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    F1, infortunio per Toto Wolff: frattura al gomito dopo una caduta in bici

    ROMA – Toto Wolff non ha iniziato la pausa estiva nel migliore dei modi. Il team principal della Mercedes, come segnalato da “PlanetF1.com” si è infortunato durante le vacanze cadendo dalla bici riportando una frattura del gomito sinistro. Un incidente confermato anche dalla moglie di Wolff, Susie, tramite un post di Instagram in cui si vede il dirigente austriaco con il braccio ingessato e la didascalia “come è finita la discesa in mountain bike per Toto”.
    Pronto per l’Olanda
    Anche il team ha confermato l’infortunio di Wolff, arrivato nei giorni appena successivi all’ultimo appuntamento del Circus, quello in Belgio. Tuttavia, nonostante la frattura non dovrebbe esserci problemi per la presenza del team principal al prossimo Gran Premio, in programma tra meno di tre settimane, esattamente il prossimo 27 agosto in Olanda. Non è la prima volta da “infortunato” in pista per Wolff: già nel 2014, sempre dopo una rovinosa caduta in bici, si presentò al muretto con tutore e fasciature varie. LEGGI TUTTO

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    Mercedes, decisamente la seconda forza del mondiale F1 2023

    A metà stagione 2023, all’interno del dominio della premiata ditta Red Bull-Verstappen, in seconda posizione spunta la Mercedes. Il team di Brackley, forte anche di un Lewis Hamilton molto più in palla rispetto alla passata stagione, è riuscito fino ad ora ad essere ben più costante dei rivali, trovandosi così ad essere il migliore degli inseguitori.2023 Belgian Grand Prix, Saturday – LAT ImagesProblemi del 2022 risolti solo in parte
    I punti raccolti fino ad ora da Mercedes in questo 2023 sono 247, praticamente la metà rispetto ai battistrada. Troppo pochi rispetto alle aspettative di Toto Wolff, che a inizio stagione aveva spronato i suoi uomini a tornare ad essere il benchmark, il punto di riferimento di questa Formula 1, che invece continua a viaggiare in una direzione diversa rispetto a quella presa dai tecnici di Brackley.
    C’è un dato molto importante da considerare: aver continuato con la filosofia zero-pod adottata a partire dalla passata stagione non ha pagato. La vittoria, anzi, la doppietta ottenuta al termine della passata stagione in Brasile aveva illuso James Allison e tutti gli uomini del reparto tecnico di essere sulla strada giusta, ma così evidentemente non era e non è tutt’oggi.
    La W14, almeno ad inizio stagione, ha dimostrato di avere risolto solo in minima parte i problemi del 2022, trovandosi in ritardo rispetto non solo a Red Bull, ma anche ad Aston Martin. Le evoluzioni portate a partire da Barcellona hanno migliorato la situazione in maniera sensibile, ma il porpoising resta presente e molto fastidioso per entrambi i piloti.
    I piloti: Lewis tornato su standard altissimi
    Chi si aspettava un Lewis Hamilton ormai rassegnato a fare da sparring partner rispetto al team mate ha dovuto ricredersi in questo 2023. L’inglese, infatti, sembra essere sicuramente più in palla del 2022, in cui ha terminato alle spalle di Russell. Alla pausa, Hamilton è il primo dei due Mercedes, in quarta posizione in classifica con 148 punti, staccato solo di una lunghezza rispetto ad Alonso. La pole position in Ungheria, ad oggi, è sicuramente la perla della stagione, che conta anche i podi in Australia, Canada, Spagna e Gran Bretagna.
    Non è stata una buona prima parte di campionato, invece, per George Russell. Il pilota di King’s Lynn, che veniva da un 2022 in cui aveva regolato il più esperto team mate, ha fatto tanta fatica ad adattarsi alla nuova vettura, soprattutto nella prima parte di stagione. I 99 punti racimolati, a pari con Leclerc, sono la dimostrazione di una difficoltà importante, evidenziata in particolare nella prima parte di una stagione fino ad ora priva di acuti.

    Target minimo: restare in seconda posizione
    Posto che Red Bull oramai è imprendibile, il target della Mercedes F1 non può che essere mantenere la seconda posizione in campionato. “È frustrante andare in vacanza in questa situazione”, ha dichiarato Toto Wolff al termine del Gran Premio del Belgio a Spa. Sicuramente il livello non è quello che ci si aspettava, soprattutto perché sembra di rivedere in qualche modo il deludente 2022.
    I problemi sono stati risolti solo in minima parte; un dato positivo è certamente il recupero in piena forma di Lewis Hamilton, che ha estratto il massimo dalla sua vettura in pressoché tutte le occasioni. La passata stagione abbiamo assistito ad un recupero importante nelle ultime gare; vedremo se questo sarà il caso. La casa di Stoccarda, però, ad oggi deve guardarsi dal ritorno di una McLaren che sembra essere ritornata ad alti livelli.
    Non sarà dunque facile per gli uomini di Toto Wolff, che però fino ad oggi hanno avuto nella costanza di risultati un valore aggiunto importante. Le prime gare dopo la pausa saranno importantissime, anche per capire che direzione verrà presa in ottica 2024.
    Le ultime novità Mercedes, al GP del Belgio LEGGI TUTTO

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    F1, chance per Vesti in Mercedes: in pista nelle FP1 del Messico

    ROMA – La Formula 1 è ufficialmente in vacanza e tornerà in scena nell’ultimo fine settimana di agosto con il Gran Premio d’Olanda. Piloti e team potranno sfruttare questo lungo periodo di sosta per ricaricare le batterie, ma anche per provare a trovare una svolta in questa stagione. La Mercedes, per esempio, andrà a caccia di una soluzione che le consenta di poter vincere almeno una gara, ma allo stesso tempo pensa anche al futuro. La scuderia tedesca è sempre attenta alla linea verde e per questo motivo è pronta a dare una chance a Frederik Vesti.
    Vesti al posto di Russell
    Nelle ultime ore la Mercedes ha annunciato che il giovane pilota danese Frederik Vesti, attualmente secondo nel campionato di Formula 2, potrà scendere in pista nella prima sessione di prove libere del Gran Premio del Messico, in programma dal 27 al 29 ottobre. Vesti, dopo l’esperienza nei test post-season dello scorso anno, è dunque pronto a prendere temporaneamente il posto di George Russell per dimostrare le proprie qualità. Il regolamento prevede che team debba consentire ad un rookie di completare due sessioni di libere nell’arco di una stagione. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton spera nel 2024: “Non vedo l’ora di avere una macchina nuova”

    Hamilton: “Ho fatto il massimo”
    Il pilota della Mercedes, Lewis Hamilton, nel corso di un’intervista rilasciata a Sky Sport F1, ha commentato l’ampio gap tra la sua monoposto e le due Red Bull: “Ho fatto il giro veloce perché era l’unica cosa che potevo fare, non per sottrarlo a Verstappen. Lui ha comunque ha grande vantaggio, anzi per le Red Bull è tutto un po’ troppo semplice. Dal mio punto di vista ho fatto il massimo con il pacchetto a mia disposizione, ma non vedo l’ora di avere una macchina nuova nella prossima stagione. Stiamo facendo di tutto per migliorare”. LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Belgio: ancora tante novità tecniche in casa Mercedes [ FOTO ]

    La Mercedes è arrivata in Belgio con tantissime novità tecniche e aerodinamiche alla monoposto. Il team inglese ha lavorato ancora sulle pance e sul fondo, andando ad ottimizzare un lavoro iniziato con la versione B della W14 a partire da Monaco.

    Le foto che vi mostriamo in questo nostro articolo sono state pubblicate sui profili twitter di @wearetherace, @AlbertFabrega e @tgruener.
    Il team capitanato da Toto Wolff non si ferma e, a differenza di qualcuno che ha già concentrato tutti gli sforzi sulla monoposto 2024, in Belgio ha portato una versione ulteriormente rivista della F1 W14. Pance e fondo sono stati nuovamente cambiati, rispetto al primo step di sviluppo portato in pista a Montecarlo.
    Dalle prime foto della monoposto di Lewis Hamilton e George Russell emerge una monoposto profondamente evoluta nella conformazione delle pance, sia nell’apertura che porta aria ai radiatori che nell’andamento superiore e laterale delle stesse.
    Come si può notare nel primo tweet qui sotto, la nuova pancia presenta ora una profonda svasatura nella zona sotto lo sponsor. Questa modifica ha comportato anche un non banale riposizionamento di alcuni elementi interni alle pance stesse.

    🛠️ Tech comparison time! 🛠️
    Shall we have a look at Mercedes’ sidepod and floor changes at the #BelgianGP? Sounds good to us.
    📸 @XPBImages + @RosarioGiuliana
    [Sidepods + inlet sidepods] pic.twitter.com/j4OJKGi9SL
    — The Race (@wearetherace) July 27, 2023

    Nei due tweet qui sotto, Albert Fabrega mette a confronto la vecchia e la nuova Mercedes e le differenze, come si può notare, sono davvero molto consistenti.

    Más de los nuevos pontones de Mercedes
    More from new Mercedes sidepods. #f1 #BelgianGP pic.twitter.com/NboZuJ9ITO
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) July 27, 2023
    Le foto scattate da Tobi Gruner per AMuS permettono di apprezzare molto bene la differente conformazione della zona anteriore delle pance stesse e l’apertura che presenta sia una forma diversa che una minor sezione frontale.

    Mercedes has reshaped the sidepod cooling inlet for this weekend.#AMuS #F1 #BelgianGP pic.twitter.com/e1C7azBl8O
    — Tobi Grüner 🏁 (@tgruener) July 27, 2023
    Nel tweet qui sotto, sempre di Tobi Grüner, si può notare anche il nuovo alettone posteriore, rivisto proprio per il Gran Premio del Belgio.

    New Mercedes low downforce rear wing for Spa-Francorchamps.#AMuS #F1 #BelgianGP pic.twitter.com/uVuAZQNfnn
    — Tobi Grüner 🏁 (@tgruener) July 27, 2023 LEGGI TUTTO

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    F1 2023, I valori in pista alla vigilia del Gp di Ungheria

    Quali sono i valori in pista alla vigilia del Gran Premio di Ungheria, undicesimo appuntamento del mondiale 2023 di Formula 1. La nostra analisi.

    Il Gran Premio di Ungheria prima e del Belgio poi chiuderanno la prima parte del Campionato Mondiale 2023 di Formula 1. In particolare la gara di Budapest sarà l’appuntamento numero 11 dei 22 in calendario quest’anno.
    E, proprio alla vigilia dell’Ungheria, proviamo a dare uno sguardo “critico” ai valori in pista per tentare di capire chi potrà fare meglio da qui in avanti. Lo faremo con qualche semplice dato riferito ai costruttori che, alle spalle della Red Bull, occupano una posizione in classifica costruttori tra la seconda e la quinta. Ci riferiamo nell’ordine a: Mercedes (203 punti), Aston Martin (181), Ferrari (157) e McLaren (59).
    La Classifica Mondiale Costruttori F1 2023, dopo il Gp di Gran Bretagna
    Non possiamo definirlo midfield anche se quest’anno, lo strapotere Red Bull e la crescita di un team come Aston Martin, hanno di fatto dato vita ad un gruppetto che si giocherà il secondo e il terzo posto nel mondiale costruttori F1 2023.
    Dopo aver doppiato tutti, il team austriaco, con 411 punti all’attivo, punta a chiudere la partita mondiale il prima possibile. La proiezione dell’attuale vantaggio porterebbe la Red Bull a confermarsi campione del mondo costruttori con 7 gare di anticipo; questo vorrebbe dire festeggiare il titolo già a Singapore!
    Ma dietro però cosa succederà? Per capirlo andiamo ad analizzare cosa è successo fino a qui e, per farlo, andremo a dividere il mondiale sin qui disputato in due: le prime cinque gare e le ultime cinque. Così facendo scopriamo che la Mercedes, attuale seconda forza, ha collezionato 96 dei 203 punti dal Bahrain (Round #1) agli USA (Round #5) mentre nelle ultime cinque gare ha portato il suo bottino a 107 (+11,5%). All’unico podio della prima parte (2° posto di Hamilton in Australia) ne sono poi seguiti ben 4 da Monaco (Round #6) a Silverstone (Round #10).
    Qualcosa di analogo ma, alla rovescia, per Aston Martin. Il team rivelazione del 2023 ha collezionato più punti nelle prime 5 gare (102) mentre poi abbiamo assistito ad un calo di performance e di risultati che ha portato la squadra di Lawrence Stroll a collezionare solamente 79 punti, da Monaco a Silverstone, con un calo del 22,5%.

    Venendo alla Ferrari, attualmente al 4° posto nella classifica costruttori con 157 punti, la Scuderia di Maranello ha raccolto lo stesso numero di punti di Aston Martin, nelle ultime cinque gare (79). Un punteggio molto simile a quello raccimolato nei primi 5 Gp: 78. A differenza del team giallo-verde, la rossa ha collezionato solamente due podi, uno in Azerbaijan e uno in Austria. Quelli di Aston Martin sono stati invece ben sei, quattro dei quali nelle prime cinque gare.
    Infine, nella nostra analisi, abbiamo considerato anche McLaren. Il team inglese è quello che è cresciuto di più, sempre dividendo le gare sin qui disputate in due, collezionando oltre un quarto dei punti nelle ultime 5 gare e ben 30 punti nel solo Gp di casa a Silverstone. Forse non riuscirà a infastidire gli altri tre Team e non sarà in grado di rientrare nella lotta per un posto sul “podio degli altri” ma, per la crescita che ha avuto, il team di Woking rappresenta una squadra da tenere comunque nei radar. LEGGI TUTTO

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    Il paradosso mondiale, tra il dominio di Max e la confusione alle sue spalle

    NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 08: Pole position qualifier Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates in parc ferme during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Great Britain at Silverstone Circuit on July 08, 2023 in Northampton, England. (Photo by Dan Mullan/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool

    “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. Non si risentirà Tomasi di Lampedusa se prendiamo in prestito questa celebre espressione de “Il Gattopardo” per rappresentare il mondiale di Formula 1 2023, all’indomani della tappa di Silverstone.Sì perché se lì davanti tutto rimane uguale con Max Verstappen che vince l’ottava gara su dieci, sicuramente molto del merito è suo e di Adrian Newey, ma il fatto che tutto cambi alle sue spalle, con un avvicendarsi di piloti e scuderie, rende questo strapotere ancor più agevole e palese.
    Ad oggi l’unico dato chiaro, in quello che semplificando ci siamo tristemente abituati a chiamare “il mondiale degli altri” è che dietro agli specchietti del pluricampione olandese si stia viaggiando in un vero e proprio stato confusionale. Ad alimentare questo caos, in terra britannica c’ha pensato la MCL60 di Norris e Piastri, che ha sfoderato una performance brillante, proprio come la livrea argentata portata per l’occasione dallo stesso team di Woking. La McLaren, a Silverstone, ha dato dimostrazione di uno stato di forma sorprendente, piazzandosi con entrambe le vetture alle spalle di Max in qualifica e andando a podio con Norris in gara.
    Il team britannico, che aveva cominciato questo mondiale nel peggiore dei modi possibili, con una vettura piena di criticità, ora si iscrive, almeno moralmente, alla lunga lista dei contendenti al secondo posto in classifica. Dietro a Max “Che fa un altro campionato”, come dichiarato dallo stesso Team Principal di McLaren Andrea Stella, nel corso di questi primi 10 Gran Premi si sono alternate ben quattro scuderie: Aston Martin, Mercedes, Ferrari e per ultima McLaren.Un’alternanza che genera un’infinità di interrogativi sul reale potenziale e sui margini di sviluppo delle vetture in pista.

    In uno dei mondiale più prevedibili di sempre, esiste una reale incognita sui valori in campo delle vetture. Sembra infatti impossibile cogliere un trend nell’andamento dello sviluppo di queste quattro scuderie inseguitrici. Ognuna, nel corso di queste prime tappe, ha lasciato intravedere sia criticità che punti di forza, ma tramite una serie di prestazioni ondivaghe, né del tutto crescenti né decrescenti. L’Aston era partita fortissima e ora paga la risalita delle “evolute” Mercedes e Ferrari, che improvvisamente si fanno sorprendere dalle McLaren. Insomma il giudizio, ad oggi, è più che mai sospeso, in attesa di capire chi realmente riuscirà a tirare fuori un potenziale capace di ingaggiare Red Bull nella lotta al titolo 2024, sperando sempre che questa lotta possa realmente esserci. LEGGI TUTTO

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    Mercedes, i primi 50 anni: la Stella ama il tricolore

    Il passato che non c’è più ma sul quale è stata costruita tutta la solida realtà italiana di Mercedes Benz e il futuro che sa di lusso elettrificato. In mezzo, i primi 50 anni della Stella di Stoccarda, in versione tricolore che nella penisola, fino a oggi, ha venduto oltre 2 milioni di unità, tra auto e vans, terzo miglior mercato europeo della Stella. Qualcosa che è molto di più di una realtà commerciale che dà lavoro a tanta gente (oltre 1.000 dipendenti e un fatturato di 2,7 miliardi di euro nel 2022…) ma che ha proprio a che fare con la stessa cultura della mobilità in Italia. E che meritava un festeggiamento degno di questo nome come quello organizzato lunedì a Roma dalla stessa Mercedes. Prima con una lunghissima e spettacolare parata/carovana attraverso i luoghi più belli della Capitale – a dimostrazione del connubio viscerale con città e Paese – e poi con una nostalgica carrellata difficilmente sintetizzabile.
    E già perchè quando entri nel… settore amarcord rischi di non uscirne più , un po’ come nel traffico. Ma se qui la carovana è stata aiutata dagli abilissimi agenti in moto della Municipale (un nome su tutti: Cinzia), era difficile dimenticare qualcuni degli artefici della scalata Mercedes in Italia.
    La storia di Mercedes in Italia
    La prima pietra di Casa Mercedes in Italia fu posta il 18 aprile 1973 in via degli Abruzzi 3, a Roma, e inizialmente fu dedita esclusivamente alla vendita di veicoli commerciali ed industriali. Il 75% di proprietà di Casa Madre e il restante 25% di Autostar, importatore di autovetture dal 1959, uno degli artefici della rete commerciale italiana. Gli anni ‘70 sono quelli dell’organizzazione, dei processi, della rete di assistenza e della nascita della Merfina, la finanziaria. Il primo AD, presente alla festa, fu Hans Breithaupt, ora 87enne. E con lui c’erano anche Marco Ruiz, Benito De Filippis e Vittorio Braguglia, protagonisti della crescita successiva. Che arrivò subito dopo, negli anni ‘80, quando Mercedes triplicò i suoi volumi in Italia rispetto alla fine degli anni ‘70 grazie alle auto disegnate, guarda un po’, dall’italiano Bruno Sacco, Capo del centro stile della Stella, dalla cui matita uscì nel 1982 la W201, la Mercedes 190 che influenzerà tutta la produzione successiva della Stella.Altro decennio, altro enorme salto di qualità e numeri di Mercedes in Italia: dalle 40.000 vetture e vans del 1989 si arrivò a oltre 80.000 del 1999. Sfruttando un’offensiva di prodotto a 360°, dal motore Kompressor, ideale per esaltare le abbordabili due litri SLK e CLK capaci di rinnovare il mito delle Roadster e Coupè con la Stella, fino al lancio di Classe A e Smart, i due colpi di genio che resero Mercedes un brand anche accessibile e che alimentò ancora di più, se possibile, il mito della Stella. Tutto mentre si sfornava il Suv ML e poi anche Vito, Classe V e Sprinter che hanno segnato la trasformazione dei veicoli commerciali in Vans premium. Parallelamente al prodotto, si completò l’organizzazione, con la creazione del settore dell’usato e delle flotte, fondamentali, insieme con marketing e comunicazione, per raggiungere i nuovi target, resi ancora più avvicinabili dall’inaugurazione della nuova sede in via Giulio Vincenzo Bona, sempre a Roma, nel 1995.
    Così arriviamo agli anni 2000, in cui Mercedes-Benz Italia decolla definitivamente passando da 80.000 a120.000 vendite del 2007 e dove c’è spazio per le attività di charity come quella per il Bambino Gesù e tanta pubblicità, con spot rimasti nell’immaginario dell’italiano medio. Ai giorni nostri, Mercedes Benz Italia segue la linea della Casa madre che parla di tecnologia ed elettrificazione e di una road map molto definita, improntata alla soddisfazione del nuovo lusso, che al 2039 vedrà l’intera flotta di veicoli nuovi di Stoccarda carbon neutral.
    Ma l’autentica forza di un brand come Mercedes e della sua filiale italiana, sarà sempre quella di mescolare l’heritage, il passato, con la spinta all’innovazione. Non a caso, ad aprire la sfilata di lunedì a Roma è stata la 300 SL Coupè W198 del 1954 , l’iconica “ali di gabbiano” condotta da Marc Langenbrinck, dall’1 giugno nuovo CEO di Mercedes-Benz Italia, insieme a Radek Jelinek, il suo predecessore. Che però non può far dimenticare la trattativa avviatissima per la vendita di Mercedes Benz Roma ad Autotorino, con tanto di preliminare di acquisto sottoscritto. Una maniera intelligente per salvaguardare un patrimonio unico, rimanendo fedeli alla propria storia per i prossimi 50 anni, ma adeguandosi ai nuovi, complessi tempi che viviamo. LEGGI TUTTO