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    F1, In Turchia il primo match point per Hamilton: Campione del Mondo se…

    In Turchia Hamilton si giocherà il primo match point della stagione F1 2020. Tutti i risultati che potrebbero portare l’inglese al suo settimo titolo piloti.

    Lewis Hamilton potrebbe laurearsi Campione del Mondo Piloti, già domenica prossima dopo il Gran Premio della Turchia.
    Il pilota inglese della Mercedes, con 282 punti in classifica, ha un vantaggio di ben 85 lunghezze da Valtteri Bottas. Il compagno di squadra è l’unico che matematicamente potrebbe ancora rovinare la festa a Hamilton.
    Vediamo allora tutte le combinazioni che assegnerebbero il settimo titolo piloti F1 al numero uno di casa Mercedes.

    Hamilton sarà campione del mondo piloti F1 in Turchia se:Vince la gara;Arriva 2° e Bottas vince la gara ma senza il giro veloce;Arriva 3° con Bottas 2°;Arriva 4° con Bottas 2°;Arriva 5° con Bottas 3°;Arriva 6° con Bottas 3° ma senza il giro veloce;Arriva 7° con Bottas 4°;Arriva 8° con Bottas 5°;Arriva 9° con Bottas 6°;Arriva 10° con Bottas 6° ma senza il giro veloce;Arriva fuori dalla zona punti con Bottas 7° e senza giro veloce. LEGGI TUTTO

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    Ferrari F1, la storia si ripete: dai sorrisi alle lotte intestine

    Il piatto langue. Dopo 13 dei 17 Gran Premi in calendario, la Ferrari raccoglie le macerie — tecniche ed umane — di un Mondiale iniziato male e che sta finendo peggio. I risultati non mentono: la Ferrari ha sinora ottenuto 103 punti, occupando la sesta posizione provvisoria in classifica generale. C… L’articolo Ferrari F1, la storia si […] LEGGI TUTTO

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    Hamilton e il dubbio amletico. Continuare a dominare o mettersi in gioco?

    Il tema principale del post GP d’Emilia Romagna è il futuro di Lewis Hamilton. Stavolta si parla poco dell’ennesima vittoria di cattiveria e di classe conquistata dal campione inglese. Che non lascia respiro. Già ad armi pari è complicatissimo affrontarlo, chiedere al povero Valtteri Bottas, ancora una volta umiliato in gara. Figuriamoci con una macchina che non porta una stella d’argento sul muso. Diventa impossibile per chiunque competere. Ma ora avanzano delle nubi all’orizzonte. Il rinnovo con Mercedes non è sicuro, con Lewis che ha avanzato anche l’ipotesi ritiro.
    E qui nasce un dubbio, amletico appunto. Lewis ha prima raggiunto poi superato dei record incredibili e che sembravano impossibile da eguagliare. Solo i numeri basterebbero ad incoronarlo il migliore di tutti i tempi. Ma le fredde statistiche dicono tutto e dicono niente. La situazione è paradossale ma dominare in questo modo, stravincere ogni confronto in pista sta rendendo Hamilton schiavo delle sue stesse vittorie, conquistate con apparente facilità. Con il risultato che l’opinione pubblica è ancora divisa. Molti non lo considerano neanche degno di essere considerato il migliore di sempre.
    A questo punto, anche Lewis avrà capito che non basta più vincere così. Adesso serve qualcosa di più. Serve andare oltre e mettersi in gioco veramente. E’ il momento di un cambiamento per la sua stessa legittimazione. E’ il momento di una nuova sfida, con una nuova squadra ed un nuovo compagno. Che non sia un altro Bottas, ma uno come Max Verstappen, come Charles Leclerc o Sebastian Vettel. Solo vincendo l’ennesimo confronto ed emozionare con un’auto che non si chiama Mercedes potrà davvero dimostrare che lui è il migliore di tutti i tempi. Al netto dei paragoni e delle epoche.
    E magari ci avrà pensato per tutto il week end di Imola, mentre passava a duecento all’ora al Tamburello. Al suo idolo Ayrton Senna. E al perché lui è considerato il migliore seppur abbia ben 51 vittorie e quasi quattro titoli mondiali in meno. Forse si sta convincendo a fare una pazzia. A lasciare la sua confort zone, la Mercedes, che lo ha fatto grande, grandissimo. Ma ora la sua missione è quella di diventare immortale. Qui è la chiave di tutto. Sorprendici Lewis. Fallo soprattutto per te. LEGGI TUTTO

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    F1, Lewis Hamilton: Non so se correrò in Formula 1 l’anno prossimo

    Alla vigilia del Gran Premio dell’Emilia Romagna avevamo analizzato le ragioni dietro al mancato rinnovo di Lewis Hamilton con Mercedes. Una conclusione che sembra già scritta non esclude tuttavia un eventuale colpo di scena: l’addio del campione inglese alla Formula 1. Le parole pronunc… L’articolo F1, Lewis Hamilton: Non so se correrò in Formula 1 […] LEGGI TUTTO

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    F1 2020, Mercedes è Campione del Mondo Costruttori per la settima stagione consecutiva!

    Non serviva certo questo ulteriore record per scoprire la forza devastante di un gruppo che sta dominando la scena da sette anni a questa parte. Al termine del Gran Premio dell’Emilia Romagna la Mercedes si è laureata campione del mondo per la settima stagione consecutiva. Il record sin qui condiviso con la Ferrari guidata dal triumvirato Todt-Brawn-Schumacher di sei campionati consecutivi è stato battuto. Sebbene i successi di questa corazzata tedesca con sede a Brackley non facciano più notizia, occorre riflettere sul percorso di questo gruppo verso un ciclo di successi senza precedenti nella storia di questo sport.
    La Mercedes che nel 2010 è rientrata in Formula 1 in veste ufficiale ha faticato non poco a ritagliarsi il suo spazio. La prima vittoria è arrivata solo nel 2012 in Cina con un weekend perfetto di Nico Rosberg. Nel 2013 con l’ingaggio di Lewis Hamilton il team diventa una presenza più stabile sul podio e coglie tre vittorie complessive, terminando la stagione al secondo posto nei costruttori. Nel 2014 l’avvento dell’era turbo ibrida spiana la strada alle frecce d’argento che a suon di vittorie si riveleranno all’altezza del mito. Il dopo è storia.
    Le power unit sono la costante del loro dominio ma si contano due significative rivoluzioni tecniche nel corso degli anni, una nel 2017 e la successiva nel 2019. Nel biennio 2017/2018 la Mercedes si scontra con la Ferrari dando vita a grandi duelli tra i due piloti simbolo di questa generazione, Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. A emergere sarà il campione inglese grazie a una condotta di gara magistrale e a un team dotato di una straordinaria capacità di reazione.
    La Mercedes si è rivelata un’organizzazione perfetta in grado di tirare fuori il meglio nei momenti decisivi, nel corso delle battaglie più feroci. È un team che ha saputo reinventarsi anche dopo aver perso uomini chiave. Al termine del 2016 il direttore tecnico Paddy Lowe lascia il team e in sua sostituzione arriva James Allison, da poco silurato da Marchionne in Ferrari. Nel 2019 termina anche l’esperienza di Aldo Costa, figura fondamentale in questi anni di successi. Nella stessa stagione verrà a mancare Niki Lauda, personalità senza eguali nel paddock e leader insieme a Toto Wolff di questa squadra. Lo stesso team principal ha recentemente dichiarato di essere alla ricerca di una figura interna che possa sostituirlo in vista di un suo disimpegno in un ruolo meno operativo ai weekend di gara.
    Se in alcune occasioni il team non aveva mostrato sin da subito tutte le proprie carte, nel 2020 la Mercedes è partita per sorprendere sin dai test invernali. Qualche opinionista ha ricondotto questo atteggiamento alla delusione di Wolff per essere stato tagliato fuori dalla corsa alla posizione di Amministratore Delegato della Formula 1, altri al probabile addio della squadra ufficiale al termine della stagione in corso.
    Chi parla di “monomarca Mercedes” non può e non deve sminuire i successi della casa di Stoccarda: i cicli tecnici dominanti hanno sempre fatto parte di questo sport in cui la ricerca del limite è sempre più esasperata. Le vittorie Mercedes non sono diverse dagli anni della “splendida noia” in cui a trionfare era la Ferrari. Cambiano i colori e le bandiere ma non per questo i valori sportivi e umani alla base di questi grandi successi. LEGGI TUTTO

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    F1, Charles Leclerc e la schiacciante superiorità su Sebastian Vettel [ DATI e ANALISI ]

    Charles Leclerc e la schiacciante superiorità su Sebastian Vettel nella stagione 2020 di Formula 1: i dati e la nostra analisi.

    La stagione 2020 della Scuderia Ferrari sarà certamente ricordata per la scarsa competitività della SF1000, per la probabile assenza di vittorie (ma questo lo sapremo a fine stagione!), per l’ultimo anno di Sebastian Vettel a Maranello e per la schiacciante superiorità dimostrata da Charles Leclerc nei confronti del suo compagno di squadra.
    Premettiamo un dato: dopo 12 gare disputate, il terzo posto nella classifica mondiale costruttori F1 2020 era alla portata della Ferrari che invece oggi occupa una miserrima sesta piazza. Ai 75 punti di Leclerc basterebbe aggiungere altri 33 punti ai soli 18 raccolti da Vettel per essere davanti a Racing Point, McLaren e Renault.

    In altre parole se il pilota tedesco della Ferrari avesse almeno raccolto un totale di 51 punti, pur sempre il 33% in meno del compagno, la Ferrari si troverebbe ben tre posizioni avanti nella classifica costruttori e la stagione, seppur non entusiasmante, apparirebbe forse un po’ meno “nera” di quello che è.
    Fatta questa premessa, andiamo ad analizzare qualche dato interessante, partendo dalle qualifiche. Dal confronto tra Leclerc e Vettel emerge che ben 10 volte su 12 il monegasco è partito davanti al tedesco. Inoltre Leclerc si è qualificato 8 volte tra i primi 10 mentre Vettel invece ha superato il taglio del Q2 in sole 3 occasioni.
    Il pilota monegasco, nelle 12 gare fin qui disputate, ha occupato la quarta fila come posizione come media in griglia, mentre Vettel la 12esima posizione. La tabella qui sotto mostra questi dati e aggiunge anche il Gap tra i due piloti Ferrari sia in termini di tempo (millesimi di secondo) che in termini di tempo al chilometro.
    Grazie ai dati qui sopra riportati, abbiamo poi messo a confronto in forma grafica il Gap in qualifica in valore assoluto, ovvero il tempo in millesimi tra Vettel e Leclerc. Confrontando sempre i tempi a parità di Q (Q2 e Q3) il Gap medio a favore del monegasco, dopo le 12 gare disputate, è di poco inferiore ai 4 decimi (0″383). Escludendo le prime tre gare, dove il tedesco ha fatto meglio del compagno in due occasioni, la media sale sopra il mezzo secondo (0″506). Considerando poi solo le ultime cinque qualifiche il gap sale ancora e arriva a sfiorare i 6 decimi (0″552).
    Sempre utilizzando i dati sopra, abbiamo anche calcolato il Gap per chilometro percorso in un giro di qualifica, come rapporto tra il divario cronometrico tra i due piloti Ferrari e la lunghezza del tracciato. Questo ci ha permesso di valutare meglio quale sia il reale divario al km tra Vettel e Leclerc. Il grafico qui sotto mostra questo indicatore per le 12 gare sin qui corse con un gap media al km pari a 0″071. Anche qui, escludendo le prime tre gare, la media sale e sfiora il decimo di secondo (0″093). Considerando poi solo le ultime cinque qualifiche il gap sale sopra il decimo di secondo al km (0″106).
    Numeri alla mano è evidente che la scelta della Scuderia Ferrari, già ad inizio stagione, sia andata nella direzione di Leclerc. L’ingaggio di Vettel, visti i risultati che in questo momento non è in grado di garantire, non avrebbero certo giustificato un suo prolungamento di contratto. Diamo atto a Mattia Binotto che su questo aspetto ha fatto la mossa giusta! LEGGI TUTTO

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    F1, Pierre Gasly confermato in AlphaTauri per la stagione 2021

    La Scuderia AlphaTauri è annunciato oggi che Pierre Gasly resterà insieme al team per la stagione 2021 di Formula 1. Il 24enne pilota francese ha fatto il suo debutto in squadra in occasione del GP della Malesia 2017, per poi passare alla Red Bull Racing per la stagione 2019. Dopo essere tornato all… L’articolo F1, […] LEGGI TUTTO

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    Formula 1, La prima bozza del Calendario F1 2021: Gp e date

    Liberty Media è al lavoro su una bozza di calendario per il Campionato Mondiale 2021 di Formula 1. Al vaglio almeno 20 Gran Premi con qualche location in forse e con altre pronte a entrare in calendario. Dopo un mondiale 2020 con sole 17 gare in calendario, l’obiettivo di Liberty Media e della… L’articolo Formula […] LEGGI TUTTO