More stories

  • in

    F1, Drive to surprise: impressioni e pronostici dal Bahrain

    “Verstappen campione del mondo”. “La W14 è un flop”. “Alonso seconda forza con Aston Martin”. “Depressione in casa Ferrari”.

    CALMA! I test sono test e – come sappiamo – lasciano il tempo che trovano, per giunta poco, visti i soli tre giorni di lavoro in Bahrain. Ricordiamo tutti il 2019: Ferrari campione dei test, Mercedes campione del mondo. Ecco, ciò dimostra che la cautela è sempre ottima consigliera quando si parla di test prestagionali. Dunque ci limiteremo ad avanzare delle semplici candidature mosse da sensazioni. Seguendo l’iperbole scuola Netflix vedremo un po’ chi, secondo noi, “drive to survive” e chi “drive to surprise” in questo 2023.
    DRIVE TO SURVIVE
    Mercedes
    Se il buongiorno si vede dal mattino, quello dei test, per la W14, non è stato esattamente un ottimo risveglio. È vero che il porpoising non c’è più, ma se avevamo individuato nell’affidabilità del team di Brackley un’ottima alleata, il problema idraulico occorso a Russell non rappresenta di certo un buon segnale. La testardaggine teutonica dei tecnici, che hanno mantenuto la filosofia a zero sidepods, per ora, non sembra dare continuità agli ultimi risultati della passata stagione. Poca aderenza e scarso bilanciamento della vettura, in aggiunta a un Toto Wolff che , ai microfoni di SKY, si è detto “Non troppo ottimista” riguardo la rincorsa al titolo. Preoccupa un pochino anche la prospettiva di George Russell, che alla sua seconda stagione potrebbe perdere l’effetto motivazionale, dato dai difficili anni trascorsi in Williams, che l’ha contraddistinto per tutto il 2022.
    McLaren
    Se Brackley piange, Woking di sicuro non sorride, anzi. “Ho visto Lando lasciare il garage e dirigersi verso lo stanzino, dando un pugno al muro mentre camminava. Chiaramente non con la forza di abbatterlo, ma c’era della frustrazione. È stato un Lando piuttosto diverso da quello che siamo abituati a vedere”. Così Will Buxton, commentatore britannico e volto noto della serie “Drive to survive”, prodotta da Netflix. Che sia un po’ romanzata… Poco importa. La MCL60 si è dimostrata una vettura difficile da tenere in pista e non sembra vedersi quel salto di qualità che tanto si sperava tra le mura di Woking. Se poi il tuo Team Principal Andrea Stella ammette: “Ci siamo accorti troppo tardi che una direzione diversa in termini di aerodinamica avrebbe avuto più potenziale” e non hai più per compagno di squadra un Ricciardo in crisi d’identità, possiamo comprendere e compatire la frustrazione di Lando. Un pugno anzi, sembra quasi poco.

    DRIVE TO SURPRISE
    Red Bull
    E menomale che sono stati penalizzati, verrebbe da dire. Perché nonostante il part-time dei tecnici in galleria del vento, la nuova Red Bull è apparsa subito nella stessa splendida forma in cui l’avevamo lasciata a fine 2022. Non solo Verstappen, ma anche Perez sembra aver trovato fin da subito il feeling con la vettura. Cercasi competitor all’altezza oppure si rischia il monopolio…
    Aston Martin
    Tolto il KO elettrico che pronti-via ha messo fuorigioco Drugovich (DAY-1) e le cadute in bicicletta del figlio del capo, Lance Stroll. L’Aston Martin, molto rivoluzionata, è apparsa pimpante e competitiva soprattutto sul passo gara, si è presa i complimenti da mezzo paddock, Horner e Wolff in primis e ha ritrovato un Alonso motivatissimo. L’asturiano è apparso molto positivo sul potenziale della vettura, parola d’ordine “ottimizzare il pacchetto” per estrarre tanta velocità nascosta sotto il cofano della AMR23. Fuoco fatuo o vera gloria? Si vedrà in pista tra meno di sette giorni.
    MENZIONE D’ONORE
    Meritate menzioni per Zhou e Alfa Romeo. Il pilota cinese (autore del miglior tempo nel DAY-2) e la nuova C43 sono partiti con il piede giusto. Se dimostreranno un buon potenziale e saranno spalleggiati da un po’ più di fortuna – occhio all’affidabilità – potranno farci divertire nel corso di questo 2023.Per ultimo, ma non ultimo – almeno lo speriamo per lui -, Logan Sargeant. Il pilota statunitense ha completato degli ottimi test a bordo di una buona Williams. Assumere la pesante eredità di Latifi e completare da rookie una prima tre giorni in questa maniera non è da tutti. E se son rose fioriranno! LEGGI TUTTO

  • in

    Due Team F1 in pista, prima della presentazione delle monoposto 2023

    A inizio febbraio, esattamente martedì 7 e mercoledì 8, Mercedes e Aston Martin scenderanno in pista a Jerez, per il primo test Pirelli del 2023. Le prove si disputeranno in Spagna, sul circuito di Jerez.
    L’obiettivo del fornitore italiano di pneumatici è quello proseguire lo sviluppo delle coperture da utilizzare nella prossima stagione.

    A scendere in pista non saranno i piloti collaudatori ma i titolari. Sulla Mercedes gireranno a Jerez sia Lewis Hamilton che George Russel mentre sull’Aston Martin ci sarà sicuramente Fernando Alonso che potrà proseguire la fase di affiatamento con il suo nuovo team.
    Per restare aggiornato sulle date di presentazione delle nuove monoposto 2023, leggi questo nostro post (sempre aggiornato). LEGGI TUTTO

  • in

    Aston Martin, lusso estremo tra piscine e ville per la residenza di Miami

    Non solo spiagge a Miami. La città della Florida è nota anche per le sue case sfarzose, le feste, i vip. A questo trend non poteva che adeguarsi un’azienda di lusso come Aston Martin che da diverso tempo ormai ha diversificato i suoi investimenti e proprio qui ha deciso di costruire il suo Aston Martin Residences, solo per veri nababbi. Guarda la galleryAston Martin, il grattacielo di 66 piani a Miami per veri nababbi
    Il super attico costa 55 milioni di euro
    Il progetto non è nuovo. È infatti dal 2017 che Aston Martin ha diretto le sue attenzioni anche verso il mercato immobiliare ideando l’enorme residenza a Miami: 66 piani, 391 appartamenti. Ma il lusso è anche tutto intorno. La residenza si trova vicino al mare e si può accedere privatamente al porto, per chi avesse bisogno di un posto dove far sostare lo yatch. All’interno della grandissima struttura si possono trovare anche una spa, un cinema, una galleria d’arte e una sala da golf virtuale, ma anche una infinity pool, ovvero le spettacolari piscine a sfioro.
    Non poteva mancare un tocco “motoristico”. Gli interni, infatti, sono stati sviluppati dal team di design Aston Martin ispirandosi ai modelli in produzione ed usando gli stessi materiali. Qualche esempio? I banchi della reception in fibra di carbonio e le maniglie delle porte personalizzate. Tornando al super attico di tre piani di cui parlavamo poco sopra, in vendita alla bellezza di 59 milioni di dollari (poco più di 55,3 milioni di euro), il facoltoso proprietario troverà in dotazione una Aston Martin Vulcan, esemplare in tiratura limitata (appena 24 esemplari, prodotti tra il 2015 e 2016), spinto da un V12 da 7 litri e 820 CV ma non omologato per strada.
    Aston Martin, non solo supercar: inaugurata la prima villa lussuosissima e costosissima LEGGI TUTTO

  • in

    Alonso e l'elisir della giovinezza. Tutti lo vogliono

    TORINO – Incredibile Alonso, l’highlander della Formula 1. Non tanto e non solo perché è ancora in attività a dispetto dell’età non verdisissima (nel corso del’ormai prossimo 2023 compirà 42 anni) ma anche perché – vuoi per le sue dichiarazioni vuoi per il consenso che ancora riscuote – è sempre sulla bocca di tutti. Ne ha parlato con un vena maliziosamente polemica il suo ex compagno Esteban Ocon («Aver ottenuto più punti di Fernando è una grande soddisfazione per me») dimenticando che la monoposto dello spagnolo si è rotta troppo spesso (mentre la sua no). Ma sono interessanti le parole dello stesso Fernando, di qualche giorno fa, con le quali ha ammesso che non riuscirebbe a fare a meno della Formula 1. «Credo di essere diventato bravo perché nella mia vita non ho mai fatto altro che guidare – ha detto – non ho alcun piano per quando smetterò, il pensiero di stare seduto a casa mi spaventa. Se non ci sarà più la Formula 1, ci saranno altre categorie». Che, a dirla tutta, già ci sono state (Alonso si è ritirato una volta, prima di rientrare): ha corso in America (nella Indy), nel Wec (vincendo con la Toyota), nella Dakar.
    Lo spartito del fuoriclasse
    In un certo senso ha già scritto una sorta di “spartito” sul quale continuare a suonare. L’ambiziosa Aston Martin, che sta ampliando la sede di Silverstone ed è fortemente motivata a compiere un passo in avanti significativo, punta forte sul talento e sulle motivazioni di Alonso, che restano fortissime. «Continuo a imparare – ha detto di recente – e penso che l’Alonso di oggi batterebbe l’Alonso di ieri». È sempre così “gettonato” che Michael Andretti, tuttora deciso a entrare in Formula 1 con un team tutto suo (nonostante le resistenze), ha detto che Alonso farebbe parte di una sua ipotetica squadra ideale, insieme al giovane californiano Colton Herta. Resta da vedere se, come e quando, il campione asturiano riuscirà a tenere sotto controllo il braccio di ferro con la carta di identità. Merita comunque un sentito plauso.
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    Aston Martin, non solo supercar: inaugurata la prima villa lussuosissima e costosissima

    Dalle quattro ruote alle abitazioni di lusso il passo è tutt’altro che breve, ma non per Aston Martin che ha appena inaugurato la sua prima villa. Siamo in Giappone, per la precisione a Tokyo: il progetto si chiama N°001 Minami Aoyama, e a quanto pare deve essere piaciuto molto perché nonostante manchi un anno alla conclusione dei lavori pare ci sia già chi ha chiuso l’affare. E il prezzo? Tutto top secret, ma gli zeri di certo non mancano. Guarda la gallerySpa, cinema e super garage: ecco la prima villa di Aston Martin

    Prezzo segreto

    Dicevamo. Tokyo, quartiere residenziale di lusso, ispirazioni astonmartiane evidenti. Il progetto nasce dalla collaborazione con l’azienda nipponica Vibroa: alla realizzazione hanno infatti collaborato un architetto giapponese e il gruppo di designer del Marchio britannico. Ma com’è fatta questa casa? Ci sono una palestra, una cantina, una sala cinema, una spa privata e, inevitabilmente, uno spazio apposito per le proprie vetture. Il tutto su ben quattro piani e con previsione di fine lavori entro novembre 2023.

    Perché questo passo per Aston Martin? Non è una novità che in Giappone, il Marchio britannico abbia trovato un terreno fertile e con del buon potenziale. L’espansione in un settore nuovo, in questo senso, ha anche l’obiettivo di incrementare la richiesta dei suoi modelli a quattro ruote. Dall’altra parte, c’è la conferma da parte di Aston Martin del suo interesse per il mercato immobiliare di lusso: dall’altra parte del mondo, a Miami, l’azienda sta portando avanti un altro progetto simile, l’Aston Martin Residence. Si tratta di un enorme complesso di 391 abitazioni (quasi tutte vendute) che verrà terminato entro l’estate 2023. Anche in questo caso, il prezzo non è stato rilasciato, ma secondo Forbes siamo intorno ai 59 milioni di dollari (quasi 56 milioni di euro).

    The One, tra lusso, comfort e 50 supercar: in vendita la villa più cara del mondo LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Tutti i fattori che hanno deciso il mondiale di centro gruppo

    La stagione 2022 ha offerto numerosi spunti sul fronte delle lotte a centro gruppo, battaglie combattute punto su punto e arrivate all’epilogo soltanto nelle battute finali del campionato. È il caso della lotta per il quarto posto nei costruttori fra Alpine e McLaren, che ha tenuto banco per l’intera stagione. Discorso simile, se non ancor più intenso, per la lotta che si è consumata fra Alfa Romeo e Aston Martin dove, per dirla in modo calcistico, è stata la differenza reti a fare da ago della bilancia.

    A fungere da discriminante fra Alpine e McLaren è stato il fattore della performance, che soltanto in isolate occasioni ha dato ragione alla McLaren. Infatti la scuderia di Woking ha disputato una stagione sottotono da questo punto di vista, dopo un 2021 in cui la lotta era stata con Ferrari per il terzo posto. Ci si aspettava quindi di più, anche se bisogna riconoscere come un Daniel Ricciardo al livello di Lando Norris avrebbe consegnato il quarto posto alla scuderia inglese.
    Ciò anche perché uno dei leitmotiv della stagione dell’Alpine è stato quello di raccogliere in più occasioni meno punti di quanto le premesse prefiguravano nei giorni antecedenti le gare. Sebbene le prestazioni superassero, talvolta di gran lunga, quelle dei diretti avversari, errori di diversa natura e problemi di affidabilità hanno tenuto aperta la lotta fino agli sgoccioli del campionato.
    Nella notte di Abu Dhabi, come è giusto che fosse, tutti i riflettori erano puntati sull’Aston Martin numero 5 per l’ultimo ballo del quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel. C’è poi però il fronte legato alla classifica, che i ragazzi di casa Aston ricorderanno con profonda amarezza. Infatti non si può nemmeno dire che il sesto posto nei costruttori sia sfumato per un solo punto. Le lunghezze sono le stesse accumulate dell’Alfa Romeo, premiata però grazie alla regola del miglior piazzamento.
    Uno schiaffo al morale del team di papà Stroll, dopo una stagione che in fin dei conti ha visto un miglioramento nella seconda parte di stagione, soprattutto in termini di passo gara. Una prima parte che invece ha offerto non pochi problemi di interpretazione, a differenza di un’Alfa che aveva subito visto fruttare il nuovo progetto, salvo poi vederne un calo nella seconda metà dell’anno. Una stagione divisa a metà è il punto d’incontro fra questo due squadre, ma anche il punto che si è rivelato determinante, in positivo o in negativo.
    Nella lotta per il vertice del gruppetto di coda è riuscita a prevalere la Haas. Un risultato giusto guardando al bilancio della stagione. Le difficoltà non sono mancate ma seppur a bagliori, le soddisfazioni sono arrivate. Gioia culminata con la straordinaria pole di Kevin Magnussen in Brasile. Il danese si prende la copertina dello yearbook di una squadra che, guardando anche qual’era il recente passato, di passi avanti ne ha fatti eccome. Ne escono quindi sconfitte la Williams, ma soprattutto l’AlphaTauri. Il team di Faenza è stato protagonista di una stagione nell’ombra, segnata dal motivo costante di una macchina davvero complicata da interpretare.
    Di seguito le classifiche finali del mondiale che esclude i tre top team (Red Bull, Ferrari e Mercedes) dall’assegnazione dei punteggi.

    Classifica piloti

    Lando Norris McLaren 351
    Esteban Ocon Alpine 321
    Fernando Alonso Alpine 265
    Valtteri Bottas Alfa Romeo 190
    Sebastian Vettel Aston Martin 176
    Pierre Gasly AlphaTauri 156
    Daniel Ricciardo McLaren 150
    Lance Stroll Aston Martin 149
    Kevin Magnussen Haas 95
    Guanyu Zhou Alfa Romeo 89
    Alexander Albon Williams 83
    Yuki Tsunoda AlphaTauri 80
    Mick Schumacher Haas 76
    Nicholas Latifi Williams 27
    Nyck De Vries Williams 15
    Nico Hulkenberg Aston Martin 8

    Classifica costruttori

    Alpine 586
    McLaren 501
    Aston Martin 333
    Alfa Romeo 279
    AlphaTauri 236
    Haas 171
    Williams 125

    Classifica giri veloci

    Lando Norris McLaren 7
    Fernando Alonso Alpine 4
    Valtteri Bottas Alfa Romeo 2
    Guanyu Zhou Alfa Romeo 2
    Mick Schumacher Haas 1
    Yuki Tsunoda AlphaTauri 1
    Esteban Ocon Alpine 1
    Daniel Ricciardo McLaren 1 LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Mondiale di centro gruppo: Alpine ipoteca il quarto posto

    Il Circus iridato si prepara ad affrontare l’ultimo round del mondiale dopo un weekend a San Paolo che ha raccontato non poco sul fronte delle lotte a centro gruppo. L’Alpine, nonostante le difficoltà non siano mancate, è riuscita a mettere un importante cuscinetto fra sé e la McLaren. La straordinaria pole di Kevin Magnussen non […] LEGGI TUTTO