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    Ferrari, futuro con o senza Vasseur? E il 2026 è alle porte…

    In casa Ferrari si sta avvicinando il momento di prendere delle decisioni cruciali per il futuro prossimo. O, forse, arrivati a questo punto è già tardi, checché ne dica Benedetto Vigna. Sul tavolo c’è il grande tema del futuro di Frederic Vasseur, sul quale l’amministratore delegato della Rossa, da Silverstone, si è espresso in modo vago: “Siamo a luglio, c’è tempo. Stiamo discutendo”. Il tempo, in realtà, &egrave LEGGI TUTTO

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    Auto vecchie e gomme sempre usurate: un problema irrisolto

    Tra maggio e giugno 2025, il programma ha monitorato quasi 10.000 vetture in sei regioni italiane (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta), coprendo 38 province, pari a oltre il 35% del territorio nazionale.

    Il parco circolante: anziano e meno sicuro

    La fotografia emersa dai dati è preoccupante. Il parco veicoli circolante in Italia è sempre più vecchio e meno sicuro. Secondo i dati ACI, su oltre 41 milioni di vetture in circolazione, il 59% ha più di 10 anni, mentre quasi 1 su 4 supera i 20 anni. Questa tendenza è ormai consolidata da anni.

    Non solo l’età è un problema:

    1 vettura su 5 presenta problemi ai pneumatici (battistrada liscio, danni visibili, mancanza di omologazione).
    1 su 4 risulta non conforme se si considerano anche le revisioni irregolari.
    Tra i veicoli con oltre 10 anni, le non conformità salgono a 1 vettura su 3.

    Il dato più impressionante riguarda i pneumatici lisci, la cui percentuale si mantiene costante attorno al 10%, indipendentemente dall’età del veicolo. I danneggiamenti visibili si attestano al 5%. La mancata revisione, invece, cresce significativamente con l’età del veicolo, confermando che la scarsa manutenzione è inversamente proporzionale all’anzianità dell’auto: più è vecchia, meno è controllata. Un paradosso pericoloso, dato che i veicoli più anziani sono intrinsecamente meno sicuri.

    Scarsa manutenzione: un malcostume diffuso

    I controlli hanno evidenziato che la scarsa manutenzione è un problema trasversale. Non dipende dalla tipologia di strada, dal sesso, dall’età o dalla provenienza geografica del conducente, né dalla tipologia di veicolo. Si tratta di un malcostume generalizzato che mette a rischio indistintamente tutti gli utenti della strada.

    Un altro indicatore significativo rilevato dai controlli 2025 riguarda l’equipaggiamento non omogeneo: l’uso di pneumatici diversi sullo stesso asse (marche o modelli differenti) o la combinazione di pneumatici estivi e invernali montati sulla stessa vettura. Il 5,63% delle auto controllate presentava questa criticità, una pratica sconsigliata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e vietata se riguarda pneumatici sullo stesso asse. I dati indicano che l’aumento dei pneumatici non omogenei si associa a una costante diffusione di pneumatici lisci (quasi 1 vettura su 10), spesso legata all’uso di gomme economiche o usate e poco affidabili.

    Pneumatici invernali in estate: una questione aperta

    L’indagine 2025 ha rilevato che oltre la metà del campione (54%) montava pneumatici con prestazioni invernali al momento del controllo, effettuato nei giorni successivi alla fine delle ordinanze stagionali. Sebbene questo possa suggerire una scarsa attenzione ai termini di sostituzione, il fenomeno è più complesso. Esistono casi specifici, come la Valle d’Aosta, dove gli obblighi stagionali hanno tempistiche diverse. Inoltre, la crescente diffusione dei pneumatici multi stagionali contribuisce ad aumentare la quota di equipaggiamenti con marcature invernali anche nei mesi più caldi.

    Tuttavia, è sempre consigliabile montare pneumatici stagionali specifici e provvedere alla sostituzione degli invernali quando le temperature sono elevate, come spesso accade nella penisola. Questo non solo ottimizza le prestazioni e la sicurezza stradale, ma preserva anche i pneumatici da usure accelerate.

    Appelli da Assogomma e Polizia Stradale

    Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma, ha sottolineato gli aspetti più critici del programma 2025: “I controlli confermano un trend noto e sempre più preoccupante. La scarsa manutenzione dei veicoli è una realtà diffusa e in peggioramento, soprattutto in relazione ai pneumatici, con conseguenze dirette sulla sicurezza stradale. Le vetture invecchiano per necessità economica, e con esse invecchiano anche gli pneumatici, spesso sostituiti in ritardo e con prodotti a basso costo o usati, montati in modo non omogeneo.”

    Bertolotti ha aggiunto: “È un risparmio solo apparente, a scapito di durata, affidabilità e soprattutto sicurezza. Le nuove tecnologie e la digitalizzazione nei veicoli sono un plus, ma richiedono manutenzione periodica. La vettura non è un cellulare! Le difficoltà economiche degli automobilisti sono evidenti. È necessario prevedere forme di incentivazione alla manutenzione dei veicoli, orientando le scelte verso componenti, e in particolare pneumatici, di qualità e più sicuri. La sicurezza stradale ha un costo, ma è un interesse di tutti. La non sicurezza è ancora più costosa, basta guardare i costi che sostiene la collettività in termini di incidenti, feriti e morti sulle strade.”

    Santo Puccia, Direttore del Servizio Polizia Stradale, ha analizzato la situazione dal suo punto di vista: “La sicurezza stradale parte anche dalla corretta manutenzione dei veicoli. Gli pneumatici sono tra gli elementi più importanti per la sicurezza stradale. Un accurato controllo di qualità, efficienza, età e stagionalità è una buona abitudine per viaggiare sicuri. La campagna ‘Vacanze Sicure’ ha una lunga tradizione e si concretizza in attività di sensibilizzazione oltre che in un’intensificazione dei controlli mirati da parte della Polizia di Stato, soprattutto in occasione delle partenze estive che vedono il consueto incremento della circolazione stradale. Tutto questo nell’ottica di prevenzione degli incidenti stradali e per aumentare gli standard di sicurezza sulle nostre strade e autostrade.” LEGGI TUTTO

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    Lunetta si confessa dopo il terribile incidente: “L’ho rivisto, sono stato fortunato”

    È ormai passata più di una settimana dall’impressionante incidente avvenuto durante la gara del mondiale Moto3 ad Assen, in Olanda, in cui ad avere la peggio è stato Luca Lunetta. Il giovane talento romano, caduto all’ultima curva mentre lottava per il podio, è stato investito da due rivali lasciando tutti con il fiato sospeso, rimediando una frattura scomposta di tibia e perone che lo terrà lontano dai campi di gara per un lungo periodo. Luca vedrà i prossimi GP da casa, ma non ha perso la determinazione: come ci ha spiegato lui stesso, anche episodi come questo permettono a un pilota di maturare e acquisire consapevolezza nei propri mezzi.

    Come si sente dal punto di vista fisico? E da quello mentale?

    «All’inizio è stato molto doloroso, soprattutto nei primi momenti dopo la caduta, mentre ora sto aspettando pazientemente che la situazione migliori. Mentalmente invece è stato un duro colpo, ma mi reputo abbastanza forte sotto questo aspetto e sono consapevole del fatto che episodi come questi possano accadere a noi piloti. È dura, ma cerco di guardare avanti e a concentrarmi sul recupero per tornare in moto quanto prima e ancora più forte».

    Ha voluto rivedere le immagini dell’incidente?

    «Sì, le ho viste poco dopo per capire la causa di una caduta così strana e mi sono reso conto che il pilota davanti a me (Alvaro Carpe, ndc) ha rischiato di cadere, è per questo che è avvenuto il tamponamento. Rivedendo le immagini ho avuto la conferma di quanto sia stato impressionante l’incidente in sé, ma anche e soprattutto di quanto sia stato relativamente fortunato ad infortunarmi soltanto alla gamba».

    Cosa ha pensato?

    «È difficile da descrivere, ma quando si cade sembra che il tempo rallenti e si pensano molte cose. I piloti non provano quasi mai paura, ma questa volta ho avuto tanti pensieri per la testa capendo immediatamente che sarebbe stato un brutto incidente. Come detto, posso reputarmi fortunato essendomela cavata soltanto con una frattura a tibia e perone. È un infortunio importante, ma vista la dinamica va bene così».

    Ha già un’idea dei tempi di recupero?

    «Non ancora, ma non voglio avere fretta. Chiaramente spero di tornare presto in gara, ma voglio prendermi tutto il tempo necessario per rientrare al top della forma. Anzi, ne approfitto per ringraziare i medici del circuito di Assen per la tempestività con cui mi hanno soccorso, così come la mia equipe che mi segue durante questo periodo complicato».

    Che effetto farà vedere un altro pilota sulla sua moto?

    «È già successo lo scorso anno, perciò posso già dire che si tratta di una sensazione strana, ma auguro il meglio al pilota (Lenoxx Phommara, ndc) che prenderà il mio posto nelle prossime due gare. Resterò a contatto con il mio capotecnico Marco Grana durante il weekend e avrò modo di guardare la gara da una prospettiva diversa dal solito, perciò sarà comunque un’occasione per imparare qualcosa».

    Nelle ultime settimane il suo nome si sentiva spesso in ottica mercato, parlando anche di un possibile salto in Moto2. Questo episodio potrebbe rallentare il tutto?

    «Non saprei, alla fine io mi concentro sul presente e adesso l’obiettivo è quello di tornare in forma. La Moto3 è una categoria complessa in cui siamo tutti molto vicini e voglio ottenere bei risultati, anche se il mio sogno è quello di arrivare in MotoGP e per riuscirci prima o poi occorrerà andare in Moto2. Il mio futuro non è ancora delineato per il momento, ma non ci penso troppo». LEGGI TUTTO

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    Se Max fa il rallysta e Jos torna a litigare

    Gioia e dolore. Si potrebbe riassumente così la Silverstone di Max Verstappen, passato dall’esaltazione di una pole magistrale ottenuta al sabato, alla magra consolazione di un quinto posto nella pazza domenica inglese. Anche in questo 2025, la culla della Abbonati per continuare a leggere LEGGI TUTTO

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    Ferrari, il flop è totale ma chi paga? E il futuro resta un mistero 

    Polemiche, rimbalzo di responsabilità e futuro traballante. Ma quello che più conta è che la Ferrari a Silverstone ha sprecato una bella possibilità regalando (si fa per dire) ai suoi tifosi un’altra domenica amara nonostante qualche segnale di miglioramento. Anche in Gran Bretagna infatti il Cavallino si è dimostrato fragile e ha illuso tutti fino alla Q2 quando LEGGI TUTTO

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    Sprofondo Ferrari, il retroscena a Silverstone: Hamilton senza GPS e Leclerc al buio

    Il Re senza più il suo regno. Silverstone per Lewis Hamilton è sempre stata non solo casa, ma soprattutto leggenda. Sul suo circuito il 7 volte campione del mondo ha scritto alcune delle sue vittorie più straordinarie, segnando tra l’altro il record assoluto del circuito. Era dal 2014 che Sir Lewis centrava il podio nel GP di Gran Bretagna: una striscia positiva interrotta dopo 11 lunghi anni. Lontani ricordi ormai: sembrano passati anni da quando guidava una Mercedes e invece sono solo 7 mesi che il britannico è ufficialmente un pilota Ferrari. Un cambiamento radicale, che al momento ha portato sì tante gioie (su tutte la prima vittoria in Ferrari della Gara Sprint al GP della Cina) ma soprattutto tanti momenti di sconforto (anche qui svetta la doppia squalifica nelle qualifiche di Imola per motivi tecnici). Triste e sconcolato nella sua Silverstone, il baronetto si arrende a un quarto posto dopo una corsa all’insegna della pioggia, tra caos, stop and go, safety car, strategie sbagliate e incidenti, in cui alla fine ad avere la meglio è Lando Norris, che conferma il dominio McLaren. LEGGI TUTTO

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    Gp Gran Bretagna F1 2025, le pagelle: Hulkenberg eroe, Norris profeta in patria, Leclerc abominevole

    Nico Hulkenberg – Credits: Pirelli

    Tra pioggia leggera, poi battente, poi di nuovo leggera, prima di lasciar spazio al sole, lo spettacolo sul circuito di Silverstone non è mancato per gli appassionati di Formula 1, che hanno potuto assistere al trionfo da profeta in patria di Lando Norris, che ha riportato la McLaren a trionfare in casa a distanza di 17 anni. Una cavalcata confezionata dal secondo posto di Oscar Piastri, vittima di un’enorme ingenuità che gli è costata una penalità di 10 secondi e la possibilità di vincere la gara. Il vero eroe del giorno, però, è Nico Hulkenberg, che spezza la maledizione del numero di gare senza podio e regala un sogno a sé stesso e alla Sauber. Si ferma ai piedi del podio Lewis Hamilton, che salva il salvabile per una Ferrari al di sotto delle aspettative, tradita dal bagnato e dall’orrendo weekend di Charles Leclerc, nettamente il peggiore della sua carriera. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Gran Bretagna.
    VOTO 10 A HULKENBERG, EROE CONTRO LA MALEDIZIONE
    239 gare ad aspettare la prima volta sul podio. E quale occasione migliore per Nico Hulkenberg, di salire per la prima volta sul podio se non a Silverstone? Il pilota della Sauber chiude il cerchio con la maledizione, al termine di una gara leggendaria. Da 19° a 3°, al culmine di una corsa di intelligenza estrema, ritmo costante e resistenza oltre ogni limite. Soprattutto contro la rimonta di Lewis Hamilton negli ultimi giri. La sua stagione era già estremamente positiva. Con questo risultato, acquisisce dei contorni epici. Finalmente Nico, quanto te lo meriti!
    VOTO 9 A NORRIS, PROFETA IN PATRIA
    Senza grossi sussulti, vero. Ma per una volta, Lando Norris merita concretizza appieno tutte le occasioni che gli capitano, gentilmente offerte dal compagno di squadra, e riporta la McLaren al successo in casa dopo 15 anni di astinenza. Gestisce con freddezza tutti i momenti topici di una gara pazza, tenendosi lontano dai pericoli e sfruttando l’inconcludenza altrui. Una vittoria che dà ulteriore ossigeno e credibilità alle sue ambizioni iridate, in virtù di un distacco da Piastri che si assottiglia ancora: sono solo 8 i punti che lo separano dalla vetta.
    VOTO 8 A HAMILTON, UNICO BALUARDO ROSSO
    Si interrompe a 15 la striscia di gare consecutive a podio a Silverstone per Lewis Hamilton. Eppure, questo è stato di gran lunga il suo miglior weekend dal suo arrivo in Ferrari. Veloce in qualifica (solo un errore gli ha tolto la prima fila), coriaceo in gara, a tenere a galla (letteralmente) una SF-25 controfigura di sé stessa rispetto alle prove libere. L’inglese le prova tutte per risalire sul podio, ma alla fine non riesce a concretizzare la rimonta su Nico Hulkenberg. Resta comunque l’ottima prestazione, impreziosita da sorpassi mozzafiato su Ocon-Russell e Stroll. La strada sembra quella giusta.
    VOTO 7 A GASLY, DIFESA A OLTRANZA
    Serviva un sussulto da parte dell’Alpine, ed ecco che la pioggia ridà vita a Pierre Gasly. Grande corsa di difesa da parte del pilota francese, bravo a sfruttare le condizioni mutevoli di Silverstone per prendersi un posto in top-10. Eccellente, in particolare, la difesa a oltranza su George Russell, che di fatto gli permette di garantirsi una sesta posizione pienamente meritata, che restituisce ossigeno a sé stesso e a tutto il team Alpine, in preda a un’enorme crisi di risultati (e non solo).

    VOTO 6 ALL’ASTON MARTIN, LEGGE BENE I MOMENTI
    Alla fine, forse resta persino un po’ di rammarico dopo aver accarezzato il sogno del podio con Lance Stroll. Però, tutto sommato l’Aston Martin può tornare a casa con il bicchiere mezzo pieno, soprattutto per la buona capacità di gestire i momenti topici della gara, tra letture puntuali delle condizioni di pista e scelte di tempo ottimali per cercare di guadagnare quante più posizioni possibili. Spiragli di strada da perseguire, in vista della rivoluzione del 2026, in cui si vedrà la mano di Adrian Newey.
    VOTO 5 ALLA MERCEDES, CHE CI CAPISCE POCO
    Davvero una domenica negativa per la Mercedes, che penalizza fortemente i suoi piloti con scelte strategiche troppo avventurose. A partire dalla partenza, in cui richiama Russell ai box per scattare dalla pitlane con gomme slick. Primo, pesante errore. Proseguendo poi con la decisione scellerata di prediligere le gomme hard in condizioni di umido, su una pista con temperatura bassissima. Il risultato, alla fine, parla chiaro: un misero decimo posto, che fa il palio con il ritiro di Antonelli per i problemi occorsi dopo l’incidente con Hadjar. Gara da dimenticare.
    VOTO 4 A TSUNODA, DESTINATO ALL’ADDIO
    Sembra di riproporre il leitmotiv a cui si è assistito con Sergio Perez. Cambia il pilota, cambia la nazionalità, ma non la sostanza: Yuki Tsunoda sarà la prossima vittima del tritacarne Red Bull. Vero, la macchina è quello che è, soprattutto in condizioni al limite, ma lui non fa nulla per farsi notare. Se non una cosa: chiudere la gara tristemente all’ultimo posto, senza avere voce in capitolo. Un lento, inesorabile de prufundis, che potrebbe concludersi già dopo la sosta estiva.
    VOTO 3 A LECLERC, UNA GARA ABOMINEVOLE
    Tutti gli aggettivi negativi possibili per descrivere una corsa automobilistica oggi sono sintetizzabili con un solo nome: Charles Leclerc. Il monegasco ne combina letteralmente di tutti i colori, in una gara semplicemente raccapricciante: dalla scelta di montare le gomme slick prima della partenza ai continui e ripetuti errori su un tracciato infido come quello di Silverstone, sintetizzati dal lungo negli ultimi giri che lo porta a chiudere la gara tristemente al penultimo posto. Il tutto, senza dimenticare l’errore in qualifica, che gli costa almeno una seconda fila. Per distacco, il peggior weekend della sua carriera in Formula 1. Resettare subito e ripartire. LEGGI TUTTO