ROMA – La Formula 1 si prepara a vivere una stagione nella quale molte cose sono destinate a cambiare. Il budget cap andrà a limitare i finanziamenti alle scuderie, le gomme da 18 pollici assicureranno più grip – ma al contempo peseranno sulle monoposto -, la nuova aerodinamica favorirà i sorpassi e ci saranno delle nuove power unit. Non cambierà invece il numero dei team coinvolti nella lotta al Mondiale, che saranno sempre 10. C’è però chi vorrebbe un aumento dei partecipanti nel Circus, come Zak Brown, CEO della McLaren, che a “racingnews365.com” ha detto: “Dieci team vanno bene, ma vorrei che ce ne fossero 11 o 12. La torta da divivere sarebbe più grande“.
Le parole di Brown
L’inserimento nel campionato di altre scuderie è uno scenario già ipotizzato dallo stesso presidente della Formula 1, Stefano Domenicali. Tuttavia, per un team che vorrebbe eventualmente iscriversi al Mondiale c’è una tassa sostanziosa da versare alla FIA, che ammonta a 200 milioni di dollari. “A quel punto – immagina Brown – la tassa d’iscrizione verrebbe condivisa con le altre squadre. Sul lungo periodo è una strategia dannosa, ma nel breve le nuove scuderie avrebbero una compensazione finché non saranno competitive. Sarebbe una cosa che aiuterebbe la crescita del nostro sport“. Corrono voci su un possibile ingresso in Formula 1 di due colossi dell’automotive, ossia Audi o Porsche. Resta da capire se le due aziende sono disposte a correre questo rischio, soprattutto in termini finanziari.