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    Gp Azerbaijan, Ferrari seconda con Leclerc. Sainz e Perez, incidente in extremis

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    Leclerc 2° a Baku, trionfa Piastri. Sainz-Perez, incidente a 2 giri dalla fine!

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    F1, Strategia: a Baku oggi in gara sarà fondamentale la gestione gomme

    Al Gran Premio dell’Azerbaijan F1 2024, in programma oggi alle 13:00 sul circuito di Baku, sarà fondamentale la gestione delle gomme. Chi partirà davanti a tutti avrà un vantaggio ma restano altre variabili da gestire: una su tutte la Safety Car.LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait, SAINZ Carlos (spa), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Azerbaijan Grand Prix 2024, 17th round of the 2024 Formula One World Championship from September 13 to 15, 2024 on the Baku City Circuit, in Baku, Azerbaijan – Photo DPPI

    Charles Leclerc scatterà oggi dalla pole position del Gran Premio dell’Azerbaijan. Il pilota monegasco della Ferrari ha infatti conquistato ieri una fantastica pole position, “creandosi” un sicuro vantaggio per la gara e un’occasione unica per riaprire il mondiale.
    Al suo fianco scatterà Oscar Piastri. Il pilota australiano della McLaren, spesso non velocissimo nel primo spunto subito dopo lo spegnimento dei cinque demafori rossi, si è spesso dimostrato un tipo molto tosto nel corpo a corpo al primo giro. Ne sa qualcosa il compagno di squadra Lando Norris che, nel Gran Premio d’Italia a Monza, ha subito il famoso sorpasso alla Roggia.
    A “proteggere” il monegasco ci sarà però Carlos Sainz che, con un buono scatto dalla piazzola numero tre, potrebbe sopravanzare il portacolori di casa McLaren. Al via occorrerà poi fare attenzione a Sergio Perez che, dopo la miglior qualifica dell’anno, vorrà dimostrare che su questa pista ha realmente una marcia in più!
    Al termine delle qualifiche, Leclerc ha detto: “Sono felice della mia sessione. Su questa pista mi sono sempre sentito a mio agio e sono contento delle sensazioni che ho avuto in macchina fin dall’inizio del weekend. Non abbiamo cambiato praticamente nulla fin dalle prime prove libere a livello di set-up, cosa piuttosto rara, e per questo sapevo che sarei potuto andare forte”.

    Pensando alla gara di oggi, il pilota monegasco ha poi anche aggiunto: “Sarà una gara lunga nella quale la gestione delle gomme sarà fondamentale, quindi ci focalizzeremo su questo aspetto e daremo il massimo per portare al team un’altra vittoria”.
    Oltre alla gestione degli pneumatici Pirelli, occorrerà tenere in considerazione almeno un’altra importante variabile. In Azerbaijan, la probabilità di ingresso in gara di una Safety Car è del 60%. Questo potrebbe risultare un’aspetto fondamentale, soprattutto se la vettura di sicurezza fosse chiamata in causa in concomitanza dell’unico cambio gomme.
    Il Gran Premio scatterà alle 13.00, ora italians, e sarà lungo e pieno di insidie, come sempre accade sui circuiti cittadini. A differenza delle tradizionali piste tra i muretti, in Azerbaigian sorpassare non è tuttavia impossibile e dunque la gara si presenta aperta.
    Per la Ferrari, il fatto di avere entrambe le vetture nelle prime due file, mette in condizione la squadra di Maranello di poter preparare al meglio le varie situazioni che si possono verificare. LEGGI TUTTO

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    Leclerc, la frase urlata al team radio dopo la pole Ferrari in Azerbaijan

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    La preparazione dei piloti F1, aspetto chiave del successo in pista

    Charles Leclerc – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    La preparazione dei piloti F1 è uno degli aspetti chiave del loro successo in pista. La massima categoria dell’automobilismo sportivo richiede non solo un altissimo livello di abilità tecnica, ma anche una resistenza fisica e mentale straordinaria.
    A fianco dei piloti, lavora dunque un team di esperti che li guida attraverso intense sessioni di allenamento, terapie di recupero e una costante gestione della salute in generale, a cominciare dall’alimentazione.
    Andrea Ferrari con Charles Leclerc e Pierluigi Della Bona con Carlos Sainz, lavorano a stretto contatto con i due piloti della Scuderia Ferrari, per aiutarli a mantenere il massimo livello di prestazione per tutta la stagione.
    Qui sotto alcune domande poste ai due preparatori che seguono da vicino Leclerc e Sainz.
    Quali sono le aree di focus su cui strutturi la preparazione del tuo pilota?
    Andrea Ferrari: “Come in ogni sport, la preparazione atletica di un pilota si basa su due aree principali: capacità condizionali e coordinative. Particolare attenzione viene inoltre rivolta agli aspetti più rilevanti per l’automobilismo e alle specifiche esigenze del pilota. Non va trascurato il lavoro cognitivo, come ad esempio il miglioramento dei tempi di reazione e la gestione dell’ansia da prestazione”.
    Pierluigi Della Bona: “Lavoriamo sulle aree di condizione e le aree cognitive. Quelle di condizione sono quelle che noi esprimiamo attraverso la forza, la resistenza e la mobilità articolare, chiamata flessibilità. Le aree di capacità cognitiva sono un po’ più difficili da allenare e da migliorare, ma devono essere preparate costantemente nel corso del processo di preparazione di un pilota. Sono i riflessi, la rapidità di esecuzione e l’adattamento ad un qualsiasi stimolo esterno. A quelle velocità i riflessi, la rapidità di esecuzione e l’adattamento a un qualsiasi stimolo esterno possono fare la differenza ed è essere in grado di rispondere più velocemente di altri. La concentrazione viene allenata abbinando i due tipi di capacità. Si cerca di stressare il pilota facendolo correre, abbinando allo stesso tempo degli esercizi che sollecitano i riflessi che vanno a stimolare la rapidità di pensiero e concentrazione”.

    Preparazione piloti F1: Come si allena un pilota off-track e on-track?
    AF: La maggior parte del lavoro di preparazione si svolge off-track, quando c’è più tempo per dedicarsi a un allenamento approfondito e mirato. Questo approccio permette di lavorare in modo più dettagliato su tutti gli aspetti della performance del pilota. On-track, invece, l’attività è incentrata sulla “rifinitura”, un lavoro di precisione che punta a eliminare ogni possibile distrazione, consentendo al pilota di focalizzarsi completamente sulla guida. Oltre a questo, in pista si eseguono anche sessioni specifiche in funzione del pilotaggio, come esercizi di attivazione fisica e cognitiva, e sessioni di recupero, come massaggi, sedute di pre-cooling e recovery”.
    PDB: “On-track, la mattina viene solitamente effettuata una sessione di 30 minuti di stretching, mobilità e leggera attivazione del corsetto addominale, per poi avere 10-12 minuti di attivazione vera e propria prima di ogni sessione in cui si abbina un lavoro globale: muscolare, mentale e sulla prontezza dei riflessi. Off-track viene svolto un tipo di allenamento più robusto, che prevede tanta palestra, tanta bici, attività di resistenza alla forza, di resistenza cardiovascolare e allenamenti specifici per collo e addome. Ad esempio, per Carlos, il lavoro che era stato svolto sul core è stato di vitale importanza per l’operazione di appendicite che ha subito quest’anno. Sempre off-track, oltre al simulatore, non devono mai mancare anche lavori più light sulla mobilità, allungamento muscolare, allenamenti volti a riguardare i riflessi, rapidità e le varie capacità cognitive”.
    Preparazione piloti F1: quali sono le gare più delicate e perché?
    AF: “Tra tutte, sicuramente le gare più delicate e difficili sono quelle in cui le condizioni atmosferiche estreme incidono significativamente sulla performance del pilota. Parlo quindi di gare molto calde ed estremamente umide, come ad esempio Singapore o Qatar lo scorso anno. Un altro gruppo di gare che secondo me sono difficili da gestire sono quelle in cui il fuso orario è importante e ci sono molte ore di differenza con l’Italia. Qui, la gestione del sonno diventa cruciale perché la privazione di sonno può avere un impatto rilevante sulla prestazione del pilota e quindi si cerca il più possibile di adeguare maggiormente la preparazione per affrontare anche queste sfide”.
    PDB: “Sono convinto che ogni gara abbia un proprio coefficiente di e una sua delicatezza: noi dobbiamo essere pronti alle richieste di ogni pista. Il pilota è abituato a guidare per un massimo di due ore, dopodiché ci sono piste più lunghe e piste più corte, gare più calde e umide di altre. Nelle piste molto lunghe dove non ci sono troppi carichi gravitazionali, non è tanto la fisicità intesa come forza fisica che la fa da padrona, lo è molto di più la concentrazione. In piste più corte dove i carichi gravitazionali a livello del core e dell’addome sono altissimi, oltre alla concentrazione, da un punto di vista fisico la forza muscolare è quella che guida”. LEGGI TUTTO

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    Monza, da Tempio della Velocità a palcoscenico di giovani fenomeni

    LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Pirelli Gran Premio d’Italia 2024, Italian Grand Prix 2024, 16th round of the 2024 Formula One World Championship from August 30 to September 1, 2024 on the Autodromo Nazionale Monza, in Monza, Italy – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    L’asfalto luccica di nero sfavillante, messo ancora più in risalto da un sole impassibile e impietoso, troppo caldo perfino se confrontato con quelle oltre trecentomila teste calde che arroventano spalti, prati e tribune con il loro tifo e la loro passione.
    E’ di nuovo quel periodo dell’anno, quella stagione di transizione in cui le foglie degli alberi possono ancora scegliere se cadere o restare ancora un po’ attaccate ai loro rami, in cui una nuvola all’orizzonte può significare lo scatenarsi di una bufera di lì a poco, in cui gli studenti centellinano ogni minuto delle giornate di libertà che ancora li separano dall’inizio della scuola: è di nuovo il periodo del Gran Premio d’Italia.
    Ed eccoci di nuovo qua, come da settant’anni a questa parte: neofiti spaesati fra gente che conosce la liturgia a memoria, accroccatori di strutture precarie da prato contro compassati frequentatori di tribune vip, figli di Michele Alboreto che sono diventati genitori di Kimi Antonelli… Beh, tutti noi  meritavamo un Gran Premio d’Italia finalmente teso ed emozionante come non accadeva da un po’.
    Il popolo della Formula Uno, quello vero, che non ha bisogno di stupidaggini pubblicitarie o di essere gratificato dalla presenza di qualche supposta star che non distingue una monoposto da un cane terranova, quel popolo meritava una gara così. E ancor più gratificante osservare – concedete questa deviazione a una che mastica amaro da qualche anno di troppo – che per questa gara finalmente bella non dobbiamo ringraziare il dominatore di turno o la pluridecorata vecchia gloria, ma un gruppo di eccellenti e giovanissimi piloti.

    Il Tempio è sempre stato generoso con i giovani fenomeni: sembra quasi che quella successione sinuosa e infida di curvoni e rettilinei nasconda una formula magica del giorno di gloria particolarmente facile da afferrare a chi unisce talento, fame e tattica alle poche primavere segnate sulla carta d’identità. Questa volta i fenomeni erano sgargianti nelle loro livree e minacciavano di assoggettare il Tempio alle loro Papaya Rules ed è stato davvero un piacere godere del loro spettacolo!
    Tuttavia lo strappo nell’anima lo dobbiamo al cuore nero di una monoposto rossa. Nero, come il colore vivido dell’asfalto che puzza di nuovo e di gomma. Nero, come il colore della tuta di Charles Leclerc. Nero, come il calabrone, il quale – lo sappiamo tutti – ha una struttura che non lo rende capace di volare, ma lui lo ignora e vola lo stesso. Tuttavia la Ferrari – calabrone del giovane fenomeno monegasco sa bene di non avere la struttura adatta per volare più veloce della McLaren di Norris e Piastri o per competere in solidità e costanza con la Red Bull di Verstappen, eppure è con lui che sbanca Monza, da outsider, con una strategia che è una lucida follia e una gestione della gara che si incastra alla perfezione come le tessere di un puzzle da mille pezzi al primo tentativo.
    Magari la Ferrari non vincerà più niente quest’anno e il campionato si avvierà alla sua più prevedibile conclusione, saremo assoggettati alle Papaya Rules oppure resteremo sotto i Lord Bibitari, ma ha vinto nel posto giusto nel modo migliore possibile, con un pilota che dimostra quotidianamente che essere un fenomeno non vuol dire necessariamente esternare una personalità piacevole come una manata di carta vetrata sulle natiche.
    Che la Ferrari sia veramente pronta a crederci e a provarci o finalmente stufa di dover sempre spiegare e capire: sarà questo il significato nascosto nella vittoria di Monza? In ogni caso, sarebbe un’ottima notizia.
    Che i complimenti cavallereschi e nient’affatto scontati dei rivali siano indice di una rinnovata attenzione e considerazione nei confronti di Maranello? Se simili caimani si dichiarano bonariamente felici che abbia vinto qualcun altro al posto loro, mi viene da pensare che ritengano questa vittoria un episodio che non li impensierisce, al di là del fair play da social media manager.
    Nel frattempo l’asfalto torna silenzioso, il sole picchia ancora duro e dagli alberi inizia a cadere qualche foglia, in attesa di un nuovo giovane fenomeno che torni a lucidare quelle curve e quei rettilinei il prossimo anno. LEGGI TUTTO

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    Leclerc in lacrime, la frase al team radio Ferrari dopo il trionfo a Monza è da brividi

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    F1, Gp Olanda | Ferrari fa esattamente quello che aveva chiesto Vasseur

    Fred Vasseur – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Fred Vasseur lo aveva chiesto ai suoi, proprio alla vigilia del Gran Premio d’Olanda. “Fate le scelte giuste nei momenti decisivi“, aveva intimato a piloti e muretto box, il Team Principal della Scuderia Ferrari. Oggi a Zandvoort è andata proprio così: i piloti hanno fatto il massimo e il muretto box ha giocato una carta vincente, in un momento decisivo. Il tutto ha portato ad un’esecuzione perfetta da parte dell’orchestra rossa che ora muoverà compatta in direzione Monza.
    “Non mi capita spesso di essere soddisfatto per un terzo posto, ma oggi sono estremamente contento del lavoro fatto dalla squadra in un fine settimana così difficile”. Sono state queste le parole di Charles Leclerc, al termine della gara di oggi a Zandvoort che lo ha visto a podio. Sesto al via e con sensazioni e dichiarazioni da far schiacciare un pisolino in spiaggia al posto di guardare la gara, il monegasco ha dovuto ricredersi quando si è reso conto che il passo gara della sua SF-24 era secondo solo a quello di Lando Norris.
    “Abbiamo faticato – ha aggiunto Leclerc – in tutte le sessioni sin dalle prime libere ma siamo riusciti a mettere tutto insieme quando contava di più. Abbiamo trovato il ritmo di cui avevamo bisogno, messo in atto una strategia perfetta, battendo i nostri concorrenti e tenendoli dietro senza doversi inventare chissà cosa.È grandioso iniziare la seconda metà della stagione in questo modo”.
    Sulla stessa onda anche Carlos Sainz che, dal 10° posto al via, è riuscito a chiudere al 5° posto, davanti ad una Red Bull e alle due Mercedes. “Onestamente – ha dichiarato lo spagnolo al termine della gara – non ci aspettavamo una gara così positiva, soprattutto dopo l’inizio di fine settimana molto difficile che abbiamo avuto”.
    Anche lo stesso Vasseur ha commentato sia il podio di Leclerc che l’ottima rimonta di Sainz: “Non eravamo molto ottimisti arrivando a Zandvoort, e invece oggi le cose sono andate molto bene per entrambi i lati del box: abbiamo avuto buone partenze, buone strategie e buoni pit stop con entrambi i piloti che hanno gestito alla grande le gomme”.

    F1, Gp Olanda | Ferrari: la cronaca della gara
    La domenica in crescendo della Scuderia, dopo un weekend fino a ieri pieno zeppo di difficoltà, si è aperta al meglio con la partenza. Nonostante scattassero entrambi dalla parte sporca della pista, sia Charles che Carlos sono riusciti ad avviarsi benissimo rimontando subito posizioni. Il monegasco ha passato all’esterno Sergio Perez salendo quinto, mentre Carlos si è messo subito davanti a Lance Stroll e Fernando Alonso, in ottava piazza, guadagnando la settima al giro 11 dopo un attacco aggressivo a Pierre Gasly. La squadra ha fermato Charles al giro 24 per farlo passare dalla gomma Medium alla Hard e il monegasco è riuscito a spingere subito effettuando un sontuoso doppio undercut a George Russell ed Oscar Piastri salendo dal quinto al terzo posto. Con Carlos la squadra ha atteso sei tornate in più e per poco lo spagnolo non è riuscito a imitare il compagno di squadra superando Perez in pitlane. Il messicano ha comunque resistito poco più di una quindicina di giri davanti alla Ferrari: Carlos infatti, forte di un passo nettamente superiore, al 47° giro ha attaccato la Red Bull numero 11 in curva 1 non lasciando scampo al rivale e salendo in sesta posizione. Sainz si è poi lanciato all’inseguimento di Russell che è rientrato ai box davanti a lui alla tornata 56 cedendogli la quinta piazza. Da quel momento lo spagnolo ha tenuto il proprio ottimo passo fino al termine, riuscendo anche ad avvicinarsi a Piastri e a Leclerc che battagliavano per il podio. Proprio il monegasco è stato autore di un grandioso finale di gara nel quale è riuscito a tenere a bada il pilota della McLaren portandosi a casa il settimo podio stagionale, il dodicesimo di squadra, nonché il 37° della carriera (e il numero 819 per la Scuderia).
    Ferrari, direzione Monza
    La prestazione offerta oggi in gara – pur senza aver portato nulla di nuovo sulla SF-24 – è un’ottima iniezione di fiducia per tutta la Scuderia Ferrari che è attesa dal bagno di folla dei tifosi a Monza, dove la prossima settimana andrà in scena il Gran Premio d’Italia. La pista di casa è unica nel suo genere e dovrebbe sposare meglio le caratteristiche della monoposto costruita a Maranello. Sulle SF-24 ci saranno anche degli aggiornamenti che ci si attende possano contribuire ad aumentare il livello di competitività contro rivali che rimangono fortissimi. Il podio di oggi era proprio l’antipasto che serviva per scaldare i tifosi.
    “La prossima gara è a Monza – ha detto Leclerc -. E’ il nostro Gran Premio di casa e faremo il massimo per rendere orgogliosi i nostri tifosi”. Anche Sainz si è detto fiducioso in vista del suo ultimo Gp d’Italia vestito di rosso: “Arriviamo a Monza con il morale alto: non vedo l’ora di correre davanti ai nostri tifosi!”. LEGGI TUTTO