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    Italbasket, il piano diabolico studiato da Pozzecco

    «Vogliamo trasmettere emozioni. Penso che questo sia quasi superiore ad un risultato sportivo», diceva giovedì Pozzecco. Il diabolico piano del ct è iniziato nel primo tempo, quando è riuscito lui stesso ad emozionare tutti con qualcosa che raramente si vede su un campo di basket: con un suo giocatore, Mannion, in lunetta, tra il primo e secondo tiro libero si è fatto fischiare un tecnico… Poi ha lasciato che la Spagna dominasse letteralmente a rimbalzo. Ma, proprio mentre gli ospiti sembravano vicini a tagliare il traguardo, il Poz piazzava il colpo di teatro: si affidava a tutte le sue guardie, sicuro che avrebbero riacquistato la mira. E in effetti Spissu, Vitali e Mannion hanno fatto felice lui, Bagnaia, Vale Rossi, Tamberi e tutti gli spettatori del Palasport di Pesaro. Il diabolico piano è purtroppo fallito nel supplementare: troppi errori, troppa stanchezza, troppe energie mentali sprecate. Insomma, questa Nazionale ha emozionato sì o no? Diciamo di sì, ma restiamo dell’idea che una vittoria è sempre meglio di una sconfitta emozionante. Anche perché, a voler essere onesti, questa era una gara giocata dall’Italia B (priva di Fontecchio, Melli, Polonara e Datome) contro… la Spagna C (assenti Brown, Rudy e i fratelli Hernangomez). Troppi rimbalzi concessi (45 contro i nostri 27) perché il tagliafuori degli esterni non ha funzionato, e tanta fretta nel cercare soluzioni individuali. Ma qualcosa di buono rimane anche in questo ko. La reazione di squadra n e l momento più difficile, la solita prova di cuore e atletismo di Biligha, la faccia tosta di Mannion, a segno dopo numerosi errori. Resta il rimpianto di non aver visto sul parquet Caruso, il lungo italiano più in forma del campionato. Ma Pozzecco sicuramente lo utilizzerà lunedì contro la Georgia. LEGGI TUTTO

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    Qualificazioni Mondiali, Italia: Moretti, Diouf e Akele lasciano il ritiro

    L’Italia di Gianmarco Pozzecco si prepara a volare per Tbilisi, dove lunedì 14 novembre affronterà la Georgia nella seconda partita della finestra di novembre nelle qualificazioni al Mondiale FIBA 2023. Il match è in programma per le 16:00 italiane (19:00 locali). Saranno 13 gli azzurri a disposizione del CT, in quanto Davide Moretti, Mouhamet Diouf e Nicola Akele sono stati autorizzati a lasciare il raduno.Dopo la sconfitta contro la Spagna per 84-88, ecco la classifica del gruppo L: Spagna 13 (6/1), Italia 12 (5/2), Georgia 11 (4/3), Islanda 11 (4/3), Ucraina 9 (2/5), Paesi Bassi 7 (0/7). LEGGI TUTTO

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    Banchero: “Ho deciso, giocherò per l’Italia”

    MIAMI – L’Italia, quella del basket, è pronta per partire alla volta dell’America. E Paolo Banchero non vede l’ora di effettuare il percorso inverso. Tutto a posto allora? Sembrerebbe di sì, ma in ogni caso meglio sistemare le cose velocemente perchè se continua così il numero 1 dell’ultimo Draft ha tutto per trasformarsi nella grande stella della NBA dei prossimi anni. Sette incontri e una media di 22,7 punti con 7,6 rimbalzi e 3,9 assist in 33,1 minuti giocati: da tempo non si vedeva un rookie simile.
    Per questo motivo all’inizio di dicembre, in vista dei prossimi Mondiali, sbarcherà a Orlando la delegazione del basket italiano guidata dal presidente federale Petrucci, accompagnato dal gm Trainotti e dal ct Pozzecco, per incontrare per la prima volta il giocatore e i vertici dei Magic.  «Dovrei preparami un dialogo nella mia testa – ha raccontato Pozzecco alla ‘Domenica Sportiva’ parlando del viaggio – ma non sono in grado di farlo. Cercherò di trasmettergli delle emozioni. C’è uno sponsor americano che lo vuole nel Dream Team USA? La Fip sta lavorando a un progetto che possa essere interessante per lui».  Già, visto che Banchero è già diventato il punto di riferimento di Orlando, c’è chi ha cominciato a chiedersi perché la nazionale USA dovrebbe perderlo. Giovedì poi sul campo dei Magic ci saranno i campioni in carica di Golden State, una vetrina luccicante anche perché Kerr, oltre a essere il coach dei Warriors, lo è anche della nazionale a stelle e strisce. Crescono le tentazioni americane? Non c’è dubbio, anche se Banchero, in una lunga chiacchierata con il compagno di squadra R.J. Hampton, nel podcast «Young Person«, ha raccontato come è iniziato il suo legame con l’Italia e la promessa, che vuole mantenere, di indossare la maglia azzurra. «Quando avevo 16 anni la federazione italiana ha contattato mio padre chiedendo delle origini italiane e della possibilità di ottenere la cittadinanza. Con il suo assenso è cominciato il processo: più volte mi sono recato al Consolato di San Francisco, ci sono stati diversi incontri e alla fine ho ottenuto il passaporto».
    Guarda la galleryBanchero, look da urlo per il Draft Nba 2022
    Quanto amore
    Un impegno con l’Italia che ha confermato. «Ho intenzione di giocare con la nazionale azzurra – ha aggiunto – ma ancora non so quando. Non sono mai stato in Italia e non vedo l’ora di andarci, perché la quantità di affetto che ricevo da là è pazzesca».  Parole che hanno conquistato anche R.J. Hampton: «Anch’io potrei avere un po’ di sangue italiano – lo ha interrotto scherzando -. Fammi sapere se c’è bisogno di un play…».
    Da Seattle
    Ala grande che può giocare dappertutto, Banchero è già un idolo e non solo dei fan dei Magic. «Sono italiano da parte di mio padre, il suo bisnonno era nato in Italia per poi emigrare a Seattle e costruire lì la sua famiglia. Ed io crescendo mi sono sempre chiesto perché il mio nome era così diverso da tutti gli altri ragazzi. E poi mio padre si chiama Mario, i miei zii Angelo e Armando e mio fratello Guido».
    Con l’Italia
    Alla fine, inevitabilmente, la chiacchierata ha toccato il tema nazionale. «Ho fatto una prova per l’under 17 USA quando avevo 15 anni – ha raccontato Banchero – ma non sono riuscito a superare il taglio, così non ho mai fatto parte di una nazionale americana».  L’occasione giusta per la provocazione: «Ci riuscirai presto» le parole di Hampton. Ma immediata è stata la risposta della stella dei Magic: «No, ora sono con l’Italia». 
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    Basket: sì, Banchero giocherà nell'Italia

    La cattiva notizia, si fa per dire, è che Paolo Banchero ha interrotto la sua serie iniziale di partite da debuttante con 20 o più punti. Nella sconfitta, perché i Magic perdono, finora ne hanno vinta solo una, la prima scelta assoluta del Draft Nba 2022 ha segnato 18 punti in 32 minuti, con 6-20 al tiro, di cui 1-6 dall’arco, 3 rimbalzi, 4 assist. Interrotto il record che nessuno aveva registrato dal Duemila a ieri; si è fermato a 6 partite con ventelli assortiti. Meglio di lui sono riusciti in pochi, a parte l’inarrivabile e compianto Wilt Chamberlain, si ricordano Oscar Robertson, Elvin Hayes, Dominique Wilkins e Grant Hill. Parziale soddisfazione: la difesa di Dallas era già particolarmente concentrata su di lui. Aveva studiato e vivisezionato le qualità del ragazzo che compirà 20 anni il prossimo 12 novembre. La buona notizia in chiave azzurra, è la dichiarazione d’amore per l’Italia e la Nazionale da parte del giovane asso che sta conquistando le prime pagine dei giornali e del web non solo tra gli appassionati Nba. Dichiarazione arrivata nel podcast condotto dal suo compagno di squadra RJ Hampton. «La mia famiglia è italiana dalla parte di mio padre. Il mio bisnonno è nato in Italia e poi si è trasferito a Seattle e messo radici negli USA: per questo sia mio nonno che mio padre sono nati e cresciuti negli Stati Uniti, ma sono italiani e hanno forte il senso delle loro origini. Crescendo mi sono chiesto spesso perché il mio nome fosse Paolo, così diverso da quello degli altri ragazzi attorno a me. Me lo ha spiegato poi papà, che si chiama Mario, i miei zii Angelo e Armando e mio fratello Giulio: per questo ho capito quanto fossero importanti per lui le nostre origini, anche se non ha mai vissuto in Italia. E nemmeno io ci sono mai stato».Guarda la galleryDraft Nba 2022: Banchero prima scelta, e che look!

    Giovanili Usa e il viaggio di Petrucci

    La buona notizia, che in parte ha silenziato i timori annunciati pochi giorni fa dal presidente Fip Giovanni Petrucci, secondo cui, «Banchero mira al Dream team, ma noi non siamo terzo mondo, glielo dirò quando andremo». Ma nello stesso podcast Hampton lo ha provocato, parlando delle giovanili statunitensi Banchero che l‘avevano scartato  (per l’Under 17 da quindicenne però). E Paolo ha svelato: «Quando avevo 16 anni, gli italiani hanno contattato mio padre per indagare sulle sue origini e capire se avesse passaporto italiano. Alla sua risposta affermativa, è iniziato il percorso di selezione: sono andato più volte a San Francisco all’ambasciata italiana, ho avuto incontri e mi hanno concesso il passaporto. Io voglio giocare con loro, ma non sono sicuro quando succederà, quando potrò. Non sono ancora stato in talia, ma la quantità d’amore che sto ricevendo è pazzesca. Incredibile. Non vedo l’ora di andare». E quando Hampton ha provocato di nuovo: «Non hai mai giocato per Team Usa ma ne farai presto parte», Banchero ha risposto secco: «No, ora sono della nazionale italiana». Il viaggio di Petrucci con il direttore delle nazionali Salvatore Trainotti e il ct Gianmarco Pozzecco dal 5 dicembre prossimo è comuque necessario. Bisogna convincere gli Orlando Margic. E l’Italia ha preparato un progetto commerciale, come già la Grecia per Antetokounmpo con MIlwaukee, per dire. Intanto Rick Fois, assistente azzurro e scout in Usa (dov’è assistente ad Arizona) cerca altri paisà. Il futuro è azzurro.

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    Basket, il futuro di Banchero e della Nazionale

    ROMA – Una frase pronunciata in settimana dal presidente Fip Giovanni Petrucci ha creato apprensione in chi segue la Nazionale. L’augurio è che sia stata pronunciata ad arte, visto il viaggio che in tre si apprestano fare, il ct Pozzecco, il direttore delle nazionali Trainotti e appunto Petrucci per convincere la prima scelta del draft Nba 2022 (e ancor più gli Orlando Magic) a indossare l’azzurro ai Mondiali. La frase per chi non l’avesse letta è: “Banchero mira al Dream Team Usa, ma noi non siamo il terzo mondo”. Come noto Banchero ha preso il passaporto italiano grazie alle origini italiane, liguri, di papà Mario. E ha poi più volte sventolato virtualmente e realmente il tricolore, anche se non parla italiano. Banchero aumenterebbe di colpo il valore della nostra Nazionale e l’interesse mediatico e commerciale non solo nel nostro Paese. Dovrebbe integrarsi e non è automatico. Banchero ha stazza, atletismo, tecnica, maturità importanti. Non ha la bacchetta magica, ma sta già facendo parlare di nuovo di baske, qui. E questo a 12 giorni dal ritorno della Nazionale sulla Rai per le qualificazioni mondiali. Chiariamo: se Banchero non dovesse considerare l’azzurro, non sarebbe un insuccesso. La Fip ci ha provato in ogni modo, la pandemia non ha permesso che Paolo debuttasse prima.
    Ma al basket italiano serve soprattutto altro. Tornare a investire sui settori giovanili, sul reclutamento. Lo straordinario coach Trinchieri ha toccato un nervo scoperto, osservando che il volley porta via potenziali giocatori. Aggiungiamo, non solo il volley. La struttura del cestista ormai si ritrova in ogni disciplina. Bisogna tornare a essere coinvolgenti e convincenti nelle scuole. Chiudiamo con gli Mvp italiani di giornata: Rossato che nella sconfitta di misura di Scafati si conferma realizzatore (14 punti). Michele Vitali che a Reggio segna 22 punti e difende. E Lodovico Deangeli, triestino che nel primo successo di Trieste, a Napoli, segna 6 punti, con 11 rimbalzi, un plus minus di +12. Per vincere servono gli italiani. Cos’è del resto l’attaccamento? LEGGI TUTTO

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    Le auto usate in Italia tirano ancora: ecco i 10 modelli più venduti

    L’inflazione che stiamo vivendo in questi tempi sta mettendo in difficoltà diversi settori, primo fra tutti quello automotive. Non è di certo un periodo fortunato per chi decide di compiere investimenti, data la sensazione generale di incertezza. Per capirlo, basta analizzare il mercato delle auto usate in Italia, che ha fatto segnare un -19% nel terzo quadrimestre di quest’anno rispetto al corrispettivo del 2021. Nello specifico, i passaggi di proprietà negli ultimi nove mesi sono stati 184.829 rispetto ai 228.061 dell’anno scorso. Ma nonostante questo scenario, le vetture di seconda mano tirano ancora: Carvago.com, marketplace europeo con la più ampia gamma di auto usate a disposizione, ha stilato la classifica delle dieci vetture più acquistate in Italia.
    Panda davanti Golf, 500 e Renegade
    Continua a dominare la Fiat Panda, ancora sul podio dopo il dominio nel primo e secondo quadrimestre: questa volta la percentuale si aggira però sul 12,8% rispetto al 13 e al 13,3 del secondo e primo quadrimestre. Rimane invariata anche la classifica dal secondo al quinto posto: Volkswagen Golf, Fiat 500, Fiat 500X e Jeep Renegade. Dalla sesta alla decima posizione troviamo invece Volkswagen Polo, Audi A3, Mercedes Classe A, Renault Clio e Lancia Ypsilon. Nella ricerca di Carvago è stato inoltre evidenziato come il prezzo medio delle auto usate fino a 5 anni di età sia aumentato dello 0,2% nel terzo quadrimestre del 2022, mentre quello delle auto usate fino a 10 anni di età sia rimasto invariato. Il chilometraggio medio è invece aumentato del 6,1%, mentre la percentuale elettrica si attesta sull’1,3%. La vettura elettrica di seconda mano più venduta è la smart Fortwo (517 unità).
    Gli italiani scelgono l’elettrico: le classifica delle 5 auto usate più vendute
    “Quando ci si trova di fronte all’annosa situazione, se optare per un’auto nuova o acquistare un’auto usata, non si può certo evitare di considerare il prezzo di listino da sostenere nell’immediato – ha dichiarato Antonio Gentile, Country Manager di Carvago.com in Italia -. Anzi, sembra che ancora oggi questo sia l’ago della bilancia per i consumatori che li spinge verso il segmento dei veicoli usati. Anche se nel 2022 questi costano decisamente di più rispetto a un paio di anni fa, di fatto restano i meno costosi. L’aumento dei prezzi che ha interessato il mercato delle auto usate, infatti, non ha risparmiato quello dei veicoli di nuova immatricolazione. Oggi si spende molto per acquistare un’auto, e questo vale per qualsiasi tipo di veicolo si scelga”.
    Gli italiani preferiscono comprare l’auto online: i motivi LEGGI TUTTO

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    I giovani e l’Italia che difficilmente vedremo in Rai

    La qualità arriverà, quando le squadre avranno completato il processo di crescita dopo una preparazione che per le migliori è stata più complessa a causa dell’Europeo. Nel frattempo si può godere dell’equilibrio, delle partite al supplementare come a Varese e a Brescia (e in A2 a Torino), delle giocate decisive allo scadere, le magie di Hall e Grazulis.Godiamoci gli Mvp, scelti da noi tra gli italiani che si mettono in mostra. A Varese emerge un Caruso da 20 punti in nemmeno 20 minuti, contro Flaccadori e Spagnolo che mostrano si saper funzionare in coppia (18 a testa, per il pugliese di proprietà Real era la prima uscita vera in stagione). E al sabato Leo Candi aveva mostrato di poter essere un importante difensore e tiratore da tre (3andD) per Tortona mettendone 20. Qualcosa si muove in ogni giornata. E da martedì potremo anche tifare per Simone Fontecchio agli Utah Jazz e seguire con molto interesse Paolo Banchero sperando che a fine stagione faccia un salto in Nazionale per i Mondiali.

    Nazione in chiaro, quando?

    Ma non sappiamo se mai vedremo la Nazionale in chiaro sulla Rai. E il paragone più volte azzardato col volley da tanti non ha senso. Perché è Fiba a cedere i diritti per soldoni, contrariamente al correlativo internazionale. E Eleven che se li è accaparrati (i diritti), dopo aver fatto scambi proficui con Sky Sport non è che intenda regalare alla Rai. Ci vorrebbe uno sforzo da parte di tutti. Il presidente Fip Petrucci ha incontrato i vertici Rai per la diretta di Italia-Spagna di qualificazione mondiale, ma i segnali sono negativi proprio per i costi.E intanto capiremo a breve se davvero Milano-Virtus concomitante l’11 novembre sarà anticipata al 9 come auspica la Fip. Pare che Milano e Virtus sarebbero disponibili, ma le spagnole di Eurolega lo sono molto meno. Del resto l’Eurolega che ha fato un viaggio a Dubai per scenari futuri pensa ad altro: un contratto importante di sponsorizzazione, che subentrerà a Turkish Airlines, la richiesta di Dubai di avere una squadra, dunque un ampliamento, magari con l’ingresso di Parigi e Londra. A quel punto Fiba e campionati nazionali dovranno adeguarsi al peso del denaro. Pensiamo. LEGGI TUTTO