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    F1, stipendio piloti: quanto guadagnano Leclerc, Sainz, Verstappen, Hamilton e non solo

    Stipendi da far girare la testa per i 20 piloti dei 10 team che corrono il Mondiale 2023 di Formula 1. Ecco la classifica con tutte le cifre a tanti zero: chi sarà il Paperon de Paperoni del Circus? Chi invece sarà il Paperino della situazione?
     20. Logan Sargeant – Williams
    Debutterà quest’anno in Formula 1 con la Williams e prenderà il posto di Nicholas Latifi. Il suo stipendio? È uno dei più bassi del Circus, visto che la cifra si aggira intorno a 1 milione di dollari ovvero 900mila euro annui. 

    19. Yuki Tsunoda – AlphaTauri
    Penultima posizione per l’unico pilota giapponese della Formula 1. Yuki ha uno stipendio annuo di 1 milione di dollari ovvero 900mila euro annui, nonostante abbia solo 22 anni, sia sotto contratto con la scuderia di Faenza e in Formula 1 già da tre anni. LEGGI TUTTO

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    Marketing e sport: un binomio destinato a crescere!

    Il mondo è in continuo cambiamento, muta, si evolve. Anche lo sport cambia e si adatta; nel corso degli anni abbiamo visto cambiare anche l’immagine degli sportivi, dei club e delle federazioni, adattandosi ai social network e ai nuovi canali di distribuzione del prodotto. Dietro questi cambiamenti c’è uno studio. Nel marketing è fondamentale sapere leggere questi cambiamenti e sfruttarli. E questo vale anche per il marketing sportivo, che ha saputo adattarsi alle nuove tecnologie disponibili, mutando il proprio modo di pubblicizzarsi e di valorizzare il proprio prodotto. 

    Marketing sportivo: come si sta evolvendo

    Il marketing punta a sfruttare questi cambiamenti e ad acquisire nuovi clienti, andando incontro alle nuove esigenze dei consumatori. Lo streaming online, ad esempio, è cresciuto del 22% solo nell’ultimo anno e secondo gli analisti continuerà. Bisogna sempre continuare a studiare per tenersi aggiornati e saper cogliere al meglio le opportunità che il mondo ci mette davanti. 

    Un esempio di Sport, un esempio di Marketing: Cristiano Ronaldo, CR7

    Il mondo digitale ha reso più rapidi i processi di crescita o di perdita del proprio pubblico. L’esempio più eclatante è il recente approdo di Cristiano Ronaldo all’Al Nassr. Il fenomeno portoghese ha saputo creare un proprio brand (CR7) che lo ha reso in grado di muovere milioni di persone sui social network. Prima dell’arrivo di Ronaldo, l’Al Nassr contava circa 600 mila followers sul proprio account Instagram, oggi ha già superato gli 11 milioni! 

    Calcio e Marketing? Crescono gli eSports

    Il valore di mercato del marketing sportivo è il secondo asset dopo quello della pubblicità, seguito da vicino dal lancio di prodotti e dalle sponsorizzazioni. Grazie alla tecnologia blockchain il calcio e gli e-sports sono sempre più vicini. Gli e-sports, con oltre 300 milioni di spettatori in tutto il mondo rappresentano una grande possibilità di crescita e di acquisire nuovi clienti. 

    Formula 1 e metaverso: arriva l’Autodromo di Monza

    E non è solo il mondo del calcio a muoversi in questo nuovo mondo ed a sfruttarne le infinite possibilità, ma tutto lo sport. Nella Formula 1 abbiamo visto l’ingresso dell’autodromo di Monza nel metaverso. Il circuito sarà ricreato nella realtà virtuale, per permettere agli utenti di poter vedere le gare e visitare la struttura da remoto. Sempre i dirigenti dell’autodromo erano stati i primi a creare degli NFT del circuito e ora saranno i primi ad accedere al metaverso. 

    Come studiare il Marketing Sportivo: Zeta Jobs Academy

    Zeta Jobs Academy si occupa proprio di studiare questo nuovo mondo e formare i prossimi professionisti nel settore, potendo vantare relatori di grande esperienza nel campo come Francesco Melidoni founder e ceo di AOT – Arts on Token e Mod – Management on Demand; Lorenzo Governatori, specialista di e-commerce ed ex Dirigente della Basket Fabriano; Federico Porrozzi, direttore responsabile di Motosprint; Simone Zaccaria, direttore creativo di Motosport Network e MotorLAB. Per maggiori informazioni sul corso di Zeta Jobs Academy clicca qui LEGGI TUTTO

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    Il biglietto da 1 milione di euro: come godersi il Gran Premio di Las Vegas da re

    La “Città del Peccato” si trasforma nella nuova capitale del Gran Premio di Formula 1. La novità del 2023 è Las Vegas: il paradiso del lusso e degli eccessi si trasforma per una notte nel palcoscenico più importante del mondo dei motori, cambiando veste alla Las vegas Trip (la via più famosa della città) che diventa un circuito di 6,12 chilometri. Le auto raggiungeranno velocità oltre i 342 km/h e saranno 50 i giri da percorrere, di cui 3 rettilinei e 14 curve. La corsa si terrà il 18 novembre e le monoposto passeranno proprio accanto ai più famosi ed eccentrici hotel e casinò al mondo, uno tra tutti il resort Wynn che offre biglietti da 1 milione di euro.Guarda la galleryUn Gran Premio da 1 milione di euro: il biglietto assurdo per Las Vegas

    Tutto quello che si può fare

    Gustarsi un evento come questo non può certo costare poco e di sicuro 1 milione di  euro è un po’ troppo per i comuni mortali. Saranno infatti stelle del cinema, della musica, calciatori, imprenditori o principi a poterselo permettere, insomma coloro che di quattrini ne possono spendere senza farsi tanti problemi. Per quanto riguarda questo folle biglietto, c’è da specificare che si tratta di un pacchetto di ticket per sei persone ideato dal resort a 5 stelle Wynn. Il prezzo è di circa 166mila euro a persona per un’esperienza di tre giorni che si svolgerà tra il 16 e il 18 novembre 2023.

    Sul sito web della struttura viene specificato che coloro che vorranno acquistare il pass, avrranno anche una serie di benefit non disponibili altrove, come l’accesso ai box di ospitalità Wynn VIP, l’accesso esclusivo alle cerimonie sul tappeto rosso che apriranno il weekend e un ricchissimo buffet con tanto di Jeroboam di Dom Perignon, cioè un “doppio magnum” di tre litri di vino, equivalenti a quattro bottiglie di vino standard. Basti pensare che una bottiglia base Jeroboam di Dom costi circa 3mila euro.

    Nel pacchetto è anche inclusa una cena al raffinatissimo ristorante Delilah all’interno dell’hotel, una una partita di golf, trattamenti termali di lusso, appuntamenti presso il salone di bellezza e i biglietti Elite per “Awakening”, il famoso shop del Wynn. Ovviamente in tutto questo è anche incluso il transfer da e per l’aeroporto e la pista, oltre ad una suite Encore duplex con tre camere da letto. La stanza (se così si può definire) è grande 5.829 metri quadrati ed è dotata di sala da pranzo, centro fitness e tavolo da biliardo. Ultimo ma non per importanza, nel pacchetto è inclusa anche l’iscrizione a vita al programma Private Access di Wynn che offre opzioni di intrattenimento, ristorazione e concierge ultra-lusso al Wynn. 

    Formula, la deriva dei GP cittadini: si candida anche Madrid LEGGI TUTTO

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    Cresce la Ferrari figlia di Binotto: ecco i dettagli

    ROMA – Tu chiamala, se vuoi, Ferrari ibrida. Non nel senso del motore termico-elettrico, che in quella realtà siamo calati da un bel pezzo, ma proprio di squadra che racchiuderà due elementi tra loro discordanti: la macchina da una parte e tutto ciò che ci gira attorno dall’altra, compreso il nuovo team principal, ruolo per il quale Frédéric Vasseur rimane in pole position (sarà cosa fatta, ma non lo dicono). Paradossalmente il corpo estraneo non sarà il nuovo capo, ma la vettura. Perché il team entrerà in metamorfosi, la Scuderia perderà la sua autonomia, la chimica sarà del tutto nuova e il solo pensarlo fa tremare le vene, ma la macchina – la Rossa! Il corpo oggetto di venerazione planetaria – sarà quella firmata da Mattia Binotto, piaccia o meno.
    Meriti ed eredità
    Cosa ne verrà fuori dunque? La nuova dirigenza metterà il cappello sui pregi cercando di assumersene il merito? O in presenza di un difetto lo esalterà per denunciare la molto italica “pesante eredità ricevuta”? Di certo la macchina-di-Binotto-nel-team-di-Vasseur, ibrido tendente al mostruoso, promette di essere «una bomba» come ha rivelato Günther Steiner, capo della Haas. Giovedì scorso ha incontrato Binotto, quindi ha riferito: «Mi ha detto che il motore del 2023 sarà una bomba. E se sarà competitivo ciò sarà positivo anche per noi, perché vorrà dire che avremo una grande power unit». Ricordiamo che nulla sta accadendo per caso: la fragilità del motore Ferrari nel 2022 fu il prezzo da pagare – previsto e accettato – per l’investimento sul 2023. Si volle varare un’unità che avrebbe permesso alla Ferrari di uscire dalla crisi innescata dalle sanzioni di fine 2019 e di tornare a battersi alla pari con Mercedes e Honda. L’asticella della potenza fu posta molto in alto perché in quel campo non si sarebbe potuto toccare più nulla, per regolamento, mentre gli interventi sull’affidabilità sono consentiti.
    Punti forti
    Secondo investimento sul 2023: non rattoppare i problemi che causarono le fragorose rotture del 2022 (Barcellona e Baku per Charles Leclerc, Red Bull Ring per Carlos Sainz), ma intervenire profondamente sulle cause, identificate nella zona dell’iniezione (quella più innovativa del motore 066/7). Ciò ha imposto un calo delle potenze, che saranno nuovamente disponibili nel 2023. Ma nella Ferrari reloaded. Poi tutte le migliorie apportate all’aerodinamica, sempre dallo staff di Binotto: la conferma della carrozzeria-ala dalle linee morbide, ancorché riviste, un nuovo fondo concettualmente simile a quello della Red Bull, più alto (come richiesto dalla direttiva tecnica 39 entrata in vigore per ridurre il saltellamento) ma finalmente con un adeguamento delle sospensioni, non modificabili nella scorsa stagione.
    Il vantaggio
    Geometrie invariate (push rod anteriore e pull posteriore, come negli ultimi anni) perché la F1-75 è una nuova vettura e non ci sono schemi da rompere, e non per ultimo una nuova conoscenza delle gomme, che infatti negli ultimi GP non hanno mostrato criticità nell’usura. Lo stesso Binotto poco prima del suo esonero – ah no, scusate, sono dimissioni – aveva messo in chiaro: «I due grandi aspetti da migliorare nel 2023 saranno l’affidabilità della power unit, priorità assoluta, e la velocità della macchina perché siamo stati spesso molto competitivi in qualifica, ma non sempre in gara». Tenendo conto che Red Bull potrà sviluppare meno della Ferrari in galleria del vento (e non di poco: -15% dopo le sanzioni per sforamento del budget cap 2021) e che il ritorno di Mercedes al vertice non è scontato, la Rossa che verrà potrebbe davvero recitare un ruolo da primadonna. Ma non sarà Binotto a godersela. Poi la vera Ferrari di Vasseur o chi per lui la vedremo nel 2024, ma questa è un’altra storia.
    Guarda la galleryLa Ferrari leggendaria di Schumacher è in venditaClicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

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    Binotto via? Caos Ferrari. La Scuderia smentisce ma l’atmosfera è rovente

    Mattia Binotto fuori, dentro Frederic Vasseur. Questa la voce che mette in subbuglio la Ferrari, i ferraristi, i tifosi del Cavallino. La Ferrari spiega che “non commenta le voci”, poi si affida a una smentita ufficiale: «In relazione alle speculazioni apparse su alcuni organi di stampa relative alla posizione del Team Principal della Scuderia, Mattia Binotto, Ferrari comunica che si tratta di voci totalmente prive di fondamento». L’impressione è che a Maranello sia scoppiato il caos, cosa che non è mai un bel segnale. C’è ancora una gara da correre con un obiettivo che vale molti soldi (in tempi di tagli non si parla di noccioline, ma di una decina di milioni) e soprattutto c’è da portare a compimento il varo dell’auto 2023, già quasi pronta per il Mondiale che verrà. Nessuno sa dire (o prevedere) se con la permanenza di Mattia Binotto al vertice si andrà incontro, finalmente all’anno del tanto agognato mondiale. Ma non è difficile scommettere che l’eventuale siluramento di Binotto (brutto termine, ma almeno chiaro) renderebbe più complicata la strada verso il vertice. Red Bull e Mercedes hanno nella stabilità nei ruoli chiave la ricetta vincente, più la Red Bull che la Mercedes. Dove, comunque, è chiaro chi comanda (da anni, essendo team principale e anche proprietario, cioè Toto Wolff).Guarda la galleryBinotto via dalla Ferrari? Sui social si scatena l’ironiaClicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

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    Alla sfilata di Chanel una tuta da pilota diventa un capo d'alta moda

    Tra piloti che diventano modelli di case di moda e brand internazionali che disegnano e producono eleganti interni per le automobili, il mondo dei motori e quello dello stile sono diventati negli anni sempre più vicini. A renderli definitivamente un’unica cosa ci ha pensato Chanel: il marchio francese ha deciso di reinventare le tute da pilota e trasformarle in eleganti capi d’abbigliamento.
    Il casco a portata di mano
    L’idea arriva dalla mente geniale della direttrice creativa Virgine Viard, la quale ha deciso di reinterpretare la tuta utilizzata dai piloti sui circuiti e di presentare alla sfilata Cruise 2023 in una delle città icone del Gran Premio di Formula 1, Miami. A quanto pare, è possibile rendere stilosissimo anche un capo d’abbigliamento così particolare, basta un po di rosso e del tweed, il tessuto per eccellenza della Casa di moda francese. Ma siccome non basta una tuta per fare un pilota, gli addetti ai lavori Chanel hanno pensato anche ai caschi, ma non per indossarli sulla testa. A grandezza naturale, più piccoli o addirittura minuscoli, questi accessori si sono trasformati in delle borse davvero originali. Insomma, come diceva la stessa Chanel “La moda passa, lo stile resta” e se con tutta probabilità le tute da pilota non diventeranno mai un capo di alta moda, Coco ci ha insegnato che anche una tuta può essere di estremo stile.

    Hamilton detta la moda a Istanbul: sorprende tutti al GP di Turchia LEGGI TUTTO