Un quarto posto che porta con sé più riflessioni del previsto. Si può riassumere così una posizione in classifica che specchia quasi alla perfezione l’annata di casa McLaren. Seppur le note incoraggianti ricavate da questa stagione non siano poche, i punti più negativi su cui riflettere non mancano. Mettendo da parte ogni valutazione infatti, il confronto con la posizione in classifica di dodici mesi fa vede un bilancio in rosso. L’ago della bilancia è stata la frazione conclusiva del campionato in cui è mancata la zampata decisiva.
Nella prima parte di stagione, come tutti ricorderemo, ogni qualvolta che si ponevano sul tavolo delle discussioni, i temi relativi alla lotta per il terzo posto nei costruttori, emergeva un testa a testa che non prefigurava chiari scenari. Ciò era confermato dal fatto che alla vigilia di ogni tappa, si osservavano dettagli come le caratteristiche dei tracciati, per stilare un pronostico. Solo così era possibile valutare quale delle due monoposto fra Ferrari e McLaren, si sposasse al meglio con il circuito in questione.
Nella prima tripletta post vacanze è poi arrivato quello che poteva sembrare il sigillo decisivo. La doppietta di Monza, peraltro l’unica da parte di un team in questa stagione, aveva tutta la faccia di un colpo basso per la Ferrari nell’ottica della classifica finale. La smargiassata inflitta al Cavallino invece, si è dissolta in una serie di risultati di poca brillantezza che si sono susseguiti quasi fino al termine della stagione.
Togliendo la gara di Sochi, dove i papaya boys avevano sfiorato il bis con Lando Norris, dalla Turchia in poi il confronto con la rossa in termini di punti è parecchio severo. 41 lunghezze ottenute dalla McLaren, contro le 107 della Ferrari. L’interrogativo più importante è da relegare quindi a quanto il team di Woking abbia spostato il focus sul 2022 e quanto effettivamente possa aver subito quello che in altre occasioni verrebbe identificato come un calo di concentrazione. Quel che è certo però, è che con le migliorie tecniche apportate dalla Ferrari nell’ultimo terzo di stagione, la zampata finale è stata rossa.
Stagione di crescita per Norris
Seppur il celebre detto reciti “con i se e con i ma la storia non si fa”, a conti fatti la scelta degli ultimi chilometri di Sochi ha tolto dalle mani di Lando Norris, una classifica finale che sarebbe potuta essere più dolce. Però, quello che è da considerare come un peccato di gioventù, non cancella di certo quanto di buono l’inglese ha mostrato nella sua terza stagione in McLaren.
Ha espresso al meglio il potenziale della MCL35M, sfoggiando prestazioni che talvolta sono andate al di sopra di ogni aspettativa, soprattutto in qualifica. Diverse volte ha rimestato le carte del fronte griglia, sprigionando tutte le sue doti sul giro secco. Non è quindi una casualità che l’inglese chiuda il 2021 con la prima pole position aggiunta al proprio palmarès. Non sono da dimenticare poi i quattro podi stagionali che testimoniano il suo miglioramento anche sul fronte del ritmo gara. Infatti l’inglese è cresciuto anche in termini di gestione gomme.
Ricciardo e il riscatto di Monza
Il fatto che in Formula 1 l’adattamento con una monoposto rivesta un ruolo fondamentale, è dimostrato dal campionato di Daniel Ricciardo. La sua stagione era cominciata su una vettura completamente diversa da quella a cui era abituato all’ex Renault. La ricerca dello stile di guida perfetto per la nuova macchina, ha portato con sé una lunga striscia di risultati che avevano quasi spento il suo sorriso, quasi.
Il rientro dalla sosta di metà campionato ha sancito anche la fine del suo periodo di apprendistato. Il weekend di Monza difficilmente passerà inosservato quando fra qualche anno andrà a ripercorrere le gesta migliori della sua carriera motoristica. Quella ottenuta nell’autodromo brianzolo non è soltanto una vittoria, bensì un successo che ricalca tutti i canoni delle storie a lieto fine. E visto che il periodo lo concede, il suo team radio dopo il GP d’Italia, non può che essere una motivazione in più per chi desidera di tornare al top della serenità. “Non me ne sono mai andato. Mi sono soltanto spostato da parte per un po’”.
Fonte: https://www.circusf1.com/2021/12/f1-2021-per-mclaren-un-bilancio-stagionale-dalla-doppia-faccia.php