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F1 2022, the last dance: benvenuti ad Abu Dhabi!

Sul circuito di Yas Marina va in scena il capitolo finale della stagione 2022.

Dopo 21 Gran Premi in 19 paesi diversi in giro per il mondo, il weekend prossimo metterà la parola fine ad un campionato molto intenso, ricco di battaglie in pista e con un unico grande padrone. Come ormai da recente tradizione, l’ultimo semaforo verde stagionale si accende ad Abu Dhabi, sul tracciato di Yas Marina. E se la scorsa gara di San Paolo ha segnato il ritorno alla vittoria della Mercedes e ha fatto riaffiorare vecchie ruggini in casa Red Bull, ci sono tutti i presupposti e validi motivi per assistere ad un entusiasmante atto conclusivo prima della lunga sosta invernale.

Dal 2009, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, Abu Dhabi, ospita stabilmente un Gran Premio di F1. Situato sull’isola artificiale di Yas Island, il circuito di Abu Dhabi, progettato dal solito ingegnere tedesco Hermann Tilke, non è l’unica attrazione presente sull’isola. Infatti, proprio qui ha luogo il parco divertimenti a tema Ferrari più grande al mondo, il Ferrari World Abu Dhabi per l’appunto, che dispone di un simulatore professionale, diverse montagne russe, tra cui “Formula Rossa” la cui velocità può raggiungere i 240 km/h in meno di cinque secondi, svariati giochi d’intrattenimento che coinvolgono sia i più grandi sia i più piccolini e molto, molto altro. Non solo, Yas Island gode persino di un gigantesco parco acquatico e di un ulteriore parco divertimenti, il Warner Bros World Abu Dhabi, che trascina il pubblico nel mondo d’azione e d’avventura dei cartoni animati e del cinema. Immancabili sono anche i numerosi hotel di lusso, come il cinque stelle che si affaccia direttamente sulla pista e da cui si può avere una vista mozzafiato dell’intera marina. Tutto ciò contribuisce a rendere questa piccola isola nel cuore di Abu Dhabi la sede più moderna e spettacolare per chiudere in bellezza la stagione di Formula 1.

Nonostante le critiche ricevute per via di un layout che non faciliterebbe i sorpassi in gara e rovinerebbe lo show della competizione, nel corso delle sue tredici edizioni il GP di Abu Dhabi ha avuto modo di regalare sfide accese, piacevoli sorprese e straordinarie feste. Poche emozioni e un tremendo dispiacere rimangono nella mente dei tifosi della Ferrari, che qui non è ancora mai salita sul gradino del podio. Nel 2010, Alonso, leader del mondiale alla guida della Rossa, si presenta all’ultimo GP dell’anno ad Abu Dhabi forte del suo vantaggio sui rivali della Red Bull, Mark Webber e Sebastian Vettel. La gara però stravolge ogni minimo pronostico. Dopo una safety car iniziale e le soste ai box, il ferrarista si ritrova incredibilmente alle spalle del russo Petrov della Renault, senza mai riuscire a superarlo. Alonso taglierà il traguardo in settima posizione, mentre Vettel vincerà la gara, bissando il successo della prima edizione di Abu Dhabi e conquistando il suo primo titolo mondiale.

Inimmaginabile anche quanto accaduto durante la gara del 2012. Hamilton, partito dalla pole position, sembrava in totale controllo della prima posizione, fino al momento in cui è stato costretto al ritiro per via di un problema alla pressione del carburante. Kimi Raikkonen, a bordo della Lotus e al rientro in F1 dopo due anni di assenza, è così in testa alla gara, davanti ad Alonso. A pochi giri dal termine, il finlandese si apre via radio pronunciando una delle sue frasi più celebri: “Leave me alone, I know what I am doing”, cioè lasciatemi da solo (riferito ai continui avvisi da parte del suo muretto box), so quello che faccio. Raikkonen porta a casa la vittoria e aggiunge così un ulteriore capitolo alla sua straordinaria carriera in F1.

Gioie e dolori accompagnano invece Lewis Hamilton. Nonostante sia il pilota più vincente ad Abu Dhabi con cinque successi, l’ultimo ottenuto nel 2019, il tracciato di Yas Marina è il luogo dove ha perso due campionati mondiali. Nel 2016, è il suo compagno di squadra, Nico Rosberg, a celebrare qui il suo unico titolo, che in questo modo si è preso la rivincita personale proprio sull’inglese, il quale, infatti, aveva ottenuto il suo primo mondiale con la Mercedes nel 2014 davanti al tedesco proprio ad Abu Dhabi. Ma tutto ciò è nulla in confronto a quello che è successo qui la passata stagione. Hamilton contro Verstappen. In palio il titolo del mondo. Alla vigilia dell’ultimo weekend dell’anno, i due si trovano in vetta alla classifica piloti a pari merito, dopo un intero campionato combattuto punto su punto e ruota a ruota. Scattato dalla seconda posizione in griglia, Hamilton diventa ben presto leader della corsa, gestendo il suo vantaggio e portandosi dietro l’olandese della Red Bull. A cinque giri dal termine, ecco il clamoroso colpo di scena. Il pilota della Williams, Latifi, va a sbattere contro le barriere, provocando l’ingresso in pista della safety car. Nel caos generale, Verstappen entra ai box per il cambio pneumatici, mentre in casa Mercedes optano per restare fuori e sperano nella fine della gara sotto regime di bandiera gialla o per la sospensione del GP. L’epilogo, però, è completamente diverso dai piani del team di Hamilton. La direzione di gara, infatti, decide di regalare un finale mai visto in precedenza; concede ai piloti un ultimo giro che, per i due contendenti al titolo, vale il mondiale. Verstappen, con gomme più fresche e prestazionali, fulmina l’inglese in curva cinque, vincendo il GP e laureandosi campione del mondo per la prima volta in carriera. Seguiranno una serie di reclami, appelli e proteste che però non cambiano le sorti del campionato, rimasto invariato anche dopo la recente questione sul Budget Cup.

Chissà quanti pensieri avvolgono la mente del sette volte campione del mondo alla vigilia di un nuovo weekend ad Abu Dhabi, il primo dopo la turbolenta gara del 12 dicembre scorso. La voglia di conquistare il primo successo stagionale proprio qui è tanta; la Mercedes vista in Brasile sembra avere ritrovato lo smalto dei tempi migliori e Hamilton, dal canto suo, vuole riprendersi quella vittoria che per tanti gli è stata “rubata” la passata edizione, lanciando la sfida al 2023. E come non citare il suo compagno di squadra, George Russell, che si presenta qui fresco del weekend perfetto di San Paolo, sancito con il primo trionfo in F1 che ha messo fine a una striscia di dieci vittorie consecutive Red Bull. Russell proverà a chiudere la stagione, la prima alla guida della Freccia d’Argento, davanti ad Hamilton e a salutare il 2022 con un’altro trionfo, poco determinante in chiave classifica, ma fondamentale per il morale in vista della stagione prossima. Discorso simile si potrebbe fare anche per Ferrari, a caccia di quel successo che manca ormai da oltre quattro mesi, e al centro di recenti rumour di mercato che vedono Mattia Binotto lontano dalle vesti di Team Principal per la prossima stagione. In pista, invece, Leclerc dovrà battagliare con Sergio Perez per aggiudicarsi il secondo posto nel mondiale piloti, mentre Sainz vorrà proseguire il suo buon momento di forma.

Nervi tesi in casa Red Bull dopo quanto successo in Brasile. Verstappen ha ignorato l’ordine di scuderia con il quale gli veniva chiesto di invertire la posizione con Perez, innescando così una serie di accuse reciproche. Il due volte campione del mondo recrimina un comportamento non corretto da parte del messicano in alcune misteriose occasioni ( qualcuno azzarda che i rapporti fra i due si siano incrinati dopo la qualifica di Montecarlo, dove Perez ha provocato una bandiera rossa che di fatto ha negato all’olandese di terminare il suo giro). Insinuazioni o triste realtà, ciò che è certo è che non è tutto rose e fiori in casa Red Bull, con il weekend di Abu Dhabi che potrebbe ricucire i legami o, addirittura, creare una profonda spaccatura molto pericolosa in ottica 2023. Non solo. L’incantevole tramonto sul golfo Persico accompagnerà l’ultima gara in F1 di Daniel Ricciardo e Sebastian Vettel. Ex compagni ai tempi della Red Bull, per i due, infatti, è tempo dei saluti. Il quattro volte campione del mondo, Vettel, ha da tempo annunciato il ritiro al termine di questa stagione, mentre l’australiano è rimasto senza un sedile per il prossimo campionato, ma con la concreta possibilità di diventare il pilota di riserva di un team prima di un eventuale ritorno in griglia negli anni futuri. Last dance anche per Alonso e Gasly, che dal 2023 vestiranno colori diversi.

I motori si stanno per accendere per l’ultima volta dell’anno. Lo spettacolo della F1 si prepara per il gran finale. Appuntamento imperdibile con il Gran Premio di Abu Dhabi alle 14 di domenica 20 novembre (ora italiana).

Scritto da: Luca Santinato

Fonte: https://www.circusf1.com/2022/11/f1-2022-the-last-dance-benvenuti-ad-abu-dhabi.php


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