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Ferrero su Alcaraz: “Non abbiamo fretta, ma ci divertiremo molto”

Carlos Alcaraz ha avuto sul mondo del tennis un impatto dirompente. In pochi mesi il 18enne iberico è passato da promessa a realtà del circuito. Il suo mix di potenza, profondità di palla, intensità, “cattiveria agonistica” l’ha reso già un tennista forte, potenzialmente fortissimo. Stasera si giocherà il titolo 2021 delle NextGen Finals a Milano. Nei giorni del torneo, l’ATP ha parlato col suo coach, l’ex n.1 al mondo Juan Carlos Ferrero. Riportiamo alcuni passaggi del suo pensiero, molto interessante sul presente e futuro del suo giovane pupillo.

Qualche giorno fa Carlos ha affermato: “Ho superato le mie aspettative quest’anno”. Ha superato le tue?
Sì, mi aspetto che oggi potesse essere in classifica intorno al numero 50. In termini si posizione nel ranking, ha superato le mie aspettative. Potremmo anche sottolineare che ha giocato contro alcuni dei migliori giocatori al mondo ed è stato in grado di competere al loro livello – e persino di batterli, come è stato il caso di Tsitsipas e Berrettini, anche Sinner, che è un altro dei i giovani più promettenti. È vero che ha superato quelle aspettative e ha dimostrato che il suo gioco raggiunge dei picchi altissimi che ora deve cercare di mantenere, in modo che possa giocare così bene costantemente. Carlos continuerà a salire. In questo momento, è un po’ come Son Goku [da Dragonball Z], quando ha iniziato a trasformarsi e poi ha perso potere. È un piccolo scherzo che porto avanti insieme a lui. Ma è vero che riesce a toccare dei picchi così alti perché è un giocatore molto dinamico che può fare molte cose in campo e su qualsiasi superficie.

Molti dei suoi coetanei dicono che è “maturo” per la sua età. Che cos’è la maturità?
Saper riconoscere cosa sta succedendo in campo, sapere quando stai facendo le cose bene o male. Spesso i giocatori si ossessionano in un aspetto specifico e non si rendono conto cosa stanno sbagliando e perché. Carlos ha iniziato a rendersi conto sempre più velocemente di cosa stava sbagliando, e su cosa di deve concentrare, soprattutto a livello mentale.
Fin da piccolo è stato un giocatore incostante: potrebbe giocare molto bene, ma poi finisce per giocare male. Gli succede ancora talvolta, ma ora è diventato assai più stabile. Diamo particolarmente importanza a lavorare in modo continuo e intenso sul lato mentale. È una cosa che gli ho sempre detto in questi tre anni, che era molto importante progredire poco a poco. Ha anche incrementato il suo lavoro con la sua psicologa Isabel Balaguer. Lei è perfettamente consapevole che quest’aspetto è il più importante, perché in termini di forma fisica e tennis, i suoi progressi sono stati incredibilmente veloci in questa fase.
Penso che l’aspetto più importante nell’attuale fase della sua crescita sia maturare a livello mentale per diventare sempre più forte e riuscire a gestire situazioni come quelle che ha già vissuto o quelle che sperimenterà in futuro.

Di cosa sei più orgoglioso quando pensi a Carlos?
È molto fedele alle persone che ama. Le persone che lavorano con lui lo riconoscono davvero, per quello che è ora e non per quello che diventerà. Apprezzo davvero il fatto che è un bravo ragazzo. Abbiamo avuto un buon feeling fin dall’inizio della nostra collaborazione. Apprezzo molto che sia un rapporto sereno, semplice, e che il lavoro quotidiano tra di noi sia facile. In definitiva, quando viaggi molto e passi tanto tempo insieme è indispensabile che ci sia un rapporto sereno. Apprezzo molto la sua lealtà e fiducia.
Poi arriviamo alla domanda se sia o meno un gran lavoratore. Sono una persona molto severa quando si tratta di lavoro e gradualmente ha dovuto incorporare cose che non considerava e che gli ho detto essere estremamente importanti. All’inizio ha trovato difficoltà, ma poi ha capito che alla fine è uno stile di vita. Ha imparato gradualmente queste cose e gli va riconosciuto il merito, non era così all’inizio del nostro rapporto.

Qual è la singola cosa più importante che hai cercato di instillare in lui?
Umiltà e impegno costante. Penso che sia molto importante. Poi ci sono molti altri dettagli. Era una persona che, quando era stanco, abbassava troppo il suo livello di allenamento e sono sempre stato coerente nel dirgli che bisogna lavorare proprio quei momenti. L’importanza dell’intensità in campo… tante sono le piccole cose, ma sottolineo l’umiltà e l’essere un gran lavoratore in campo. È qualcosa che doveva assolutamente avere.

Sei stato numero 1 al mondo in passato. Ti ricordi com’eri alla sua età?
Siamo simili in quanto siamo entrambi molto emotivi in campo. Questo è positivo, perché significa che non perdi la tua identità o il tuo stile di gioco. Se sei veramente bravo, riesci a tenere il focus nei momenti difficili, nelle partite dure, nei momenti di tensione. Un giocatore con carattere spingerà sempre in avanti. Un giocatore che si sottrae a queste situazioni non riuscirà a vincere grandi tornei. Sotto questo aspetto è molto bravo.
Fare confronti è difficile. Un’altra cosa di Carlos è che vuole sempre migliorare. Questo è molto importante. Gli ho parlato molto del desiderio di essere migliore ogni giorno. Non puoi allenarti per il gusto di farlo, è una perdita di tempo. Devi fare un allenamento di qualità, sapere cosa allenare, devi sapere cosa deve migliorare, dove sono i tuoi punti deboli, in quali momenti devi migliorare e in quali momenti devi capire il gioco. Sta migliorando in tutti questi aspetti.
In alcuni tornei abbiamo scherzato, ‘Ora devi dirmi cosa stai facendo di sbagliato in questa partita’ per spiegarmi esattamente cosa avrebbe dovuto fare di diverso scambiandoci il ruolo. Potrebbe sembrare bizzarro, ma invece lo aiuta davvero molto.

È bravo in quelle analisi degli errori?
Si, parliamo di quello che è successo. Non tanto sulle statistiche, o su cosa avrebbe dovuto fare, parliamo degli aspetti mentali in campo più che della tattica. È aperto su questi aspetti, vuole migliorare costantemente questa è la cosa più importante.


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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