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    F1, chance per Vesti in Mercedes: in pista nelle FP1 del Messico

    ROMA – La Formula 1 è ufficialmente in vacanza e tornerà in scena nell’ultimo fine settimana di agosto con il Gran Premio d’Olanda. Piloti e team potranno sfruttare questo lungo periodo di sosta per ricaricare le batterie, ma anche per provare a trovare una svolta in questa stagione. La Mercedes, per esempio, andrà a caccia di una soluzione che le consenta di poter vincere almeno una gara, ma allo stesso tempo pensa anche al futuro. La scuderia tedesca è sempre attenta alla linea verde e per questo motivo è pronta a dare una chance a Frederik Vesti.
    Vesti al posto di Russell
    Nelle ultime ore la Mercedes ha annunciato che il giovane pilota danese Frederik Vesti, attualmente secondo nel campionato di Formula 2, potrà scendere in pista nella prima sessione di prove libere del Gran Premio del Messico, in programma dal 27 al 29 ottobre. Vesti, dopo l’esperienza nei test post-season dello scorso anno, è dunque pronto a prendere temporaneamente il posto di George Russell per dimostrare le proprie qualità. Il regolamento prevede che team debba consentire ad un rookie di completare due sessioni di libere nell’arco di una stagione. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton spera nel 2024: “Non vedo l’ora di avere una macchina nuova”

    Hamilton: “Ho fatto il massimo”
    Il pilota della Mercedes, Lewis Hamilton, nel corso di un’intervista rilasciata a Sky Sport F1, ha commentato l’ampio gap tra la sua monoposto e le due Red Bull: “Ho fatto il giro veloce perché era l’unica cosa che potevo fare, non per sottrarlo a Verstappen. Lui ha comunque ha grande vantaggio, anzi per le Red Bull è tutto un po’ troppo semplice. Dal mio punto di vista ho fatto il massimo con il pacchetto a mia disposizione, ma non vedo l’ora di avere una macchina nuova nella prossima stagione. Stiamo facendo di tutto per migliorare”. LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Belgio: ancora tante novità tecniche in casa Mercedes [ FOTO ]

    La Mercedes è arrivata in Belgio con tantissime novità tecniche e aerodinamiche alla monoposto. Il team inglese ha lavorato ancora sulle pance e sul fondo, andando ad ottimizzare un lavoro iniziato con la versione B della W14 a partire da Monaco.

    Le foto che vi mostriamo in questo nostro articolo sono state pubblicate sui profili twitter di @wearetherace, @AlbertFabrega e @tgruener.
    Il team capitanato da Toto Wolff non si ferma e, a differenza di qualcuno che ha già concentrato tutti gli sforzi sulla monoposto 2024, in Belgio ha portato una versione ulteriormente rivista della F1 W14. Pance e fondo sono stati nuovamente cambiati, rispetto al primo step di sviluppo portato in pista a Montecarlo.
    Dalle prime foto della monoposto di Lewis Hamilton e George Russell emerge una monoposto profondamente evoluta nella conformazione delle pance, sia nell’apertura che porta aria ai radiatori che nell’andamento superiore e laterale delle stesse.
    Come si può notare nel primo tweet qui sotto, la nuova pancia presenta ora una profonda svasatura nella zona sotto lo sponsor. Questa modifica ha comportato anche un non banale riposizionamento di alcuni elementi interni alle pance stesse.

    🛠️ Tech comparison time! 🛠️
    Shall we have a look at Mercedes’ sidepod and floor changes at the #BelgianGP? Sounds good to us.
    📸 @XPBImages + @RosarioGiuliana
    [Sidepods + inlet sidepods] pic.twitter.com/j4OJKGi9SL
    — The Race (@wearetherace) July 27, 2023

    Nei due tweet qui sotto, Albert Fabrega mette a confronto la vecchia e la nuova Mercedes e le differenze, come si può notare, sono davvero molto consistenti.

    Más de los nuevos pontones de Mercedes
    More from new Mercedes sidepods. #f1 #BelgianGP pic.twitter.com/NboZuJ9ITO
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) July 27, 2023
    Le foto scattate da Tobi Gruner per AMuS permettono di apprezzare molto bene la differente conformazione della zona anteriore delle pance stesse e l’apertura che presenta sia una forma diversa che una minor sezione frontale.

    Mercedes has reshaped the sidepod cooling inlet for this weekend.#AMuS #F1 #BelgianGP pic.twitter.com/e1C7azBl8O
    — Tobi Grüner 🏁 (@tgruener) July 27, 2023
    Nel tweet qui sotto, sempre di Tobi Grüner, si può notare anche il nuovo alettone posteriore, rivisto proprio per il Gran Premio del Belgio.

    New Mercedes low downforce rear wing for Spa-Francorchamps.#AMuS #F1 #BelgianGP pic.twitter.com/uVuAZQNfnn
    — Tobi Grüner 🏁 (@tgruener) July 27, 2023 LEGGI TUTTO

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    F1 2023, I valori in pista alla vigilia del Gp di Ungheria

    Quali sono i valori in pista alla vigilia del Gran Premio di Ungheria, undicesimo appuntamento del mondiale 2023 di Formula 1. La nostra analisi.

    Il Gran Premio di Ungheria prima e del Belgio poi chiuderanno la prima parte del Campionato Mondiale 2023 di Formula 1. In particolare la gara di Budapest sarà l’appuntamento numero 11 dei 22 in calendario quest’anno.
    E, proprio alla vigilia dell’Ungheria, proviamo a dare uno sguardo “critico” ai valori in pista per tentare di capire chi potrà fare meglio da qui in avanti. Lo faremo con qualche semplice dato riferito ai costruttori che, alle spalle della Red Bull, occupano una posizione in classifica costruttori tra la seconda e la quinta. Ci riferiamo nell’ordine a: Mercedes (203 punti), Aston Martin (181), Ferrari (157) e McLaren (59).
    La Classifica Mondiale Costruttori F1 2023, dopo il Gp di Gran Bretagna
    Non possiamo definirlo midfield anche se quest’anno, lo strapotere Red Bull e la crescita di un team come Aston Martin, hanno di fatto dato vita ad un gruppetto che si giocherà il secondo e il terzo posto nel mondiale costruttori F1 2023.
    Dopo aver doppiato tutti, il team austriaco, con 411 punti all’attivo, punta a chiudere la partita mondiale il prima possibile. La proiezione dell’attuale vantaggio porterebbe la Red Bull a confermarsi campione del mondo costruttori con 7 gare di anticipo; questo vorrebbe dire festeggiare il titolo già a Singapore!
    Ma dietro però cosa succederà? Per capirlo andiamo ad analizzare cosa è successo fino a qui e, per farlo, andremo a dividere il mondiale sin qui disputato in due: le prime cinque gare e le ultime cinque. Così facendo scopriamo che la Mercedes, attuale seconda forza, ha collezionato 96 dei 203 punti dal Bahrain (Round #1) agli USA (Round #5) mentre nelle ultime cinque gare ha portato il suo bottino a 107 (+11,5%). All’unico podio della prima parte (2° posto di Hamilton in Australia) ne sono poi seguiti ben 4 da Monaco (Round #6) a Silverstone (Round #10).
    Qualcosa di analogo ma, alla rovescia, per Aston Martin. Il team rivelazione del 2023 ha collezionato più punti nelle prime 5 gare (102) mentre poi abbiamo assistito ad un calo di performance e di risultati che ha portato la squadra di Lawrence Stroll a collezionare solamente 79 punti, da Monaco a Silverstone, con un calo del 22,5%.

    Venendo alla Ferrari, attualmente al 4° posto nella classifica costruttori con 157 punti, la Scuderia di Maranello ha raccolto lo stesso numero di punti di Aston Martin, nelle ultime cinque gare (79). Un punteggio molto simile a quello raccimolato nei primi 5 Gp: 78. A differenza del team giallo-verde, la rossa ha collezionato solamente due podi, uno in Azerbaijan e uno in Austria. Quelli di Aston Martin sono stati invece ben sei, quattro dei quali nelle prime cinque gare.
    Infine, nella nostra analisi, abbiamo considerato anche McLaren. Il team inglese è quello che è cresciuto di più, sempre dividendo le gare sin qui disputate in due, collezionando oltre un quarto dei punti nelle ultime 5 gare e ben 30 punti nel solo Gp di casa a Silverstone. Forse non riuscirà a infastidire gli altri tre Team e non sarà in grado di rientrare nella lotta per un posto sul “podio degli altri” ma, per la crescita che ha avuto, il team di Woking rappresenta una squadra da tenere comunque nei radar. LEGGI TUTTO

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    Il paradosso mondiale, tra il dominio di Max e la confusione alle sue spalle

    NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 08: Pole position qualifier Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates in parc ferme during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Great Britain at Silverstone Circuit on July 08, 2023 in Northampton, England. (Photo by Dan Mullan/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool

    “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. Non si risentirà Tomasi di Lampedusa se prendiamo in prestito questa celebre espressione de “Il Gattopardo” per rappresentare il mondiale di Formula 1 2023, all’indomani della tappa di Silverstone.Sì perché se lì davanti tutto rimane uguale con Max Verstappen che vince l’ottava gara su dieci, sicuramente molto del merito è suo e di Adrian Newey, ma il fatto che tutto cambi alle sue spalle, con un avvicendarsi di piloti e scuderie, rende questo strapotere ancor più agevole e palese.
    Ad oggi l’unico dato chiaro, in quello che semplificando ci siamo tristemente abituati a chiamare “il mondiale degli altri” è che dietro agli specchietti del pluricampione olandese si stia viaggiando in un vero e proprio stato confusionale. Ad alimentare questo caos, in terra britannica c’ha pensato la MCL60 di Norris e Piastri, che ha sfoderato una performance brillante, proprio come la livrea argentata portata per l’occasione dallo stesso team di Woking. La McLaren, a Silverstone, ha dato dimostrazione di uno stato di forma sorprendente, piazzandosi con entrambe le vetture alle spalle di Max in qualifica e andando a podio con Norris in gara.
    Il team britannico, che aveva cominciato questo mondiale nel peggiore dei modi possibili, con una vettura piena di criticità, ora si iscrive, almeno moralmente, alla lunga lista dei contendenti al secondo posto in classifica. Dietro a Max “Che fa un altro campionato”, come dichiarato dallo stesso Team Principal di McLaren Andrea Stella, nel corso di questi primi 10 Gran Premi si sono alternate ben quattro scuderie: Aston Martin, Mercedes, Ferrari e per ultima McLaren.Un’alternanza che genera un’infinità di interrogativi sul reale potenziale e sui margini di sviluppo delle vetture in pista.

    In uno dei mondiale più prevedibili di sempre, esiste una reale incognita sui valori in campo delle vetture. Sembra infatti impossibile cogliere un trend nell’andamento dello sviluppo di queste quattro scuderie inseguitrici. Ognuna, nel corso di queste prime tappe, ha lasciato intravedere sia criticità che punti di forza, ma tramite una serie di prestazioni ondivaghe, né del tutto crescenti né decrescenti. L’Aston era partita fortissima e ora paga la risalita delle “evolute” Mercedes e Ferrari, che improvvisamente si fanno sorprendere dalle McLaren. Insomma il giudizio, ad oggi, è più che mai sospeso, in attesa di capire chi realmente riuscirà a tirare fuori un potenziale capace di ingaggiare Red Bull nella lotta al titolo 2024, sperando sempre che questa lotta possa realmente esserci. LEGGI TUTTO

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    Mercedes, i primi 50 anni: la Stella ama il tricolore

    Il passato che non c’è più ma sul quale è stata costruita tutta la solida realtà italiana di Mercedes Benz e il futuro che sa di lusso elettrificato. In mezzo, i primi 50 anni della Stella di Stoccarda, in versione tricolore che nella penisola, fino a oggi, ha venduto oltre 2 milioni di unità, tra auto e vans, terzo miglior mercato europeo della Stella. Qualcosa che è molto di più di una realtà commerciale che dà lavoro a tanta gente (oltre 1.000 dipendenti e un fatturato di 2,7 miliardi di euro nel 2022…) ma che ha proprio a che fare con la stessa cultura della mobilità in Italia. E che meritava un festeggiamento degno di questo nome come quello organizzato lunedì a Roma dalla stessa Mercedes. Prima con una lunghissima e spettacolare parata/carovana attraverso i luoghi più belli della Capitale – a dimostrazione del connubio viscerale con città e Paese – e poi con una nostalgica carrellata difficilmente sintetizzabile.
    E già perchè quando entri nel… settore amarcord rischi di non uscirne più , un po’ come nel traffico. Ma se qui la carovana è stata aiutata dagli abilissimi agenti in moto della Municipale (un nome su tutti: Cinzia), era difficile dimenticare qualcuni degli artefici della scalata Mercedes in Italia.
    La storia di Mercedes in Italia
    La prima pietra di Casa Mercedes in Italia fu posta il 18 aprile 1973 in via degli Abruzzi 3, a Roma, e inizialmente fu dedita esclusivamente alla vendita di veicoli commerciali ed industriali. Il 75% di proprietà di Casa Madre e il restante 25% di Autostar, importatore di autovetture dal 1959, uno degli artefici della rete commerciale italiana. Gli anni ‘70 sono quelli dell’organizzazione, dei processi, della rete di assistenza e della nascita della Merfina, la finanziaria. Il primo AD, presente alla festa, fu Hans Breithaupt, ora 87enne. E con lui c’erano anche Marco Ruiz, Benito De Filippis e Vittorio Braguglia, protagonisti della crescita successiva. Che arrivò subito dopo, negli anni ‘80, quando Mercedes triplicò i suoi volumi in Italia rispetto alla fine degli anni ‘70 grazie alle auto disegnate, guarda un po’, dall’italiano Bruno Sacco, Capo del centro stile della Stella, dalla cui matita uscì nel 1982 la W201, la Mercedes 190 che influenzerà tutta la produzione successiva della Stella.Altro decennio, altro enorme salto di qualità e numeri di Mercedes in Italia: dalle 40.000 vetture e vans del 1989 si arrivò a oltre 80.000 del 1999. Sfruttando un’offensiva di prodotto a 360°, dal motore Kompressor, ideale per esaltare le abbordabili due litri SLK e CLK capaci di rinnovare il mito delle Roadster e Coupè con la Stella, fino al lancio di Classe A e Smart, i due colpi di genio che resero Mercedes un brand anche accessibile e che alimentò ancora di più, se possibile, il mito della Stella. Tutto mentre si sfornava il Suv ML e poi anche Vito, Classe V e Sprinter che hanno segnato la trasformazione dei veicoli commerciali in Vans premium. Parallelamente al prodotto, si completò l’organizzazione, con la creazione del settore dell’usato e delle flotte, fondamentali, insieme con marketing e comunicazione, per raggiungere i nuovi target, resi ancora più avvicinabili dall’inaugurazione della nuova sede in via Giulio Vincenzo Bona, sempre a Roma, nel 1995.
    Così arriviamo agli anni 2000, in cui Mercedes-Benz Italia decolla definitivamente passando da 80.000 a120.000 vendite del 2007 e dove c’è spazio per le attività di charity come quella per il Bambino Gesù e tanta pubblicità, con spot rimasti nell’immaginario dell’italiano medio. Ai giorni nostri, Mercedes Benz Italia segue la linea della Casa madre che parla di tecnologia ed elettrificazione e di una road map molto definita, improntata alla soddisfazione del nuovo lusso, che al 2039 vedrà l’intera flotta di veicoli nuovi di Stoccarda carbon neutral.
    Ma l’autentica forza di un brand come Mercedes e della sua filiale italiana, sarà sempre quella di mescolare l’heritage, il passato, con la spinta all’innovazione. Non a caso, ad aprire la sfilata di lunedì a Roma è stata la 300 SL Coupè W198 del 1954 , l’iconica “ali di gabbiano” condotta da Marc Langenbrinck, dall’1 giugno nuovo CEO di Mercedes-Benz Italia, insieme a Radek Jelinek, il suo predecessore. Che però non può far dimenticare la trattativa avviatissima per la vendita di Mercedes Benz Roma ad Autotorino, con tanto di preliminare di acquisto sottoscritto. Una maniera intelligente per salvaguardare un patrimonio unico, rimanendo fedeli alla propria storia per i prossimi 50 anni, ma adeguandosi ai nuovi, complessi tempi che viviamo. LEGGI TUTTO

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    F1 2023, GP Spagna: Mercedes prepara la lunga rincorsa

    2023 Spanish Grand Prix, Sunday – Jiri Krenekem >”Not bad” dicono da quelle parti. Sì perché questa decantata versione B della W14 Mercedes, apparsa già a Montecarlo, ma sperimentata per la prima volta su una pista provante quale Barcellona, non ha per nulla sfigurato… anzi. Tra il secondo posto di Lewis Hamilton e la terza piazza ottenuta da George Russell (partiva 12esimo), il pacchetto di aggiornamenti tanto atteso, in primis dallo stesso Lewis, ha risposto alla grande. Le frecce d’argento non solo hanno dato la paga ai diretti avversari (Ferrari e Aston Martin), ma sono state addirittura capaci di sconfiggere la RB19 dell’impalpabile Sergio Perez.
    Intendiamoci, per ora e forse per tutto il mondiale 2023, pensare di raggiungere e sfidare la Red Bull di Max Verstappen appare uno scenario utopistico (visti anche i 24 secondi di ritardo pagati alla bandiera a scacchi). Detto questo, di sicuro il team di Wolff, in una pista così rappresentativa dello stato dell’arte come il circuito Catalano, ha lanciato un grande messaggio alle dirette contendenti, candidandosi al ruolo di seconda forza.
    I feedback positivi sono arrivati anche dai piloti: “Sono consapevole che abbiamo qualcosa in cantiere per il futuro e per questo motivo mi auguro che almeno per la fine dell’anno potremo sfidare la Red Bull. Sono molto focalizzato sul fatto che l’anno prossimo avremo la macchina per competere fin dal primo giorno. E più continueremo a spingere questa vettura quest’anno, più questo avrà un impatto anche sul 2024, in un certo senso“, ha commentato Lewis Hamilton.
    Anche George Russell si è dimostrato molto entusiasta dei progressi della vettura: “Sono sorpreso di questo risultato. Partivo molto indietro, ma devo ringraziare il team perché mi ha dato una grandissima macchina. Guardando i tempi dei nostri competitor, Aston Martin e Ferrari, eravamo nettamente più veloci e questo è un bel segnale per il futuro“.

    Ma le buone notizie arrivano anche extra pista, sembrerebbe infatti imminente l’accordo tra Lewis e Toto per il prolungamento del contratto del 7 volte campione del mondo. “Ad oggi non ho ancora firmato nulla, nei prossimi giorni mi incontrerò con Toto Wolff, speriamo di riuscire a concludere qualcosa“, ha dichiarato Lewis. E pensare che qualche settimana fa il campione britannico era stato accostato insistentemente alla rossa.
    Insomma a Brackley sembra stiano accelerando un po’ su tutti i fronti. E chi lo sa… magari se da quelle parti avessero ascoltato dal principio Lewis, cestinando il vecchio disegno zero sidepods, forse ad oggi avremmo ancora un mondiale… LEGGI TUTTO

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    Gp Spagna F1 2023, le pagelle: Verstappen è sempre più una leggenda

    BARCELONA, SPAIN – JUNE 04: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates on the podium during the F1 Grand Prix of Spain at Circuit de Barcelona-Catalunya on June 04, 2023 in Barcelona, Spain. (Photo by David Ramos/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool

    Il Gran Premio di Spagna ha offerto diversi spunti sul mondiale di Formula 1 e le sue gerarchie. Non tanto per la prima posizione, saldamente nelle mani di un Max Verstappen e della sua Red Bull semplicemente perfetti, quanto per chi sta dietro ai campioni del mondo. A partire da una rediviva Mercedes, più forte di una Ferrari anonima e un’Aston Martin stranamente in difficoltà. Tutto questo e molto altro nelle pagelle del week-end in terra catalana.
    VOTO 10 A VERSTAPPEN, SIMPLY THE BEST!
    Se a Monaco il suo era stato un week-end alla Senna, in Spagna veste i panni del miglior Schumacher. Pole, vittoria, giro veloce e tutta la gara in testa: un grand chelem che ribadisce, una volta di più, la superiorità di Max Verstappen e della sua Red Bull sul resto della griglia. Imbarazzante il confronto con Sergio Perez, ancor di più con le altre vetture. Mondiale senza storia, che può riservare record su record per il campione olandese, ormai lanciato verso il terzo titolo iridato consecutivo.
    VOTO 9 ALLA MERCEDES, RINATA IN SPAGNA CON LA W14B
    Il cambio di rotta della Mercedes, che di fatto ha prodotto una vera e propria versione B della W14, ha dato i risultati sperati. Le Frecce Nere sono di fatto la seconda forza del campionato. Il coronamento di un week-end tra alti e bassi, frutto di una qualifica abbastanza mediocre (Hamilton 5°, Russell 12°), arriva in gara: entrambi gli alfieri della casa anglo-tedesca ritrovano quel ritmo costante e competitivo con qualsiasi compound a disposizione, facendo presto un sol boccone di Carlos Sainz. Il doppio podio finale è la ciliegina sulla torta, che ridà morale e speranza di poter, entro la fine del campionato, lottare con la Red Bull per la vittoria.
    VOTO 8 A ZHOU, ARREMBANTE CON LA SUA ALFA
    Nell’equilibrio totale in vigore tra le squadre di metà griglia, a Barcellona emerge l’Alfa Romeo con Zhou. Il pilota cinese si rende protagonista di un bel fine settimana, risultando costantemente più veloce del più navigato compagno di squadra Valtteri Bottas e conquistando, con le unghie e con i denti, un nono posto di assoluto valore. Al termine di una gara molto coraggiosa, con un bel duello tutto asiatico con Yuki Tsunoda, dopo aver lottato persino con l’Aston Martin di Fernando Alonso. Che sia di buon auspicio per il futuro.
    VOTO 7 A TSUNODA, GIAPPONESE (A VOLTE TROPPO) CORAGGIOSO
    La grinta e il coraggio non mancano mai a Yuki Tsunoda, che sta pian piano diventando il leader dell’AlphaTauri. In Spagna, il pilota giapponese della scuderia di Faenza tira fuori gli artigli sin dal venerdì, trovando competitività e costanza nelle prestazioni. In gara, poi, è un costante duello con chiunque gli passi vicino: dal derby d’Asia con Zhou ad Alonso e Ocon, il cui incontro ravvicinato gli costa una penalità di 5″, che lo estromette dalla zona punti, facendolo scivolare al 12° posto. Peccato, avrebbe meritato la top-10.

    VOTO 6 A SAINZ, SALVA IL SALVABILE
    L’attesa in casa Ferrari per gli aggiornamenti portati in Spagna si è tradotta con un risultato mediocre, l’ennesimo. Un altro buco nell’acqua parzialmente ripianato da Carlos Sainz, che nonostante il risultato finale, alla fine non demerita nell’arco del week-end: costantemente più veloce di Leclerc, abile ad artigliare la prima fila in qualifica. Poi, però, i limiti della SF-23 rendono la gara di casa del pilota iberico un mezzo calvario, sverniciato prima dalle Mercedes e poi da Perez. Nonostante tutto non molla, e quantomeno si tiene dietro le Aston Martin. Meriterebbe (non solo lui) una macchina decente.
    VOTO 5 ALL’ASTON MARTIN, BOCCIATA A SORPRESA
    Poteva essere un’altra potenziale occasione per mettere pressione a Max Verstappen e alla Red Bull, e invece nella terra di Fernando Alonso, l’Aston Martin si rivela un fiasco. Davvero sorprendenti le difficoltà nel ritmo e nella velocità da parte della rivelazione del 2023, in particolare con lo spagnolo, davvero mai in grado di giocarsela con i primi. E addirittura battuto anche da Lance Stroll, a sua volta protagonista del miglior week-end di questa stagione. Un tempo sarebbero arrivati i fuochi d’artificio per un 6° e 7° posto, ora invece c’è amarezza; anche qui si capisce l’enorme salto in avanti di questa squadra. Assente, però, in Catalunya.
    VOTO 4 A PEREZ, SCHIACCIATO DAL PESO DI MAX
    Un po’ tutto il mondo confidava nel messicano al fine di poter contrastare un minimo lo strapotere di Max Verstappen. Ma evidentemente, Sergio Perez non ha semplicemente il talento per tenere testa al due (quasi tre) volte campione del mondo. Anche al Motmelò compromette il suo week-end con una qualifica horror, che lo vede uscire nel Q2 con un misero 11° posto. Poi in gara riesce a recuperare fino alla quarta posizione, ma senza alcun guizzo rilevante. E persino lontano dalle Mercedes. Di questo passo, anche il 2° posto nella classifica piloti è a rischio. E forse, non solo quello.
    VOTO 3 A LECLERC, CONTROFIGURA DI UN PREDESTINATO
    Definire un’agonia il fine settimana di Barcellona per Charles Leclerc sembra quasi un complimento. Avvilente il 19° posto in qualifica su un tracciato dove, nel 2022, aveva conquistato una delle pole position più belle della sua carriera. Sia chiaro, le responsabilità non possono essere solo sue, ma evidentemente, anche lui non ha dato il massimo, oltre a una Ferrari ormai incommentabile. E anche in gara, il suo rendimento è stato piuttosto anonimo, imbottigliato in un traffico da cui non è mai stato capace di uscire, portandolo all’11° posto finale. Al termine di una nuova, ennesima “battaglia” con il suo stesso muretto. Una vera e propria depressione, da cui non sembra esserci via d’uscita.
    VOTO 2 ALLA SFORTUNA DI NORRIS
    Il coniglio tirato fuori dal cilindro in qualifica, che ha portato Lando Norris al terzo posto, lasciava presagire un week-end degno della McLaren. Magari non per lottare per il podio, ma almeno per un piazzamento di rilievo in zona punti. Ebbene, nulla di tutto questo: il sogno dura una curva. Il contatto al via con Lewis Hamilton di fatto mette la parola fine su ogni ambizione del team e del pilota inglese, costretto a scivolare nelle retrovie. Un’enorme occasione persa; il ritmo in gara era anche molto competitivo. LEGGI TUTTO