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La carriera di arbitro, Dejaco: “Come la vita, vai avanti a prescindere dai fischi”

L’arbitro è da sempre visto come una figura autoritaria, che tiene in mano le sorti di una partita, colui che ha l’ultima parola, o l’ultimo fischio in questo caso, su quello che succede nel campo da gioco. Per arbitrare, qualsiasi sport, serve sicuramente un occhio vigile e tanto sangue freddo.

Nella pallavolo, esistono esempi di grandi arbitri che sono stati premiati per la loro dedizione, precisione e forte personalità. Diversi sono i direttori di gara italiani nominati arbitri FIVB: Dominga Lot fu, nel 2020, la prima donna italiana ad essere designata per il prestigioso incarico di poter arbitrare manifestazioni organizzate dalla Federazione internazionale a livello mondiale.

Ma cosa comporta essere arbitri? Oltre ai fischietti noti, Daniele Rapisarda, Simone Santi e Andrea Puecher tra i tanti, sono numerosi i giovani che si avvicinano a questo aspetto dello sport.

Anna Dejaco è una giovane studentessa di ingegneria edile-architettura a Lecco che, a 20 anni, ha deciso di accostare allo studio anche la sua passione per la pallavolo e l’arbitraggio. A La Provincia Pavese racconta la sua esperienza e quello che le ha insegnato essere arbitro per la Fipav Pavia:

racconta Dejaco.

chiosa il giovane arbitro.


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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