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    ATP 250 Anversa: Sinner impressionante! Annichilisce Schwartzman con un tennis travolgente, vince il quarto titolo nel 2021

    Jannik Sinner vince ad Anversa

    Jannik Sinner travolge Diego Schwartzman nella finale del 250 di Anversa, vincendo il quarto titolo del 2021 e strappando punti importanti per la corsa alle ATP Finals di Torino. Lo score di 6-2 6-2 non spiega minimamente la superiorità vista in campo a favore dell’azzurro, la qualità e quantità del suo tennis, perfetto, bellissimo. Ha soverchiato uno Schwartzman in buona forma con una grandinata di pallate continue, profonde, impressionanti per velocità e precisione. Jannik ha tenuto un livello di gioco pazzesco, eccellendo in ogni settore di gioco, senza una pausa, senza dare la chance al rivale di cambiare l’inerzia dell’incontro. Una dimostrazione di forza a tratti imbarazzante.
    Jannik ha servito bene, trovando punti diretti ed iniziando gli scambi in una condizione di vantaggio; ha risposto in modo incredibile per profondità, allontanando il rivale dalla riga di fondo e costringendolo a remare, troppo in difesa per trovare una contromossa credibile. Sinner ha tenuto in ritmo folle, esplodendo diritti e rovesci così veloci e precisi da essere praticamente incontenibile. Diego ha corso, ha rincorso, ha sofferto, ma Sinner palla dopo palla l’ha travolto, trovando accelerazioni vincenti che hanno lasciato il rivale fermo, metri distante dalla palla.
    Un one-man-show, una partita da registrare e conservare come esempio supremo di efficacia ed efficienza tennistica. Ha travolto Schwartzman con la potenza di uno Tsunami, un’ondata che Jan ha cavalcato con la sicurezza di un surfista di Bondi Beach… Un Sinner così è un sogno, è un giocatore formidabile che vale una top10 alta. Ha trovato il massimo della forma nella fase decisiva della stagione, sarebbe molto intrigante vederlo con questo tennis sfidare i migliori a Torino. Adesso è -110 punti da Hurkacz, quindi la qualificazione è tutt’altro che un sogno.
    Commentare questa finale è quasi superfluo. Sinner ha dominato. Ha giocato se possibile ancora meglio delle ultime due già straordinarie prestazioni. Si temeva la capacità difensiva di Schwartzman, le sue grandi gambe e che la sua intensità potessero mettere in difficoltà Sinner qualora il suo forcing non fosse riuscito a “sfondare” la resistenza del rivale. Invece la partita non c’è stata, perché Jan è riuscito fin da primi scambi a giocare con tale velocità e profondità da costringere Diego a scappare dietro. A quel punto l’argentino aveva troppo campo da difendere, e la precisione in spinta dell’azzurro è stata micidiale. Una dimostrazione di precisione balistica incredibile, Jannik ha stupito per come sia riuscito a pressare sparando una, due, tre palle una più veloce, angolata e profonda della precedente. Schwartzman è stato travolto, trafitto da vincenti sia angolati che lungo linea. La risposta di Sinner è stata incredibile per profondità, mentre l’argentino non è riuscito ad impensierire con la risposta l’azzurro, anche per merito di un servizio oggi davvero efficace e continuo di Jan.
    Sinner non ha sofferto la palla veloce e poco lavorata di Schwartzman, anzi ha trovato quel ritmo che ha esaltato le sue qualità di spinta e progressione. Oggi più del bellissimo diritto cross stretto stretto, in Sinner ha impressionato la botta dritto per dritto, a tutta, velocissima. Nel corso del 2021, molti commentatori segnalavano una condotta di gara quasi poco “esplosiva” di Sinner, con colpi fin troppo lavorati rispetto alla velocità mostrata nel 2020. In questo torneo si è vista la straordinaria utilità di aver lavorato su di un colpo “da crociera” meno veloce ma intenso e con grande controllo, con la facilità nel lasciar partire il braccio con accelerazioni a tutta, imprendibili, per cambiare ritmo. La finale di oggi è stata l’esempio massimo della abilità di Jannik nel lavorare una o due palle, per poi esplodere la massima velocità dopo essersi aperto il campo o aver preso una posizione di vantaggio. Con questo ritmo e continuità, Sinner è stato incontenibile. Uno spettacolo.
    L’unico appunto che si può fare a Schwartzman è forse quello di non aver provato abbastanza a “rompere” il ritmo del rivale, magari insistendo col rovescio in back sul diritto di Jan, per proporgli palle basse e soprattutto senza peso; oppure lavorare tantissimo col topspin per alzare la parabola. È stato probabilmente troppo più bravo Sinner nel non permettergli di cambiare tattica. Per larga parte della partita Diego è parso in totale balia dell’avversario, costretto a rincorre e quasi non pensare tanto era veloce il gioco. Velocissimo, profondo, intenso, il ritmo di Jannik lo ha letteralmente stritolato. Sinner non ha nemmeno avuto bisogno di scendere molto a rete, e quando lo ha fatto era talmente in vantaggio nello scambio da poter chiudere con facilità. E nemmeno ha dovuto cercare palle corte poiché ha governato quasi sempre il gioco, con i piedi vicini alla riga di fondo, troppo sicuro nella spinta per “rischiare” variazioni più rischiose.
    Sinner ha vinto giocando un tennis straordinario, crescendo nel torneo match dopo match. “Sky is the limit” dicono i Brit. A veder giocare oggi Jannik, beh, la massima calza a pennello… Applausi Jannik, e grazie per le forti emozioni che ci hai regalato.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della finale.
    La finale scatta alle 16:40, con Schwartzman al servizio. Servizio e diritto incrociato profondo, sbaglia Jannik, il primo punto è dell’argentino. Secondo scambio, stavolta è l’azzurro a pressare e Diego sbaglia. Scambi in buon ritmo per entrambi, Schwartzman vince a 30 il primo gioco. Jannik al servizio. Spinge tanto, cerca di allontanare l’argentino dalla riga di fondo e lo infila con un gran diritto lungo linea. Grande rischio per fare il punto. Trova il primo Ace sul 30-0, preciso al T. 1 pari, grandissimo ritmo in campo. Terzo game, Jannik inizia a pressare forte sin dalla risposta. Prima provoca un errore “diretto” grazie ad una risposta profonda, poi ha mangia colpo dopo colpo campo a Diego e via avanti a chiudere di prepotenza sotto rete. 15-40 e doppia palla  break per Sinner! Con pazienza Jan scambia sulla diagonale destra e quindi cambia ritmo all’improvviso con un diritto lungo linea FULMINANTE che Schwartzman vede sfilare, impotente. BREAK Sinner, avanti 2-1 e servizio. Freddo, intenso, preciso, che inizio! Il servizio lo sostiene, Ace per iniziare il quarto game e quindi altro pressing infernale, profondo. Schwartzman non contiene, la velocità di crociera dell’azzurro è troppo per Schwartzman in questa fase. A zero annichilisce Diego nel game, consolida il vantaggio portandosi 3-1. Il punto dello 0-30 nel quinto game è l’esempio della tattica vincente di Jannik: risposta nei piedi, palla lungo linea molto profonda e Diego crolla dietro coi piedi sulla scritta Anversa, quindi Sinner dall’angolo destro tira quel diritto cross stretto che questa settimana sta scintillando, chiudendo un punto favoloso, tatticamente perfetto. Un altro errore in scambio costa all’argentino il 15-40 e due palle da difendere per il doppio break. Risposta vincente lungo linea di dietro micidiale. Micidiale. Colpita avanti, di avambraccio con un’accelerazione incredibile visto il controllo. BREAK Sinner, doppio vantaggio e 4-1 avanti. NO Match so far. L’azzurro tiene una profondità e intensità superiore alla capacità di recupero di Schwartzman, costretto a remare da metri fuori dal campo. Nel sesto game Jannik tira un attimo il fiato dopo un avvio a tutta. Con un paio di errori e un doppio fallo concede una palla break sul 30-40, poche prime in campo. Si salva con uno scambio solido, annullando anche una bella risposta dell’argentino. Con un altro diritto in rete in scambio, Sinner concede la seconda palla break del game. Bella prima esterna, veloce e nell’angolo, cancella anche questa. 5-1 Sinner, che inizia in risposta con un altro vincente di diritto, stavolta cross. Schwartzman è come un pugile alle corde, non riesce a trovare una contromossa credibile, a gustare il gioco di Jannik. 0-30, a due punti dal set l’azzurro. Finalmente prova a tagliare col rovescio Schwartzman, in difesa, e Jannik sulla palla senza peso sbaglia. Speriamo l’argentino non se ne accorga… Un doppio fallo sul 30 pari consegna il primo Set Point all’azzurro. Rischia in risposta Jan, ma è lunga. Niente, prova a spingere l’argentino ma il muro di Sinner è altissimo e ritorna una palla sempre più profonda e veloce. Secondo set point! Comanda l’azzurro fin dalla risposta, letteralmente sulla riga, ma spedisce in corridoio un colpo che sarebbe stato vincente. Si salva Diego, 2-5. Jannik va a servire per il primo parziale. Inizia bene l’allievo di Piatti, ottima prima esterna. Altra prima, al centro, 30-0. Ace! NON SI GIOCA, e 3 Set Point. Ne annulla due Diego, il secondo con un’accelerazione ottima, la migliore del suo incontro. Ok il terzo, larga la risposta dell’argentino su di una seconda kick molto lavorata. 6-2 Sinner, eccellente prestazione. Ha mosso il gioco con ritmo, intensità e profondità che Diego non è riuscito a scardinare. 87% di punti vinti con la prima. Ordinato, preciso. Ottimo, ottimo Sinner.
    Secondo set, inizia Schwartzman alla battuta, ma è Sinner a travolgerlo. Grandinano risposte, quella per lo 0-40 è un lungo linea incredibile per velocità e potenza. Schwartzman è impotente, cede a zero il primo game del set, totalmente disarmato. BREAK e via 1-0 e servizio,  allungo straordinariamente importante per continuare l’onda di questo match. Sinner sembra cavalcare uno tsunami come un surfista a Bondi Beach. 7 punti a 0 nel set, Jannik è in-the-zone, tira solo pallate vincenti o quasi. Un one man show da lustrarsi gli occhi. 8 punti a 0 e 2-0 Sinner. Di rabbia Diego tiene un game di servizio, ma il suo volto è quello di una persona frastornata, quasi incredula. Jannik serve benissimo, Ace e poi prime precise con cui si apre il campo e via, entra col vincente nel punto seguente. Travolto Schwartzman, 3-1. Nel quinto game l’argentino crolla da 30-15 a 30-40, concede una palla break che è quasi un match point. Qua Sinner lo grazia, con il primissimo vero errore gratuito nella partita. Spaventoso il rovescio lungo linea che lascia immobile il “povero” Diego, dopo uno scambio duro dopo aver rincorso e rincorso. È la seconda palla break del game. Schwartzman cede, affossa a rete il colpo dopo il servizio. BREAK Sinner, avanti 4-1 e servizio dopo 1h e 1 minuto di tennis. La partita di fatto è finita qua. La chiude 6-2, al secondo match point vincendo l’ennesimo scambio in progressione. Applausi Sinner, impressionante!

    Marco Mazzoni

    [1] Jannik Sinner vs [2] Diego Schwartzman (non prima ore: 16:30)ATP ATP Antwerp Sinner J.66 Schwartzman D.22 Vincitore: Sinner J. ServizioSvolgimentoSet 2Sinner J. 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-2 → 6-2Schwartzman D.5-1 → 5-2Sinner J. 15-0 15-15 30-15 40-154-1 → 5-1Schwartzman D. 15-0 15-15 30-153-1 → 4-1Sinner J.2-1 → 3-1Schwartzman D. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-302-0 → 2-1Sinner J. 15-0 30-0 40-01-0 → 2-0Schwartzman D. 0-15 0-30 0-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Sinner J. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-305-2 → 6-2Schwartzman D. 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-405-1 → 5-2Sinner J. 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-404-1 → 5-1Schwartzman D. 0-15 0-30 15-30 15-403-1 → 4-1Sinner J. 15-0 30-0 40-02-1 → 3-1Schwartzman D. 15-0 15-15 15-30 15-401-1 → 2-1Sinner J. 15-0 30-0 40-0 40-150-1 → 1-1Schwartzman D. 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1
    8 ACES 02 DOUBLE FAULTS 123/44 (52%) FIRST SERVE 27/49 (55%)21/23 (91%) 1ST SERVE POINTS WON 13/27 (48%)13/21 (62%) 2ND SERVE POINTS WON 10/22 (45%)2/2 (100%) BREAK POINTS SAVED 3/7 (43%)8 SERVICE GAMES PLAYED 814/27 (52%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 2/23 (9%)12/22 (55%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 8/21 (38%)4/7 (57%) BREAK POINTS CONVERTED 0/2 (0%)8 RETURN GAMES PLAYED 8POINT STATS 7/9 (78%) NET POINTS WON 0/1 (0%)19 WINNERS 118 UNFORCED ERRORS 2034/44 (77%) SERVICE POINTS WON 23/49 (47%)26/49 (53%) RETURN POINTS WON 10/44 (23%)60/93 (65%) TOTAL POINTS WON 33/93 (35%)206 km/h MAX SPEED 187 km/h194 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 162 km/h152 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 138km/h LEGGI TUTTO

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    Schwartzman tuona: “Più che una partita, sembrava The Walking Dead”. Medvedev: “Se muoio sarai tu il responsabile?”

    I tennisti si scagliano contro gli organizzatori del torneo Olimpico. La condizioni di gioco sono molto difficili, e le loro lamentele si fanno sempre più pressanti. Oggi Diego Schwartzman non ha preso affatto bene la sconfitta patita contro il russo Khachanov. Più che per la “derrota”, l’argentino ha puntato il dito senza mezzi termini contro […] LEGGI TUTTO

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    Schwartzman: “Sogno una medaglia olimpica, mai dubitato di andare a Tokyo”

    Diego Schwartzman

    Mentre moltissimi tennisti si stanno cancellando dai Giochi Olimpici di Tokyo, l’argentino Diego Schwartzman conferma la propria presenza e rilancia, affermando di sognare questa partecipazione da sempre e di ambire ad una medaglia.
    “Non ho mai dubitato se andare o meno” dichiara Diego al media del suo paese TyC Sports, “Sono felice di partecipare alla mia prima Olimpiade e voglio davvero fare bene. Ogni volta che ho la possibilità di giocare per l’Argentina è bellissimo, è qualcosa di importante perché mi piace e mi diverte. Voglio essere sempre presente per rappresentare il mio paese”.
    Schwartzman non viene da un buon periodo, ma resta fiducioso sulle proprie possibilità: “Due mesi fa ero entrato in una fase calante, mi era difficile competere al massimo livello, tanto che guardavo avanti con parecchi dubbi. Fortunatamente al Roland Garros e a Wimbledon il mio livello e la mia energia in campo sono migliorati molto, il che mi ha fatto tornare in fiducia. Ho buone aspettative perché a Tokyo ho giocato molto bene quando sono andato al torneo ATP. So che devo adattarmi al cambio del tempo, tutte le condizioni che saranno molto diverse, ma è qualcosa che mi piace. Con tutte le rinunce che ci sono state e se riesco ad entrare in una buona zona di tabellone spero di poter andare parecchio avanti. Il mio sogno è portare a casa una medaglia“.
    Per Diego il cemento non è la sua miglior superficie, ma lo aiuta a riprendere ritmo nei periodi “no”: “Quando non gioco bene, il cemento mi aiuta a tornare ad essere regolare. Infatti ormai ho quasi lo stesso numero di vittorie tra terra e sintetico outdoor nell’ultimo periodo. Non è un problema per me giocare sul duro, anzi, a volte mi aiuta proprio”.
    Schwartzman sarà in corsa per una medaglia anche in doppio, in coppia con Facundo Bagnis: “Giochiamo insieme in diversi Challenger, possiamo fare bene anche a Tokyo”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Musetti brilla sotto le stelle di Acapulco, importanti segnali di crescita (di Marco Mazzoni)

    Lorenzo Musetti ad Acapulco

    Un lampo nella notte sotto il cielo di Acapulco. Nella splendida località sulle sponde del Pacifico, amata dalle star del jet-set internazionale, stanotte a brillare è stata la stella del nostro Lorenzo Musetti. La sua racchetta fendeva sicura l’aria intrisa di profumi tropicali, veloce come una scheggia ma allo stesso morbida, tra accelerazioni imprendibili e tocchi d’autore. Musetti ha regalato al pubblico messicano e televisivo un grande spettacolo tennistico, consiglio vivamente a tutti gli appassionati veri del nostro sport di recuperare il match (su Supertennis in replica, o Tennistv) perché ne vale assolutamente la pena. Lorenzo ha mostrato il meglio del suo repertorio tecnico, ricordando a tutti che razza di talento sia, divertendo per la qualità dei suoi schemi, dei suoi tocchi, del suo tennis. Chapeau.

    Una grandissima partita ed una grandissima vittoria per il carrarino, la prima contro un top 10. Musetti conferma di essere pronto per il tennis di primo livello, può giocarsela contro i migliori senza paura, facendo valere la sua classe. La scelta di giocare d’ora in avanti quasi solamente tornei ATP è corretta: fisicamente è ben preparato, tecnicamente sta lavorando molto, ma per affinare il suo tennis e portarlo al massimo livello è necessario affrontare i migliori, “sbattere la faccia” e riprovare, imparando dagli errori e dalle sconfitte. Vittorie “comode” non servono, se hai l’ambizione di arrivare in cima alla montagna, non devi temere la scalata o le cadute, devi lavorare duramente coltivando l’ambizione.

    La partita di stanotte è stata la dimostrazione che Musetti ha fisico e tennis per reggere in campo oltre due ore contro rivali attrezzati e pronti alla pugna, fino all’ultima palla. Ad essere onesti, Schwarztman non era in grandissima giornata: ha sbagliato più del solito, non troppo ma il miglior Diego regala 4-5 palle a set, ieri notte ne ha concesse di più. Soprattutto l’argentino è stato per quasi tutto il match un po’ più corto del solito nello scambio, e questo è stato forse decisivo a far esplodere tutto il repertorio e talento di Lorenzo. Infatti Musetti ha potuto spingere e creare tennis incontrando palle con buon ritmo ma non così lunghe e cariche di spin da metterlo alle corde o sbatterlo troppo fuori dal campo. Schwarztman è stato intenso ma non abbastanza da stroncare la resistenza dell’azzurro, bravissimo nel reggere il pressing del rivale, cambiare ritmo prendendo il controllo dello scambio e quindi chiudere con un’accelerazione micidiale.

     Tempo è la parola chiave. Fattore imprendibile del nostro vivere, fattore decisivo nel tennis quando riesci a controllarlo e piegarlo al tuo volere. Musetti è stato bravo a gestire il tempo del match, a non farsi travolgere e schiacciare per quindi accelerare ed imporre i propri tempi di gioco, prima lenti e poi improvvisamente velocissimi. Nella sontuosa prestazione dell’azzurro probabilmente è stato decisivo anche il cemento non così rapido del centre court messicano. Lo ricordava anche Flavia Pennetta, che ha sempre amato le condizioni del torneo. Siamo a due passi dalla spiaggia, di sera c’è una discreta umidità, quindi la palla fila ma non troppo, rimbalza alza ma senza esagerare. Ti lascia il tempo per arrivare in anticipo e domare la sua traiettoria, per costruire. Situazione ideale per Musetti, un architetto del gioco, uno che non ama rischiare l’uno due di puro istinto ma preferisce manovrare e quindi entrare di brutto all’improvviso. Qualità queste che si esaltano proprio contro uno Schwartzman, che ti fornisce buonissimo ritmo e che quindi puoi domare grazie alla tua mano e velocità in accelerazione.

     Nella prestazione di stanotte, abbiamo rivisto in Musetti un buonissimo diritto , bravo a cambiare da colpi più carichi in manovra (assai più lunghi rispetto alle settimane precedenti) a strappi a tutta velocità, entrando pienamente nella palla; anche nella direttrice cross che recentemente lo ha fatto soffrire, dove pareva aver perso fiducia, forse perché faceva scendere un filo troppo la palla al momento dell’impatto, e con il suo movimento così personale questo è un peccato mortale. La sua maggior lunghezza nello scambio nelle fasi interlocutorie è stata ieri notte la chiave per non permettere all’argentino di farsi buttare fuori dal campo.

    Il match ha confermato come il tennis di Musetti (come quello di tutti i tennisti “creativi”) non può prescindere dalla miglior prima di servizio. I numeri ed il campo hanno parlato chiaro: quando la prima entra in ritmo, tutto il tennis dell’azzurro decolla, prende sicurezza e lo pone in condizione di vantaggio. Stanotte ha cercato diverse seconde palle molto lavorate, può essere una soluzione interessante, ma attenzione ai tanti avversari che sono velocissimi nel fare due passi avanti pronti ad aggredire in risposta anche su palle alte e cariche quando non abbastanza veloci. Stanotte tutto è filato molto bene, ma nel secondo set, quando il servizio calato, Musetti è finito immediatamente sotto. Non è un caso.

    Altro aspetto tecnico su cui Musetti deve lavorare è la posizione sulla rete. A volte Lorenzo ti fa saltare dalla sedia per tocchi bellissimi, ma nel corso di un match vengono fuori tutte le incertezze quando si avvicina alla rete seguendo un approccio non definitivo (tipo uno slice di rovescio o un diritto calibrato, non a chiudere). In queste situazioni Musetti staziona non nella posizione ideale a chiudere l’angolo e magari cerca il tocco ad effetto fidandosi fin troppo della sua mano educata, invece di provare una volée in spinta meno “bella” ma più efficace. Scorie di tennis giovanile cresciuto sul rosso, sui campi veloci non puoi permetterti sempre ricami del genere, serve più concretezza perché il rischio di non chiudere ed essere passato è molto alto.

    I miglioramenti col diritto ieri sono parsi evidenti, da confermare nelle prossime partite; ma nello scambio deve stare molto attento a non lasciare troppo scoperto il suo lato destro, proprio perché il suo diritto non è ancora così stabile e quando arriva in corsa da sinistra con la sua meccanica d’esecuzione fa fatica a tirare su la palla ed incrociare in sicurezza. Questa è una situazione tattica che dovrà affrontare molto spesso sul cemento, soprattutto affrontando tennisti bimani con il punto di forza nel rovescio, che proveranno a sorprenderlo con un lungo linea. Quando Musetti arriva così in corsa e prova ad incrociare col diritto riesce a trovare ottime solizioni, ma resta un’esecuzione “spericolata”, con bassa percentuale di resa. Avendo Lorenzo un rovescio cosi forte, con cui può accelerare, cambiare ritmo, tagliare, “toppare”, non vedo la necessità di stazionare troppo sul centro sinistra per voler governare lo scambio principalmente col diritto. È vero che si può alzare di più la parabola, ma la differenza di Musetti con i suoi schemi personali, il potenziale per cambiare ritmo e mixare soluzioni e tempi di gioco è un patrimonio da esaltare, non coprire con il “solito” tennis in spinta inside-out, che padroneggiano con altra potenza e intensità moltissimi avversari. Musetti a mio avviso deve coltivare la propria diversità e farne assolutamente un punto di forza, prendendo a modello “un Wawrinka” ancor più creativo, se mi passate il paragone.

    Il break in apertura del terzo set strappato stanotte da Musetti è stata una vera orgia di piacere tennistico: risposta passante di rovescio clamorosa per potenza e precisione, quindi un tocco educato sotto rete, imprendibile, per finire con un attacco perentorio in anticipo con chiusura in sicurezza. Top. Bellissimo, bravissimo. 1 minuto di tennis stellare a compiere l’allungo decisivo.

    La strada è ancora lunga. Come scrivevo lo scorso autunno dopo le splendide prestazioni in ottobre, la costruzione del giocatore Musetti, così creativo e con tante frecce nel suo arco, è ancora lungi dell’esser terminata. Arriveranno sconfitte inattese e arrabbiature. Dubbi. Lorenzo deve tirare dritto nel suo percorso. Si intravedono prospettive stroardinarie, come il suo talento. Nel rinascimento del tennis italiano Musetti può essere Raffaello, l’artista dalle visioni più ardite e dalle pennellate più geniali.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Dove vedere Cecchinato-Schwartzman, streaming gratis e diretta tv Atp Cordoba

    Cecchinato-Schwartzman, il palermitano sfida il favorito del torneo. Dopo un inizio di stagione da dimenticare con la sconfitta al primo turno degli Australian Open contro McDonald, il tennista italiano ha timbrato ieri il primo successo del 2021 vincendo in tre set contro il boliviano Dellien. Ora c’è lo scoglio durissimo del padrone di casa argentino, numero 1 del seeding e numero 9 della classifica mondiale. Il match Cecchinato-Schwartzman, valido per gli ottavi di finale del torneo Atp Cordoba 250 in terra rossa, si gioca giovedì 25 febbraio non prima delle 18 ore italiane dal momento che è la quarta partita in  programma nello stadio Mario Alberto Kempes. Chi passa il turno affronterà nei quarti il vincente di Etcheverry-Ramos. Nei quattro precedenti tra i due tennisti si registrano tre successi del campione argentino e uno solo dell’italiano risalente alla finale dell’Atp Buenos Aires del 17 febbraio 2019.

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    Dove vedere Cecchinato-Schwartzman diretta tv in chiaro e streaming gratis
    Il match Cecchinato-Schwartzman sarà visibile in diretta tv in chiaro su Supertennis che ricordiamo dallo scorso primo settembre non è più a disposizione sul bouquet Sky, ma solo sul digitale terrestre (canale 64). Per chi volesse ci sarà la possibilità anche di seguire l’incontro in diretta streaming (gratuitamente) sia sulla pagina ufficiale Facebook di Supertennis, sia cliccando il sito www.supertennis.tv. LEGGI TUTTO

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    Schwartzman: “Guardando indietro, ho vissuto momenti difficili. Mio bisnonno si salvò dall’Olocausto”

    Diego Schwartzman

    Resilienza. Il dizionario la definisce come “la capacità di un individuo di affrontare e superare eventi traumatici o periodi di difficoltà”. Questa parola esprime esattamente la forza di Diego Schwartzman, arrivato a fine 2020 tra i migliori 8 al mondo (e qualificato alle Finals di Londra) dopo un percorso che definire ad ostacoli è riduttivo. Un fisico minuto (è il più basso tra i top 100, ed uno dei più piccoli ad esser arrivato così in alto in epoca moderna), una famiglia che l’ha sempre sostenuto ma che dovuto fronteggiare un collasso finanziario proprio mentre lui si affacciava faticosamente al tennis Pro. Rinunce, scelte difficili, sofferenza vera, ma alla fine la sua grande determinazione è stata premiata, regalandogli la possibilità di far fruttare il suo talento.
    In una lunga intervista concessa al magazine britannico Tennishead, Diego ripercorre alcune delle tappe importanti del suo viaggio, partendo addirittura dagli antenati, i suoi nonni, che per primi conobbero e superarono gli orrori del nazismo.  Una storia che merita di esser raccontata proprio oggi, 27 gennaio, nel “Giorno della Memoria”.
    “Ho radici ebree – racconta Diego – il bisnonno dalla parte di mia madre, che viveva in Polonia, fu caricato su un treno diretto verso un campo di concentramento durante l’Olocausto. Il destino ha voluto che il perno che collegava due vagoni del treno in qualche modo si ruppe, così che una parte del comvoglio continuò la sua corsa e l’altra rimase indietro. Ciò ha permesso a tutte le persone intrappolate all’interno, compreso il mio bisnonno, di scappare e salvarsi la vita. Fortunatamente ce la fece senza essere scoperto. Il solo pensiero di quest’episodio fa capire come le vite possono cambiare in un batter d’occhio”.

    “Il mio bisnonno ha portato la sua famiglia via nave in Argentina. Quando sono arrivati, parlavano yiddish e non spagnolo, n0n è stato facile. La famiglia di mio padre era russa, anche loro andarono in Argentina via mare. Non è stato facile per tutti cambiare completamente la loro vita dopo la guerra, ma lo hanno fatto. La mia famiglia aveva un business avviato nel settore dei gioielli, ma quando l’Argentina andò in bancarotta la crisi finanziaria travolse il nostro lavoro. Ci siamo ritrovati soli, io, i miei due fratelli maggiori, mia sorella maggiore e i miei genitori cercando in qualche modo di guadagnarci da vivere, anzi cercando di sopravvivere. Non avevamo soldi, era davvero difficile a giocare a tennis, non potevamo davvero permettercelo. Ma ho giocato più che potevo con enormi sacrifici. A un certo punto vendevamo persino braccialetti di gomma che erano rimasti dall’attività della mia famiglia. Abbiamo fatto tutto il possibile per ottenere i soldi per pagare i viaggi ai tornei e le spese. Guardando indietro, era una situazione davvero difficile. Ma all’epoca l’ho affrontata con lo spirito giusto, pensavo in grande, era un sacrificio necessario, a tratti persino divertente. Ho aiutato mia madre a vendere i braccialetti e così hanno fatto alcuni degli altri giocatori che erano con me. Tra una partita e l’altra andavamo tutti in giro con una borsa di braccialetti per vedere chi poteva vendere di più e mia madre gli dava il 20% delle vendite”.
    Una lotta imporsi nel mondo del tennis Pro con queste difficoltà. Infatti la crescita di Schwartzman è stata lenta, con un lungo percorso in patria. Diego ha giocato tornei in Argentina per la maggior parte della sua attività junior. Ha preso parte solo ad un evento del Grande Slam junior, perdendo al primo turno delle qualificazioni agli US Open, e non è mai stato un junior di successo. Dei primi 96 tornei che ha giocato da senior, 91 sono stati in Sud America, la maggior parte dei quali in Argentina. Gli altri cinque furono durante un breve viaggio in Europa, quando aveva 19 anni. “Venendo dal Sud America, ogni singolo passo che devi fare nel tennis è davvero costoso”, afferma Schwartzman. “Non è facile per le famiglie latino americane quando i figli cercano di intraprendere la strada del tennis Pro. A quel tempo sono stato fortunato perché avevamo molti tornei in Argentina e Sud America, a differenza di oggi. Avevamo forse 20 Futures all’anno in Argentina e alcuni Challenger tra Argentina e altri paesi limitrofi”.
    Nelle prime esperienze di viaggio, Schwartzman era con sua madre. “Non c’era mai una TV, in quasi tutti i tornei a cui andavamo, eravamo costretti a condividere il letto. Questo è ciò che potevamo permetterci”.
    Diego ha raccontato anche un piccolo aneddoto relativo a Maradona. “Conservo tutti i suoi messaggi, per me è stato una leggenda. Una volta mi disse una frase che fu per me di grande ispirazione. Avevo perso una partita contro Djokovic, giocando un buon tennis. Maradona mi fece i complimenti, consigliandomi di studiare i campioni ma stando attendo non imitare nessuno, perché un campione non lo puoi copiare, la copia sarà sempre peggiore dell’originale. Mi consigliava di osservare come hanno giocato contro di me, per capire i miei punti deboli, e allo stesso tempo capire la forza dell’avversario per poterlo affrontare al meglio al volta successiva”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    L’ATP 250 di Buenos Aires si svolgerà con 300 spettatori al giorno. La stella sarà Schwartzman

    Il centrale a Buenos Aires

    Nonostante gli effetti della pandemia, l’ATP tour torna in Argentina, anche se con molte restrizioni. Gli organizzatori del 250 di Buenos Aires hanno comunicato che Diego Schwartzman sarà la stella dell’edizione 2021, in programma presso il Lawn Tennis Club della capitale dal 27 febbraio al 7 marzo, una settimana dopo il Cordoba Open, che inizierà il 21 febbraio. Diego, numero 9 al mondo e miglior racchetta sudamericana in classifica, parteciperà al torneo per l’ottava volta, sperando di alzare la coppa del vincitore. Il suo miglior piazzamento resta la finale raggiunta nel 2019, sconfitto dal nostro Marco Cecchinato. La lista definitiva dei partecipanti verrà comunicata il prossimo primo febbraio.
    Schwartzman ha dichiarato: “Sono molto felice di giocare di nuovo il torneo. So che molte persone che conosco da molto tempo hanno fatto enormi sforzi per realizzarlo quest’anno, speriamo di vivere una bella edizione nonostante la situazione non facile che stiamo attraversando nel paese”. “Diego è un giocatore-simbolo per l’Argentina. Averlo è un orgoglio e una gioia”, ha detto Martin Jaite, il direttore del torneo. Martin Hughes, partner di Tennium (la società proprietaria della data) ha aggiunto: “Diego è un punto di riferimento e per noi è un piacere averlo, perché è anche in sintonia con lo sviluppo che stiamo facendo in Argentina, dove al di là delle difficoltà causate dalla pandemia proseguiamo con l’espansione globale dell’azienda nel mondo del tennis”. Il riferimento è alla serie di eventi Challenger che dovrebbero essere annunciati a breve sia in Argentina che in tutto il continente.

    Oltre alla soddisfazione per la presenza di Diego Schwartzman, gli organizzatori hanno annunciato che a causa della pandemia e delle conseguenti normative sanitarie stabilite dal governo, l’Argentina Open 2021 avrà un afflusso ridotto a soli 300 spettatori, e tutti legati alle sponsorizzazioni aziendali e agli accordi del torneo. Al momento non è prevista una vendita di biglietti al grande pubblico. Inoltre il torneo sarà organizzato con un protocollo sanitario molto stringente, conforme alle normative locali e a quelle dell’ATP Tour, con regolari test PCR all’arrivo dei tennisti e dei membri del loro staff, incluse tutte le persone coinvolte in vari livelli nell’evento.
    I giocatori potranno avvalersi solo due accompagnatori, occuperanno un settore specifico dello Sheraton Buenos Aires (hotel ufficiale dell’evento) e potranno recarsi al club solo a condizione che abbiano in programma una partita o una sessione di allenamento stabilita in un certo orario. Tutti i tennisti saranno costretti a soggiornare in hotel, anche quelli che risiedono a Buenos Aires, e potranno sostare al Buenos Aires Lawn Tennis Club solo per il tempo necessario allo svolgimento delle attività sportive. Per questo motivo l’organizzazione ha disposto nel club la presenza di un kinesiologo e un medico riservati per emergenze specifiche, non per consulti regolari; questo servizio verrà fornito direttamente in hotel a chi ne farà richiesta.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO