Il direttore degli Australian Open Craig Tiley ha risposto in modo secco alle critiche giunte negli ultimi giorni da alcuni importanti media internazionali sull’opportunità di spostare in avanti le date del primo torneo dello Slam per consentire ai giocatori un maggior riposo prima della più lunga trasferta della stagione. Secondo Tiley è vero che si gioca molto, ma l’Australian Open è uno dei massimi eventi dell’anno e quindi il problema non è certo il “suo” torneo.
“Ho letto questa proposta. Penso che sia assolutamente ridicola, un’affermazione bizzarra”, afferma Tiley senza mezzi termini. “Se parli con ogni giocatore, ti dirà che questa è la stagione. Inizia a gennaio. Inizia qui in Australia”.
Continua Tiley, respingendo anche le critiche di chi pensa che i tanti infortuni già capitati a grandi giocatori (vedi Alcaraz) non sono dipesi dalla off-season troppo corta. “Lo sport ha bisogno di riunirsi e guardarsi dentro fino in fondo. L’anno finisce con la Coppa Davis, troppo in ritardo tra gli uomini e tutto sommato non così tardi tra le donne. È vero, penso anch’io che sia una stagione lunga, ne parliamo da molto tempo. Ma Australia significa tennis in estate, l’Australia ha trovato una giusta collocazione come inizio della stagione a gennaio e questo evento è, dal punto di vista dei giocatori, uno dei loro posti preferiti dove giocare. Il problema non è la nostra data, è altrove”.
Per il factotum del tennis “down under”, quello della difficoltà di acclimatarsi alle condizioni australiane è un falso problema, solo un pretesto, visto che i giocatori hanno il tempo sufficiente per prepararsi e adattarsi. “I tennisti anni fa arrivavano pochi giorni prima del torneo e non si lamentavano affatto. Adesso arrivano qui abbastanza prima dello Slam, hanno la possibilità di giocare alcuni tornei prima degli Australian Open, tanto che ci sono molti tennisti che arrivano presto e restano qua per sei o sette settimane, quindi la preparazione per l’estate australiana è molto normalizzata” continua Tiley. “I giocatori sanno cosa devono fare. De Minaur dice che la stagione deve essere rivista? Ha ragione, non è un segreto che l’anno sia molto lungo. Giochi tornei durante tutto l’anno, finisci piuttosto tardi. Dipende dal tuo programma e da quel che scegli di fare. Se ci fosse un po’ più di tempo per staccare alla fine dell’anno, sono sicuro che a molti giocatori piacerebbe. Ma allo stesso tempo, ci siamo abituati e alla fine anche loro scelgono di giocare molto”.
Non è un mistero che gli Slam siano il cuore dell’anno tennistico, per valore sportivo e per montepremi. Nessun tennista è disposto a rinunciarci, quindi il pensiero di Tiley può essere assolutamente condivisibile. Per cercare di risolvere l’annoso problema del calendario troppo lungo è necessaria un’azione concreta tra ATP e ITF sulla collocazione degli eventi di fine anno, Coppa Davis e Finals in primis. Tuttavia, è corretto sottolineare che alla fine moltissimi giocatori accettano di giocare anche a dicembre ricchissime esibizioni, accorciando ancor più il riposo.