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    F1, Verstappen: “Io campione già qui? Serve tanta fortuna”

    ROMA – “So che posso vincere il Mondiale qui, ma dovrei essere molto fortunato”. Ai microfoni di “Sky Sport” Max Verstappen si dice pronto per il diciassettesimo appuntamento della Formula 1, il Gran Premio di Singapore. La gara di Marina Bay potrebbe infatti regalare all’olandese della Red Bull il secondo titolo iridato. Ma servono determinate condizioni e poi è necessario fare il weekend perfetto: “Dobbiamo considerare anche che in qualifica non siamo i migliori. Dopo l’estate il passo gara è stata la nostra forza, ma in generale è tutto il pacchetto a funzionare”, ha concluso Verstappen.
    Il commento di Perez
    In conferenza stampa ha invece parlato Sergio Perez, che ha ricordato una gara a lui cara: “Nel 2014 sono partito da dietro e avevo un danno all’ala anteriore e ho rimontato. Questo mi dà ottimismo anche perché non sono mai salito a podio. Sarà importante tenere la macchina lontano dai muri”. Prosegue poi il messicano: “A Monza le Ferrari erano competitive e qui saranno forti. Anche la Mercedes è in crescita: non hanno mezze misure, o sono forti oppure hanno tanti problemi”. Al di là della performance, ci sono da considerare anche le condizioni che i piloti troveranno lungo questo weekend: “Durante la gara – riporta Perez – senti improvvisamente il caldo, man mano che passano i giri ti ritrovi a pregare per una safety car e va sempre peggio. Gli ultimi giri sono sempre faticosi. Singapore è la gara più impegnativa del calendario”. LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen: “Fortunato se vinco il titolo qui, nostro pacchetto funziona bene”

    ROMA – Max Verstappen ha nel suo piede la possibilità di conquistare già in questo Gran Premio di Singapore il suo secondo titolo in Formula 1. Interpellato dai microfoni di “Sky Sport”, l’olandese campione del mondo ha detto: “So che posso vincere il Mondiale qui, ma dovrei essere molto fortunato”. Servono determinate condizioni per confezionare la vittoria iridata e Verstappen sa che una buona gara parte da una buona qualifica e conclude: “Dobbiamo considerare anche che in qualifica non siamo i migliori. Dopo l’estate il passo gara è stata la nostra forza, ma in generale è tutto il pacchetto a funzionare”.
    Pista da incubo
    In conferenza stampa ha invece parlato Sergio Perez, che ha ricordato una gara a lui cara: “Nel 2014 sono partito da dietro e avevo un danno all’ala anteriore e ho rimontato. Questo mi dà ottimismo anche perché non sono mai salito a podio. Sarà importante tenere la macchina lontano dai muri”. Prosegue poi il messicano: “A Monza le Ferrari erano competitive e qui saranno forti. Anche la Mercedes è in crescita: non hanno mezze misure, o sono forti oppure hanno tanti problemi”. Il Gran Premio di Singapore però presenta alcune caratteristiche che vanno a complicare il compito dei piloti: “Durante la gara senti improvvisamente il caldo, man mano che passano i giri ti ritrovi a pregare per una safety car e va sempre peggio. Gli ultimi giri sono sempre faticosi. Singapore è la gara più impegnativa del calendario”, ha infatti confermato Perez, che conclude così il suo intervento. LEGGI TUTTO

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    F1, approvato il calendario 2023: 24 le tappe, presenti Imola e Monza

    ROMA – Il World Motor Sport Council ha approvato il calendario 2023 della Formula 1. La prossima stagione sarà la più lunga di sempre con 24 eventi, con l’aggiunta del Gran Premio di Las Vegas come penultimo appuntamento e terzo evento negli Stati Uniti che si unirà alle gare di Miami e Austin. La nuova Formula 1 partirà con il Gran Premio del Bahrain che aprirà il Mondiale 2023 il 5 marzo, mentre il Gran Premio di Monaco, uno degli appuntamenti più iconici, si corrrerà il 28 maggio. Confermato il Gran Premio di Abu Dhabi acome gran finale di stagione il 26 novembre. Mentre torna dopo un anno di assenza il Gran Premio del Qatar, l’8 ottobre. Confermate anche le due tappe italiane di Imola (21 maggio) e Monza (3 settembre).
    Le parole di Ben Sulayem
    Questo il commento del presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, che accompagna la pubblicazione del nuovo caendario: “La presenza di 24 gare nel calendario del Campionato mondiale di Formula 1 2023 è un’ulteriore prova della crescita e del fascino di questo sport su scala globale. L’aggiunta di nuove sedi e il mantenimento degli eventi tradizionali sottolinea la solida gestione dello sport da parte della FIA. Sono lieto che nel 2023 saremo in grado di portare la nuova era di corse emozionanti della Formula 1, creata dai Regolamenti FIA 2022, a una più ampia base di fan”, conclude. LEGGI TUTTO

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    F1, ecco il calendario 2023: debutta Las Vegas, confermate Imola e Monza

    ROMA – La Formula 1 2023 ha il suo calendario. È infatti arrivato il via libera del World Motor Sport Council che ha approvato il calendario più lungo di sempre con 24 tappe. la grande novità della prossima stagione sarà il Gran Premio di Las Vegas, che sarò il penultimo appuntamento e terzo evento negli Stati Uniti unendosi alle gare statunitensi di Miami e Austin. La nuova Formula 1 partirà con il Gran Premio del Bahrain che aprirà il Mondiale 2023 il 5 marzo, mentre il Gran Premio di Monaco, uno dei più iconici del Circus, si correrà il 28 maggio. Il Gran Premio di Abu Dhabi avrà il suo solito posto nel finale di stagione il 26 novembre. Confermate anche le due tappe italiane di Imola (21 maggio) e Monza (3 settembre).
    Il commento di Ben Sulayem
    “La presenza di 24 gare nel calendario del Campionato mondiale di Formula 1 FIA 2023 è un’ulteriore prova della crescita e del fascino di questo sport su scala globale”, ha detto il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem a commento della pubblicazione del nuovo calendario. “L’aggiunta di nuove sedi e il mantenimento degli eventi tradizionali sottolinea la solida gestione dello sport da parte della FIA. Sono lieto che nel 2023 saremo in grado di portare la nuova era di corse emozionanti della Formula 1, creata dai Regolamenti FIA 2022, a una più ampia base di fan”, ha poi concluso l’ex pilota di rally. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Vincerle tutte fino alla fine? È una grande pretesa”

    ROMA – È quasi fatta per la Red Bull e Max Verstappen. Ora che mancano sei gare alla fine della Formula 1, per la scuderia di Milton Keynes e il suo pilota olandese è tempo di gestire il vantaggio accumulato in entrambe le classifiche iridate. C’è però chi invoca una prova di forza da parte della Red Bull, chiamata da alcuni a vincere tutte le tappe da qui al termine del campionato. Ai microfoni di “Motorsport” il team principal, Christian Horner, risponde: “Questa è una pretesa enorme e circuiti sono molto diversi tra loro. Singapore rispetto a Monza ha il maggior numero di curve in calendario. È accidentato, è una pista da strada, quindi è una sfida molto diversa. Siamo in un’ottima posizione in campionato. Ma attaccheremo a ogni gara e faremo del nostro meglio, poi i punti verranno da sé”.
    Le parole di Horner
    C’è però da aggiungere il fatto che Verstappen viene da cinque vittorie consecutive (11 in totale), e vorrebbe infrangere due record. Quello di trionfi complessivi in un anno, che appartiene a Michael Schumacher (13 nel 2004), e quello che riguarda i successi conquistati di fila, che invece porta il nome di Sebastian Vettel (9 vittorie, da Belgio 2013 a Brasile 2013). Tuttavia, Horner vuole restare con i piedi per terra e conclude: “Siamo stati veloci a Spa, Zandvoort, Monza e Budapest. Quindi, su una grande varietà di circuiti, l’auto si comporta davvero bene. Singapore potrebbe essere una delle gare più difficili”. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Singapore gara difficile. Vincerle tutte sarebbe troppo da chiedere”

    ROMA – La Formula 1 2022 sta per chiudersi. Alla fine della stagione mancano solo sei weekend e per la Red Bull e Max Verstappen l’impresa del secondo titolo piloti consecutivo è dietro l’angolo. C’è però chi invoca una prova di forza da parte della Red Bull, chiamata da alcuni a vincere tutte le tappe da qui al termine del campionato. Ai microfoni di “Motorsport” il team principal, Christian Horner, risponde: “Questa è una pretesa enorme e circuiti sono molto diversi tra loro. Singapore rispetto a Monza ha il maggior numero di curve in calendario. È accidentato, è una pista da strada, quindi è una sfida molto diversa. Siamo in un’ottima posizione in campionato. Ma attaccheremo a ogni gara e faremo del nostro meglio, poi i punti verranno da sé”.
    Le ambizioni di Verstappen
    C’è però da aggiungere il fatto che Verstappen viene da cinque vittorie consecutive (11 in totale), e vorrebbe infrangere due record. Quello di trionfi complessivi in un anno, che appartiene a Michael Schumacher (13 nel 2004), e quello che riguarda i successi conquistati di fila, che invece porta il nome di Sebastian Vettel (9 vittorie, da Belgio 2013 a Brasile 2013). “Siamo stati veloci a Spa, Zandvoort, Monza e Budapest. Quindi, su una grande varietà di circuiti, l’auto si comporta davvero bene. Singapore potrebbe essere una delle gare più difficili”, chiosa però Horner, consapevole di avere una vettura versatile e veloce, che merita di conquistare entrambi i titoli mondiali. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko: “Porsche voleva controllare tutto, non funziona così”

    ROMA – “Non abbiamo bisogno di nessuno al momento. Abbiamo il pilota più veloce sino al 2028. Abbiamo Adrian Newey, il miglior progettista. Il reparto motori sarà pienamente operativo tra 55 settimane e la prima power unit è stata già accesa: siamo completamente autosufficienti”. Helmut Marko liquida così, ai microfoni degli olandesi di “OE3”, la trattativa con Porsche per una collaborazione in Formula 1, alla fine naufragata. Il consulente della Red Bull, nel suo consueto stile franco e diretto aggiunge: “La Porsche aveva manifestato l’intenzione di rilevare o raddoppiare ogni posizione in Red Bull. In altre parole, volevano controllare praticamente tutto e ovviamente non funziona così”.
    I motivi della rottura
    Sembrava un affare fatto, quello tra Red Bull e Porsche, poi però c’è stato un brusco stop che ha portato la casa di Milton Keynes a dire no grazie. “Nessuna delle due parti avrebbe beneficiato dell’accordo. Era chiaro che sarebbe diventato tutto troppo burocratico e che avremmo perso la nostra flessibilità come team”, ha spiegato Marko. Poi l’austriaco rivela: “E ora che la rottura con Porsche è diventata ufficiale, abbiamo ricevuto alcuni interessamenti sorprendenti. E stiamo parlando con Honda”. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko: “Troppo controllo, ecco perché abbiamo detto no a Porsche”

    ROMA – Sembrava fatta, poi Red Bull e Porsche hanno deciso di abbandonare il tavolo delle trattative. L’accordo tra le due scuderie in ottica Formula 1 è saltato e Helmut Marko, consulente della Red Bull, afferma fiero ai microfoni degli olandesi di “OE3”: “Non abbiamo bisogno di nessuno al momento. Abbiamo il pilota più veloce sino al 2028. Abbiamo Adrian Newey, il miglior progettista. Il reparto motori sarà pienamente operativo tra 55 settimane e la prima power unit è stata già accesa: siamo completamente autosufficienti”. Poi il consigliere della Red Bull, nel suo consueto stile franco e diretto, aggiunge: “La Porsche aveva manifestato l’intenzione di rilevare o raddoppiare ogni posizione in Red Bull. In altre parole, volevano controllare praticamente tutto e ovviamente non funziona così”.
    La rivelazione di Marko
    Sembrava un affare fatto, quello tra Red Bull e Porsche, poi però c’è stato un brusco stop che ha portato la casa di Milton Keynes a dire no grazie. “Nessuna delle due parti avrebbe beneficiato dell’accordo. Era chiaro che sarebbe diventato tutto troppo burocratico e che avremmo perso la nostra flessibilità come team”, ha spiegato Marko. Adesso però si aprono altri curiosi scenari: “E ora che la rottura con Porsche è diventata ufficiale, abbiamo ricevuto alcuni interessamenti sorprendenti. E stiamo parlando con Honda”, ha infatti confessato Marko, che quest’anno ha compiuto 79 anni. LEGGI TUTTO