull? Sulla carta, l’ingresso in Formula 1 del colosso automobilistico tedesco potrebbe essere una scommessa vincente per lo spagnolo della Ferrari.
    Suo papà poi, Carlos Sainz Sr, ha vinto la Dakar guidando per Audi ed è strettamente legato alla casa dei 4 anelli. Se anche il figlio dovesse legarsi ad Audi in F1, sarebbe perfetto.
    Secondo quanto riportato da Blick, Sainz è diventato l’obiettivo numero uno di Audi per la prossima stagione. Correndo per Sauber nel 2025, lo spagnolo si ambienterebbe e sarebbe più pronto per il debutto ufficiale dell’Audi nel 2026.

    Audi quindi starebbe spingendo su Sainz e il suo entourage per firmare un contratto a lungo termine. Il pilota spagnolo però vorrebbe continuare a vincere anche nel 2025 e, almeno il prossimo anno, Sauber gli consentirebbe di fare forse qualche punto.
    Con un sedile già assegnato a Nico Hulkenberg, Sainz sarebbe il pilota perfetto per la crescita della squadra e per arrivare preparati al 2026.
    Le prossime settimane rischiano di essere decisive, per il futuro del pilota spagnolo che molto bene ha fatto in questo inizio di stagione con la Ferrari. LEGGI TUTTO