Franco Alciati con Williams Driva Suzanne Lenglen del 1927
Astigiano d’origine ma torinese d’adozione, Franco Alciati ama il tennis, sport che pratica abitualmente nonostante (a suo dire…) i modesti risultati, ma soprattutto coltiva da anni l’hobby del collezionismo, in questo caso con risultati eccellenti. Autore di diversi libri, cura per Il Tennis Italiano una rubrica su questo argomento ed è presidente dell’Associazione Collezionisti Tennis. Ha avuto la gentilezza di concedermi questa intervista, che ci aiuterà a scoprire curiosità e segreti di questo particolare aspetto del nostro sport.
Franco, da anni sei il presidente dell’Associazione Collezionisti Tennis. Vuoi spiegare per chi non la conosce quando è nata e con quali obiettivi? L’Associazione Collezionisti Tennis, ente no profit, nasce nel 2009 per individuare e valorizzare al meglio le memorabilia sul tennis ed in particolare di quello italiano. Nel 2010 ha attivamente partecipato al Foro Italico di Roma all’importante mostra sui 100 anni della Federazione Italiana Tennis, fornendo prezioso materiale d’epoca e contribuendo anche significativamente alla stesura del libro 100 anni di Tennis in Italia. Poi abbiamo organizzato svariate esposizioni sul tennis e, recentemente, in concomitanza delle ATP Finals di Torino, l’Associazione è stata coinvolta in diverse iniziative. Nel 2021 all’Archivio Storico della città di Torino è stata allestita la mostra Le Regine del tennis, dedicata alle grandi tenniste a cavallo fra gli anni venti e trenta del Novecento: Suzanne Lenglen, Helen Wills, la milanese Lucia Valerio e la torinese Paola Bologna. Poi dal novembre 2022 e fino al 31 gennaio 2023, sempre all’Archivio Storico di Torino si può visitare la mostra Che bambole! Le tenniste Lenci alla conquista del Mondo. Inoltre due altre esposizioni a Torino dal titolo La Divina, omaggio a Suzanne Lenglen sono state presentate alla Biblioteca Centrale di Torino e allo Spazio Filatelia delle Poste Italiane di via Alfieri, dove per l’occasione è stato lanciato un bellissimo annullo speciale sulla tennista francese. Iniziativa quest’ultima che è stata accolta favorevolmente anche da una miriade di collezionisti non di tennis.
Che cosa può trovare un appassionato sul vostro sito?Sul sito www.asscotennis.it sono fornite tutte le informazioni per l’iscrizione il cui costo annuo ammonta ad euro 25,00. Con questa cifra si avrà in omaggio, unitamente alla tessera di socio, il Quaderno del collezionista stampato nell’anno. Si potrà inoltre partecipare a diverse iniziative ed essere informati su aste internazionali e vendite di materiale proposte direttamente dai singoli soci.
Mi vorrei soffermare in particolare proprio sulle pubblicazioni che l’Associazione promuove, e acquistabili scrivendo a ass.co.tennis@tiscali.it oppure direttamente a alciatifranco@libero.it. Tu per esempio hai scritto molti libri interessantissimi e ricchi di notizie, immagini e documenti. Ce ne vuoi parlare?Il ‘pezzo forte’ della Associazione è, come dicevo prima, la pubblicazione annua del quaderno del collezionista da considerarsi ormai un vero e proprio libro. Dal 2010 ad oggi ne sono stati pubblicati quindici di cui due scritti da Beppe Russotto, il presidente fondatore della Associazione, e gli altri tredici dal sottoscritto. I libri contengono una miriade di immagini e trattano argomenti disparati. Diversi riguardano il mondo della racchetta: Racchette dal design particolare, Persenico storia e racchette, Sail una storia fugace, Sirt e Maxima un binomio vincente, o Altre racchette italiane; altri, sono dedicati a grandi giocatori del passato, come Omaggio a Suzanne e Suzanne, Helen e Bill in Italia che propongono memorabilia sulla ‘Divina’ e tutte le partite giocate in Italia da lei ed anche dalla rivale Helen Wills e Bill Tilden; Campioni di ieri e di oggi tratta dei principali tennisti e tenniste italiane da De Morpurgo alla Schiavone mentre Dal Piemonte alla Sicilia il tennis italiano in cartolina contiene rare immagini d’inizio Novecento divise per regioni che immortalano le prime cartoline, alcune rarissime, sul tennis. L’evoluzione della moda del tennis in Italia tratta la moda del gioco da fine Ottocento sino agli anni ottanta del Novecento, libro che è stato in più occasioni molto apprezzato dall’indimenticato Gianni Clerici. Poi c’è un volume particolarmente interessante che tratta la storia delle palle da tennis italiane. Il racconto di questo libro inizia con l’esposizione di immagini inedite e rarissime relative alle italiche ‘balette’ cinquecentesche sopravvissute sino ad oggi e conservate a Urbino, Mantova e Jesi. Inoltre vorrei segnalare Le bambole Lenci giocano a tennis per le certosine ricerche (molte in USA) che mi hanno consentito di risalire a tutte queste formidabili bambole. Una cosa a cui tengo particolarmente è sapere che tutti i testi della ACT sono presenti nella libreria del Museo di Wimbledon e il compianto Alan Little li considerava molto preziosi.
Poi c’è l’ultimo, appena uscito, sulla storia delle figurine tennistiche…Sì, si intitola Le figurine italiane sul tennis prende in considerazione tutte le figurine sul tennis pubblicate in Italia dalle vecchie Liebig a quelle adesive dei nostri giorni. Dire che questo libro mi riempie d’entusiasmo è vero perché la ricerca è stata lunga e difficile ma l’aver ottenuto dai grandi collezionisti di figurine sportive il loro plauso mi gratifica ampiamente.
Infatti, ti volevo proprio chiedere, come e dove ti documenti per svolgere questo eccezionale lavoro “archeologico”?Per completare ed ampliare certi argomenti è fuor di dubbio che è importante avere la possibilità di accedere a materiale d’epoca oltreché a buoni…. amici. Per quanto riguarda gli aspetti storici, statistici e fotografici sul tennis (in particolare italiano) ho una vastità di fonti disponibili. Posseggo quasi tutti i numeri della rivista Il Tennis Italiano dal 1929 ai giorni nostri, molte annate di Match Ball e tutti i numeri di Tennis Club oltre ad una miriade di libri e manuali sul gioco. Nonostante ciò per risolvere amletici dubbi o approfondire determinati argomenti è indispensabile l’utilizzo di Internet (in primis i siti esteri sul collezionismo tennis) e rivolgersi (a seconda degli argomenti) a persone competenti nello specifico settore. Devo dire che ho sempre avuto porte aperte quando, pur non conoscendo la persona, con cortesia mi sono rivolto a specialisti, cosa che si è anche verificata recentemente per la stesura del libro sulle figurine.
Un aspetto interessante è che, al contrario di quello che potrebbe pensare un profano, le racchette vintage non sono l’unico oggetto collezionato. Anzi, esistono collezioni molto specializzate e molto particolari vero? Puoi farci qualche esempio?Le racchette vintage sul tennis (in primis quelle in legno) sono collezionate dalla stragrande maggioranza degli appassionati. C’è chi ricerca specialmente quelle di fine Ottocento di fabbricazione per lo più anglosassone (costose e difficili da reperire) mentre altri, come il sottoscritto, collezionano solo quelle italiane ante 1950. Tra i collezionisti più giovani sono diversi quelli che si lanciano anche sulle racchette in metallo e dei primi materiali sintetici. In abbinamento alle racchette vengono collezionate anche le scatole e i tubi di vecchie palline oltre alle presse in legno da trasporto o da magazzino. Tantissimi quelli che raccolgono vario materiale cartaceo: cartoline (molto collezionate), figurine, autografi dei campioni, adesivi pubblicitari, francobolli, calendarietti da barbiere, foto d’epoca e carte telefoniche. Più costosi ma decisamente affascinanti sono poi i manifesti d’epoca (bellissimi alcuni italiani a firma di Lenhart, Boccasile, Mancioli, Romoli ecc.), quadri ad olio o acquarelli eseguiti da artisti sia vecchi che moderni. Le ceramiche e le vecchie bambole (tipo la citate Lenci) sono anch’esse molto ricercate e quando appaiono sulle vendite on line sono sempre oggetto di serrate contrattazioni. Anche i vecchi giochi da tavolo sul tennis (ping pong, spirobole, giochi di società) e quelli meccanici sono molto contesi. Queste sono le principali tematiche oggetto di collezionismo ma altre, magari meno sviluppate, come per esempio i programmi e i biglietti d’ingresso ai tornei o l’abbigliamento delle case italiane degli anni settanta (Fila, Tacchini, Maggia, Ellesse, ecc.) godono di un interessante mercato.
Tu per esempio che cosa collezioni? Quando hai incominciato? Qual è il “Santo Graal” della tua collezione?Mi interesso con particolare attenzione agli aspetti cartacei: libri, riviste, manifesti, figurine e cartoline di cui ne possiedo più di tremila. Raccolgo tutto il materiale possibile su Suzanne Lenglen. Per quanto riguarda le racchette possiedo la francese Williams Driva modello Suzanne Lenglen utilizzata nel 1927 personalmente dalla campionessa durante una sua esibizione nel North American Tour. Poi tre rare racchette austriache della Thonet di fine Ottocento, racchette che personalmente considero fra le migliori al mondo sia come materiale che come forma (ricordo che la Thonet è stata la prima fabbrica al mondo a curvare il legno nella fabbricazione di sedie e mobili). Tra le italiane la Olimpionica della SARP Persenico, telaio difficile oggigiorno da trovare in buone condizioni di conservazione. Ma in assoluto tra le mie memorabilia preferite ci sono le bambole Lenci tenniste, pezzi rarissimi e di un fascino ineguagliabile.
(Due introvabili bambole Lenci tenniste)
(Due Thonet di fine Ottocento)
Sono molti i collezionisti in Italia rispetto ad altri paesi?L’Associazione Collezionisti Tennis da diversi anni si è stabilizzata su una sessantina di soci dislocati sul territorio nazionale. Personalmente ritengo questo numero buono se si tiene conto che la più importante associazione al mondo, la britannica The Tennis Historian (già The Tennis Collector) conta circa una novantina di soci. Con gli amici inglesi la ACT collabora da alcuni anni sia nello scambio di informazioni così come nella stesura di articoli. Bisogna poi considerare il fatto che in Italia pur non essendo soci ci sono appassionati, che io considero amici, che di tanto in tanto dimostrano interesse su determinati nostri progetti. Non mancano poi i cosiddetti collezionisti ‘nascosti’, che fanno di tutto per rimanere anonimi e che sono talmente gelosi dei loro articoli tanto da non farli vedere a nessuno. In ultimo segnalo che in Italia nel 2019 è sorto, su volere di Gianni Clerici, il Club delle Balette (in cui il sottoscritto è uno dei soci fondatori) con lo scopo di studiare e rafforzare il legame della pallacorda (poi tennis) e dei vecchi giochi della palla in Italia.
(Piattini di ceramica Richard Ginori firmati da Gio Ponti)
Franco, ringraziandoti per la tua disponibilità e per concludere: che consigli daresti a chi volesse muovere i primi passi nel mondo del collezionismo?Il neofita che inizia una collezione dovrebbe evitare di farsi prendere dalla frenesia e cercare nel limite del possibile di iniziare con parsimonia i primi acquisti. Cercare di capire bene i valori all’incirca giusti di determinati articoli è importante e non sempre i prezzi ebay o quelli dei venditori di un mercatino dell’antico sono corretti. In questo sicuramente l’Associazione può aiutare e dare dei consigli a chi fosse perplesso su un acquisto. Un altro elemento da tenere in considerazione è poi quello di cercare di non comperare alla rinfusa ma per sottocategorie ben determinate, tipo: racchette solo italiane o di una determinata azienda produttrice oppure cartoline sul tennis pubblicitarie o su campi da tennis magari esclusivamente italiani o di una determinata regione. Tutto quello che si acquista andrebbe ‘studiato’ per rendere il tutto maggiormente interessante. Per esempio capire quale tennista del passato ha utilizzato la marca di racchetta che hai appena acquistato a volte non è semplice ma con pazienza e un po’ di fortuna si può arrivare a scoprirlo. La stessa cosa vale per cartoline o vecchie stampe non firmate dall’artista ma di cui con pazienza si può risalire alla paternità. Inoltre è fondamentale non essere gelosi dei propri pezzi ma farli vedere, scambiarli e dialogare il più possibile con altri collezionisti. Ampliare il proprio orizzonte e conoscere nuovi amici è stimolante e ti apre la mente a nuove iniziative. Personalmente avere sempre più di frequente relazioni con amici europei, americani e ultimamente anche cinesi, mi sta dando molta soddisfazione.
Paolo Silvestri LEGGI TUTTO