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    F1, Pino Allievi: Qualcuno in Ferrari ha definito Hamilton “il messia”

    Qualcuno in Ferrari ha definito Hamilton “il messia”, come a dire che il team pende già dalla sua parte. E’ questo quanto sostiene Pino Allievi, nella sua rubrica “Gas a tavoletta” su Autosprint.Lewis Hamilton in pista a Fiorano – credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    Charles Leclerc è stato definito, sicuramente un po’ troppo prematuramente, come “il predestinato”. Ora c’è chi sostiene che, in Ferrari, qualcuno ha già definito Lewis Hamilton come “il messia”. A scrivere in questi termini è Pino Allievi in un articolo dal titolo “Dentro ai derby in rosso”, sul numero 5 del settimanale Autosprint.
    Il giornalista, ex Gazzetta dello Sport, ha ripercorso un po’ la storia di celeberrime coppie Ferrari del passato, per poi arrivare a parlare della sfida interna in casa Ferrari tra Leclerc ed Hamilton. Allievi parla del pilota inglese come di un vero e proprio “brand”, sbarcato a Maranello con un stuolo di manager e collaboratori vari con l’obiettivo di conquistare l’ottavo titolo mondiale e ribadire di essere il migliore di sempre.
    Stando sempre ad Allievi, qualcuno in Ferrari avrebbe già definito Hamilton “il messia”, come dire che il team pende già dalla sua parte. Legato a questo c’è ovviamente la “difficile” posizione di Leclerc.
    Sempre nel suo approfondimento su Autosprint, Allievi scrive: “Il fatto che qualcuno abbia detto che ‘l’arrivo di Hamilton fa bene a Leclerc perché lo farà crescere’, è una cosa che Charles potrebbe non aver gradito.

    Se da un lato infatti Hamilton ha già vinto tanto, Leclerc ha bisogno di battere il nuovo compagno di squadra, per difendere la sua reputazione in Ferrari e in Formula 1. Una sconfitta – ha chiosato letteralmente Allievi – lo caccerebbe tra gli eterni secondi”. LEGGI TUTTO

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    La leggenda John Surtees, dal motoclismo alla Formula 1

    John Surtees – credits: Ferrari.com
    Nel panorama degli sport motoristici, dove l’audacia si fonde con la velocità e la passione alimenta ogni sorpasso, emerge una figura leggendaria, un’icona il cui nome risuona attraverso le epoche: John Surtees. La sua storia è un racconto di trionfi e sfide, un esempio di come la determinazione e il talento possano condurre un individuo a conquistare vette inimmaginabili.

    La carriera nel motociclismo
    Nato l’11 febbraio 1934 a Tatsfield, nel Surrey, Inghilterra, John Surtees ha iniziato la sua carriera nel motociclismo negli anni ’50, un’era in cui le due ruote erano sinonimo di libertà e avventura. Il suo talento era evidente fin da subito, e la sua abilità nel domare le moto da corsa lo ha portato rapidamente alla ribalta. Nel 1956, Surtees ha conquistato il suo primo titolo mondiale nella classe 500cc con la MV Agusta, un successo che ha ripetuto per altri sei anni consecutivi, un dominio che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del motociclismo. La sua capacità di controllare le moto ad alta velocità, la sua precisione nelle traiettorie e la sua audacia nel superare gli avversari lo hanno reso un pilota temuto e rispettato da tutti.
    Il passaggio alla Formula 1
    Dopo aver raggiunto l’apice del successo nel motociclismo, Surtees ha deciso di intraprendere una nuova sfida: la Formula 1. Nel 1960, ha fatto il suo debutto nel campionato automobilistico con la scuderia Ferrari, un team leggendario che ha rappresentato per lui un’opportunità unica. La transizione dal motociclismo alle auto non è stata semplice, ma Surtees ha dimostrato di possedere il talento necessario per eccellere anche in questa nuova disciplina. La sua passione per la velocità e la sua determinazione nel superare i propri limiti lo hanno portato a migliorare costantemente, fino a raggiungere il culmine della sua carriera nel 1964. In quell’anno magico, Surtees ha conquistato il campionato del mondo di Formula 1, diventando così l’unico pilota nella storia ad aver vinto titoli mondiali sia nel motociclismo che nella Formula 1. Un’impresa straordinaria che ha consacrato la sua leggenda e lo ha reso un’icona immortale dello sport.

    L’eredità di John Surtees
    La carriera di John Surtees è stata costellata di successi, ma anche di sfide e tragedie. Nel 2009, ha subito la perdita del figlio Henry in un tragico incidente durante una gara, un evento che ha segnato profondamente la sua vita. Nonostante il dolore, Surtees non si è arreso e ha continuato a coltivare la sua passione per le corse, dedicandosi anche a iniziative volte a migliorare la sicurezza nel motorsport. La sua esperienza e la sua competenza sono state preziose per promuovere l’adozione di misure di sicurezza più rigorose, contribuendo a proteggere la vita dei piloti. Oggi, John Surtees è considerato una leggenda dello sport, un esempio di talento, coraggio e determinazione. La sua storia continua a ispirare generazioni di piloti e appassionati di motorsport, ricordando loro che con passione e impegno è possibile superare qualsiasi ostacolo e raggiungere traguardi straordinari.
    John Surtees è un’icona intramontabile dello sport, un pilota che ha saputo lasciare un’impronta indelebile nel mondo delle corse. La sua capacità di eccellere sia sulle due che sulle quattro ruote è un’impresa unica, un record che difficilmente sarà eguagliato. La sua vita è un esempio di come la passione, il talento e la determinazione possano condurre un individuo a realizzare i propri sogni, superando ogni limite e diventando una leggenda. John Surtees rimarrà per sempre un simbolo di eccellenza nel motorsport, un campione che ha saputo conquistare il cuore di milioni di appassionati in tutto il mondo.
    Scritto da: Alessandro De Paola LEGGI TUTTO

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    L’evoluzione dei 10 attuali team F1, dalle origini ad oggi

    Un viaggio nella storia, attraverso l’evoluzione degli attuali 10 team di Formula 1, dalle loro origini ai giorni nostri.Infografica: x.com/F1

    La Formula 1 non è solo un campionato automobilistico: è l’apice del motorsport, dove velocità, tecnologia e passione si mescolano per creare uno spettacolo senza pari. Ogni stagione, la griglia di partenza si arricchisce di nuovi protagonisti, ognuno con una propria storia che rispecchia non solo la competizione sportiva, ma anche l’evoluzione tecnologica, l’ingegneria e la strategia gestionale. Questo nostro viaggio nella storia delle Scuderie F1 ci permette di comprendere non solo l’evoluzione dei team, ma anche l’essenza stessa della Formula 1: una battaglia continua tra ingegno umano e velocità pura.
    Evoluzioni Team F1, Ferrari: il mito senza tempo
    La storia della Scuderia Ferrari affonda le sue radici nel lontano 1929, quando Enzo Ferrari fondò la squadra come divisione sportiva della Alfa Romeo. Dopo il debutto in Formula 1 nel 1950, la Ferrari è diventata la scuderia simbolo della competizione, rappresentando l’eccellenza del motorsport italiano. Con 16 titoli mondiali costruttori e 15 titoli piloti, la Ferrari è la squadra con il maggior seguito di tifosi in tutto il mondo. La passione per le corse, l’ingegneria di alta qualità e una continua spinta all’innovazione hanno permesso alla Ferrari di dominare la scena della F1 per decenni. Ogni vittoria è celebrata come una vittoria dell’Italia, e la “Rossa” continua a essere un simbolo di eccellenza, alimentando la competizione con nuovi progetti e talenti.
    Red Bull: l’astro nascente
    La Red Bull è una delle storie più straordinarie nel panorama della Formula 1. Fondata nel 2005, questa scuderia austriaca ha rapidamente conquistato la vetta del motorsport grazie a un approccio audace e innovativo. Dopo l’acquisizione del team Jaguar Racing (ex Stewart Grand Prix), la Red Bull ha investito enormemente in tecnologia e in un vivace programma di scouting, che ha portato alla scoperta di piloti come Sebastian Vettel e Max Verstappen. Con 6 titoli mondiali piloti e 4 costruttori, la Red Bull ha scritto una delle pagine più brillanti della F1 moderna. Il suo dominio nell’era turbo-ibrida, in particolare, è frutto di una continua spinta all’innovazione e un team sempre pronto a sfidare i giganti come Ferrari e Mercedes. La Red Bull è diventata sinonimo di strategia brillante e di successi che sembrano destinati a durare nel tempo.
    Mercedes: la potenza tedesca
    La Mercedes ha una lunga storia nelle corse, risalente agli anni ’50, quando le sue vetture dominarono la scena con piloti leggendari come Juan Manuel Fangio. Tuttavia, è dal 2010 che la casa tedesca ha avviato una nuova era di successi senza precedenti, con il ritorno in F1 via Brawn Gp, ex Honda, BAR e Tyrrell. Da allora, la Mercedes ha dominato l’era ibrida con 7 titoli mondiali costruttori consecutivi dal 2014 al 2020. Il team tedesco ha spinto al limite le tecnologie del motore ibrido, stabilendo nuovi standard di prestazione e affidabilità. Grazie a piloti come Lewis Hamilton, che ha dominato la F1 negli ultimi anni, la Mercedes si è imposta come uno dei riferimenti indiscussi nel motorsport.
    Evoluzioni Team F1, McLaren: la leggenda britannica
    Fondata nel 1963 da Bruce McLaren, questa scuderia britannica è una delle più titolate della storia della F1, con 8 titoli mondiali costruttori e 12 piloti. La McLaren ha sempre rappresentato il cuore dell’innovazione, sia in pista che fuori. La squadra ha lanciato numerose tecnologie pionieristiche, come l’introduzione delle prime monoscocche in fibra di carbonio, una vera rivoluzione per la sicurezza dei piloti. Nel corso degli anni, la McLaren ha avuto piloti leggendari come Ayrton Senna, Alain Prost, Mika Häkkinen e Lewis Hamilton, tutti protagonisti di battaglie memorabili. Nonostante alcuni periodi di difficoltà, la McLaren è sempre riuscita a risalire la china, mantenendo un posto d’onore nella storia della Formula 1.
    Alpine: la rinascita francese
    La storia dell’Alpine è strettamente legata a quella di Renault (ex Benetton e Toleman), che ha debuttato in Formula 1 nel 1977. Dopo la parentesi Lotus e il ritorno in F1 sempre come Renault, il marchio ha subito un processo di rebranding nel 2021, assumendo il nome Alpine per sottolineare la sua connessione con la tradizione automobilistica francese. Con un passato di successi, tra cui i titoli mondiali conquistati da Fernando Alonso nel 2005 e 2006, l’Alpine sta cercando di tornare ai vertici, focalizzandosi su una tecnologia innovativa e sulla valorizzazione di giovani talenti. La scuderia è pronta a rinnovare la sua competitività, mirando a recuperare il terreno perduto nel corso degli ultimi anni.
    Aston Martin: il ritorno di un marchio storico
    L’Aston Martin ha una lunga storia nel mondo delle corse, ma la sua partecipazione alla Formula 1 ha avuto una parentesi lunga e complessa. Dopo un periodo di assenza, nel 2021 la scuderia britannica è tornata in F1 con un nuovo progetto che ha preso il posto del team Racing Point, già ex Force India e in origine Jordan Grand Prix. Il marchio, celebre per la sua eleganza e il design raffinato, ha portato con sé un forte patrimonio di successi nelle corse automobilistiche. Con un forte impegno nell’ingegneria e nel design delle vetture, l’Aston Martin ha come obiettivo quello di tornare a essere una forza dominante, facendo leva su prestazioni elevate e una filosofia che unisce tradizione e modernità.

    Racing Bulls: radici italiane
    Il team RB, nato come Minardi F1 Team e più recentemente conosciuto come Toro Rosso e poi AlphaTauri, ha avuto un percorso interessante all’interno della Red Bull. Fondato nel 2006, il team ha avuto la missione di fornire una piattaforma per i giovani piloti, e nel corso degli anni ha avuto il merito di scoprire talenti come Sebastian Vettel, che ha poi vinto il campionato del mondo. Dopo il rebranding a AlphaTauri nel 2020, il team ha continuato a crescere, consolidandosi come un’importante realtà nella griglia di partenza. Pur essendo sempre stata una scuderia di “seconda fascia”, la Racing Bulls ha spesso sorpreso per il suo spirito competitivo e la sua capacità di lottare contro squadre più potenti.
    Evoluzioni Team F1, Williams: la tradizione britannica
    Gp Italia F1 1995, Monza: Hill, Williams, Head, Newey | foto: Andrea Gallazzi – CircusF1Fondata nel 1977 da Frank Williams, la scuderia è stata per decenni una delle forze dominanti della Formula 1. Con 9 titoli mondiali costruttori e 7 piloti, la Williams ha scritto la storia del motorsport con una filosofia che ha sempre puntato sull’ingegneria e sullo spirito di squadra. Nonostante le difficoltà economiche e i periodi di crisi, la Williams è riuscita a mantenere la sua identità come uno dei team più rispettati. La sua resilienza e passione sono la chiave per comprendere il suo status nella storia della F1, un patrimonio che non si dimentica facilmente.
    Evoluzioni Team F1, Haas: la nuova sfida americana
    Fondata nel 2014, la Haas è l’esempio di come un team giovane possa entrare in Formula 1 e competere ad alti livelli. Grazie alla partnership con Ferrari, Haas ha avuto un buon inizio, mostrando fin da subito di essere in grado di inserirsi nella lotta per i posti di centro-griglia. Pur essendo ancora un team giovane, la Haas ha mostrato grandi potenzialità e una determinazione a far crescere il proprio progetto.
    Sauber F1 Team: l’eccellenza svizzera
    Il Sauber F1 Team, fondato da Peter Sauber nel 1993, è una scuderia svizzera che ha avuto un impatto notevole nella Formula 1. Con una reputazione per la qualità e l’affidabilità, Sauber ha saputo sviluppare vetture competitive, portando alla luce talenti come Kimi Räikkönen. Nel 2019, Sauber ha cambiato nome in Alfa Romeo Racing, ma ha mantenuto la sua identità e la sua tradizione nel motorsport. Oggi continua a essere un attore importante nella competizione. Dopo la fine dell’accordo con Alfa Romeo, il 15 dicembre 2023 il team svizzero ha annunciato il nuovo nome per la stagione 2024 di Formula 1: Stake F1 Team Kick Sauber. Questo segna il ritorno del nome Sauber nel campionato per la prima volta dal 2018. Tuttavia, il 1° gennaio 2024 è stata scelta la denominazione definitiva Stake F1 Team, mentreKick Sauber è rimasto il nome del telaio. Nonostante ciò, nell’elenco ufficiale dei partecipanti della FIA, il team è registrato con il nome completo.
    Un futuro di emozioni
    La Formula 1 è uno sport in continua evoluzione, dove ogni stagione porta con sé sfide sempre nuove. I team, con la loro storia, le loro vittorie e i loro fallimenti, sono il cuore pulsante di questo sport. In un panorama sempre più competitivo e tecnologicamente avanzato, la battaglia tra le scuderie si fa ogni anno più affascinante, mentre nuove storie si intrecciano con quelle del passato, creando un ciclo che continua a incantare milioni di tifosi in tutto il mondo. La leggenda della Formula 1 si rinnova, e ogni team è una parte essenzial di questa straordinaria epopea.
    Scritto da: Alessandro De Paola LEGGI TUTTO

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    F1, Ecclestone: “Hamilton avrà molti nemici in Ferrari e non è più motivato”

    Leclerc e Hamilton – credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    In una lunga intervista a ‘The Telegraph‘, dove Bernie Ecclestone non esita a definire Donald Trump “la cosa migliore che potesse capitare al mondo”, l’ex numero uno della Formula 1 ha parlato di Lewis Hamilton affermando che, in Ferrari, potrebbe avere molti nemici, a causa della posizione di Charles Leclerc in squadra.
    “Piero Ferrari lo ha portato lì (in Ferrari, ndr) e pensa ancora di aver fatto la cosa giusta”. Ha esordito così Mr. Ecclestone, parlando dell’arrivo di Hamilton a Maranello.
    L’ex Boss indiscusso del Circus ha poi anche aggiunto: “Spero che sia così. Spero che non si siano buttati a capofitto e che finiscano per rimpiangere di non averlo fatto”.
    Dopo 12 lunghi anni alla Mercedes, Hamilton, a 40 anni suonati, è alla ricerca di una nuova sfida con la Ferrari, nella speranza di conquistare l’ottavo titolo mondiale piloti. Solo tre piloti di 40 anni o più, nella storia della Formula 1, ci sono riusciti: l’ultimo è stato Jack Brabham nel 1966.
    Dopo l’ultima difficile stagione con la Mercedes, dove Hamilton ha dato l’impressione di essere un po’ demotivato, il suo recente arrivo a Maranello ha mostrato un pilota “rinato” e con una gran voglia di tornare ai vertici della Formula 1. Tuttavia, Ecclestone ritiene che il sette volte campione del mondo sia tutt’ora demotivato: “Ho una mia teoria al riguardo – ha detto a The Telegraph -. Non è l’età dei piloti, ma da quanto tempo fanno la stessa cosa. Lewis ha perso la motivazione. Se non avesse mai vinto un campionato del mondo, sarebbe stato diverso, perché allora ci sarebbe stato un incentivo a vincerne uno. Ma ne ha vinti sette”.

    Ecclestone, Hamilton e i nemici dell’inglese in Ferrari
    Parlando poi di Charles Leclerc, alla sue settima stagione in Ferrari, Ecclestone non ha esitato a ritenere che, a causa del solido legame del monegasco con il team, Hamilton avrà dei “nemici” alla Ferrari aggiungendo poi anche: “Lewis si mette in mostra in un modo tale da risultare antipatico. Come un ragazzo che ha vinto qualche titolo mondiale e ha qualche dollaro in banca pensa di potersi vestire come vuole. Io non sono un suo fan su questo. Ha molto talento come pilota. Non capisco perché faccia tutte queste altre ‘sciocchezze’. Deve uscire dal mondo della musica e da qualsiasi altra cosa”. LEGGI TUTTO

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    F1 2025, la lotta tra Hamilton e Leclerc vale tutto il costo del biglietto!

    Leclerc e Hamilton – credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    Lewis Hamilton ha scelto la Ferrari con un solo obiettivo e anche molto chiaro ovvero quello di conquistare il suo ottavo titolo mondiale piloti e ribadire a tutto il Circus della Formula 1 di essere il migliore di tutti e di sempre.
    Mai come quest’anno le condizioni sono propizie, sia guadando in casa Ferrari che fuori. La Scuderia di Maranello arriva da una stagione 2024 che l’ha vista sfiorare il mondiale costruttori, perso di soli 14 punti. L’arrivo poi di un campionissimo del calibro del sette volte campione del mondo porta la squadra con più allori in Formula 1 un livello sopra tutti gli avversari.
    Avversari che rispondono ai nomi di McLaren, Red Bull e Mercedes. A quanto si vocifera nei pub inglesi la squadra di Woking potrebbe non essere più così forte come lo scorso anno. Il team austriaco invece si troverà ad affrontare la prima vera stagione senza Adrian Newey e con un “quasi rookie” che debutterà al fianco di Max Verstappen. E infine Mercedes che, oltre ad aver perso un punto di riferimento come Hamilton, si trova anch’essa con un debuttante assoluto, Kimi Antonelli e con l’incognita tecnica di aver finalmente compreso l’attuale regolamento tecnico.
    Tutto ciò premesso, il Campionato Mondiale 2025 di Formula 1 come potrebbe non essere a favore della Ferrari? Una compagine rinforzata con gli arrivi di Loic Serra, Jerome D’Ambrosio e diverse altre pedine tecniche, oltre ovviamente la miglior coppia di piloti: Charles e Lewis.

    Potrebbero però essere proprio loro l’elemento critico per Ferrari e Fred Vasseur ne è consapevole. Il Team Principal della Scuderia di Maranello avrà un ruolo fondamentale per gestire al meglio i suoi due piloti. Il monegasco è alla sua settima stagione in rosso e il suo unico obiettivo dovrà essere quello di battere con continuità il suo nuovo compagno di squadra. Una sua sconfitta lo relegherebbe tra gli eterni secondi e lo porterebbe anche a cercare “fortune” lontano da Maranello. L’obiettivo dell’inglese sarà analogo, ovvero battere il suo team mate perché una sconfitta sarebbe uno smacco emorme nella sua incredibile carriera.
    La posta in gioco in questa nuova stagione di Formula 1, soprattutto a Maranello, è altissima e proprio la lotta intestina tra il “Charles” e “Lewis” sarà un aspetto tutto da gustare, forse ancor più del mondiale stesso e varrà tutto il costo del biglietto per godere, nel 2025, lo spettacolo chiamato Formula 1! LEGGI TUTTO

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    La rivoluzione tecnica in Formula 1, dal 1960 al 1970

    Ferrari 312 F1 – credits: Ferrari.comRipercorriamo insieme le più significative innovazioni tecniche che hanno caratterizzato gli anni ’60 in Formula 1, un decennio che ha segnato un cambiamento radicale nel design e nelle prestazioni delle vetture. L’introduzione di elementi come il motore posteriore, l’aerodinamica avanzata e i telai monoscocca ha trasformato il panorama delle corse automobilistiche, rendendo le vetture più veloci e performanti.
    1. Il motore posteriore
    Negli anni ’60, l’adozione del motore posteriore ha rivoluzionato la distribuzione del peso e la manovrabilità delle vetture. Questa configurazione ha permesso una migliore trazione e una maggiore stabilità in curva, consentendo ai piloti di spingere le vetture al limite delle loro capacità.
    2. L’aerodinamica
    L’aerodinamica è diventata un fattore cruciale per il successo in pista. Le vetture hanno iniziato a incorporare ali e altre appendici aerodinamiche, che hanno migliorato il carico e ridotto la resistenza all’aria. Questi sviluppi hanno permesso di raggiungere velocità mai viste prima, cambiando il modo in cui le vetture si comportavano sia in rettilineo che in curva.
    3. I telai monoscocca
    L’introduzione dei telai monoscocca ha rappresentato un ulteriore passo avanti nella sicurezza e nella rigidità strutturale delle vetture. Questi telai, realizzati in materiali leggeri come la fibra di vetro e l’alluminio, hanno consentito di ridurre il peso complessivo della vettura, migliorando le prestazioni senza compromettere la sicurezza dei piloti.
    Gli impatti sulla Formula 1 “moderna”
    Le innovazioni tecniche degli anni ’60 hanno avuto un impatto duraturo sulla Formula 1. Le vetture sono diventate più competitive e le corse più emozionanti, attirando un pubblico sempre più allargato. Inoltre, queste innovazioni hanno spinto i team a investire in ricerca e sviluppo, portando a ulteriori progressi tecnologici negli anni successivi.
    In conclusione, il decennio degli anni ’60 ha segnato una vera e propria rivoluzione tecnica in Formula 1, con innovazioni che hanno cambiato per sempre il modo di correre e hanno posto le basi per il futuro dello sport automobilistico.
    Queste innovazioni tecniche hanno portato a un aumento significativo delle prestazioni delle monoposto di Formula 1, con velocità sempre più elevate e tempi sul giro sempre più bassi. Allo stesso tempo, hanno cambiato per sempre il modo di correre, richiedendo ai piloti nuove capacità di adattamento e alle scuderie nuove competenze tecniche.

    I protagonisti tra il 1960 e il 1970
    Nel decennio considerato, ci sono state alcune figure chiave che hanno contribuito alla rivoluzione tecnica di cui sopra. Tra questi: John Cooper: il pioniere che ha introdotto il motore posteriore in Formula 1; Colin Chapman: il geniale progettista della Lotus, che ha sperimentato con l’aerodinamica e i telai monoscocca; Jim Clark: il leggendario pilota britannico, capace di sfruttare al massimo le potenzialità delle nuove tecnologie.
    John Cooper: il pioniere del motore posteriore
    John Cooper è stato un costruttore e progettista britannico, fondatore della Cooper Car Company. È considerato il pioniere dell’introduzione del motore posteriore nelle corse automobilistiche.
    • Rivoluzione tecnica: Nel 1958, Cooper ha presentato la Cooper T45, una vettura di Formula 2 con motore posteriore, che ha poi adattato per la Formula 1. Questa soluzione, inizialmente considerata audace e rischiosa, ha rapidamente dimostrato i suoi vantaggi in termini di maneggevolezza, equilibrio e aerodinamica.
    • Successi: Le vetture Cooper hanno vinto due Campionati del Mondo di Formula 1 consecutivi nel 1959 e nel 1960, con Jack Brabham al volante. Questi successi hanno convinto tutte le altre scuderie ad adottare la configurazione con motore posteriore, cambiando per sempre il modo di correre in Formula 1.
    Colin Chapman: il genio dell’aerodinamica e dei telai monoscocca
    Colin Chapman è stato un ingegnere e progettista britannico, fondatore della Lotus. È considerato uno dei più grandi innovatori nella storia della Formula 1, grazie al suo contributo nel campo dell’aerodinamica e dei telai monoscocca.
    • Aerodinamica: Chapman è stato uno dei primi a capire l’importanza dell’aerodinamica nelle corse automobilistiche. Ha introdotto alettoni, spoiler e altre appendici aerodinamiche sulle vetture Lotus, aumentando la deportanza e migliorando la tenuta di strada.
    • Telai monoscocca: Chapman ha anche sperimentato con i telai monoscocca, costruiti con materiali compositi come alluminio e fibra di vetro. Questa tecnologia ha permesso di realizzare strutture più leggere e rigide, migliorando la sicurezza e la precisione di guida.
    • Successi: Le vetture Lotus di Chapman hanno vinto numerosi Gran Premi e diversi Campionati del Mondo di Formula 1, grazie alle sue innovative soluzioni tecniche.
    Jim Clark: il pilota che ha saputo sfruttare al massimo le nuove tecnologie
    Jim Clark è stato un pilota britannico, considerato uno dei più grandi talenti nella storia dellaFormula 1. Era noto per la sua guida fluida, precisa e per il controllo della vettura.
    • Adattamento alle nuove tecnologie: Clark è stato in grado di adattarsi rapidamente alle nuove tecnologie introdotte negli anni ’60, come il motore posteriore, l’aerodinamica e i telai monoscocca. La sua capacità di sfruttare al massimo le potenzialità delle vetture Lotus lo ha portato a vincere numerosi Gran Premi e due Campionati del Mondo di Formula 1.
    • Stile di guida: Clark era un pilota completo, capace di essere veloce in ogni condizione e su ogni tipo di circuito. Era anche molto rispettato dai suoi colleghi per la sua sportività e correttezza in pista.
    Questi tre personaggi, John Cooper, Colin Chapman e Jim Clark, hanno avuto un ruolo fondamentale nella rivoluzione tecnica degli anni ’60 in Formula 1. Grazie alle loro innovazioni e al loro talento, hanno contribuito a rendere questo sport quello che è oggi: una combinazione di tecnologia, abilità di guida e passione.
    Srritto da: Alessandro De Paola LEGGI TUTTO

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    F1, Incidente Hamilton a Barcellona: emergono nuovi particolari [ PODCAST ]

    Emergono nuovi particolari sulle cause dell’incidente di Lewis Hamilton a Barcellona di settimana scorsa. A parlarne è David Coulthard nel suo ultimo podcast ‘Formula For Success’.

    Il pilota di Formula 1 David Coulthard ed Eddie Jordan condividono le loro opinioni sulla vita dentro e fuori il paddock. Ogni settimana, i due ex del Circus della Formula 1 offrono una visione unica dello sport, del business, dei media e dell’automobilismo sportivo. Nel loro ultimo episodio l’ex pilota inglese ha parlato dell’incidente che Lewis Hamilton ha avuto durante i Test di Barcellona (TPC) la scorsa settimana.
    L’OPINIONE DI COULTHARD SUL CRASH DI HAMILTON [ PODCAST ]

    “Deve abituarsi ai sistemi di controllo della Ferrari e all’erogazione della potenza della Power Unit di Maranello”, ha commentato Coulthard che poi ha anche aggiunto alcuni particolari interessanti: “Si tratta di motori ibridi, quindi non si tratta della naturale accelerazione di coppia di un motore a combustione interna. L’energia elettrica arriva in questo modo. E sospetto che sia talmente radicato nella sua mente il motore ibrido Mercedes di F1 che è stato semplicemente colto di sorpresa”.

    Proseguendo nel commento durante il podcast Formula For Success, Coulthard ha poi comunque minimizzato il significato dell’incidente: “Si è parlato molto del suo (di Hamilton, ndr) recente test a Barcellona dove ha avuto un piccolo incidente. Ogni piccola uscita di pista può essere definita un incidente. L’uscita di pista è un rischio professionale”.
    Leggi tutte le ultime notizie su:– Lewis Hamilton– Ferrari LEGGI TUTTO

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    Adidas e Mercedes F1 rompono gli schemi dell’abbigliamento per il motorport

    Pensata per il team Mercedes di Formula 1, la nuova collezione Adidas fornirà a piloti, ingegneri, meccanici e collaboratori un abbigliamento performante progettato per ogni ruolo specifico. La gamma comprende anche linee di abbigliamento dedicate ai fan.

    Adidas e il Team Mercedes F1 hanno presentato oggi la loro prima linea di abbigliamento, segnando l’inizio di una nuova e rompendo gli schemi dell’abbigliamento per il motorsport. Ispirate dai valori condivisi ai due brand come performance ed eccellenza, la nuova collezione, dedicata sia al team che ai fan, introduce un’estetica innovativa nel Circus, fondendo le esigenze dello sport con uno stile molto contemporaneo.
    Con questa collezione, adidas mette a disposizione l’esperienza maturata in 75 anni di studio e attenzione alle esigenze degli atleti nel mondo del motorsport. Con una reinterpretazione dell’estetica sportiva, il nuovo abbigliamento del team, progettato con tagli specifici e tecnologie performanti, offre il massimo supporto a ogni membro della squadra durante i weekend di gara, e un’identità visiva distintiva nei colori nero, bianco e verde acqua del Team Mercedes.
    Adidas per i piloti Mercedes
    l’elemento chiave della collezione è rappresentato dall’abbigliamento da paddock, creato per i piloti del Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team, George Russell e Kimi Antonelli. Questo prodotto, realizzato con la tecnologia AEROREADY, offre ai piloti leggerezza e performance grazie a tagli specifici, fondamentali per mantenere la lucidità e la concentrazione anche nei momenti di maggiore pressione.Andrea Kimi Antonelli con il nuovo abbigliamento AdidasIl pilota italiano, quest’anno al debutto nel team della casa di Stoccarda, ha così commentato: “Come team, siamo davvero entusiasti di collaborare con adidas. Per me, poi, che mi preparo ad affrontare la mia prima stagione in F1, è ancora più speciale poter contare su un partner che comprende a fondo la mentalità di un atleta. Ricorderò per sempre la prima volta che ho indossato la nuova divisa con i miei compagni, e non vedo l’ora di vedere i fan sugli spalti indossarla”.

    2025 is looking good 🤩 pic.twitter.com/SgZ9yI9Ra5
    — Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team (@MercedesAMGF1) February 6, 2025

    Adidas per i meccanici
    Consapevoli delle esigenze fisiche che il ruolo comporta, adidas e il Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team hanno sviluppato capi d’abbigliamento resistenti per il lavoro sui macchinari, flessibili per consentire le manovre veloci e progettati per garantire comfort e funzionalità in ogni condizione climatica. Queste caratteristiche si riflettono anche nei dettagli delle divise: taglio studiato per la massima mobilità, tessuto leggero e dettagli riflettenti.
    Adidas per gli Ingegneri del Team Mercedes
    Per un ruolo dove ogni dettaglio conta, la gamma fonde stile lifestyle e tecnologie performanti in tagli tradizionali, perfetti per le esigenze del team. Per gli ingegneri, la polo tecnica leggera in materiale traspirante sostituisce la classica camicia bianca.

    Fanwear Adidas
    Per connettere la community del motorsport con il Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team, sono state pensate collezioni dedicate ai fan e ai singoli piloti, offrendo così all’appassionata tifoseria una vasta gamma di prodotti per mostrare il proprio supporto alla squadra. Unendo elementi streetwear alla cultura del motorsport, la collezione include capi loungewear, felpe, maglie e t-shirt, con un’ulteriore linea dedicata ai piloti in arrivo più avanti quest’anno.
    La collezione è disponibile su adidas.it, shop.mercedesamgf1.com e presso rivenditori adidas selezionati in tutto il mondo. LEGGI TUTTO