Se in Russia ed in Turchia le incognite del weekend erano state relegate alle condizioni meteorologiche che avevano favorito o meno l’andamento di una squadra nel corso dei tre giorni, ad Austin è stato il fattore campo a condizionare non poco il percorso. Dopo due anni dall’ultima volta che si era corso al Circuito delle Americhe, la ricerca del set up ottimale non si è rivelata una fase semplice. Il manto stradale che verrà rivisto in vista del 2022 non ha certamente dato un contributo positivo. A centro gruppo si è vista una McLaren buona ma che non ha visto miglioramenti nel fine settimana, spicca invece la debacle dell’Alpine.
Il team di Zak Brown aveva debuttato al venerdì con grande fiducia in vista delle sessioni successive. Le prime impressioni erano state buone, lasciando presagire una continuità nelle giornate in pista successive. Il confronto con Ferrari per la conquista della terza piazza nei costruttori, si è acceso nella giornata di Sabato, coincidendo proprio con il miglioramento della rossa. In qualifica infatti la McLaren ha subito il doppio colpo da parte dei diretti avversari. Le incognite alla vigilia della gara erano non poche, dovute soprattutto alla gestione degli pneumatici, punto focale su cui si è concentrato maggiormente il lavoro dei piloti in macchina. Il passo gara mostrato ad inizio weekend sembrava essere dalla parte del team inglese che aveva stupito per la costanza nei tempi. Alla domenica però, non si è rivelato abbastanza per sostenere quello di una Ferrari che ha ribaltato la situazione, come confermato anche da Daniel Ricciardo, che si è comunque detto molto soddisfatto del suo riscontro finale. L’australiano infatti dopo i fantasmi della Turchia, ha confermato la sua ritrovata forma con una gara consistente sin dai primi chilometri, guadagnando la posizione su Carlos Sainz nel primo giro. Lando Norris invece non è riuscito a sovrastare le fatiche dovute al comportamento delle gomme, rivelando come questo sia stato il fattore penalizzante della sua gara.
Tanta fatica. Proprio quest’ultima è stata la parola ricorrente all’interno del box Alpine nel weekend a stelle e strisce. Dei segnali negativi erano arrivati già alle peripezie della qualifica, quando nel Q1 il rischio di vedere una o due monoposto fuori dai giochi, era stato di ampia postata. Nella fase successiva, nemmeno il tentativo di una scia tirata dal penalizzato Fernando Alonso in favore del compagno di squadra, ha permesso il passaggio in Q3 ad Esteban Ocon. Una gara che si è conclusa con nessuna delle due monoposto alla bandiera a scacchi, completa il quadro di un fine settimana da dimenticare. La causa dei due ritiri va relegata in entrambi i casi a danni strutturali delle ali posteriori, che hanno evidentemente sofferto parecchio i passaggi continuativi sui bump del Cota. È un mix di disappunto e delusione quello vissuto da Fernando Alonso, a valle di un GP in cui ha mostrato tutta la sua cattiveria agonistica in più occasioni. L’Alpine numero 14, entra di diritto negli highlights di una gara che ha visto lo spagnolo al centro dell’attenzione nelle scintille scaturite dalle lotte con le due Alfa Romeo.
È stato Yuki Tsunoda a tenere in piedi le sorti dell’AlphaTauri nel weekend statunitense, al termine di un fine settimana non così semplice da digerire per Pierre Gasly. Il francese infatti lascia Austin con zero punti e tanto rammarico per l’aver visto sfumare un risultato utile per una causa tecnica. Così come per l’Alpine, anche la monoposto dell’equipe faentina molto probabilmente ha sofferto le sconnessioni dell’asfalto in regime di gara. A provocare il ritiro di Gasly infatti, un danno legato al sistema delle sospensioni. Tsunoda invece, dopo aver dato una buona prova di sé in Turchia, senza però arrivare ad una finalizzazione concreta, in terra texana ha portato a casa una piazza che assume un valore ulteriore rispetto ai due punti conquistati. Infatti negli ultimi due weekend ha dato prova di una buona velocità sul giro secco con una doppia qualificazione per il Q3, concretizzata questa volta con la top ten a fine gara.
In una gara in cui era fondamentale il bilanciamento fra la gestione degli pneumatici e le fasi di attacco, Sebastian Vettel ne è stato uno dei migliori interpreti. Infatti giro dopo giro ha attaccato con efficacia senza penalizzare troppo il consumo delle gomme, riuscendo a risalire mezza griglia, fino a chiudere in decima posizione. Il pilota dell’Aston Martin numero 5 in qualifica aveva già dato idea di quanto non si sarebbe fatto condizionare dalla partenza nelle retrovie, per via della sostituzione degli elementi della power unit. Una delle chiavi più importanti della sua gara è stata proprio la gestione del primo stint, riuscendo ad allungarlo in favore di un finale disputato con coperture più fresche. Un dettaglio non da poco, guardando al contesto reso ancor più insidioso dalle alte temperature.
Per la seconda volta consecutiva Antonio Giovinazzi ha chiuso ad un passo dalla top 10. L’undicesima posizione non riflette realmente il livello di combattività espresso dal pilota di Martina Franca. Sebbene la voglia di far bene sia tanta, anche in quest’occasione il suo muretto ha espresso un atteggiamento quasi arrendevole nei confronti di un ragazzo che sta spingendo al massimo una monoposto tutt’altro che semplice. La nota positiva è da relegare invece nel cambio di passo fra qualifica e gara, con un ritmo ancora non sufficiente per lottare alla pari per la zona punti, ma comunque dai segnali incoraggianti.
Nella classifica che esclude Mercedes, Red Bull e Ferrari dall’assegnazione dei punteggi, ci sono due nuovi avvicendamenti fra i piloti. Esteban Ocon dopo lo zero di Austin viene scavalcato da Lance Stroll, mentre Kimi Raikkonen sorpassa George Russell.
Classifica piloti
- Lando Norris McLaren 322
- Daniel Ricciardo McLaren 251
- Pierre Gasly AlphaTauri 184
- Fernando Alonso Alpine 162
- Lance Stroll Aston Martin 148
- Esteban Ocon Alpine 142
- Sebastian Vettel Aston Martin 114.5
- Yuki Tsunoda AlphaTauri 96.5
- Kimi Raikkonen Alfa Romeo Racing 78
- George Russell Williams 76.5
- Antonio Giovinazzi Alfa Romeo Racing 71
- Nicolas Latifi Williams 26
- Mick Schumacher Haas 7
- Robert Kubica Alfa Romeo Racing 3
- Nikita Mazepin Haas 1
Classifica costruttori
- McLaren 573
- Alpine 304
- AlphaTauri 280.5
- Aston Martin 262.5
- Alfa Romeo Racing 152
- Williams 102.5
- Haas 8
Classifica giri veloci
- Lando Norris McLaren 7
- Pierre Gasly AlphaTauri 3
- Sebastian Vettel Aston Martin 3
- Daniel Ricciardo McLaren 2
- Fernando Alonso Alpine 1
Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/4fTCsXa4Owc/midfield-f1-ad-austin-una-mclaren-da-bene-ma-non-benissimo-la-debacle-alpine.php