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    Con l’avvio della stagione di Serie A1 femminile cresce l’interesse internazionale

    La stagione 2025–26 della Serie A1 femminile di pallavolo inizia il 6 ottobre e proseguirà fino al 26 aprile, con un calendario fitto di partite tra quattordici club. Con l’avvio del nuovo campionato l’interesse globale aumenta costantemente perché la pallavolo italiana si è affermata come punto di riferimento per qualità, organizzazione e profondità competitiva. Gli spettatori all’estero cercano spesso di seguire le partite, ma le piattaforme di streaming applicano restrizioni geografiche.

    In questi casi una VPN veloce per lo streaming rappresenta una soluzione pratica, perché protegge le connessioni, mantiene velocità elevate e consente la copertura fino a un massimo di 14 dispositivi contemporaneamente. Questo strumento estende l’accesso e favorisce il coinvolgimento internazionale, a dimostrazione di come la tecnologia influenzi la diffusione delle competizioni sportive.

    Struttura competitiva come quadro di attrazione

    La base della Serie A1 è rappresentata dal sistema a punti e dal meccanismo di qualificazione ai playoff. Le vittorie per tre set a zero o tre set a uno valgono tre punti, mentre successi più combattuti o sconfitte di misura attribuiscono punteggi diversi. Si forma così una graduatoria che premia chi eccelle, pur riconoscendo la tenacia e l’impegno. Al termine della stagione regolare, le prime otto squadre accedono ai playoff scudetto, le successive quattro ai playoff challenge e le ultime due retrocedono in Serie A2.

    Questo assetto ha conseguenze che vanno oltre il semplice conteggio. Per gli spettatori internazionali il valore risiede nella prevedibilità della struttura unita all’incertezza dei risultati. Ogni set e ogni punto hanno un peso concreto e mantengono viva l’attenzione per mesi. La stessa progettazione del campionato assicura spettacolo senza rinunciare all’ordine, una qualità che attira l’interesse costante delle comunità pallavolistiche di tutto il mondo.

    Le storie dietro il senso di identità

    La Serie A1 riunisce club che incarnano orgoglio regionale e ambizione nazionale. L’Imoco Conegliano entra in campo da campione in carica, rappresentando un modello di continuità vincente. Novara porta avanti una tradizione di competitività, mentre Scandicci e Vero Volley si confermano avversarie abituali e costanti. Squadre come Firenze, Vallefoglia e Macerata testimoniano l’espansione della pallavolo oltre le città storicamente dominanti.

    Queste diverse identità danno vita a narrazioni seguite con attenzione dal pubblico internazionale. L’inseguimento dell’Imoco Conegliano verso nuovi titoli racconta una storia di dominio, mentre le squadre emergenti aggiungono il fascino dell’imprevisto. Anche le partite delle prime giornate assumono un significato speciale, perché alimentano archi narrativi più ampi e coinvolgenti.

    Il bacino globale di giocatrici come fattore di richiamo

    Un altro elemento che sostiene l’interesse internazionale è la composizione delle rose. I club di Serie A1 reclutano atlete da più continenti e ciò crea un campionato dal carattere internazionale che conserva la propria identità italiana. Giocatrici con esperienze differenti introducono tecniche e strategie diverse, arricchendo in questo modo la qualità del gioco.

    Per gli spettatori nel mondo questo rappresenta un chiaro incentivo a seguire il campionato. I tifosi delle singole giocatrici seguono le loro prestazioni anche a distanza, rafforzando così il coinvolgimento globale. Le atlete italiane trovano visibilità accanto alle compagne internazionali, creando un intreccio che diventa scambio culturale e sportivo. Il caso della Serie A1 mostra come il reclutamento globale all’interno di un contesto nazionale rafforzi la visibilità mondiale, poiché la reputazione del campionato si lega ai nomi di atlete provenienti da molti paesi.

    L’influenza dell’accesso alle trasmissioni

    La visibilità ha un ruolo centrale nella crescita dell’attenzione internazionale. I servizi di streaming distribuiscono le partite di Serie A1 anche fuori dall’Italia, aumentando l’accessibilità globale del campionato. I diritti televisivi però variano a seconda dei territori e ciò genera coperture non uniformi. Questa asimmetria diventa a sua volta un tema di discussione, perché quando l’accesso è limitato aumenta la richiesta di soluzioni alternative.

    La presenza di highlights, clip estese e analisi dettagliate ha inoltre accresciuto l’impronta digitale della Serie A1. Testate specializzate in questo sport diffondono storie dall’Italia verso reti più ampie. Ogni partita non è quindi un evento isolato ma un tassello nella consapevolezza internazionale, dimostrando come i canali di trasmissione plasmino l’impatto globale di un campionato nazionale.

    Serie A1 come modello di rilevanza sportiva

    La Serie A1 femminile dimostra come struttura, identità e visibilità si combinino per creare un’attenzione internazionale costante. L’ottantunesima edizione riflette una storia di competizione organizzata che si è adattata nel corso dei decenni. L’attuale formato bilancia stabilità domestica e rilevanza globale. I club agiscono come rappresentanti delle loro regioni, mentre le atlete internazionali collegano il campionato con il pubblico mondiale.

    Con il progredire della stagione, ogni partita rafforza in modo concreto questo meccanismo. Il formato assicura che ogni partita abbia un impatto reale sui risultati, i club offrono narrazioni durature, le giocatrici incarnano la diversità internazionale e le trasmissioni ne ampliano la visibilità. L’interesse dall’estero cresce perché ciascuno di questi elementi si combina in modo efficace. La Serie A1 mostra quindi come una competizione nazionale, grazie a struttura ed esecuzione, possa accrescere la propria influenza nella cultura sportiva internazionale. LEGGI TUTTO

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    Lube al completo. D’heer: “Sarà un’annata dura, l’impatto è buono!”

    A due settimane dall’inizio della Regular Season la Cucine Lube Civitanova è finalmente al completo. Decisivo il rientro in palestra degli ultimi tre reduci dalla Finale del Mondiale, ovvero i campioni del mondo Fabio Balaso e Mattia Bottolo, ma anche il vicecampione del mondo Alex Nikolov, miglior realizzatore della manifestazione asiatica.
    I biancorossi scaldano i motori per la Jesi Volley Cup, in programma al PalaTriccoli di Jesi sabato 11 ottobre (Semifinale alle 20.30 contro l’Allianz Milano) e domenica 12 ottobre.
    A tenere banco nel primo giorno della settimana, però, sono le prime dichiarazioni di Wout D’heer dal suo arrivo all’Eurosuole Forum. Il centrale belga, che ha interrotto il suo cammino nella rassegna iridata contro l’Italia nei Quarti di Finale, sabato ha esordito con la maglia della Lube nell’amichevole vinta per 3-1 contro la Yuasa Battery Grottazzolina. Test a cui hanno preso parte altri due reduci dalla kermesse iridata, l’argentino Pablo Kukartsev e l’iraniano Poriya Hossein Khanzadeh. Il campione del mondo Giovanni Gargiulo, invece, la settimana scorsa ha rinunciato a parte delle ferie per tornare subito ad allenarsi a Civitanova, ma farà il suo esordio nella preseason al torneo di Jesi. Il centrale di origine campana, nel pomeriggio di mercoledì insieme a Balaso, Bottolo e al resto della Nazionale Italiana, sarà ricevuto dal Presidente Sergio Mattarella in Quirinale
    Wout D’Heer (centrale Cucine Lube Civitanova): “Sono contento di essere qui e dell’impatto dopo una bella estate. Non vedo l’ora di iniziare, conoscere bene i compagni e inserirmi al meglio per trovare il giusto feeling. Alcuni di loro li ho visti più volte al Mondiale. Contro l’Italia abbiamo vinto nel Girone disputando una buona prova, ma poi gli azzurri si sono riscattati nei Quarti eliminandoci con un gioco di altissimo livello. Il loro titolo iridato è meritatissimo, sono felice per i miei amici italiani. Dal punto di vista personale c’è del rammarico perché negli ultimi giorni nelle Filippine avevo la febbre e non ero in forze, ma siamo arrivati tra le migliori otto nazionali del mondo, il risultato migliore negli ultimi 50 anni. Abbiamo dimostrato di essere estremamente competitivi. Ora penso solo alla Lube e alla SuperLega, ci aspetta una stagione impegnativa, ricca di partite. La volontà è di arrivare fino in fondo, dobbiamo rimboccarci le maniche. Trento? Di sicuro il team campione d’Italia ci farà sudare quando ci incroceremo. Per me sarà una partita speciale perché ho giocato sulle Dolomiti per tre anni e rivedrò tanti conoscenti. In campo, però, sarò concentrato sulla battaglia sportiva da vincere!”.
    Tabella di marcia settimanale
    Lunedì: ore 8.45 e 10 pesi, ore 16.15 tecnica.
    Martedì: ore 10 tecnica, ore 16.30 tecnica.
    Mercoledì: ore 8.30 pesi*, ore 11 conferenza di presentazione nuova partnership, ore 16 tecnica.
    Giovedì: ore 8.45 e 10 pesi, ore 16.15 tecnica.
    Venerdì: ore 8.45 pesi*, ore 16.15 tecnica.
    Sabato: ore 12 tecnica al PalaTriccoli, ore 20.30 Semifinale Jesi Volley Cup VS Milano al PalaTriccoli di Jesi.
    Domenica: Finali Torneo di Jesi (ore 15 eventuale sfida per il 3° Posto, ore 18 eventuale sfida per il 1° Posto).
    *attività per i nazionali LEGGI TUTTO

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    Cuneo, al Memorial Parenti un set vinto in due gare. Le analisi di Battocchio

    La MA Acqua S.Bernardo Cuneo chiude al quarto posto il Torneo Memorial “Andrea Parenti” di Modena dopo aver affrontato Modena e Piacenza, due attese protagoniste del prossimo campionato di Superlega che aprirà i battenti il prossimo 20 settembre. Per la cronaca il torneo è stato vinto da Modena che ha battuto per 3-0 Verona in finale.

    Nella semifinale di sabato 4 ottobre i biancoblù hanno affrontato i padroni di casa del Valsa Group Modena, con esordio in maglia cuneese anche di Ivan Zaytsev e Aleksandar Stefanović; di fatto il primo test match con roster al completo per coach Battocchio. 

    Un po’ di rammarico per il primo set in cui Cavaccini e compagni si erano portati avanti (21-19) per poi subire il 25-22. Nel terzo set, invece, Cuneo è partito subito avanti, chiudendo a proprio favore per 25-23. Rovescio della medaglia nel quarto parziale, con i padroni di casa in vantaggio fin dall’inizio, poi un recupero quasi totale da parte dei cuneesi annullato da un’interruzione di gioco (nonostante assenza di fischio dell’arbitro) causa azione discutibile a rete dei canarini. Il match è di Modena per 3-1 con Feral e Davyskiba top scorer a pari merito con 19 punti.

    Lo starting six di Cuneo nella semifinale contro Modena: Baranowicz palleggio, Feral opposto, Codarin e Stefanović centro, Sedlacek e Zaytsev schiacciatori; Cavaccini (L). Coach Giuliani schiera: Tizi-Oualou palleggio, Buchegger opposto, Anzani e Sanguinetti al centro, Porro L. e Davyskiba schiacciatori; Perry (L). 

    A fine gara con i modenesi queste le considerazioni di coach Matteo Battocchio: “Credo si sia giocato bene come organizzazione di gioco nostra, quindi tutto quel che riguarda muro/difesa, specialmente nell’avvio di partita, man mano che la gara è andata avanti entrambe le squadre erano stanche come è anche normale che sia. Sicuramente ci sono delle situazioni di gioco che possiamo gestire un po’ meglio e dobbiamo ancora imparare a conoscerci dal punto di vista emotivo e di conseguenza come gestire i momenti di frustrazione. Peccato non aver sfruttato l’opportunità, però onestamente Modena è stata molto brava a fare molto bene nei momenti che contavano“.

    Valsa Group Modena 3MA Acqua S.Bernardo Cuneo 1(25-22, 25-23, 23-25, 25-22)MA Acqua S.Bernardo Cuneo: Baranowicz 2, Feral 19, Codarin 9, Stefanović 10, Sedlacek 8, Zaytsev 6; Cavaccini (K) (L1); Cattaneo 5, Oberto, Bonomi, Sala. N.e. Giraudo F., Copelli, Colasanti (L2). All.: Matteo BattocchioNote – Ricezione positiva: 38%; Attacco: 48%; Muri 8; Ace 6.Valsa Group Modena: Tizi-Oualou 2, Buchegger 16, Anzani 5, Sanguinetti 8, Porro L. 15, Davyskiba 19; Perry (L1); Massari 2, Pardo 2, Ikhbayri 3, Giraudo M. N.e. Tauletta, Bento, Federici (L2). All.: Alberto Giuliani.Note – Ricezione positiva: 42%; Attacco: 56%; Muri 6; Ace 11.Durata set: 27’, 27’, 31’, 29’. Durata totale: 114’.Coach Battocchio cambia le carte in tavola nel match di domenica contro la Gas Sales Bluenergy Piacenza, facendo girare centrali, schiacciatori e opposti sia per testare più assetti, sia per dare i giusti riposi. Un match a senso unico per i piacentini che si chiude con un meritatissimo 3-0

    Lo starting six di Cuneo nella finale contro Piacenza: Baranowicz palleggio, Feral opposto, Codarin e Copelli centro, Cattaneo e Zaytsev schiacciatori; Cavaccini (L). Coach Boninfante schiera: Porro P. palleggio, Bovolenta opposto, Simon e Comparoni al centro, Bergmann e Gutierrez schiacciatori; Pace (L). 

    A termine della partita con Piacenza queste le considerazioni di coach Matteo Battocchio: “Dovremo essere bravi a tirar fuori quelle cose che ci servono per saper giocare meglio queste gare quando non giriamo e per saper rientrare e riuscire a stare in gara quando non giriamo. Saremo bravi se riusciremo a tirar fuori degli spunti di attitudine del modo di stare in campo da questa gara, dando il giusto merito al nostro avversario che ha fatto un’ottima partita, però  certamente non siamo riusciti a ripetere la gara di ieri“.

    Gas Sales Bluenergy Piacenza 3MA Acqua S.Bernardo Cuneo 0(25-22, 25-19, 25-20)MA Acqua S.Bernardo Cuneo: Baranowicz 1, Feral 5, Codarin 2, Copelli 5, Zaytsev 4, Cattaneo 1; Cavaccini (K) (L1); Stefanović 5, Sedlacek 2, Oberto, Bonomi, Sala 6. N.e. Giraudo F., Colasanti (L2). All.: Matteo BattocchioNote – Ricezione positiva: 30%; Attacco: 34%; Muri 5; Ace 2.Gas Sales Bluenergy Piacenza: Porro P., Bovolenta 10, Simon 3, Comparoni 5, Bergmann 4, Gutierrez 13; Pace (L1); Seddik 8, Leon 2, Travica 1, Andringa 5. N.e. Loreti (L2). All.: Dante Boninfante.Note – Ricezione positiva: 53%; Attacco: 52%; Muri 9; Ace 4.Durata set: 25’, 24’, 31’. Durata totale: 80’.

    (fonte: Cuneo Volley) LEGGI TUTTO

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    Alessandro Benetton: «La Ferrari, gli anni d’oro di Schumi e quella battuta dell’Avvocato…»

    La presenza di Alessandro Benetton è stata l’occasione – ieri a Race Anatomy su Sky – per ricordare che, dal 28 novembre, andrà in onda su Sky e NOW il documentario “Benetton Formula”: il racconto della blasonata scuderia italiana che innovò il mondo della Formula 1, un mix di ricordi ed emozioni che ritorneranno in occasione del trentennale delle storiche vittorie mondiali. Ideato dall’emergente casa produttrice “Slimdogs”, il documentario ripercorre per la prima volta l’epopea sportiva del team Benetton in Formula 1 negli anni ’90. Un grande repertorio, in parte inedito, mostrerà scene in pista ad alta tensione, intuizioni rivoluzionarie e drammatici imprevisti, ricostruendo l’ascesa e le vittorie di un team su cui nessuno avrebbe scommesso. Tra le voci protagoniste di Benetton Formula: Flavio Briatore, Gerhard Berger, Ross Brown, Rory Byrne, Bernie Ecclestone e Ralf Schumacher.

    Che idea si è fatta di questa Ferrari, che anche quest’anno ha un progetto non vincente?

    «Ci sono dei momenti in cui non si riesce a raggiungere quella discontinuità che è necessaria per andare avanti e per migliorare. Gli orientali dicono che una pianta, quando smette di crescere, muore. Capita nelle aziende, capita nei progetti, che a un certo punto si fermi questa voglia di andare oltre e questo poi diventa molto difficile da gestire, perché c’è sempre qualcuno di emergente che può fare la differenza, come in qualche maniera facemmo noi di Benetton Formula».

    Se fosse lei a comandare a Maranello che cosa farebbe? Dove metterebbe le mani?

    «Domanda troppo difficile. Io, al di là della parentesi della Formula Uno, mi sono occupato sempre di un’attività in proprio e sono ritornato nel nostro gruppo di recente, proprio con la voglia di riportare questa discontinuità che per noi era un po’ un marchio di fabbrica. Ecco, penso che il galateo dica che vale sempre la pena non guardare nel piatto degli altri per cui non voglio azzardare ipotesi, soprattutto per il fatto che non ho vissuto questo mondo da vicino negli ultimi anni. Quello che posso dire è che la Ferrari tornò a vincere anche e soprattutto grazie a Michael Schumacher, cioè una persona che non era solo un grande pilota, ma era qualcuno che portava con sé un livello di energia e la capacità di contaminare gli altri con questa energia, fatta di determinazione, di precisione, di una volontà di dedicare completamente se stessi alla causa, che poi finì per essere contagiosa su un team che, ricordiamo, faceva fatica. Ecco, io penso che le aziende, durante i momenti di cambiamento, devono riuscire a identificare questi leader, capaci di fare la differenza con la loro energia contaminante. Non ne ho uno in mente per la Ferrari, però di sicuro penserei al fatto che le squadre vincenti partono quasi sempre da un fuoriclasse e dalla costruzione di tutto il team piuttosto che da una pianificazione ordinaria di tutte le attività».

    Cosa ricorda degli anni raccontati da “Benetton Formula”?

    «E’ stato un ciclo straordinario che riguarda un po’ la storia della nostra famiglia, raccontata attraverso la Formula 1, e che poi a un certo punto è caduta anche per noi in una zona di comfort. Ci siamo dimenticati che il cambiamento, la discontinuità, fossero parte del nostro DNA. Sono stati degli anni straordinari, abbiamo introdotto il lifestyle nella Formula Uno, sono stati anni in cui è cambiata profondamente la sicurezza. Basta pensare a Imola ‘94. La tecnologia oggi è molto più sofisticata, il mondo della comunicazione, più ampio. Rimane però sempre questa grande voglia di vincere da parte dei piloti, come punto centrale. Guardo sempre con simpatia la Formula 1, guardo alla Red Bull e mi viene in mente la Benetton di quegli anni».

    Ci fu la famosa battuta attribuita all’Avvocato Gianni Agnelli, non sappiamo se vera o inventata: la Ferrari all’epoca sempre perdeva e lui disse: “Ma com’è possibile che gente che fa dei pullover sia meglio di noi a fare delle macchine di Formula Uno?”

    «Penso che sia stata effettivamente detta. E’ il coraggio del cambiamento, che viene più facile quando non hai niente da perdere. Quando invece la tradizione, il nome, le sicurezze, i successi passati diventano una gabbia, lì cadi nella trappola. Ecco, partivamo con tante speranze e pochi punti fermi. Questo ci ha dato il coraggio di cambiare. Oggi voglio proprio riproporre questo ragionamento all’interno del nostro gruppo, come abbiamo fatto negli ultimi anni. Per ricordarci che anche quando pensi di aver trovato, come diceva uno scrittore, tutte le risposte, qualcuno ti cambia le domande». LEGGI TUTTO

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    Al Memorial Rolando Di Meo che Romeo Sorrento!

    La Romeo Sorrento con due vittorie per 2-1, su Napoli prima e Aversa poi, conquista il Memorial Rolando Di Meo!
    Nel ricordo del papà il presidente aversano Sergio Di Meo offre alla città un triangolare tra le tre migliori squadre che la Campania possa esprimere a livello pallavolistico (Virtus Avera, Romeo Sorrento e Gaia Napoli).
    Nel primo match la Virtus Aversa si impone 3-0 sulla Gaia Napoli.
    Segue il match tra Napoli e la Romeo Sorrento.
    Mister Nicola Esposito schiera Ferrato al palleggio, Brignach opposto, Patriarca e Gragnianiello al centro, Pol e Malavasi in banda, Russo libero.
    Mister Aniello Mosca risponde con Balestra/Ferri, Saccone/Lanciani, Darmois/Romano, Ardito.
    Primo set
    Subito il muro del giovane Gragnianiello (1-0), poi subito Malavasi con tre punti consecutivi regala il break a Sorrento (4-1). Ptriarca con due punti in attacco mantiene il distacco (7-3). Brignach porta a +5 la Romeo (11-6). Patriarca aumenta il divario (16-10) e Napoli è costretta al timeout. Russo regala al pubblico presente due fantastiche difese, chiude il break Brignach dalla seconda linea (17-10). Pol mantiene a distanza la Gaia (18-12). Brignach regala il set point con un block-out (24-16), chiude Patriarca (25-17).
    Secondo set
    Parte forte la Romeo (2-0) e timeout Napoli. Ci pensano prima Patriarca e poi malavasi a rimanere costante il vantaggio (4-2). Reazione di Napoli che passa avanti (4-5). Pol riportà in parità il set (5-5). Sul servizo di Patriarca prima Brignach porta avanti i suoi e poi due aces consecutivi di Patriarca costringono Napoli al timeout. Attacco di Pol (9-6), ed un altro ace quest avolta firmato da Ferrato (10-6). Brignach e Malavasi mantengono a distanza la Romeo (12-8, 14-10). Sempre Brignach (15-11) e poi il muro del duo Pol/Patriarca (16-11). Napoli si riporta in scia (18-16) e mister Nicola Esposito chiama il timeout. La squadra di mister Mosca impatta sul 18. Controbreak della Romeo che va a +4 con Malavasi e l’ace di Pol (22-18). Muro di Malavasi (24-20) e chiude ancora, come il primo set, Patriarca in attacco (25-21).
    Terzo set
    Break della Romeo con la pipe di Pol e l’ace di Gragnianiello (2-1). Si viaggia appaiati. Pol chiude col scambio lungo (6-6). Ferrato palleggia ad un mano per Gragnianiello (8-8). Patriarca porta avanti i suoi (10-9), timeout Napoli. Gragnianiello prova la fuga per la Romeo (14-12, 16-13). Patriarca in attacco (18-15). Si va sempre da Brignal per consolidare il distacco di tre punti (19-16, 20-17, 21-18). Timeout di Mister Mosca (21-19) che da la giusta carica ed indicazione ai suoi ragazzi (21-21), anche mister Esposito chiama la sospensione. Brignach porta ancora avanti i suoi (22-21). Napoli passa avanti (22-23) e altro timeout per Sorrento. Napoli si conquista il primo set point (22-24) annullalto dal muro di Gragnianiello (23-24). Si aggiudica il set la squadra del presidente Matano (23-25).
    Patriarca chiude il match da top scorer 12/14 in attacco, 1 muro e 2 aces; Brignach 12 punti e Malavasi 10 punti.
    L’ultima sfida vede la Romeo Sorrento affrontare la Virtus Aversa, la squadra vicente si aggiudicherà il Memorial Di Meo.
    Mister Nicola Esposito schiera Tulone al palleggio, Baldi opposto, Patriarca e Fortes al centro, Parraguirre e Pol in banda, Russo libero.
    Mister Tomasello risponde con una squadra sarà protagonista in questa serie A2: Garnica/Motzo, Mattei/Volpato, Tallone/Tiozzo, Raffa.
    Primo set
    E’ di Baldi il primo punto del match (1-0). Primo punto di Parraguirre in Campania (4-3). Si viaggia in parità. Due punti di Baldi (7-6, 8-7). Aversa passa avanti ma Fortes risponde (9-9). Break aversano (11-14) e timeout per Mister Nicola Esposito. Baldi, due volte Pol e Fortes ci provano ma il gap resta costante (15-18). Ma il break arriva con l’attacco di Parraguirre (16-19), il muro di Patriarca (17-19) e l’attacco di Baldi (18-19). Sempre Patriarca spinge i suoi (19-20). Ma arriva il break aversano (21-23) e ferma tutto col timeout Mister Nicola Esposito. Palla set per i casertani (21-24), annullata da Fortes (22-24). Pol va dalla linea dei nove premi e spara un missile per l’ace del 23-24, timeout Aversa. Pol si riporta al servizio e regala la parità con un altro ace (24-24). Baldi con l’attacco conquista il primo set point (25-24). I ragazzi di Tomasello prima impatta e poi sorpassano (25-26). Fortes annulla il set point (26-26). Patriarca regala ai suoi tifosi un bel muro (27-26). Patriarca ancora in attacco (28-27). Chiude Parraguirre un bellissimo set (29-27).
    Secondo set
    Patriarca mette a segno subito il punto (1-0). Ma arriva subito il break degli aversani (1-4) e timeout per mister Esposito. Pol prova a far salire i suoi con due attacchi, in pipe prima e da posto 4 poi (3-5). Altro break per la squadra del presidente Di Meo (3-8) e altro timeout per mister Esposito. I ragazzi biancoverdi ci provano ma Aversa prende il largo (10-20). Prima Pol e poi Parraguirre (12-20). Chiude il set Aversa 16-25.
    Terzo set
    Break Virtus 1-2, rispondono Baldi e Parraguirre (3-2). Si viaggia appaiati fino all’attacco di Pol (7-7). Break per i padroni di casa e timeout per mister Nicola Esposito (7-10). Con Fortes i biancoverdi si riportano in scia (10-11), timeout per mister Tomasello. Altro break per gli aversani ed altro timeout per Sorrento (12-15). Fortes in attacco per il 14-16. Bellissimo palleggio ad una mano di Tulone per Baldi (15-17). Petkov mette a segno il suo primo punto in Italia (16-18). Baldi continua il suo turno al servizio sprando due ace (18-18). Due punti consecutivi per Parraguirre, il secondo in pipe (20-20). Sorrento si porta avanti con l’attacco di Pol e l’ace di Brignach (22-21). Ancora Pol e timeout per Aversa (23-22). Parraguirre manda al match point Sorrento (24-22). Aversa li annulla entrambi (24-24). E’ sempre Parraguirre per altri due match point (25-24, 27-26). Baldi mette a segno il 28-27. Chiude il match un bellisimo muro 1 vs 1 di Fortes al centro (29-27).
    Mvp meritato per Davide Russo che l’ttima prestazione sia in ricezione che in difesa.
    Best scorer in casa Folgore Baldi con 15 punti, seguito dai 12 punti di Parraguirre e i 10 punti di Pol.
    Gran bella pallavolo vista al Palajacazzi da parte delle tre squadre campane che lascia ben sperare per la stagione della pallavolo campana. LEGGI TUTTO

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    Challenge di Veracruz, Cottafava e Dal Corso chiudono giù dal podio

    Si chiude ai piedi del podio, con un quarto posto, il sesto torneo Challenge stagionale del Beach Pro Tour 2025 di Veracruz (Messico) per Samuele Cottafava e Gianluca Dal Corso.Gli azzurri del DT Paolo Nicolai, infatti, dopo aver centrato l’accesso in semifinale, nella serata di domenica 5 ottobre si sono arresi prima agli statunitensi Evans/Budinger per 2-1 (14-21, 21-14, 15-11) (QUI gli highlights) e, successivamente, nella finale 3°-4° posto, agli svizzeri Haussener/Friedli per 2-0 (23-21, 21-17) (QUI gli highlights). Le altre due coppie azzurre in gara, quelle formate da Enrico Rossi e Marco Viscovich e da Alex Ranghieri e Manuel Alfieri, hanno entrambe chiuso il torneo al diciassettesimo posto.

    (fonte: FIPAV) LEGGI TUTTO

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    Racaniello: «Spunti positivi, il gruppo cresce con entusiasmo»

    Al termine dell’allenamento congiunto, l’assistant coach Francesco Racaniello ha tracciato il bilancio della prestazione: «Ci sono diversi spunti positivi — ha dichiarato — e questo test ci conferma che stiamo lavorando bene. Alcune situazioni su cui abbiamo insistito molto in settimana si sono viste in campo, segno che la squadra sta assimilando le indicazioni. È un percorso in continuo crescendo: mercoledì affronteremo l’Aurispa Lecce e sarà un’altra occasione per verificare i progressi fatti e continuare a migliorare».
    Racaniello ha poi sottolineato l’importanza della crescita del gruppo, composto da diversi volti nuovi: «È una squadra per molti elementi nuova, quindi ci sono tante situazioni da valutare. Ma il gruppo sta crescendo bene: è formato da ragazzi che vogliono raggiungere un obiettivo comune. Al di là dell’aspetto tecnico-tattico, è una squadra che lavora con impegno, si diverte e sta bene insieme. Prima di tutto, è un gruppo vero».
    La gara contro il Campobasso ha rappresentato anche la prima uscita stagionale al PalaCapurso, con il calore della Gradinata 3M sempre protagonista sugli spalti: «Sono spettacolari – ha concluso Racaniello – fondamentali e parte integrante della squadra. Nei momenti difficili riescono sempre a darci la carica giusta per portare a termine il risultato. Personalmente mi gasano parecchio: rappresentano un valore aggiunto per tutti noi e per Gioia del Colle». LEGGI TUTTO