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    Sting Energy, Gatorade e Doritos portano l’energia di PepsiCo in Formula 1

    Sting Energy®, Gatorade® e Doritos® protagonisti di un accordo pluriennale che porta l’energia di PepsiCo in Formula 1, lo sport più seguito e in crescita al mondo.

    Come vi avevamo già anticipato su CircusF1.com qualche mese fa, PepsiCo ha avviato una partnership globale con la Formula 1, giàa aprtire dal 2025 e che prevede poi un accordo pluriennale.
    Questa collaborazione unirà la classe regina del motorsposrt a tre marchi iconici di PepsiCo: Sting Energy®, Gatorade® e Doritos®.
    Oggi andremo a conoscere un po’ più da vicino questi tre brand e in che modo “faranno parte” del Circus della Formula 1. Ciascun marchio sarà protagonista di attivazioni dedicate, legando l’energia e l’adrenalina della Formula 1 alla passione di PepsiCo per la creazione di esperienze memorabili per i fan di tutto il mondo.
    Sting Energy: Energy Drink Ufficiale della Formula 1
    Sting Energy è pronto a conquistare i fan della Formula 1 in tutto il mondo con una carica di energia unica nel suo genere. La sua proposta innovativa combina il gusto rinfrescante di una soft drink con la spinta funzionale di un energy drink, il tutto a un prezzo accessibile.
    Negli ultimi cinque anni, Sting Energy ha registrato una crescita straordinaria, affermandosi come uno dei marchi in più rapida espansione a livello globale. Oggi è leader di mercato in diversi Paesi chiave e presente in 34 mercati internazionali. La partnership con Formula 1 rappresenta un’occasione strategica per consolidare ulteriormente la presenza del brand su scala mondiale.

    Gatorade: Sports Drink Ufficiale della Formula 1
    Gatorade sarà lo Sports Drink Ufficiale della Formula 1 e Partner Ufficiale della F1 Sprint, un formato che celebra la velocità e la competizione pura, in perfetta sintonia con lo spirito del brand. La sponsorizzazione prevede la fornitura delle bevande per l’idratazione dei piloti, la presenza del brand a bordo pista, grafiche TV dedicate e backdrop per le interviste nei weekend Sprint. La collaborazione con questo formato speciale prenderà il via già entro la fine dell’anno, offrendo ai fan un’anteprima esclusiva di questa nuova alleanza.
    Doritos: Snack Salato Ufficiale della Formula 1
    Doritos diventa lo Snack Salato Ufficiale della Formula 1, portando il suo gusto audace al pubblico globale. La collaborazione prevede esperienze culinarie uniche, sia nei circuiti che in attivazioni off-track, grazie ai diritti di attivazione a livello mondiale. LEGGI TUTTO

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    Horner fuori dalla Red Bull. Le ragioni di un cambio e presto altri “scossoni”!

    SPIELBERG, AUSTRIA – JUNE 28: Christian Horner, Team Principal of Oracle Red Bull Racing on the pit wall during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Austria at Red Bull Ring on June 28, 2025 in Spielberg, Austria. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202506280891 // Usage for editorial use only // credits: Red Bull Content Pool

    La notizia ha scosso il Circus della Formula 1. Dopo 20 anni da CEO e Team Principal della Scuderia Red Bull Racing, Chris Horner non ricoprirà più quel ruolo, a partire dal prossimo Gran Premio del Belgio.
    Con uno stringato comunicato è stata la Racing Bulls a comunicare che Laurent Mekies avrebbe assunto le funzioni di CEO della Red Bull Racing, mentre nell’ambito di questo cambiamento, Alan Permane, attualmente Racing Director del Team di Faenza, è stato promosso a Team Principal di Racing Bulls.
    Dietro al licenziamento di Horner ci sono varie ragioni e sicuramente c’è una situazione che aveva cominciato a deteriorarsi sin dall’inizio dello scorso anno. La vicenda mai chiarita fino in fondo che aveva visto coinvolto Horner con una dipendente del team inglese, l’uscita di Adrian Newey e di altre importanti figure tecniche, la “rottura” con Honda per costruire una Power Train in autonomia con una discutibile partnership con Ford e infine la partenza di Max Verstappen, destinazione Mercedes.
    Tutto questo ha portato e porterà il Team Red Bull Racing a un ruolo marginale sullo schieramento di partenza del Circus della Formula 1.
    La proprietà starebbe anche valutando anche un “disimpegno” dalla massima serie dello sport motoristico o comunque era giunto il momento di una profonda ricostruzione, mettendo in pista un progetto a medio lungo termine che possa rifondare il team. Per fare questo, in questo momento, era necessario intervenire sulla figura apicale della piramide.

    Sarà questo l’unico cambiamento? Non crediamo e forse il prossimo “scossone” potrebbe essere quello relativo all’uscita di Max Verstappen e di Helmut Marko. Nuovi vertici e nuovi piloti, per ripartire con un progetto fresco, sperando che la Power Train 2026 sia almeno all’altezza della concorrenza.
    La squadra, senza Newey alla guida del repparto tecnico, senza Horner come Team Principal ma soprattutto senza Max alla guida, rischia, di tornare ad essere un team di media-bassa classifica. LEGGI TUTTO

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    Mercato usato auto Italia: crescita a giugno 2025, ibrido in ascesa ma i diesel resistono

    A giugno, il mercato dell’usato ha registrato un aumento del 3,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Entrando nel dettaglio, le auto usate hanno segnato un incremento dell’1,7%, mentre le moto usate hanno mostrato un balzo ancora più significativo, con un impressionante +13,7%.

    Il primo semestre e il rapporto usato/nuovo

    Analizzando il primo semestre del 2025, i passaggi di proprietà complessivi si attestano su un aumento dell’1,9%. Le auto usate crescono dell’1,8%, e le moto del 2,7%, confermando una tendenza positiva su scala più ampia.

    Un dato particolarmente interessante per il mercato è il rapporto tra nuovo e usato: sia a giugno che nel primo semestre, per ogni 100 auto nuove vendute in Italia, ne sono state acquistate ben 192 usate. Questo sottolinea la forte preferenza degli italiani per il mercato dell’usato, spesso guidata da fattori economici.

    Le alimentazioni: tradizionale ancora al comando, ibrido in lieve ascesa

    Per quanto riguarda le alimentazioni, il mercato dell’usato vede ancora la netta prevalenza delle motorizzazioni tradizionali, diesel e benzina. Tuttavia, si notano segnali di cambiamento:

    L’ibrido a benzina sta guadagnando terreno, raggiungendo una quota del 9,6% a giugno e registrando una crescita del +26,7%.
    Le auto elettriche, sebbene in aumento del 25%, detengono ancora una quota marginale dell’1,1% nel mercato dell’usato.

    Anche osservando i “minipassaggi” (i trasferimenti temporanei ai concessionari in attesa di rivendita), il diesel rimane in testa con il 43,4% a giugno 2025, pur mostrando un leggero calo rispetto all’anno precedente. L’ibrido a benzina si attesta all’11,9% (+34,9% di incremento), superando il GPL, fermo al 7,3%. Anche l’ibrido a gasolio cresce (+53%), raggiungendo il 2,8%, mentre l’elettrico nei minipassaggi, pur in crescita (+17,3%), si ferma all’1,6%.

    Radiazioni: meno auto demolite, più esportate

    Sul fronte delle radiazioni, giugno 2025 ha visto un decremento complessivo del 5,2% dei veicoli. Le radiazioni di auto sono calate dell’8,8%, un dato influenzato soprattutto dal calo delle demolizioni (-15,3%) e da una crescita delle esportazioni (+7,5%). Questo indica che meno auto vengono smaltite e più vengono rivendute all’estero.

    Il tasso unitario di sostituzione è stato di 0,67 a giugno e 0,69 nel primo semestre, ovvero ogni 100 auto nuove, circa 67-69 auto usate sono state radiate. Le radiazioni di moto, invece, sono cresciute del 17,2%.

    Il primo semestre 2025 ha visto contrazioni nelle radiazioni del 5,6% per tutti i veicoli, del 5,3% per le autovetture e del 6,3% per i motocicli.

    Questi dati offrono spunti importanti per comprendere le dinamiche del mercato automotive italiano, confermando la centralità dell’usato e le sfide legate all’adozione delle nuove motorizzazioni. LEGGI TUTTO

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    Martin e Bezzecchi: l’Aprilia ci riprova su più fronti

    Torino – Riprovarci, su tutti i fronti. L’Aprilia in questi giorni vive sul triangolo Noale-Misano-Sachsenring cercando risposte in pista, ma anche e soprattutto fuori. Oggi, nella Romagna di Marco Bezzecchi ne avrà qualcuna da Jorge Martin, protagonista del caso-contratto più eclatante dopo la rottura di due anni fa tra Marc Marquez e la Honda. Lo spagnolo, che in questa stagione complici LEGGI TUTTO

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    Ferrari, futuro con o senza Vasseur? E il 2026 è alle porte…

    In casa Ferrari si sta avvicinando il momento di prendere delle decisioni cruciali per il futuro prossimo. O, forse, arrivati a questo punto è già tardi, checché ne dica Benedetto Vigna. Sul tavolo c’è il grande tema del futuro di Frederic Vasseur, sul quale l’amministratore delegato della Rossa, da Silverstone, si è espresso in modo vago: “Siamo a luglio, c’è tempo. Stiamo discutendo”. Il tempo, in realtà, &egrave LEGGI TUTTO

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    Auto vecchie e gomme sempre usurate: un problema irrisolto

    Tra maggio e giugno 2025, il programma ha monitorato quasi 10.000 vetture in sei regioni italiane (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta), coprendo 38 province, pari a oltre il 35% del territorio nazionale.

    Il parco circolante: anziano e meno sicuro

    La fotografia emersa dai dati è preoccupante. Il parco veicoli circolante in Italia è sempre più vecchio e meno sicuro. Secondo i dati ACI, su oltre 41 milioni di vetture in circolazione, il 59% ha più di 10 anni, mentre quasi 1 su 4 supera i 20 anni. Questa tendenza è ormai consolidata da anni.

    Non solo l’età è un problema:

    1 vettura su 5 presenta problemi ai pneumatici (battistrada liscio, danni visibili, mancanza di omologazione).
    1 su 4 risulta non conforme se si considerano anche le revisioni irregolari.
    Tra i veicoli con oltre 10 anni, le non conformità salgono a 1 vettura su 3.

    Il dato più impressionante riguarda i pneumatici lisci, la cui percentuale si mantiene costante attorno al 10%, indipendentemente dall’età del veicolo. I danneggiamenti visibili si attestano al 5%. La mancata revisione, invece, cresce significativamente con l’età del veicolo, confermando che la scarsa manutenzione è inversamente proporzionale all’anzianità dell’auto: più è vecchia, meno è controllata. Un paradosso pericoloso, dato che i veicoli più anziani sono intrinsecamente meno sicuri.

    Scarsa manutenzione: un malcostume diffuso

    I controlli hanno evidenziato che la scarsa manutenzione è un problema trasversale. Non dipende dalla tipologia di strada, dal sesso, dall’età o dalla provenienza geografica del conducente, né dalla tipologia di veicolo. Si tratta di un malcostume generalizzato che mette a rischio indistintamente tutti gli utenti della strada.

    Un altro indicatore significativo rilevato dai controlli 2025 riguarda l’equipaggiamento non omogeneo: l’uso di pneumatici diversi sullo stesso asse (marche o modelli differenti) o la combinazione di pneumatici estivi e invernali montati sulla stessa vettura. Il 5,63% delle auto controllate presentava questa criticità, una pratica sconsigliata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e vietata se riguarda pneumatici sullo stesso asse. I dati indicano che l’aumento dei pneumatici non omogenei si associa a una costante diffusione di pneumatici lisci (quasi 1 vettura su 10), spesso legata all’uso di gomme economiche o usate e poco affidabili.

    Pneumatici invernali in estate: una questione aperta

    L’indagine 2025 ha rilevato che oltre la metà del campione (54%) montava pneumatici con prestazioni invernali al momento del controllo, effettuato nei giorni successivi alla fine delle ordinanze stagionali. Sebbene questo possa suggerire una scarsa attenzione ai termini di sostituzione, il fenomeno è più complesso. Esistono casi specifici, come la Valle d’Aosta, dove gli obblighi stagionali hanno tempistiche diverse. Inoltre, la crescente diffusione dei pneumatici multi stagionali contribuisce ad aumentare la quota di equipaggiamenti con marcature invernali anche nei mesi più caldi.

    Tuttavia, è sempre consigliabile montare pneumatici stagionali specifici e provvedere alla sostituzione degli invernali quando le temperature sono elevate, come spesso accade nella penisola. Questo non solo ottimizza le prestazioni e la sicurezza stradale, ma preserva anche i pneumatici da usure accelerate.

    Appelli da Assogomma e Polizia Stradale

    Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma, ha sottolineato gli aspetti più critici del programma 2025: “I controlli confermano un trend noto e sempre più preoccupante. La scarsa manutenzione dei veicoli è una realtà diffusa e in peggioramento, soprattutto in relazione ai pneumatici, con conseguenze dirette sulla sicurezza stradale. Le vetture invecchiano per necessità economica, e con esse invecchiano anche gli pneumatici, spesso sostituiti in ritardo e con prodotti a basso costo o usati, montati in modo non omogeneo.”

    Bertolotti ha aggiunto: “È un risparmio solo apparente, a scapito di durata, affidabilità e soprattutto sicurezza. Le nuove tecnologie e la digitalizzazione nei veicoli sono un plus, ma richiedono manutenzione periodica. La vettura non è un cellulare! Le difficoltà economiche degli automobilisti sono evidenti. È necessario prevedere forme di incentivazione alla manutenzione dei veicoli, orientando le scelte verso componenti, e in particolare pneumatici, di qualità e più sicuri. La sicurezza stradale ha un costo, ma è un interesse di tutti. La non sicurezza è ancora più costosa, basta guardare i costi che sostiene la collettività in termini di incidenti, feriti e morti sulle strade.”

    Santo Puccia, Direttore del Servizio Polizia Stradale, ha analizzato la situazione dal suo punto di vista: “La sicurezza stradale parte anche dalla corretta manutenzione dei veicoli. Gli pneumatici sono tra gli elementi più importanti per la sicurezza stradale. Un accurato controllo di qualità, efficienza, età e stagionalità è una buona abitudine per viaggiare sicuri. La campagna ‘Vacanze Sicure’ ha una lunga tradizione e si concretizza in attività di sensibilizzazione oltre che in un’intensificazione dei controlli mirati da parte della Polizia di Stato, soprattutto in occasione delle partenze estive che vedono il consueto incremento della circolazione stradale. Tutto questo nell’ottica di prevenzione degli incidenti stradali e per aumentare gli standard di sicurezza sulle nostre strade e autostrade.” LEGGI TUTTO

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    Lunetta si confessa dopo il terribile incidente: “L’ho rivisto, sono stato fortunato”

    È ormai passata più di una settimana dall’impressionante incidente avvenuto durante la gara del mondiale Moto3 ad Assen, in Olanda, in cui ad avere la peggio è stato Luca Lunetta. Il giovane talento romano, caduto all’ultima curva mentre lottava per il podio, è stato investito da due rivali lasciando tutti con il fiato sospeso, rimediando una frattura scomposta di tibia e perone che lo terrà lontano dai campi di gara per un lungo periodo. Luca vedrà i prossimi GP da casa, ma non ha perso la determinazione: come ci ha spiegato lui stesso, anche episodi come questo permettono a un pilota di maturare e acquisire consapevolezza nei propri mezzi.

    Come si sente dal punto di vista fisico? E da quello mentale?

    «All’inizio è stato molto doloroso, soprattutto nei primi momenti dopo la caduta, mentre ora sto aspettando pazientemente che la situazione migliori. Mentalmente invece è stato un duro colpo, ma mi reputo abbastanza forte sotto questo aspetto e sono consapevole del fatto che episodi come questi possano accadere a noi piloti. È dura, ma cerco di guardare avanti e a concentrarmi sul recupero per tornare in moto quanto prima e ancora più forte».

    Ha voluto rivedere le immagini dell’incidente?

    «Sì, le ho viste poco dopo per capire la causa di una caduta così strana e mi sono reso conto che il pilota davanti a me (Alvaro Carpe, ndc) ha rischiato di cadere, è per questo che è avvenuto il tamponamento. Rivedendo le immagini ho avuto la conferma di quanto sia stato impressionante l’incidente in sé, ma anche e soprattutto di quanto sia stato relativamente fortunato ad infortunarmi soltanto alla gamba».

    Cosa ha pensato?

    «È difficile da descrivere, ma quando si cade sembra che il tempo rallenti e si pensano molte cose. I piloti non provano quasi mai paura, ma questa volta ho avuto tanti pensieri per la testa capendo immediatamente che sarebbe stato un brutto incidente. Come detto, posso reputarmi fortunato essendomela cavata soltanto con una frattura a tibia e perone. È un infortunio importante, ma vista la dinamica va bene così».

    Ha già un’idea dei tempi di recupero?

    «Non ancora, ma non voglio avere fretta. Chiaramente spero di tornare presto in gara, ma voglio prendermi tutto il tempo necessario per rientrare al top della forma. Anzi, ne approfitto per ringraziare i medici del circuito di Assen per la tempestività con cui mi hanno soccorso, così come la mia equipe che mi segue durante questo periodo complicato».

    Che effetto farà vedere un altro pilota sulla sua moto?

    «È già successo lo scorso anno, perciò posso già dire che si tratta di una sensazione strana, ma auguro il meglio al pilota (Lenoxx Phommara, ndc) che prenderà il mio posto nelle prossime due gare. Resterò a contatto con il mio capotecnico Marco Grana durante il weekend e avrò modo di guardare la gara da una prospettiva diversa dal solito, perciò sarà comunque un’occasione per imparare qualcosa».

    Nelle ultime settimane il suo nome si sentiva spesso in ottica mercato, parlando anche di un possibile salto in Moto2. Questo episodio potrebbe rallentare il tutto?

    «Non saprei, alla fine io mi concentro sul presente e adesso l’obiettivo è quello di tornare in forma. La Moto3 è una categoria complessa in cui siamo tutti molto vicini e voglio ottenere bei risultati, anche se il mio sogno è quello di arrivare in MotoGP e per riuscirci prima o poi occorrerà andare in Moto2. Il mio futuro non è ancora delineato per il momento, ma non ci penso troppo». LEGGI TUTTO