Portando lo stesso nome del padre e con il numero 55 visibile su casco e macchina, Carlos Sainz Jr. è presente nel Circus da ben sette anni. Avendo come esempio un campione di rally e Dakar, l’avvicinamento al mondo delle quattro ruote era inevitabile, e dopo aver fatto esperienza nelle serie minori, nel 2015 entra a fare parte della faglia della Toro Rosso, per passare successivamente alla Renault, poi alla McLaren ed infine alla Ferrari dove fa squadra con Charles Leclerc.
Da bambino aveva come riferimento anche Fernando Alonso, con il quale oggi condivide la griglia di partenza.
A sole quattro gare dalla fine di questo campionato che ha già coronato Max Verstappen campione del mondo per la seconda volta, si trova quinto nel mondiale piloti. Questi due anni nella scuderia di Maranello non sono stati una passeggiata per lo spagnolo che continua a dare tutto se stesso per garantire al proprio team dei piazzamenti soddisfacenti. Ma cosa gli sta succedendo effettivamente?
Nelle sue precedenti stagioni, Carlos era caratterizzato da una certa costanza nei risultati. Ma dal passaggio alla Scuderia Rossa qualcosa sembrerebbe cambiata. Nella prima parte di questo mondiale, quasi ad ogni gara, si trovava a commettere almeno uno sbaglio. Si potrebbe quasi dire che non sia riuscito a capire a fondo la sua monoposto, a differenza del compagno di squadra. Charles spinge oltre il limite, mentre Carlos sembra volerlo solo raggiungere. E la differenza si vede: più chiedi alla macchina e più i risultati non tardano ad arrivare. Se invece ci si limita a fare semplicemente ciò che la macchina vuole che tu faccia, le conseguenze sono ben diverse.
Con delle monoposto più competitive e sempre più vicine tra loro in termini di prestazioni, il gioco di squadra è fondamentale, e la Red Bull lo sa bene: lì dove c’è qualche carenza da parte di Max, Checo è subito pronto a difendere e a sopperire alle mancanze del compagno. Ecco dov’è la differenza. L’anno scorso Sainz ha chiuso il mondiale con più punti del monegasco, mentre quest’anno non è riuscito a stare così vicino al suo compagno.
Vuole portare il titolo alla Ferrari, così come tutta la Scuderia di Maranello, ma per far sì che questo accada nel 2023 deve trovare velocemente quel feeling con la vettura che quest’anno è tardato ad arrivare. L’aiuto e il supporto del team sono fondamentali così come la voglia di imparare dai propri rivali. Dopo papà Carlos Sainz e l’idolo Fernando Alonso, ora è il momento di prendere come esempio anche la sua ex famiglia Red Bull.
Fonte: https://www.circusf1.com/2022/10/f1-per-carlos-sainz-ora-e-tempo-di-superare-i-limiti-della-macchina.php