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    Raducanu riparte con Sachs come nuovo coach

    Emma Raducanuucanu e Porsche

    Emma Raducanu sta svolgendo la preparazione pre Australian Open con un nuovo coach, il tedesco Sebastian Sachs. Lo riporta il collega britannico Mike Dickson. La campionessa a US Open 2021 era rimasta senza coach dopo l’improvvisa interruzione del rapporto con Dmitry Tursunov, avvenuta poche settimane dopo gli US Open.
    Sachs è l’ex allenatore di Belinda Bencic (adesso allenata proprio da Tursunov), e nonostante abbia solo 30 anni ha già una discreta esperienza, avendo assistito la connazionale Julia Goerges (con lui arrivò nella top10) e Victoria Azarenka.
    Vedremo se questa collaborazione porterà finalmente risultati per la stellina del tennis britannico. Sachs è il terzo allenatore di Raducanu in questa stagione e il suo quinto in 18 mesi. Emma è tornata in campo questa settimana dopo un infortunio al polso Mubadala World Tennis Championships, disputando una bella partita contro Ons Jabeur.
    Attualmente classificata n. 76 del ranking WTA, Raducanu esordirà nella stagione 2023 ad Auckland. LEGGI TUTTO

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    Emma Raducanu è stata insignita dell’Ordine dell’Impero Britannico

    Emma Raducanu GBR, 13.11.2002 – Foto Getty Images

    Emma Raducanu, campionessa degli US Open 2021 a soli 18 anni, è stata insignita martedì dell’Ordine dell’Impero Britannico da Re Carlo III al Palace Windsor. Ex top 10 mondiale, Raducanu è diventata nel settembre 2021 la prima donna britannica a vincere un Grande Slam dal 1977. LEGGI TUTTO

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    Emma Raducanu posa per Radka Leitmeritz con Porsche

    Emma Raducanu e Porsche

    La stella del tennis britannico Emma Raducanu ha vissuto un 2022 sportivo non così esaltante, ma non si arresta la sua notorietà extra campo. Lo scorso anno ha firmato importanti contratti di sponsorizzazione, tra cui uno con la nota casa automobilistica tedesca Porsche. Nei giorni scorsi Emma è stata la protagonista di un bel servizio fotografico realizzato dalla fotografa Radka Leitmeritz.
    La famosa professionista nata a Praga, già in passato autrice di bei servizi a tema tennis, ha immortalato Raducanu al Porsche Experience Center di Silverstone. Insieme a una Porsche 911 del 1965 allestita da Sports Purpose a St Pierre Bleu, sono state composte immagini eleganti che completano perfettamente la campagna “Court Supremes”, omaggio artistico al tennis femminile e alle sue protagoniste.
    “Essere fotografata con una 911 del 1965 è stata un’esperienza straordinaria, e ancora meglio aver potuto fare per qualche giro dopo!”, afferma Emma Raducanu. “Per me Porsche rappresenta un’icona di stile e far parte di un progetto come questo che combina tennis, auto, stile e fotografia d’arte è molto bello. Radka ha fatto un lavoro straordinario per riunirli”.
    Le foto per il progetto Court Supremes esprimono tutta la passione di Radka Leitmeritz per la fotografia e il tennis, spaziano da intensi ritratti a insolite nature morte. Rappresentano passione e performance, dinamismo ed estetica. Radka ha fotografato in passato giocatrici come Angelique Kerber, Julia Görges, Iga Swiatek, Aryna Sabalenka, Victoria Azarenka, Maria Sakkari, Barbora Strychova, Marketa Vondrousova, Elina Svitolina e Petra Kvitova.
    In effetti gli scatti ad Emma sono davvero affascinanti, ne riportiamo alcuni tratti dal sito ufficiale della casa tedesca.

    Molti attendono con curiosità la sua prossima annata, per ritrovare quella tennista straordinaria capace di vincere US Open 2021 senza perdere un set partendo dalle qualificazioni, record storico per il torneo statunitense. In patria la discussione su di lei è molto aperta. Tanti puntano il dito contro i continui cambi di direzione tecnica e troppe influenze esterne sulle decisioni importanti relative al suo percorso di crescita sportiva. LEGGI TUTTO

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    Emma Raducanu ed il 2022 con il botto ma solo per le sponsorizzazioni

    Emma Raducanu GBR, 13.11.2002 – Foto Getty Images

    Emma Raducanu è stata tutt’altro che impressionante nel 2022, il suo primo anno a tempo pieno nel WTA Tour. La diciannovenne britannica non solo non ha difeso il titolo agli US Open, ma non è riuscita a imporsi in alcun torneo del circuito maggiore e si è classificata al 76° posto nella classifica mondiale. Anche gli infortuni l’hanno colpita duramente e le hanno tolto molte settimane di gare, facendole perdere anche le finali della Billie Jean King Cup.
    Dove Raducanu ha brillato è stato negli accordi pubblicitari. La giocatrice britannica è diventata un vero e proprio fenomeno dopo il suo incredibile titolo a Flushing Meadows ed è stata tra le prime tre per i soldi guadagnati dalle sponsorizzazioni nel 2022. 23 milioni di euro sono entrati nel suo conto, subito dopo i 51,6 di Naomi Osaka e i 34,8 di Serena Williams.Tutto questo grazie a marchi come Nike, Wilson, Evian, Dior, Porsche, Tiffany & Co, British Airways o Vodafone. Resta da vedere cosa riuscirà a fare nel 2023 in campo. LEGGI TUTTO

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    Tursunov: “Non ho lasciato Raducanu perché Bencic era libera, c’erano ostacoli difficili da superare con Emma”

    Emma con Tursunov

    Dmitry Tursunov è stato certamente l’allenatore più impegnato e “chiacchierato” nel 2022, una stagione per lui molto positiva, trascorsa sulle montagne russe. Aveva iniziato l’anno allenando Anett Kontaveit, che ha vissuto mesi splendidi insieme al coach russo dalla fine del 2021. In estate Tursunov è passato all’angolo di Emma Raducanu, stella del tennis britannico, con la quale non ha ottenuto grandi risultati. Quindi il rapporto tra i due si è bruscamente interrotto da poco, con il coach passato immediatamente all’angolo di Belinda Bencic, attualmente a Bratislava per la preparazione per la Fed Cup. Quest’ultimo spostamento ha destato non poche critiche, soprattutto nel Regno Unito, dove la carriera e vita di Emma è costantemente sotto la lente dei tabloid, affamati di notizie e risultati. Per questo è interessante il parere di Tursunov, non solo sulle motivazioni che l’hanno spinto a mollare “quest’intrigante progetto”, come lui stesso l’ha definito, ma anche sulle prospettive della campionessa di US Open 2021. Ecco alcuni passaggi dell’intervista concessa dal russo a Tennis Majors.
    “Non l’ho fatto. Non è assolutamente vero, non ho lasciato Emma perché c’era libera Belinda, basta con questa storia” spiega Tursunov. “Mi stavo allontanando da Emma indipendentemente dal fatto che ci fosse un’altra giocatrice disponibile o meno. Non eravamo d’accordo sui termini e c’erano alcuni ostacoli (red flags, bandiere rosse li definisce letteralmente, ndr) che non potevano essere ignorati. Non stavo saltando da un giocatore all’altro, non lo farei mai”.
    “Raducanu è una ragazza assolutamente fantastica, lavora sodo e non pensa o si comporta come se fosse una superstar, se arriva questa immagine di lei è completamente errata. Ha fame di migliorare ed è ossessionata dal tennis. Penso che sia una combinazione piuttosto rara. Mi è piaciuto molto lavorare con lei e volevo davvero farlo funzionare. È stata una decisione molto difficile per me lasciare una giocatrice che mi piace e rispetto davvero”.
    Ecco la spiegazione di Tursunov, ricca di dettagli: “Secondo me, Emma è un progetto minimo di due anni e mezzo per essere sicuri di arrivare al risultato sperato. Certo, è difficile per le persone capire come sia possibile un’attesa così lunga per portarla al vertice, perché ha già vinto gli US Open. Ma, secondo me, il suo gioco è molto grezzo e penso che necessiti di molti miglioramenti. Ci vorrà del tempo, ma come ho detto a lei e praticamente a tutti i membri della sua squadra: hai grandissimo talento, ma devi avere solo una voce che ti guida, e provarci per un po’. E poi se non funziona, cancellalo dalla tua lista, ma serve un riferimento unico. Ha un enorme vantaggio: è estremamente talentosa, è molto atletica e coordinata, quindi può riuscire in tante cose che per altre giocatrici restano impossibili. Gli ingredienti sono molto buoni, ma puoi rovinare tutto se non li sai combinare. Ho sentito che sarebbe stato un progetto interessante, ma a lungo termine e, come allenatore, vuoi avere la convinzione che potrai lavorare sereno per quel periodo. Ma, nella sua situazione attuale, ogni coach o persona si sente di dover dire la sua e questo non va bene. Speravo davvero di trovare una soluzione per continuare, motivo per cui sono rimasto per alcune settimane dopo il periodo di prova. Ma alla fine, non potevamo essere d’accordo sui termini, quindi ho dovuto andarmene e Belinda non ha avuto nulla a che fare con questo”.
    Il team voleva che Tursunov restasse, ma le condizioni non erano a suo dire ottimale per lavorare: “Certo, avrei preferito restare e lavorare, ma non prendo sempre quella decisione. Con Emma, me ne sono andato, sì. Questa è stata la mia scelta. Avrei potuto restare, avrei potuto concordare su tutto ciò che il suo team ha proposto. Ma sentivo che non era la cosa giusta da fare. Per quanto sia stata difficile la decisione di andarmene ho sentito che era la decisione giusta. Emotivamente, volevo restare, ma sentivo che ci sarebbero stati problemi più avanti e volevo evitarli per la mia tranquillità“.
    Quindi il vero motivo che ha spinto il russo a mollare Emma pare sia stata la pressione del suo entourage, di chi le sta intorno (manager, familiari, forse la stessa LTA, questo non l’ha chiarito), persone capaci di “mettere bocca” nei programmi e nel lavoro, creando confusione nella giocatrice che pare ancora disposta ad ascoltare troppi pareri e non prendere una direzione univoca. È una sensazione che già diversi osservatori avevano espresso, vedendo la difficoltà nel dare una struttura al suo tennis, ancora molto acerbo seppur di grande talento, e il continuo cambio di rotta nei programmi tecnici. Una situazione che, per certi versi, si può paragonare a quella di vari giocatori giovani, ricchi di talento, ma in difficoltà nel crescere e fare importanti passi in avanti proprio perché incapaci di prendere una traiettoria di sviluppo stabile e continuativa (Shapovalov per citarne uno, totalmente fermo nel suo gioco da anni e senza un progetto tecnico convincente). Vedremo i prossimi passi di Raducanu, talento cristallino ma alle prese con scelte non facili per il proprio futuro sportivo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    “Raducanu? Pensi a divertirsi in campo e si affidi a un coach per un progetto stabile”

    Emma Raducanu

    Emma Raducanu ha chiuso questa settimana la sua travagliata stagione 2022. Dopo aver ottenuto tre vittorie di fila allo Slovenia Open (per la prima volta dal suo incredibile successo a US Open 2021) è tornata nella top 60, ma si è ritirata dalla semifinale contro Jelena Ostapenko nel terzo set a causa di un infortunio al gluteo. Questa settimana ha perso subito da Kasatkina ad Ostrava prima di cancellarsi dal Transylvania Open a causa di un infortunio al polso.
    Era scontato che per lei sarebbe stata un’annata difficile. Confermare un’esplosione così fragorosa come quella avuta vincendo uno Slam a 18 anni passando dalle qualificazioni, era un’impresa titanica. Molti hanno puntato il dito contro la sua impressionante esposizione mediatica, contratti a tanti zeri e distrazioni extra tennistiche. In realtà, questi fattori possono aver inciso in modo importante, ma lei stessa ha complicato il proprio percorso di crescita e stabilizzazione del proprio tennis con un continuo cambio di rotta nel suo staff e perdendo forse quella giocosità e spontaneità in campo che l’avevano fatta esplodere a New York.
    Proprio su questi aspetti si è focalizzata Sue Baker, oggi commentatrice ma ex numero 3 del mondo. Baker ha parlato di Emma in un’intervista al Telegraph, sottolineando che la ragazza ha grandi qualità, la sua a US Open non è stata una vittoria casuale, ma che debba dare una sterzata netta in campo e fuori per ritrovare quel tennis stellare che aveva fatto innamorare di lei milioni di appassionati. Crede che la 19enne debba ritrovare il piacere di godersi lo sport.
    “Ha il gioco e ha dimostrato di avere la mentalità, e fisicamente è favolosa”, afferma Sue, “Voglio dire, non so degli infortuni e di cosa stia succedendo con quelli, ma ha vinto gli US Open dalle qualificazioni. Sento che lei ha tutti gli attributi. Ora deve imparare a vincere e forse a divertirsi di nuovo in campo”.
    La teenager britannica è passata attraverso diversi allenatori nell’arco di un anno, incluso un periodo poco fruttuoso con lo staff della LTA, e attualmente sta lavorando con Dmitry Tursunov. Barker crede che sia tempo per lei di porre fine alla giostra dei coach, poiché si sta inutilmente perdendo in una giostra senza fine, senza trovare una strada.
    “Ritengo che Emma abbia bisogno di una persona di cui si fida davvero e in cui crede. È anche molto giovane, le serve una guida. Ogni allenatore arriva con una mentalità diversa, un modo diverso di impostare il gioco e un modo diverso di insegnare, questo porta una totale confusione. È stata dirompente prima di diventare efficace, ma sento anche che la pressione a cui è stata sottoposta è stata immensa”. LEGGI TUTTO

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    Emma Raducanu torna in semifinale in un torneo del circuito maggiore: non le accadeva dagli US Open 2021

    Emma Raducanu nella foto

    Dopo il successo dello scorso anno agli US Open (si aggiudicò il torneo dopo essere partita dalle qualificazioni, vincendo tutti e dieci gli incontri in due set), Emma Raducanu è incappata in una profonda crisi di risultati che l’ha vista abbandonare ben presto le posizioni di vertice del ranking WTA. La 19enne britannica, arrivata sino alla decima piazza della classifica mondiale e attualmente n.77, sembra essersi finalmente “sbloccata” nel WTA 250 di Seoul.
    In Corea del Sud, infatti, Raducanu è riuscita a vincere tre match consecutivi per la prima volta dal trionfo agli US Open 2021: dopo aver estromesso la giapponese Uchijima e la belga Wickmayer, nella giornata odierna la giocatrice classe 2002 ha prevalso col punteggio di 6-2 6-2 sulla polacca Linette in poco più di un’ora di gioco. Domani, al penultimo atto della manifestazione sudcoreana, Raducanu se la vedrà con la vincente del confronto tra la n.1 del seeding Jelena Ostapenko e la giovanissima Victoria Jimenez Kasintseva. LEGGI TUTTO

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    Raducanu esordio vincente a Seoul, la 17enne Victoria Jimenez Kasintseva fa la storia di Andorra

    Emma Raducanu GBR, 13.11.2002 – Foto Getty Images

    Emma Raducanu dichiara di voler vincere ancora un trofeo, a qualsiasi livello, ed ha inziato nel WTA 250 di Seoul in modo positivo. La diciannovenne britannica, ora numero 77 del mondo, si è sbarazzata della giapponese Moyuka Uchijima (126esima) in soli due set, ma ha reso le cose molto complicate nel secondo set prima di risolvere definitivamente la questione.
    Raducanu ha conquistato la vittoria con un 6-2, 6-4 che avrebbe potuto essere molto più autorevole. La campionessa degli US Open 2021 era in vantaggio per 6-2, 5-0, 40-15 sul proprio servizio prima di sfiorare un’epica rimonta. Uchijima ha recuperato fino al 4-5 e ha avuto un break point per arrivare al 5-5. Poi la Raducanu ha resistito per vincere al terzo match point utile, dando vita al secondo turno ad un duello con l’esperta belga Yanina Wickmayer.
    Victoria Jimenez Kasintseva è nei quarti di finale di Seoul. A soli 17 anni, la tennista andorrana continua a fare la storia del suo Paese e, dopo essere stata la prima a vincere una partita in un torneo WTA, ha raggiunto i quarti di finale. La 186ª nel ranking WTA ha battuto al secondo turno la canadese Rebecca Marino (81ª), chiudendo il match per 6-4, 6-2. Ora aspetterà Jelena Ostapenko o Anastasia Gasanova. LEGGI TUTTO