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    L’arbitra Giusy Stellato si aggiudica il premio “Federica De Luca”

    Di Redazione È stato assegnato questa mattina, in occasione della tavola rotonda sul tema della violenza sulle donne tenutasi presso il Liceo Punzi di Cisternino (Brindisi), il premio “Federica De Luca”, giunto alla sua quarta edizione dopo l’istituzione da parte della Federazione Italiana Pallavolo che nel 2017 ha voluto così ricordare Federica De Luca, arbitro di ruolo B barbaramente uccisa dal marito l’anno precedente, insieme al suo piccolo Andrea. A ricevere il premio “Federica De Luca”, riconoscimento riservato all’ufficiale di gara donna di categoria nazionale che si è particolarmente distinta per l’impegno e la passione a livello dirigenziale periferico durante il corso della stagione, è stata Giusy Stellato del Comitato FIPAV Campania, arbitro di ruolo B, e da poco arbitro internazionale di Sitting Volley di livello 2. Il premio è stato consegnato dalla consigliera federale Letizia Genovese, che ha partecipato alla tavola rotonda di questa mattina. Presenti anche i genitori di Federica De Luca Enzo De Luca e Rita Lanzon, la responsabile del settore UdG del CR FIPAV Puglia Denise Bianchi, l’arbitro di ruolo B Sara Galiuti, la Presidente della Commissione pari opportunità del Comune di Cisternino Renza De Cesare e l’avvocato Maria Rita Ostillio. A commentare la mattinata è stata la Consigliera nazionale FIPAV Letizia Genovese: “Non è stato semplice rappresentare quella che è la volontà della FIPAV in una mattinata così ricca di emozioni. La FIPAV non intende lasciare al caso l’intervento sul tema del sociale e come in questo caso sul tema della donna. Intendiamo dare valore a quelle che sono le esperienze del territorio, per questo siamo presenti oggi qui in Puglia. È stato bello vedere una partecipazione così importante da parte dei ragazzi del Liceo Punzi di Cisternino, vedere così tanta forza da parte dei genitori di Federica, tutto ciò ci da ancora più grinta nell’affrontare questa strada, per essere sempre più vicini a queste tematiche“. “Il mio grazie – ha continuato Genovese – va ai ragazzi, che hanno sulle spalle la responsabilità di cambiare l’atteggiamento e il comportamento nel pieno rispetto delle persone. La FIPAV ha istituito un fondo maternità che permetterà alle atlete di avere un sostegno economico, morale ma anche medico e quindi effettivo nel momento in cui affronteranno una gravidanza. Questo sostegno partirà dalla sensibilizzazione nei confronti delle società pallavolistiche, ma anche della società in generale, che deve modificare l’approccio verso tematiche su questo tema“. La consigliera federale ha poi aggiunto maggiori dettagli sulle iniziative della Fipav: “Dal prossimo 1° gennaio partirà il fondo, e si sta lavorando sulla creazione di una commissione sulle pari opportunità, coinvolgendo anche le altre federazioni. Il mio obiettivo è cercare con tutto il mio impegno di portare avanti queste tematiche fino al termine del nostro mandato“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La carriera di arbitro, Dejaco: “Come la vita, vai avanti a prescindere dai fischi”

    Di Redazione L’arbitro è da sempre visto come una figura autoritaria, che tiene in mano le sorti di una partita, colui che ha l’ultima parola, o l’ultimo fischio in questo caso, su quello che succede nel campo da gioco. Per arbitrare, qualsiasi sport, serve sicuramente un occhio vigile e tanto sangue freddo. Nella pallavolo, esistono esempi di grandi arbitri che sono stati premiati per la loro dedizione, precisione e forte personalità. Diversi sono i direttori di gara italiani nominati arbitri FIVB: Dominga Lot fu, nel 2020, la prima donna italiana ad essere designata per il prestigioso incarico di poter arbitrare manifestazioni organizzate dalla Federazione internazionale a livello mondiale. Ma cosa comporta essere arbitri? Oltre ai fischietti noti, Daniele Rapisarda, Simone Santi e Andrea Puecher tra i tanti, sono numerosi i giovani che si avvicinano a questo aspetto dello sport. Anna Dejaco è una giovane studentessa di ingegneria edile-architettura a Lecco che, a 20 anni, ha deciso di accostare allo studio anche la sua passione per la pallavolo e l’arbitraggio. A La Provincia Pavese racconta la sua esperienza e quello che le ha insegnato essere arbitro per la Fipav Pavia: “Prima di tutto mi ha insegnato a rapportarmi con persone più grandi di me, non sempre è stato facile soprattuttoquando la differenza di età è tanta ed è difficile farsi prendere sul serio. Poi mi ha insegnato a prendere decisioni velocemente, a metabolizzare anche l’errore. Mi ha aiutato ad essere più sicura di me stessa, più decisa e a non rimuginare troppo sulle cose, anche se ho ancora molto da imparare. Soprattutto mi ha insegnato la responsabilità delle proprie azioni e che se fai giusto o sbagliato devi continuare a giocare la partita, a prescindere dai fischi o dagli applausi, un po’ come nella vita” racconta Dejaco. “Lo consiglio ai giovanissimi, dai 16 anni in su, che hanno voglia di fare, per responsabilizzarsi, migliorarsi e perchéno, avere la soddisfazione di pagarsi qualcosa con i soldi da loro guadagnati” chiosa il giovane arbitro. LEGGI TUTTO

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    L’ultimo fischio di Susana Rodriguez Jativa: “Il volley mi ha fatto crescere”

    Di Redazione La finale dei Campionati Europei maschili tra Italia e Slovenia è stata anche l’ultima partita arbitrata (nel ruolo di secondo) da Susana Rodriguez Jativa, direttrice di gara spagnola da anni impegnata nei principali eventi internazionali. Anzi, ha rischiato di essere decisiva la sua ultimissima chiamata, quel fallo fischiato a Simone Giannelli sul secondo match point che poi, per fortuna degli azzurri, si è rivelato ininfluente. Rodriguez Jativa lascia l’attività a 47 anni, anche se, come ricorda in un’intervista alla CEV, “avrei potuto continuare ancora per 8 anni la mia carriera internazionale. Ma sento che può bastare così: ho cominciato giovanissima, e dopo una lunga carriera ho raggiunto tutti i miei obiettivi. Ho arbitrato in tantissime edizioni degli Europei, per tre volte alle Olimpiadi e in molte altre competizioni: questo è il momento giusto per fermarmi“. Come molti colleghi, anche l’arbitra spagnola era entrata nel mondo del volley da giocatrice: “Nella mia scuola potevo scegliere tra pallamano e pallavolo, e ho optato per quest’ultima. Giocavo come schiacciatrice, pur non essendo molto alta: ero molto brava in difesa. Qualche mese dopo, un rappresentante della Federazione è arrivato in palestra per annunciare che stavano organizzando un corso per segnapunti, e ho pensato: perché no? Avrei guadagnato qualche soldo e trascorso qualche weekend in ‘vacanza’. Poi, quando ho cominciato l’università, è diventato difficile continuare a giocare e allora ho scelto di proseguire la carriera arbitrale“. Il traguardo più rilevante raggiunto da Rodriguez Jativa rimane senz’altro la finale delle Olimpiadi di Rio 2016: “È stata anche la prima finale olimpica arbitrata da due donne, e la prima volta di una donna come primo arbitro. Sono stata molto fortunata nella mia carriera: la pallavolo mi ha dato la possibilità di viaggiare, di incontrare molte persone, paesi e culture differenti. Questa è una cosa davvero fantastica, perché ti aiuta a crescere tanto come persona. Grazie al volley per tutto questo“. Per ora è lontano dai campi il futuro della direttrice di gara, che nella vita di tutti i giorni lavora in banca: “Ho bisogno di prendermi una pausa dopo tanti anni di competizioni ad alto livello. Ho usato tutti i miei giorni di riposo per arbitrare, devo riposarmi un po’ e fare qualche vacanza. Ma le porte restano aperte, e vedremo cosa mi porterà il futuro“. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Arbitro squalificato per due mesi: violò la regola delle porte chiuse

    Di Redazione È forse il primo caso di squalifica di un tesserato Fipav per violazione della normativa anti-Covid relativa al divieto di ingresso al pubblico nei palazzetti e, cosa ancora più sorprendente, riguarda un arbitro. Il direttore di gara Andrea Rosati è stato sanzionato con due mesi di sospensione dal Tribunale Federale: la sua colpa è aver assistito dalla tribuna, lo scorso 20 febbraio, a un incontro di Serie C femminile che si sarebbe dovuto svolgere a porte chiuse, in base al protocollo federale in vigore all’epoca. Lo stesso Rosati ha ammesso di essere stato invitato a lasciare l’impianto dal collega che arbitrava la gara, ma di essere comunque rimasto in tribuna, giustificando la sua presenza con la necessità di “osservare lo svolgimento del nuovo protocollo di gara, perché era tanto che non arbitravo“, e garantendo di aver rispettato tutte le norme sanitarie di accesso. Il Giudice Sportivo non ha però avuto “pietà” del direttore di gara: “Appare singolare – si legge nella sentenza – che un arbitro, ontologicamente deputato a far rispettare le regole di gioco, non rispetti le prescrizioni regolamentari e non si attenga a quanto richiesto da altro tesserato svolgente le medesime funzioni federali“. Un episodio curioso che può fare sorridere, ma piuttosto amaramente, pensando alle numerose persone (tesserati e non) che in questi mesi di “chiusura” abbiamo visto circolare liberamente nei palazzetti, alcune delle quali con motivazioni meno valide dell’arbitro sanzionato. (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Le delibere del Consiglio Federale: nuove nomine per arbitri e giustizia sportiva

    Di Redazione Si sono conclusi a Roma i lavori del Consiglio Federale, svoltosi presso la sede della Federazione Italiana Pallavolo in Via Vitorchiano. In apertura di riunione il presidente Giuseppe Manfredi si è complimentato con la nazionale Under 20 femminile per il trionfo ai Campionati Mondiali di categoria, conclusi domenica scorsa in Olanda e Belgio. Il numero uno federale si è poi soffermato sulla scelta di Paola Egonu come portabandiera olimpica nella cerimonia di apertura dei Giochi di Tokyo: una decisione che rende orgoglioso e gratifica tutto il movimento della pallavolo. Il Consiglio ha deliberato le nomine dei componenti degli organi della Giustizia Sportiva e Federale, della Procura Federale e della Commissione Tesseramento Atleti per il quadriennio 2021-2024. Giorgio Guarnaschelli sarà il procuratore federale, Massimo Rosi il presidente del Tribunale Federale, Claudio Cutrera il presidente della Corte federale d’Appello, Patrizia Soldini presiederà la Commissione Tesseramento Atleti e Marco Stefano Marzaro sarà il Giudice Sportivo Nazionale. Nuove nomine anche per il settore arbitrale: nel Settore Nazionale Ufficiali di Gara entrano (fino al 31 luglio 2023) l’olimpionico Daniele Rapisarda come referente della Commissione Arbitri Ruolo A, Francesco D’Alò (referente attività Arbitri Internazionali), Alberto Falzoni (referente Commissione Arbitri Ruolo B), Sandro La Micela (referente Commissione Delegati Arbitrali), Antonella Vidale (referente Commissione Ufficiali di gare Beach Volley e Sitting Volley) e Raffaele Sassone (referente Rapporti con il territorio). Sono poi state approvate le modifiche al Regolamento della Struttura Tecnica del settore Ufficiali di Gara, con l’introduzione della figura del segnapunti associato nei tornei Serie di Beach Volley. Infine sono stati nominati i Giudici Sportivi Territoriali per il quadriennio 2021-2024 e indicati gli ufficiali di gara di Ruolo A e B della stagione indoor 2021-2022. Il Consiglio ha approvato l’introduzione del Voucher Giovani in favore degli atleti tra i 6 e 12 anni per agevolare l’attività del Volley S3, e indetto la seconda edizione della Coppa Italia di Sitting Volley maschile e femminile, che si terrà il 20 e 21 novembre 2022 in sede da definire. Deliberata anche l’attività per la prossima stagione del Club Italia CRAI femminile, che continuerà a giocare in Serie A2. Inoltre è stata conferita la qualifica di allenatore benemerito a Simonetta Avalle, Luigi Cilea e Massimo Bellano, tecnico della nazionale Under 20 campione del mondo. Infine, è stata annunciata una nuova partnership quadriennale con ASICS Italia, che torna così a essere sponsor tecnico della Federazione. Confermata però, almeno per questa stagione, la decisione di lasciare agli atleti delle nazionali seniores libertà di scelta delle calzature da gioco e da allenamento. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’arbitro Andrei Zenovich chiude la carriera: ha diretto due finali olimpiche

    Di Redazione
    La finale della Coppa di Russia maschile disputata sabato a San Pietroburgo è stata anche l’ultima partita arbitrata in carriera da Andrei Zenovich, uno dei più noti direttori di gara al mondo: nel suo curriculum ci sono tra l’altro la finale femminile delle Olimpiadi di Londra 2012, vinta dal Brasile sugli USA, e quella delle Olimpiadi di Rio 2016, tristemente nota ai tifosi azzurri per la sconfitta contro i verdeoro. In precedenza aveva diretto anche la finale per il terzo posto femminile di Pechino 2008 tra Cuba e Cina, oltre a centinaia di altre gare a partire dagli anni Ottanta e a livello internazionale dal 1995.
    Zenovich aveva già annunciato il suo ritiro a settembre: avrebbe dovuto chiudere la carriera con le ultime Olimpiadi, quelle di Tokyo 2020, ma il rinvio dei Giochi lo ha costretto a rinunciare per limiti di età (ha compiuto 38 anni a luglio). La CEV, tuttavia, lo ha già premiato con un posto nella Commissione Arbitrale europea, presieduta dall’italiano Luciano Gaspari.
    (fonte: Sport Business Gazeta) LEGGI TUTTO

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    Il protocollo Fipav “dimentica” gli arbitri: un solo controllo per tutta la stagione?

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Di Redazione
    Tra le disposizioni del nuovo protocollo per la ripresa delle attività della Serie A, pubblicato ieri dalla Federazione Italiana Pallavolo, ce n’è una che salta all’occhio e non ha mancato di attirare l’attenzione di diverse società della massima categoria nazionale. Si tratta del regolamento relativo agli arbitri, che a quanto si comprende dal testo del documento sono soggetti a un livello di controllo notevolmente inferiore rispetto a giocatori e staff delle singole squadre.
    Questi ultimi, infatti, dovranno sottoporsi a due tamponi per il coronavirus a inizio stagione e poi reiterare il test almeno ogni 15 giorni; ai direttori di gara, invece, dopo aver superato uno screening (test sierologico e tampone) prima dell’inizio del campionato, basterà consegnare al Covid manager un’autocertificazione prima di ogni gara, dichiarando di non aver ricevuto una diagnosi di Covid-19, sintomi riferibili alla malattia o contatti con soggetti positivi. Una sostanziale differenza, anche perché il primo e il secondo arbitro sono le uniche persone che il protocollo autorizza a togliere la mascherina durante l’incontro, a parte i componenti del “gruppo squadra”.
    Perché questa disparità di trattamento? Eppure gli ufficiali di gara, a differenza dei giocatori, non sono professionisti neppure “de facto”: svolgono quotidianamente altri lavori, incontrano molte persone esterne al mondo del volley e sono sulla carta più a rischio di contagio dei giocatori. Non pochi si sono posti questo interrogativo rilevando le disposizioni federali, che del resto potrebbero avere anche una motivazione economica: se infatti gli esami medici effettuati su atleti e membri degli staff societari saranno interamente a carico delle società, quelli destinati agli ufficiali di gara graveranno sul bilancio federale… LEGGI TUTTO

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    Gianfranco Spanò e Giuseppe Di Blasi nominati arbitri benemeriti

    Di Redazione
    Un altro importante riconoscimento per il settore arbitrale del Comitato Regionale FIPAV Lazio e del Comitato FIPAV Roma. La Federazione Italiana Pallavolo ha conferito la benemerenza, il massimo riconoscimento federale alla carriera, a due fischietti del territorio: per la qualifica di delegato arbitrale a Gianfranco Spanò e per quella di arbitro a Giuseppe Maria Di Blasi.
    Spanò, 52 anni, ha iniziato da ufficiale di gara nel 1993. Dopo una sola stagione è stato promosso al ruolo regionale e nel 2001 è diventato arbitro nazionale fino a raggiungere la Serie B1. Dal 1998 al 2003 ha ricoperto il ruolo di designatore della FIPAV Lazio e subito dopo ha iniziato l’attività di osservatore. Nel 2010 è stato proposto al ruolo di Osservatore Nazionale e nel 2015 a quello di Delegato Arbitrale, fino al 2019 quando ha dato le dimissioni rimanendo però Osservatore Regionale. Dal 2013 è docente regionale e responsabile del ranking arbitri della FIPAV Lazio. 
    Di Blasi, 44 anni, ha iniziato la sua carriera a Trapani, in Sicilia, e nella stagione 1995-96 è diventato arbitro regionale. La sua avventura ai massimi livelli ha vissuto tanti momenti significativi: dalla Serie A (“conquistata” nel 2013-14) alle Universiadi, passando per gli Europei Juniores, Coppa Italia e Supercoppa. Nel 2002 è stato promosso al ruolo nazionale, mentre nel 2008 ha ottenuto il trasferimento a Roma. Al termine della stagione 2018-19 ha appeso il fischietto al chiodo, continuando a collaborare nella Commissione Arbitri del CT Fipav Roma.
    A Gianfranco e Giuseppe vanno i più sinceri complimenti dai presidenti Andrea Burlandi e Claudio Martinelli, dai rispettivi consigli, dalle Commissioni Arbitri regionali e territoriali coordinate da Stefano Cesare e Massimo Dentoni e da tutto il movimento della Pallavolo Laziale.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO