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    F1, Ferrari: c’è una data per la nomina del nuovo Amministratore Delegato

    Il 10 dicembre scorso, un breve comunicato annunciò le dimissioni di Louis Camilleri dal ruolo di Amministratore Delegato della Ferrari.

    Il Presidente Esecutivo della Ferrari, John Elkann, prendendo atto con dispiacere di tale decisione, assunse la carica di AD ad interim, mentre il Consiglio di Amministrazione della Ferrari avviò il processo per identificare il successore di Camilleri.
    Da allora è passato più di un mese ma ora c’è una possibile data per conoscere il nome del nuovo numero uno della casa automobilistica più famosa al mondo.
    Il 2 febbraio 2021 è stato convocato il CdA per la presentazione dei risultati finanziari per l’anno 2020 e per il quarto trimestre del 2020. La conference call sui risultati annuali avrà inizio alle 15:00, ora italiana. All’ordine del giorno dell’assemblea potrebbe esserci anche la nomina del nuovo AD.
    Dopo le voci circolate nei giorni successivi alle dimissioni di Camilleri, non ci sono ancora nomi certi per la posizione. Ora però, avendo fissato la data del 2 febbraio, la “posizione aperta” dovrebbe ritenersi chiusa! Manca solo il nome. LEGGI TUTTO

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    Presentazione Ferrari F1 2021: la SF21 sarà svelata online giovedì 11 marzo

    La presentazione della nuova Ferrari F1 2021 dovrebbe avvenire online giovedì 11 marzo. Il nome della monoposto di Leclerc e Sainz è già noto: Ferrari SF21. A Maranello si stanno ultimando i lavori per chiudere il progetto della nuova Ferrari SF21 per il mondiale 2021 di Formula 1. La pianificazione… L’articolo Presentazione Ferrari F1 2021: […] LEGGI TUTTO

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    F1 2021: Tutte le novità e gli sviluppi che vedremo sulla nuova Ferrari SF21

    La Scuderia Ferrari, reduce da un 2020 buio e da uno degli anni più scarsi in termini di risultati della sua storia, già da mesi è proiettata alla stagione 2021
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    Le indiscrezioni che si hanno in merito alla vettura che Ferrari porterà in pista nel 2021 sono molte. Molti sono anche i dubbi riguardo al fatto che nell’arco di una stagione, senza stravolgimenti regolamentari, Ferrari possa tornare al vertice della F1.
    Il nome della nuova macchina di Maranello, ovvero SF21, è una delle poche certezze che si hanno al momento riguardo la prossima stagione della Ferrari. Per via dei regolamenti attuati dalla Federazione in ambito tecnico-sportivo, con i vari congelamenti di alcune delle più importanti componenti di una monoposto, la SF21 erediterà buona parte vecchia SF1000 del 2020. Questo non potrà annullare tutti i problemi di performance riscontrati lo scorso anno e qualora la nuova monoposto sarà in grado di lottare per il podio, questo potrà considerarsi un grande risultato ottenuto dai tecnici della rossa.
    Nonostante i congelamenti, altre parti della vettura, come aerodinamica e Power Unit, lasciano più libertà agli ingegneri guidati da Mattia Binotto e David Sanchez (capo degli ingegneri) per recuperare competitività. Soprattutto il nuovo Power Unit, vero punto debole della vecchia vettura, dovrà consentire quello step prestazionale per tornare a livelli più alti di classifica.
    Ci sono anche i due gettoni, messi a disposizione della Federazione, per modificare quelle componenti omologate con la SF1000 la scorsa stagione fra giugno e settembre, e che saranno ereditate dalla SF21. A “condire” il lavoro degli ingegneri ci sarà da interpretare al meglio i nuovi limiti a fondo, diffusore e prese dei freni posteriori, imposti dalla Federazione per ridurre lo stress meccanico sulle gomme Pirelli e non rivedere i problemi occorsi nell’ultimo GP di Gran Bretagna.
    È lecito chiedersi dunque quali potrebbero essere le modifiche attuate sulla nuova Ferrari, dove saranno spesi i due gettoni concessi, e cosa aspettarsi dal nuovo Power Unit 065/2.
    FERRARI SF21: CHIAMATELA SF1000 “EVOLUZIONE”
    La Ferrari SF21 sarà sicuramente familiare alla vecchia SF1000, per via dei vari congelamenti. Più che una nuova monoposto, nel 2021 ancor più che negli anni passati, vedremo sostanzialmente una diretta evoluzione della vecchia monoposto 2020. Potrebbe essere definita come una “SF1000 versione B”, o “SF1000 2.0”.Con macchine ereditate direttamente da quelle della stagione pregressa, è chiaro che uno sconvolgimento dei valori in campo non è auspicabile. Tuttavia, grazie alle proprie risorse umane e economiche, Ferrari avrà maggior chance di recuperare terreno rispetto a dirette concorrenti come Aston Martin, Mclaren e Renault, che nello sviluppo tendono un po’ a plafonare la curva di miglioramento delle loro monoposto.
    GETTONI PER RIVEDERE L’AERODINAMICA DEL RETROTRENO
    Una scelta importante, che verterà sulla progettazione e sviluppo della Ferrari SF21, riguarda la modifica di una o più parti omologate la scorsa stagione, che i tecnici della rossa potranno decidere di modificare per il 2021, spendendo i gettoni richiesti.Le componenti facenti parte delle cosiddette HC (Homologated Components) hanno natura prettamente meccanica, e sono principalmente: il telaio, il sistema di raffreddamento, l’impianto frenante, la scatola del cambio, parti interne delle sospensioni, e le strutture di impatto.Quasi sicuramente i gettoni concessi verranno spesi dalla Ferrari per omologare parti della SF21 già al debutto, e non aspettare qualche Gran Premio della stagione futura per individuare l’area di sviluppo.Indiscrezioni uscite da Maranello, e da addetti ai lavori, hanno lasciato intendere fortemente che Ferrari ha programmato l’omologazione di una nuova scatola del cambio, la quale richiede la spesa di tutti e due i gettoni per l’approvazione dei tecnici FIA. Una nuova scatola del cambio potrebbe anche aiutare a rivedere gli attacchi della sospensione posteriore (a patto di non cambiare barre, molle e altre parti interne), riducendo gli ingombri del retrotreno.Lo scopo degli ingegneri è quello di rivedere l’aerodinamica al retrotreno, molto instabile la passata stagione e con tendenza allo stallo, che creava non pochi problemi di guida ai piloti sulla SF1000. Arretrare il triangolo della sospensione, come fatto da Mercedes e Red Bull per ricreare una sorta di doppio diffusore con la carenatura del braccetto inferiore, potrebbe essere uno spunto importante da cui partire per intendere quale potrebbe essere l’area riguardante le modifiche principali.
    NIENTE MUSO STRETTO SULLA SF21
    La spesa di entrambi i gettoni per rivedere il posteriore non permetterà a Ferrari di adottare sulla SF21 il tanto agognato muso stretto in stile Mercedes. L’implementazione di un muso stretto (come fatto ad esempio da Mclaren, Renault e Red Bull), e che è ormai la nuova “moda” degli ingegneri per gestire i flussi d’aria all’avantreno, richiede la modifica della struttura di impatto anteriore, omologata a settembre del 2020.
    La struttura deformabile anteriore, che alloggia proprio all’interno del muso che la avvolge come una sorta di involucro, è stata progettata per alloggiare il muso largo “vecchia scuola” della SF1000. Di conseguenza, essa non è idonea per l’implementazione di un frontale in stile Mercedes.

    Ferrari, nel corso del 2020, pare abbia tentato di omologare un musetto stretto entro l’ultima data utile di metà settembre 2020, tuttavia senza riuscire a superare il crash test, o ricevere riscontri positivi sull’aerodinamica dalle simulazioni al CFD. Il tentativo era semplicemente quello di omologare una nuova struttura anteriore “da muso stretto”, buy-passando un’eventuale spesa di gettoni per una rivisitazione futura.A riguardo, un esempio lampante della questione è stata la Mclaren, che ha omologato il nuovo musetto nel corso delle prove libere 1 del GP di Toscana, coincidente esattamente con il termine ultimo per l’omologazione di una nuova struttura di impatto frontale.
    RECUPERARE IL CARICO AERODINAMICO PERDUTO CON I NUOVI REGOLAMENTI
    Una chiave di lettura importante potrebbe essere l’interpretazione dei nuovi vincoli aerodinamici che limiteranno la deportanza nella zona posteriore della vettura. La FIA ha dettato nuove direttive tecniche per salvaguardare l’integrità delle gomme Pirelli, che costringeranno gli ingegneri a tagliare in diagonale una porzione del fondo. Questo andrà ad abolire sostanzialmente l’effetto di sigillo aerodinamico che gli ingegneri andavano a ricercare sulle monoposto 2020, per energizzare il diffusore e ridurre la resistenza aerodinamica indotta.
    A questo va aggiunta la riduzione delle dimensioni delle derive interne al diffusore e delle winglet a sbalzo dalle prese dei freni. Lo scopo di tutto è quello di limitare l’aerodinamica globale delle vetture 2021 di un 10% rispetto al 2020, alle quali si aggiunge anche un aumento del peso minimo alle verifiche tecniche.Ferrari nel corso del finale di stagione 2020 è stata molto attiva a riguardo, e ha già testato in pista delle diverse pre-cofigurazioni di queste parti aerodinamiche, adattandole alla monoposto 2020. Sono stati provati due fondi diversi fra Portimao e Abu Dhabi, con l’ultima versione vista nelle libere della gara conclusiva del 2020 che presentava già caratteristiche tecniche interessanti, non limitate alla pura interpretazione regolamentare. Per regolamento il fondo nel 2021 sarà più rigido, e ti test in termini di flessione da parte della FIA alle verifiche tecniche saranno più severi.
    Grande lavoro è stato svolto anche nei test per giovani piloti sempre ad Abu Dhabi, dove sono state effettuate delle raccolte dati con fondo, diffusore, e prese dei freni in ottica 2021, montando sul retrotreno i famosi “rastrelli”, gli stessi usati nelle libere a Yas Marina, con i tubi di pitot per raccogliere dati sull’andamento dei flussi con le modifiche aerodinamiche al posteriore.Molto importante sarà compensare la perdita di carico aerodinamico al posteriore, con interventi di riequilibrio della monoposto nell’asse anteriore. Ridurre il drag mostrato dalla SF1000 è un altro focus importante degli ingegneri di Maranello, che dovranno fare un passo indietro al 2019, tornando ai livelli di efficienza aerodinamica della SF90.
    IL VERO STEP POTREBBE VENIRE DAL POWER UNIT 2021
    La vera rivoluzione tecnica per la Ferrari SF21 dovrebbe arrivare dalla riprogettazione del Power Unit, già al banco di prova dagli inizi di novembre. La riprogettazione riguarda sia la parte endotermica, che l’Energy Store, con particolare attenzione a gli scarichi: Per regolamento la parte endotermica vedrà la revoca dell’obbligo nell’utilizzo della wastegate. Questo permetterà di avere più libertà nella progettazione della turbina, e nella gestione dei gas di scarico.
    La parte su cui si è incentrato principalmente il lavoro dei motoristi riguarda il sistema di iniezione e di gestione della benzina in camera di combustione: L’accordo segreto stipulato lo scorso anno fra Ferrari e FIA, che aveva portato sostanzialmente all’adeguamento regolamentare del Power Unit Ferrari nel 2020, ha fatto sì che la scuderia italiana perdesse la supremazia in campo Power Unit, raggiunta a fine 2019. L’implementazione del doppio flussimetro, e le limitazioni nell’uso di oli additivi, hanno annullato i punti di forza del motore Ferrari rispetto ai rivali. La FIA, con l’obbligo di una mappatura unica per qualifica e gara, e le limitazioni nelle quantità di oli per il 2021, sta tentando di livellare le performance fra i vari motoristi, annullando soprattutto lo strapotere Mercedes mostrato la scorsa stagione.
    Ci sono dunque alcuni presupposti per far sì che Ferrari possa mettere agli atti pratici in pista un Power Unit nettamente migliore già nel 2021.
    Il Power Unit Ferrari 2021 sembra promettente, e già pronto a fornire 30 cavalli di potenza in più rispetto all’ultima specifica utilizzata nel 2020. A dar manforte sulla bontà del motore Ferrari già dal 2021, è stata l’apertura a favore dei congelamenti del Power Unit per gli anni venturi da parte del team principal Mattia Binotto.Per recuperare il gap dal Power Unit Mercedes, tuttavia, servirà più che un singolo inverno di lavoro e qualche ritocco ai regolamenti tecnici. LEGGI TUTTO

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    F1, Charles Leclerc è risultato positivo al Covid

    Charles Leclerc, pilota della Ferrari, è risultato positivo al COVID-19. Lo ha fatto sapere oggi la stessa Scuderia di Maranello attraverso una breve nota diramata sui profili social del Team.
    Nell’ambito dei protocolli della squadra, Leclerc è controllato regolarmente e ieri il suo ultimo test ha dato purtroppo esito positivo. Il pilota monegasco ha così informato il team immediatamente e ha avvertito tutte le persone con le quali è stato in contatto negli ultimi giorni, si legge sempre nel comunicato della Ferrari
    Le sue condizioni al momento sono buone: Leclerc accusa lievi sintomi ed è in autoisolamento nella sua abitazione di Monaco. LEGGI TUTTO

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    Chi è Carlos Sainz, il nuovo pilota della Scuderia Ferrari per il mondiale F1 2021

    Carlos Sainz Vazquez De Castro è il figlio di uno dei rallisti più forti del mondo, Carlos Sainz Cenamor, campione del mondo nel 1990 e nel 1992. Dal padre ha preso la passione per il motorsport, ma a stradine e sterrati ha preferito la pista, fin dai tempi del kart dove debutta all’età di undici anni.
    L’ESORDIO DI CARLOS SAINZ IN MONOPOSTO
    L’esordio in monoposto è datato 2010, quando è impegnato in Formula BMW e conquista la sua prima vittoria a Silverstone con il team EuroInternational. L’anno seguente è in Formula Renault dove con dieci affermazioni si porta a casa il titolo nella Northern European Cup insieme al team Korainen Motorsport. Nel 2012 passa alla Formula 3 europea con il team Carlin con il quale conquista una gara a Spa-Francorchamps ed è quinto in campionato. L’anno seguente è in Formula Renault 3.5 dove vince il titolo 2014 sotto le insegne del team DAMS con sette vittorie e altrettante pole position precedendo il francese Pierre Gasly.
    L’ESORDIO DI CARLOS SAINZ IN F1
    Questo successo gli spalanca le porte della Formula 1 nella quale esordisce nel Gran Premio d’Australia 2015 centrando subito i primi punti iridati della carriera al volante della Scuderia Toro Rosso, nella quale si ritrova compagno di squadra Max Verstappen. Farà altri 16 punti in quella stagione per piazzarsi al 15° posto nella classifica finale. L’anno seguente fa il suo primo incontro con la Ferrari, dal momento che la sua Toro Rosso è spinta dalle power unit di Maranello. Carlos è 12° nel Mondiale con 46 punti, mentre nel 2017 entra nei primi dieci terminando al nono posto al termine di un campionato in continua crescita che per le ultime quattro gare lo vede passare dalla Toro Rosso alla Renault, squadra nella quale Carlos trascorre la stagione 2018. Con il team francese lo spagnolo è decimo in campionato e il risultato di maggior prestigio che ottiene è un quinto posto in Azerbaigian.
    IL PASSAGGIO DI CARLOS SAINZ IN MCLAREN
    Nel 2019 si lega alla McLaren con la quale è autore di un’annata solida che lo vede concludere al sesto posto e conquistare il suo primo podio nel rocambolesco Gran Premio del Brasile. Nello scorso campionato è rimasto nella squadra britannica confermandosi in sesta posizione nella classifica assoluta e sfiorando la sua prima vittoria nel Gran Premio d’Italia, quando ha concluso secondo nella scia del vincitore Gasly. Pilota straordinariamente concreto, Carlos sa estrarre sempre il massimo dalla vettura ed è noto nell’ambiente per la sua capacità di aiutare i tecnici nello sviluppo della monoposto.
    Sainz è il terzo pilota spagnolo ad essere ingaggiato per la Formula 1 dalla Scuderia Ferrari dopo Fernando Alonso (96 GP con il team tra 2010 e 2014) e Alfonso de Portago (5 GP tra il 1956 e il 1957). Il team di Maranello ha avuto anche due collaudatori spagnoli: Pedro de la Rosa e Marc Gené. LEGGI TUTTO

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    F1, Regolamento 2021: Come cambieranno le monoposto e dove spenderà i gettoni la Ferrari

    La stagione 2021 che dovrebbe prendere il via da calendario a Marzo in Australia. Dal punto di vista tecnico non presenterà grosse differenze rispetto alla 2020 a causa dei regolamenti che hanno congelato gran parte delle componenti delle vetture.

    La pandemia da coronavirus ha costretto la F1 a far slittare il passaggio alle “wing car” al 2022. Per la prossima stagione poi sono stati imposti pesanti vincoli allo sviluppo delle vetture, per una questione prevalentemente di costi. Le principali componenti strutturali e meccaniche  delle vetture 2020 sono state omologate dalla Federazione, e non potranno essere modificate salvo la spesa massima di due gettoni per squadra.
    A questo, la Federazione ha aggiunto ulteriori limitazioni di natura prettamente aerodinamica, per compensare lo step prestazionale che si ha fra una stagione e l’altra con lo sviluppo e l’aumento di potenza delle Power Unit. Diminuire il carico aerodinamico del 10% e lo stress meccanico a cui saranno sottoposte le gomme Pirelli, è stato l’obbiettivo principale di queste modifiche, in quanto le mescole della casa italiana nel 2021 risulteranno “vecchie” ormai di due anni dalla loro ultima omologazione strutturale.
    La FIA ha disposto modifiche più o meno importanti a fondo piatto, diffusore, e prese dei freni posteriori, che presenteranno delle modifiche rispetto alla stagione 2020 non indifferenti.
    FONDO
    La principale aera di intervento dei tecnici di Tombazis ha avuto come oggetto la parte terminale del fondo, che nel 2021 presenterà un importante taglio della superficie in diagonale nella direzione delle gomme posteriori. Il taglio avrà inizio a 1800mm dall’asse ruota anteriore (esattamente in corrispondenza della sezione C-C, dove vi è l’attaccatura del telaio), e proseguirà in un restringimento in diagonale fino a circa 1/3 del battistrada dello pneumatico posteriore.
    Con questa modifica dovrebbero dunque scomparire quasi tutti gli slot e le feritoie, che andavano a ricreare una sorta di minigonna pneumatica con un effetto sigillo del flusso d’aria, che aumentavano l’effetto deportante dovuto al fondo e all’estrattore. Già nel corso della stagione appena conclusa, molte squadre hanno testato una pre-configurazione 2021 di fondo piatto, andando ad applicare alle vetture 2020 le limitazioni aerodinamiche dettate dalla Federazione Internazionale. L’obbiettivo è chiaramente quello di testare l’andamento dei flussi con il nuovo fondo molto più semplificato, e capire come andare a recuperare l’effetto deportante perso a causa del nuovo regolamento. Fra le squadre che hanno provato la configurazione 2021 spicca la Ferrari, la quale ha provato addirittura due versioni differenti del fondo 2021 (una a Portimao e una ad Abu Dhabi).
    DIFFUSORE
    L’altra importante direttiva tecnica sancita dalla FIA riguarda il diffusore, il quale presenterà delle derive verticali più corte di 50 mm dal piano di riferimento, in una zona di 250 mm dalla mezzeria della macchina. Una modifica sostanzialmente di micro-aerodinamica, ma che è stata dettata in quanto vi sono stati forti perplessità sul fatto che le sole modifiche al fondo possano influire sulla perdita di carico aerodinamico delle vetture 2021.
    Anche su questo fronte la Ferrari si è messa in risalto rispetto alle altre scuderie, in quanto è stato uno dei primi e dei pochissimi team a testare un diffusore in ottica 2021, sempre sul tracciato portoghese di Portimao. E’ chiaro che le deludenti prestazioni della SF1000 hanno spinto maggiormente i tecnici di Maranello a focalizzare il lavoro sul macchina 2021, soprattutto poiché la vettura del prossimo anno avrà come base di partenza la stessa SF1000 per via dei vari congelamenti.
    PRESE DEI FRENI POSTERIORI
    L’ultima area di intervento per il 2021 da parte della Federazione ha riguardato le prese dei freni: Nello specifico cambieranno le varie winglet a sbalzo ai fianchi delle prese d’aria, le quali hanno reso questa zona delle monoposto davvero complessa dal punto di vista aerodinamico. Il regolamento 2021 ha definito che, al di sotto dell’asse ruota di 50 mm, le winglet non dovranno sporgere oltre 80 mm dal mozzo ruota, accorciandole di fatto di 40 mm rispetto alle vecchie direttive. Questo inciderà, seppur non in maniera pesante, sul carico aerodinamico complessivo, arrivando a diminuire di circa 10 punti percentuale la downforce rispetto al 2020.
    QUALI SONO LE COMPONENTI CONGELATE?
    Nel corso della stagione 2020 la FIA ha concesso due importanti scadenze, coincidenti con l’inizio e la metà del campionato scorso, nelle quali le varie scuderie hanno dovuto omologare una serie di componenti della vettura, che non potranno essere più modificate. Le principali componenti che fanno parte delle cosiddette HC (homologated components) sono il telaio, parti interne delle sospensioni, scatola del cambio, struttura deformabile, sistema frenante e impianto di raffreddamento.
    Il regolamento tecnico tuttavia concede alle squadre di poter apportare delle modifiche, dando a disposizione a ogni singolo team due gettoni, i quali serviranno a modificare le parti omologate. Ogni singolo componente omologato richiede una spesa variabile per la modifica di un singolo gettone, salvo parti più importanti che ne richiedono entrambi.
    Sono tuttavia state fatte delle deroghe per alcune squadre, fra cui la McLaren, che nel 2021 lascerà il Power Unit Renault, per passare a Mercedes. Motivo per il quale la McLaren potrà cambiare gli attacchi motore del telaio, senza dover spendere i gettoni. La stessa Racing Point (Aston Martin) e l’Alpha Tauri, potranno utilizzare componenti già omologate rispettivamente dalla Mercedes W11 e dalla Red Bull RB16. Discorso lievemente differente per Alfa Romeo e Haas, che hanno già utilizzato sulle loro vetture utilizzano componenti Ferrari 2020 (fra le quali il retrotreno).
    In questa tabella sono elencati tutti i principali componenti che sono stati omologati nel corso delle due date della scorsa stagioni, con annesso riferimento ai gettoni necessari per apportare delle modifiche.
    DOVE POTREBBE SPENDERE I GETTONI LA FERRARI SULLA SF21?
    Questa è una domanda che molti si sono posti già nel corso della stagione scorsa, e pare che già Ferrari abbia deciso da tempo in quale area andare a spendere i gettoni. Si è parlato molto nell’ultimo mese e mezzo di un possibile intervento massivo al retrotreno, andando a modificare per fini aerodinamici la scatola del cambio o le parti interne della sospensione posteriore. L’intento potrebbe essere quello di modificare gli attacchi della sospensione, per modificare l’andamento dei flussi nella zona sopra il diffusore, come fatto già da Mercedes e Red Bull. Retrotreno che è stato uno dei punti più problematici della Ferrari SF1000, che non pochi problemi di instabilità e trazione ha dato ai due piloti del cavallino.
    Niente muso stretto per Ferrari dunque?Il discorso del muso stretto pare ormai essere accantonato già da tempo da Ferrari, e il focus sulla spesa dei token si è incentrato in un’area completamente opposta della vettura. Nel corso della stagione 2020 pare fosse già pronto un muso in stile Mercedes, ma tuttavia è stato bocciato dalla Federazione per non aver superato i crash test, e accantonato successivamente come progetto dalla stessa Ferrari.
    Pare non essere sulla stessa linea d’onda la sorella minore Alfa Romeo Sauber, la quale pare potrebbe spendere tutti e due i gettoni richiesti per la modifica della struttura deformabile anteriore, per alloggiare il muso più stretto, più in stile Red Bull, che Mercedes. L’implementazione del muso stretto tuttavia non si sposa perfettamente con una nata con un telaio predisposto ad alloggiare un muso largo. La soluzione Alfa Romeo potrebbe non essere estrema come quella di Mercedes, e Renault ad esempio, vetture nate già con una attaccatura del telaio più stretta. Nell’illustrazione il confronto diretto fra il muso della stagione 2020 di Alfa Romeo e Renault.
    La filosofia che ha ormai preso piede in F1 è quella del muso stretto in stile Mercedes, e molte squadre hanno adottato questa scelta aerodinamica nell’ultimo anno. Fra esse ad esempio McLaren, che ha omologato un muso in stile Mercedes nelle libere del Mugello, entro l’ultima data utile per l’omologazione della struttura d’impatto anteriore. Di conseguenza, la scuderia di Woking, è riuscita a conservare i due gettoni per altre modifiche per la vettura 2021. LEGGI TUTTO

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    F1 2020: Ferrari, Vettel e le buone ragioni alle spalle del loro divorzio

    Il matrimonio tra la Ferrari e Sebastian Vettel era finito ben prima del 12 maggio 2020, giorno in cui il divorzio è stato reso ufficiale. La Scuderia di Maranello ha scelto di puntare su Charles Leclerc, che dopo due anni in seno al team si è guadagnato lo status di prima guida. Leclerc verrà affiancato da Carlos Sainz, pilota dall’indubbio talento e molto maturo nonostante l’ancor giovane età. Nonostante la separazione giudicata come inaspettata da parte dello stesso Vettel sia arrivata prima dell’inizio posticipato della stagione, il quattro volte campione del mondo ha continuato, fatta eccezione per rarissime occasioni, a indossare i panni dell’uomo squadra, almeno pubblicamente.
    In una delle primissime conferenze stampa della stagione le sue dichiarazioni incendiarie sulla decisione della Ferrari di non rinnovargli il contratto facevano temere per la prosecuzione del 2020, tanto che si arrivò a pronosticare un addio anticipato. In realtà un’occasione di vero confronto in pista con Leclerc è risultata essere un’eventualità abbastanza rara, dato l’importante gap prestazionale tra i due piloti. Vettel ha paventato frustrazione nel momento in cui è stato incolpevolmente messo fuori gara da Leclerc alla seconda curva del Gran Premio di Stiria e si è lamentato per una presunta entrata aggressiva del compagno alla prima curva in Bahrein. Nel complessivo l’ultima stagione in rosso di Vettel è stata contraddistinta da un atteggiamento apparentemente poco improntato all’agonismo, senz’altro spento e svuotato nelle motivazioni. L’ultimo podio con la Ferrari è arrivato in Turchia e rimarrà anche l’unico del pilota in una stagione estremamente negativa per il team.
    Sebbene l’annuncio del divorzio tra le due parti sia stato bollato come sorprendente dal pilota, i segnali di un rapporto partito con grande entusiasmo e ormai giunto al capolinea non mancavano di certo. Allo stesso modo la decisione unilaterale della Ferrari di non rinnovare il contratto di Vettel poggia su basi solide. Il quattro volte campione del mondo ha spesso peccato di scarsa lucidità nei momenti determinanti ed è apparso facilmente irritabile quando messo alla prova. Parliamo di un campione affermato che percepiva uno stipendio di prim’ordine e di una stagione che, complice le difficoltà finanziarie portate dal Covid, sta in parte ristrutturando il business model dei team. Dall’altro lato il 2020 ha visto un nuovo capitolo della prepotente ascesa di Charles Leclerc, capace di ottime prestazioni e di qualche exploit pur con una vettura poco competitiva. Il leader indiscusso della squadra è ormai il monegasco: a inizio 2019 al debutto di Leclerc con la Ferrari Binotto parlava di un Vettel prima guida e di un Leclerc che necessitava di fare esperienza ma da allora la situazione è molto cambiata.
    La Ferrari non è più un team vincente e si è chiuso un decennio senza titoli in bacheca per la Scuderia più iconica del Circus. Rompere con il passato e puntare su una coppia di piloti giovane ma con una buona dose di esperienza a questi livelli può essere un primo passo. Vettel non rientra più nelle logiche di un team che deve risorgere per poter dare inizio a un ciclo che i tifosi si augurano possa essere ben diverso dalle ultime tribolate stagioni. In aggiunta, nonostante Vettel sia indubbiamente stato uomo squadra fino all’ultimo il feeling con Binotto non è mai sbocciato e con il licenziamento di Arrivabene al pilota tedesco era venuta a mancare una figura di riferimento all’interno della squadra.
    Con Sainz la Ferrari ha scelto di puntare su un pilota già esperto che porterà energie fresche al gruppo di lavoro di Maranello. Leclerc è la punta designata per provare a tenere il passo di Mercedes e Red Bull e sarà chiamato a un ulteriore salto di qualità per affinare un talento che è sicuramente cristallino. Già sul finire del 2019 Vettel era apparso spaesato dall’esplosione di Leclerc e la coppia di piloti Ferrari aveva dato inizio a uno scontro fratricida – vedi Russia, Giappone e Brasile – che rischiava seriamente di minare le dinamiche del team. La decisione di separarsi da Vettel a fine 2020 e l’enorme gap prestazionale tra i due hanno presentato uno scenario ben diverso per la stagione appena conclusa. Sebastian Vettel è indubbiamente un pilota eccezionale che, se messo nelle giuste condizioni, potrà tornare a dire la sua ai livelli più alti della categoria. La Ferrari ha però scelto il rinnovamento dopo che il binomio con il suo pilota aveva iniziato a dare i primi segnali di cedimento già a fine 2018. LEGGI TUTTO

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    F1 Tecnica Ferrari: Sulla SF21 non basterà il Power Unit super fast!

    La Scuderia Ferrari si è finalmente lasciata alle spalle la disastrosa stagione 2020, una delle più scadenti di sempre nella storia del cavallino rampante che, già da tempo, è ampiamente proiettata al 2021, nel quale debutterà il nuovo Power Unit soprannominato “super fast”. In prospettiva 2021 tutt… L’articolo F1 Tecnica Ferrari: Sulla SF21 non basterà […] LEGGI TUTTO