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    Guida la moto senza aver mai preso la patente: la multa è salatissima

    Nella zona di Gallarate nel pomeriggio di ieri 5 febbraio, la Polizia Locale ha bloccato un 40enne privo di patente e assicurazione alla guida della sua moto. Dai controlli effettuati sul motociclistita è inoltre emersa una serie di violazioni che vanno ben oltre la semplice infrazione stradale.
    Tampona il fidanzato fermo al semaforo in moto: è grave
    Sequestro e sanzione
    Il protagonista di questa storia non aveva una patente scaduta, in realtà non l’aveva mai conseguita. Le autorità locali, appena hanno scoperto la gravissima verità sul pilota, hanno proceduto al sequestro della moto, con tanto di pesantissima multa che farà sicuramente passare la voglia all’uomo di prendere di nuovo la moto e scorrazzare in giro. La sanzione ammonta infatti a 5mila euro, una pesante punizione sia per aver messo sé stesso a rischio, sia per aver esposto ad un pericolo mortale gli altri utenti della strada.
    Ruba uno scooter e festeggia con una birra: ma il Dna lo “tradisce” LEGGI TUTTO

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    SBK, Dopo il “blitz” in Moto GP Petrucci torna a girare con la “sua” Ducati

    ROMA – Danilo Petrucci torna in sella alla “sua” Ducati Panigale V4R, per preparare al meglio il prossimo GP del mondiale Superbike, in programma a Misano Adriatico. Per il pilota ternano, reduce dall’11esimo posto conquistato a Le Mans nel suo “blitz” in Moto GP in sostituzione di Enea Bastianini, sempre in sella ad una Ducati ufficiale, due giorni di test sul circuito del Mugello, nel rispetto del regolamento che non consente prove ravvicinate sullo stesso tracciato della gara. LEGGI TUTTO

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    Viaggio nella Rimini di Bezzecchi: “In pista ricorda Valentino Rossi”

    RIMINI – Si scrive Marco Bezzecchi, si legge una bella storia da raccontare. Perché dietro al primo successo di Marco in MotoGP c’è tanto altro. Attenzione, però, nulla di pirotecnico, ma “solo” una bella storia fatta di voglia, passione e semplicità. Quella che accompagna Marco dal 1998, il suo anno di nascita, figlia anche della Viserba – cittadina in provincia di Rimini – nella quale ha sempre fieramente vissuto, e dove ha iniziato a sviluppare l’amore per le due ruote. La foto del piccolo Bezzecchi con la sua prima minimoto, che replicava in qualche modo la Yamaha M1 di Valentino Rossi nella stagione 2004, del resto è diventata virale, e marca in un qualche modo il punto di partenza della sua storia sportiva.
    La prima mini moto
    «All’inizio non era super eccellente – la conferma di mamma Daniela – anzi sembrava quasi timoroso». «Faceva due o tre giri – approfondisce papà Vito – poi, se c’era troppo traffico in pista, diceva “andiamo a casa”. Ricordo bene la prima Minimoto: blu, come i colori Yamaha di Valentino, con il suo nome». A sentire ora queste parole viene da sorridere, ma il Bezzecchi attuale è figlio di una serie di progressi costanti e importanti. Lo sa bene bene la famiglia Zocchi, papà Giuliano e i figli Denis e Stefano, gestori della storica pista di minimoto di San Mauro Mare – 15 minuti da Viserba – dove Marco ha iniziato.
    Impennate e partenze
    «Oggi per me Bezzecchi significa impennate – apre Denis – dato che quando viene a girare si fa dei giri completi in impennata, ma lo abbiamo conosciuto da avversario, dato che ai tempi delle minimoto era il più grande rivale di Mattia Casadei ( ora in MotoE , ndc ), che correva per il nostro team. Quando è passato alle ruote alte Vito ha chiamato mio padre, per insegnargli a mettere le marce e a partire». «Le partenze – lo incalza Giuliano – erano il suo problema. Sfruttando le giornate di chiusura della pista ci lavorammo tanto, e ora sembra diventato un suo punto forte. Quei momenti mi sono rimasti dentro : è uno determinato. Ai tempi delle minimoto non era come Valentin o, che a volte buttava delle gare per irruenza: è sempre stato più preciso». «Era un bambino riservato – riprende Denis – ora è molto più estroverso, anche grazie alla VR46 Riders Academy, mentre la focosità nel momento clou è rimasta la stessa, anche se fuori dal box è la persona più tranquilla del mondo. È sempre andato forte, ma come altri, quindi posso dire che si sia costruito negli anni».
    Sul pezzo
    Anni nei quali, come in tante altre storie a due ruote, gli investimenti della famiglia non sono mancati, sospinti dalla passione per le moto che in Romagna contagia più di un abitante su due. «All’inizio vi sono lo sforzo economico a carico della famiglia – spiega Vito – e il tempo che non dedichi al resto della famiglia o al lavoro». Non pensate però che Marco fosse uno di quei ragazzini inconsapevoli di ciò che gli accadeva intorno, perché fareste un grave errore. A confermarlo con un aneddoto è Giorgio Marzola, capo del team – Minimoto Portomaggiore – con il quale Bez ha vinto il CIV – Campionato Italiano Velocità – Moto3 nel 2015. «L’ho conosciuto a 12 anni: con le minimoto era veloce, ma non era scontato che lo fosse anche con le moto vere. Ricordo che nell’estate durante la quale programmammo il suo debutto nel CIV Moto3 lui volle assistere a tutta la riunione, compresi i momenti relativi a soldi e progetto tecnico: la dimostrazione che era un professionista affamato sin da ragazzino. Se dicessi che ero sicuro che sarebbe diventato il pilota che è sarei bugiardo, ma che avesse del talento era chiaro, del resto ha debuttato nel CIV Moto3 con un podio, vincendo la terza. E ora si merita tutto quello che sta ottenendo».
    Anno da ricordare
    Il 2015 è un anno, per le due ruote, destinato ad essere ricordato. Per i più rappresenterà sempre l’anno dello scontro Rossi – Marquez, ma per Bezzecchi ha rappresentato forse la chiave di volta della sua carriera. Non solo per il titolo italiano che ha posto i primi riflettori su di lui, ma anche – o forse soprattutto – per i primi contatti con la VR46, della quale diventerà un pupillo dall’anno successivo. «È singolare che il primo incontro con Vale – ha raccontato lo stesso Bezzecchi – non sia stato in Italia ma in Qatar (quando Bez debuttò nel Mondiale con la Mahindra , ndc). «L’ho salutato e mi ha detto a sorpresa “Tu sei Bezzecchi, ti ho visto correre”. Da lì mi ha invitato al ranch, e tutto è partito». «Quando Carlo Casabianca (storico preparatore di Rossi e dei piloti VR46 , ndc ) me l’ha segnalato – il racconto di Alessio “Uccio” Salucci – gli dissi “Hai ragione, c’è qualcosa in questo ragazzo che fa la luce, dobbiamo prenderlo con noi”. Abbiamo sempre scelto i piloti in pista, soprattutto guardandoli negli occhi, per capire la loro passione. Marco è stato bravo perché è cresciuto, è maturato, mantenendo però la sua voglia e la sua guida, fatta anche di istinto. E poi non puoi non volergli bene».
    Dentro Rossi, fuori Bez
    Difficile trovare qualcuno senza una parola buona per Marco, e questo ben prima che l’Argentina lo incoronasse vincitore. E questo anche per il suo essere speciale: non parlate di paragoni con Rossi o Marco Simoncelli, almeno fuori dalla pista. «Se lo guardi correre ti ricorda Rossi – la perfetta chiosa di Denis Zocchi – fuori ricorda Marco Bezzecchi, perché ha una personalità tutta sua. Si differenzia dagli altri, quindi può diventare un personaggio. Lui, Bagnaia e Bastianini posso diventare i nuovi Rossi, Capirossi e Biaggi». Semplicemente Bezzecchi. Anzi, per stare al passo con i tempi, “Simply the bez”. LEGGI TUTTO

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    Ana Carrasco: la cicatrice dopo l’incidente shock, le moto e il titolo in SuperSport 300

    ROMA – Ana Carrasco è in queste ore al centro del dibattito nel mondo delle due ruote, in seguito al duro confronto con Alvaro Bautista per l’episodio avvenuto in occasione dei test della Superbike a Jerez, con la caduta del campione della Ducati. Lo spagnolo non ha infatti usato giri di parole per suggerire alla connazionale di andare a correre con gli amatori, forse dimenticando che anche la classe ’97 può fregiarsi del titolo di campionessa del mondo. Sì perché Carrasco, nel 2018, si è imposta nella SuperSport 300, dopo che l’anno prima era stata la seconda donna nella storia dei campionati mondiali di velocità su circuito a vincere una gara. Una vita passata sulle due ruote, con i primi campionati di minimoto a otto anni. A 20 anni, dopo una breve parentesi nel CEV, debutta nel motomondiale, e con il 15esimo posto di Sepang (poi bissato dall’ottavo a Valencia) diventa la prima donna a conquistare punti nel motomondiale. Dopo una nuova parentesi al CEV, nel 2017 ecco l’approdo nella SuperSport 300.
    La caduta e la terribile cicatrice; poi il ritorno in Moto3
    È qui che nel 2020, dopo due secondi posti e la vittoria in gara-1 a Portimao, proprio in Portogallo, ma ad Estoril, arriva una caduta da lei poi definita “stupida” ma rovinosa, che avrebbe potuto avere conseguenze decisamente gravi. Infatti, Carrasco riporta la frattura di due vertebre ma ha rischiato di rimanere paralizzata. Avevano fatto scalpore le immagini della cicatrice dopo l’intervento alla schiena, dalla quale la nativa di Cehegin è però riuscita a riprendersi tornando alle corse in tempo per la stagione 2021, anno in cui centra un’altra vittoria, a Misano. Il 2022 è stato poi l’anno del ritorno nel motomondiale, sempre in Moto3, senza però andare mai a punti; è stata infine confermata per il 2023 con il team BOE Motorsports su KTM.  LEGGI TUTTO

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    Colpi di pistola dai rapinatori, lui fugge in moto a 278 km/h

    Alcuni posti del sud America possono essere davvero pericolosi. A Buenos Aires per esempio, un uomo stava percorrendo l’autostrada Ezeiza- Cañuelas in sella alla sua Kawasaki Ninja H2R quando è stato affiancato da un’altra moto con due criminali armati che volevano rapinarlo. Sangue freddo e mente lucida, il centauro ha accelerato fino a raggiungere i 278 km/h ed ha fatto sparire le sue tracce, uscendo illeso dalla brutta situazione.
    Cosa è accaduto
    La scena è stata ripresa da una telecamera posizionata sul cruscotto della moto della vittima. Sulla prima moto che si avvicina sembra fargli segno di accostare, per poi sorpassarlo con l’intenzione di bloccargli la strada. Il primo gruppo è poi raggiunto dal secondo per far sì che l’uomo non sfuggisse, ed erano entrambi armati di pistola.
    Il pilota però ha deciso di non fermarsi, rischiandosi il tutto per tutto. Quando i criminali si sono resi conto che non stavano ottenendo alcun risultato, hanno sparato un colpo, ma per fortuna l’uomo è riuscito a piegarsi evitando il proiettile. Immediatamente il tachimetro ha raggiunto i 278 km/h, e seppur andare a quella velocità sia stato pericoloso, di sicuro gli ha salvato la vita.
    Alcuni hanno riferito che sulle autostrade Ricchieri ed Ezeiza-Cañuelas sono “famosi” episodi del genere. Anzi, da quel che si apprende sembra che spesso i rapinatori viaggino su moto di grossa cilindrata e che quindi riuscire a sfuggire sia quasi impossibile. Sembra proprio che all’uomo sia andata veramente bene!
    Roma, grave incendio a Termini: bruciati moto e scooter LEGGI TUTTO

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    Contromano sulla statale: maxi incidente in galleria a Chieti

    Tutto il mondo è paese. Dopo le 30 auto incolonnate in California tutte con le gomme bucate, in Italia un altro folle decide di imboccare contromano la carreggiata. Stamattina a Chieti, in zona Tricalle infatti, sulla Statale 656 da via dei Marsi in direzione ospedale, un maxi incidente ha creato forti disagi alla circolazione, con un centauro costretto ad essere trasportato in ospedale.
    Tamponamento a catena
    Nel grave sinistro sono rimaste coinvolte 5 automobili e una moto: è il motociclista il viaggiatore a cui sembra essere andata peggio, poichè è stato trasportato immediatamente in ambulanza al vicino ospedale Ss Annunziata con una frattura alla gamba. Sul posto sono ovviamente arrivate le Forze dell’Ordine che hanno indagato e stanno tuttora indagando sulle cause dell’incidente. Secondo le testimonianze, un’auto avrebbe imboccato la galleria contromano, e la moto sarebbe andata a sbattere contro un’altra vettura che si trovava poco più avanti. I mezzi che sopraggiungevano non sono riusciti ad evitare l’impatto. Per fortuna non c’è stato alcun ferito grave. A seguito del blocco del tratto per diverso tempo, i mezzi sono stati rimossi e la circolazione è ripresa regolarmente.
    Cerca di parcheggiare ma finisce dentro un negozio: paura a Bari LEGGI TUTTO